RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
*La Proposta di legge BRUNETTA (1533) intende promuovere la cultura del
vino per i Minori nelle scuole di ogni ordine e grado, in contrasto con la
L. 125/2001 che vieta la pubblicità diretta o indiretta delle bevande
alcoliche e superalcoliche nei luoghi frequentati prevalentemente dai
minori di 18 anni di età e la pubblicità che attribuisca efficacia o
indicazioni terapeutiche che non siano espressamente riconosciute dal
Ministero della Sanità. Il D.L. n. 14/2017 sancisce il Divieto di
somministrazione e vendita di bevande alcoliche ai minori di anni 18.
Numerose Raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità,
dall’Agency for Research on Cancer, del Piano d’azione europeo sull’alcol
2012-2020 e dell’Istituto Superiore di Sanità sono finalizzate a proteggere
i giovani dalle influenze negative del consumo di bevande alcoliche. Molti
studi scientifici internazionali, anche recenti, hanno definito l’alcol
etilico (contenuto nel vino, la bevanda alcolica più diffusa), come la
droga più pericolosa, tossica e sicuramente cancerogena per gli esseri
umani. La Carta europea del 1995 sull’alcol e altre Raccomandazioni OMS
ricordano che «tutti i bambini e gli adolescenti hanno il diritto di
crescere in un ambiente protetto dagli effetti negativi che possono
derivare dal consumo di bevande alcoliche». Tutti i presunti effetti
benefici del vino non hanno un serio fondamento scientifico, a differenza
dei rischi e dei danni, dimostrati da innumerevoli studi e dall’evidenza
quotidiana. La proposta di legge ha l’evidente scopo di implementare il
consumo di vino presso i bambini e i giovani, con l’ovvio aumento delle
vendite e degli introiti dei produttori.*
*Adelmo Di Salvatore*
IMPORTANTE: quella pubblicata sopra è una sintesi, nelle rassegne stampa
delle scorse domeniche 8 e 15 marzo e in quella del 16 marzo, abbiamo
pubblicato il testo completo, molto articolato, redatto dal Dottor Adelmo
Di Salvatore, a proposito della proposta di legge: BRUNETTA ed altri
*”Istituzione
dell’insegnamento della storia e della cultura del vino e delle eccellenze
gastronomiche italiane come materie di educazione civica, e altre
disposizioni per la promozione del settore enogastronomico”.*
L’intenzione è raccogliere adesioni, da parte di associazioni e singoli
cittadini, che possono proporre modifiche e integrazioni.
*Si tratta di un’opportunità preziosa di fare sentire la nostra voce.*
Inviate le vostre adesioni ai redattori della rassegna stampa e ad
*adelmodisalvatore@gmail.com
<adelmodisalvatore@gmail.com>* .
*Finora hanno aderito:*
Coordinamento Nazionale dei Club degli Alcolisti in Trattamento
Rassegna stampa su vino, birra e altri alcolici
AIFVS – Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
FEVR – Federazione Europea delle Vittime della Strada
Associazione Arcobaleno – Club alcologici e di ecologia familiare – Metodo
Hudolin
famiglie e Servitori Insegnanti dell’Acat Basso Polesine
famiglie e servitori insegnanti dell’Acat Adige Lessinia (Verona)
famiglie e servitori insegnanti dell’Apcat Mantova
Maurizio Donati
Alessandro Sbarbada
Roberto Argenta
Guido Dellagiacoma
Fiorenzo Minelli
Marcello Biasi
Ezio Ferro
Caterina Forza,
Marta Silimbani
Renato Anesin
Giacomo Murari Brà
Alessandro Pizzighella
Daniele Bertolino
Graziella Rizzetto
Vincenzo De Leonardis
Ennio Palmesino
Caffaratti Marina
Nicoletta Regonati
Cecilia Zenari
TUTTOGGI GIORNALE DELL’UMBRIA
Coronavirus, il rettore: “Quando sarà finita vi voglio tutti ubriachi a
ballare e pomiciare” (*)
*Oliviero irrompe in una lezione in video conferenza e promette una festa
memorabile alla fine dell’emergenza*
Massimo Sbardella Dom, 22/03/2020
Nei giorni dell’emergenza del Coronavirus l’energia positiva del rettore
dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero. Che promette:
“Ne usciremo presto. Organizzerò una festa pazzesca. Vi voglio tutti
ubriachi, tutti a pomiciare sui pratini. Sarò ubriaco anche io, lo
prometto“.
Una promessa fatta con “un’irruzione” in una lezione fatta in video
conferenza. Annunciando che probabilmente si dovrà saltare una sessione di
esami.
Oliviero chiede “comprensione, solidarietà, aiuto“. E con commozione,
trattenuta a stento, dice, rivolgendosi ai ragazzi e ai loro docenti: “Vi
vogliamo bene, siete la nostra risorsa più importante“.
Quindi l’appello alla determinazione, contro questa emergenza: “Vi voglio
convinti che, se saremo tutti uniti a combattere contro questa situazione,
ne usciremo presto“.
Poi, appunto, la promessa della grande festa in Rettorato. “Ci
ubriacheremo, penseremo a questi momenti, e diremo che ce l’abbiamo fatta“.
*Il video registrato *
Il Prof. Maurizio Oliviero, Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Perugia dimostra le sue doti da fermo condottiero, commuovendosi in videolezione con gli studenti e dando loro (e non solo agli studenti) il coraggio necessario per affrontare questo difficile momento. E alla fine li invita (speriamo non solo loro 😉 ) ad una festa di fine emergenza coronavirus che avrà del memorabile. E, conoscendolo, la farà davvero!Grande Magnifico! Grazie 🙂
Pubblicato da Francesco Paolo Micozzi su Sabato 21 marzo 2020
E all’annuncio della professoressa Locchi che il suo “invito alla futura
ubriacatura” è stato registrato, Oliviero ribadisce: “Non ho problemi di
privacy. Ogni parola per me è un impegno. Sappiate che faremo una festa
straordinaria. E vi voglio vedere tutti ubriachi a ballare sui pratini. E
io sarò il primo. Sarà la prima volta in cui ballerò“.
Un video, quello del rettore Oliviero, che subito ha fatto il giro di
cellulari e computer di studenti e professori.
*Dall’Università degli Studi di Perugia un messaggio di speranza per tutta
la comunità perugina, umbra e italiana, impegnata nella lotta contro il
Coronavirus.*
(*) Nota: incredibile. Se questi sono il pensiero e i programmi di un rettore
di università, cosa possiamo attenderci dai suoi studenti? Chissà se in
questo periodo convulso qualcuno lo aiuterà a capire meglio il suo ruolo
didattico.
LA REPUBBLICA
No, l’alcol non ci protegge dal Coronavirus Anzi, ci indebolisce
*È evidente che in un momento di panico generale diffondere notizie false
può creare danni collaterali importanti*
di RICCARDO LUNA
21 March 2020 – Man mano che i numeri della pandemia crescono, il clima
cambia ovunque. In Sud Africa il governo ha stabilito che chi diffonde
fakenews sul coronavirus rischia fino a 6 mesi di carcere; negli Emirati
arabi si arriva a 5 anni con espulsione dal paese; in Marocco l’altro ieri
ci sono stati una dozzina di arresti di persone accusate di aver diffuso
sui social media notizia false sulla pandemia. È evidente che in un momento
di panico generale diffondere notizie false può creare danni collaterali
importanti: in India per esempio all’inizio di febbraio su Whatsapp hanno
iniziato a circolare messaggi che collegavano il Covid-19 ai polli. Visti i
precedenti con l’influenza aviaria, i messaggi sono stati presi sul serio e
inoltrati a milioni di persone e un mese dopo la vendita di polli ed uova
era crollata del 70 per cento. Anche per questo ieri Facebook ha annunciato
un accordo col governo indiano che prevede una chat dedicata su Whatsapp
chiamata “don’t panic”.
ALCOL. Anche in Sud Africa Facebook ha fatto un accordo con il governo e
varato una chat su Whatsapp. Una delle prime applicazioni è stata spiegare
perché è stato deciso di limitare la distribuzione e la vendita di alcolici
in questo momento. Nella chat dicono per esempio che bere alcol non ci
proteggerà dal coronavirus ed anzi renderà il sistema immunitario più
debole e le decisioni meno lucide. Per combattere lo stress, è la
conclusione, ci sono metodi più efficaci. (Va detto che l’Organizzazione
mondiale della Sanità non ha mai evidenziato effetti benefici degli
alcolici per fermare coronavirus, ma la credenza che invece possano averne
nelle settimane scorse aveva causato alcune decine di morti in Iran).
SUPERMERCATI. Su vari gruppi Whatsapp nostrani gira la notizia di una
promozione di supermercati che regalano 200 euro di sconti su certi
prodotti a chi compila un sondaggio. È una bufala, segnala
Covid19ItaliaHelp. Ma anche il video che gira sempre in Italia dove si vede
la gente che prende d’assalto un supermercato in Germania non si riferisce
al panico da virus, ma ad un episodio dello scorso anno quando tutti
volevano fare la spesa con i coupon.
DELFINI. Il National Geographic ha segnalato delle fake news meno dannose
ma non per questo meno infondate: su Tik Tok e Instagram nei giorni scorsi
diversi utenti hanno condiviso foto di delfini e cigni nei canali deserti
di Venezia e di elefanti; mentre su Weibo, un social network cinese,
circolavano foto di elefanti che avevano invaso un villaggio e si erano
ubriacati bevendo vino. Quello che tiene assieme questo tipo di post,
secondo la prestigiosa rivista, è una presunta rivincita della natura
mentre gli esseri umani si sono barricati in casa. Ma i cigni a Venezia non
sono una novità, soprattutto a Burano; le foto dei delfini erano state
scattate in Sardegna. Mentre in Cina c’è stata una indagine governativa per
venire a capo della questione e si è scoperto che una dozzina di elefanti
la settimana scorsa hanno effettivamente fatto irruzione in un paio di
villaggi, ma questo accade abitualmente. E comunque non erano gli elefanti
della foto postata sui social.
CORRIERE DELLO SPORT
Atalanta-Valencia, birra in comune e metro piena: così si è scatenato il
contagio
*Secondo la Protezione Civile sarebbe stata la cosiddetta “partita zero” di
Champions League del 19 febbario a San Siro ad innescare l’emergenza in
Lombardia*
*BERGAMO, *sabato 21 marzo 2020 – Quella che doveva essere, e lo è
sicuramente stata, una grande festa per i tifosi dell’Atalanta si è
probabilmente trasformata nell’innesco di una “bomba letale” stando a
quanto trapela dall’unità di crisi della Protezione Civile. La partita del
19 febbraio di Champions League (andata degli ottavi di finale) tra i
nerazzurri e il Valencia sarebbe stata la cosiddetta “gara zero”, quella
che ha fatto esplodere il contagio da coronavirus in tutta la Lombardia e,
successivamente, anche in Spagna. 45mila i tifosi, tra italiani e iberici,
che hanno affollato le tribune del Meazza per quella storica partita.
In quella serata di febbraio – ha raccontato una giornalista a
Calciomercato.com -, uno dei convogli della linea 5 che avrebbe portato
tutti a San Siro, ha visto tanti tifosi, tutti accatastati come (anzi di
più) in un comune lunedì mattina per andare a lavoro. Sulla carrozza
seguente centinaia di “rivali” del Valencia, anche loro stretti uno
sull’altro. Tra loro probabilmente c’era n’era già qualcuno contagiato dal
Covid-19, che aveva già fatto la sua comparsa nel regione valenciana, come
hanno successivamente rivelato le autopsie. Fischi e slogan contro
l’Atalanta da parte dei giallorossi, ‘buu’ di risposta da parte dei
nerazzurri. Poi, all’uscita dalla metro intasata, la calma, gli scambi di
gagliardetto e anche foto ricordo. Ma soprattutto – ha proseguito – un
particolare: in molti si passavano lo stesso bicchiere di birra, prima di
offrirlo agli ultrà nerazzurri di passaggio, tutti accomunati dal brindisi
ad una serata storica. Ma in comune, settimane più tardi, è rimasto solo un
incubo.
*Gara alto rischio, motivazione sbagliata*
La giornalista ha spiegato anche come Atalanta-Valencia fosse stata
classificata come una gara ad alto rischio. Più di un’ora d’attesa tra le
18.30 e le 20 con un cordone di poliziotti che fermava il serpentone
nerazzurro ogni 5′ per far passare i tifosi spagnoli. C’era il timore di
scontri, pronti ad essere documentati, a causa del gemellaggio tra i
valenciani e gli ultras interisti della Curva Nord. La motivazione, col
senno di poi, si è rivelata sbagliata: nessuno scontro, anzi, i tifosi
Murcielagos si mischiarono come nulla fosse ai sostenitori della Dea,
consumando panini sotto le stesse bancarelle. L’ampio spiazzo di San Siro
divenne improvvisamente stretto con l’assembramento di 43mila atalantini e
2500 valenciani. Pieno anche di anziani, i più fragili, ma anche quelli che
non potevano mancare dopo aver seguito la squadra sia in Serie B che in
Serie C.
*L’errore…da Valencia*
A fine gara, in una sala stampa oberata di persone, l’incrocio al buffet
con Kike Mateu, il giornalista valenciano che poi risultò positivo al
coronavirus. Tra bagni, banchi con i computer e tavolo ristoro era
impossibile non venire a contatto. Una settimana più tardi Mateu venne
ricoverato in ospedale: troppo presto per aver contratto il virus a Milano.
E, come emerge dalle ipotesi della Protezione Civile, è molto probabile che
il contagio lo avesse portato già in valigia da Valencia. Insieme a tanti
altri portatori sani, che si sono salutati tra strette di mano e abbracci a
fine gara con lo scambio di numeri per rivedersi poi al Mestalla. Solo per
un soffio la giornalista ha evitato la gara del 10 marzo. Solo perchè il
suo areo, quello che doveva decollare alle 9 di domenica, era stato
anticipato di qualche ora dal decreto che ha reso la Lombardia zona rossa.
Altrimenti avrebbe preso parte in pieno ad un altro assembramento, quello
più grave perchè avvenuto dopo, con una tragedia già in atto sia a Bergamo
che a Valencia. Ma la seconda bomba, a differenza della prima, si poteva
disinnescare.
VISTANET
Iglesias: si stavano annoiando e organizzano una festa in casa. Quattro
denunciati tra i 20 e 25 anni
*Si stavano annoiando e avevano necessità di divertirsi: così organizzano
una piccola festa a base di sigarette e alcool in una casa a Iglesias*
22 Marzo 2020 La Redazione
Nel corso di un controllo sul territorio, controlli intensificati dai
provvedimenti emanati dal Questore in conformità ai decreti in materia di
emergenza Coronavirus, le volanti della Polizia di Iglesias hanno fatto
irruzione in un’abitazione della cittadina.
Nella casa, una seconda casa di proprietà del padre di uno dei ragazzi, gli
agenti hanno trovato 4 giovani di età compresa tra i 20 e i 25 anni. I 4
avevano organizzato una festa a base di sigarette e alcool, a loro dire per
scacciare la noia e uscire di casa per divertirsi un po’.
Tutti e quattro sono stati denunciati per violazione dell’articolo 650.
FORLI24
Trovata ubriaca in pieno centro, denunciata
*Si tratta di una donna 55enne di nazionalità russa, residente a Meldola*
Trovata ubriaca in pieno centro, denunciata. La Polizia di Stato,
nell’ambito dei controlli in atto, ha denunciato una donna 55enne di
nazionalità russa, residente a Meldola, imputandole la violazione all’art.
650 del codice penale, in quanto si trovava fuori della sua abitazione
senza una adeguata e giustificata motivazione. L’accertamento è scaturito
per una segnalazione giunta al 112 da parte di un cittadino che, in piena
mattina, aveva visto la donna stesa sopra una panchina, dietro al palazzo
Comunale, proprio sotto la torre dell’orologio. Gli agenti che sono
intervenuti hanno constatato che la donna era in stato di semi incoscienza
a causa della condizione di ubriachezza. È stato quindi richiesto
l’intervento di una ambulanza che l’ha trasportata al Pronto Soccorso per
rianimarla. A latere del doveroso trattamento sanitario, gli agenti hanno
anche provveduto a stilare nei suoi confronti la denuncia, poiché è apparso
del tutto evidente che la condizione in cui la donna si trovava, e la
distanza dalla sua dimora, non potevano in alcun modo trovare adeguata
giustificazione.
INFORMAZIONE.IT
In Bielorussia si gioca a porte aperte, il Presidente: “Bevete vodka per
uccidere il Coronavirus”
20/03/2020 – Molti campionati sono stati sospesi, noi invece cominciamo
adesso perché la nostra stagione calcistica va dalla primavera all’autunno
“. Nessun club ha avuto da eccepire, e dunque si comincia, proprio nel
momento in cui la Russia, per prevenire la diffusione dei contagi, ha
deciso di chiudere i confini con il paese vicino.
*Ne parlano anche altre testate*
Il campionato bielorusso si gioca regolarmente, a spiegare la decisione è
stato il capoufficio stampa della federcalcio locale, Alexander Aleinik:
“La decisione di giocare regolarmente, e con il pubblico, è stata presa
dopo la riunione di martedì scorso in videoconferenza con l’Uefa.
(CalcioWeb)
Nessun divieto, dunque, col presidente bielorusso Aleksander Lukashenko che
ha consigliato alla popolazione di “fare la sauna, bere tanta vodka e
lavorare molto per uccidere il virus nei vostri organismi”.
ALTRA CRONACA ALCOLICA
IL GAZZETTINO
Ubriaco aggredisce i clienti del B&B e un medico del pronto soccorso,
denunciato
ANSA
Carambola in via Pisonio, 38enne ubriaco e sotto effetto di cannabis rompe
i bagni pubblici
CANALE7
Provoca incidente perché ubriaco e drogato: denunciato 38enne monopolitano