RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
AGI
L’alcol, la lite furibonda e le urla. Gli attimi prima di decapitare il
fratello
Il delitto e il macabro gesto compiuto a Pannarano, nel Beneventano. Il
59enne dopo aver lanciato dal balcone la testa della vittima l’ha depositata
su un muretto in attesa dei carabinieri
AGI – Aveva problemi di alcol ed era stato già protagonista di episodi di
violenza nei confronti di altre persone. Benito Miarelli, 59 anni, era
seguito anche dai servizi sociali del comune di Pannarano, ma nessuno
immaginava che in una sera d’estate, al culmine dell’ennesimo litigio con il
fratello Annibale, di 65 anni, potesse decapitarlo e gettare la testa dal
balcone della casa in cui vivevano.
Benito per una scelta, Annibale perché anni fa aveva perso il figlio e di
recente anche la moglie. Viveva a Roma fino a qualche anno fa, poi, rimasto
solo aveva deciso di tornare nel piccolo comune sannita per badare anche al
fratello più giovane. Aveva lavorato una vita come operaio in una fabbrica
di infissi a Roma. Tornato nel Sannio pensava di trascorrere in serenità gli
anni della pensione.
I problemi con l’alcol
E invece il fratello Benito era il suo cruccio. Voleva che smettesse con
‘alcol. In paese aveva dato problemi. Il gestore del bar vicino casa più
volte gli aveva negato da bere. “Quando alzava il gomito non si controllava.
Era solo, e forse qualcuno ha sottovalutato il problema”. Il riferimento è
ai servizi sociali, alle istituzioni. Il sindaco, eletto una ventina di
giorni fa non nasconde le difficoltà. “Proprio ieri avevamo discusso con il
presidente dell’Ambito sociale – spiega Antonio Iavarone – il caso era noto
e se ne sono occupati. Ma quanto accaduto è stato così eclatante che nessuno
poteva immaginare. Siamo tutti sconvolti”.
I litigi frequenti
Una vicina di casa racconta dei litigi frequenti. “Li sentivamo spesso –
racconta – a volte Benito urlava cose senza senso, perché aveva bevuto. Ce
l’aveva con i fascisti”. La piccola comunità è sotto shock. Qualcuno che
abita in via Piano, vicino alla palazzina di tre piani, dove i fratelli
Miarelli vivevano, ha assistito a tutta la terribile sequenza: la lite
furibonda, le urla, i due che escono sul balconcino, poi il silenzio e
Benito che lancia la testa di Annibale, facendola rotolare sui gradini
davanti al portoncino. Scende al pian terreno, la raccoglie e la deposita su
un muretto in attesa dei carabinieri, che arriveranno poco dopo la sua
telefonata. Una scena raccapricciante che i testimoni hanno descritto nel
dettaglio. Il corpo dell’uomo è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale
di Benevento. Benito Miarelli è in carcere con l’accusa di omicidio
volontario. È in stato di fermo, in attesa dell’interrogatorio di convalida.
Sentito già dal Pm, ha ammesso le sue responsabilità.
SEMPIONE NEWS
Arconate, Amici delle Feste: Non organizzeremo la festa della birra
La nuova giunta non mette i soldi per levento. (*) Lassociazione si fa da
parte per ledizione 2024
Arconate Non ci sarà lassociazione Amici delle feste ad organizzare
ledizione 2024 della festa della birra arconatese. È stato lo stesso
sodalizio a dare la notizia dando vita anche ad una polemica con la nuova
giunta: Purtroppo questanno ci dobbiamo fermare hanno fatto sapere nei
giorni scorsi abbiamo incontrato la nuova amministrazione comunale, che ci
ha chiesto di procedere con lorganizzazione dellevento, senza però
manifestare la disponibilità a supportare economicamente liniziativa, come
sempre accaduto in passato. Una posizione di cui prendiamo atto, ma che non
condividiamo: dobbiamo fare i conti con il fatto che la nuova maggioranza
non ci mette nelle condizioni di restare. Infatti, i costi fissi che stanno
alla base di una simile manifestazione non consentono allassociazione di
farcela da sola.
Dallamministrazione, preso atto dellindisponibilità per questanno, hanno
reso noto che, visto il diniego per questanno dellassociazione, saranno
disponibili a collaborare con Amici delle feste per ledizione 2025.
Dallassociazione però rincarano la dose: Cè poi una questione di fondo
irrisolta continuano e cioè che lAmministrazione che oggi ci chiede di
collaborare, è la stessa che, non più tardi del 31 maggio, ci accusava di
scarsa trasparenza sulla gestione dei soldi di questa festa. È un fatto,
questo, che non ci permetterebbe di lavorare con serenità e fiducia. Ma
guardiamo avanti, senza scoraggiarci. Useremo i prossimi mesi per tornare
più forti di prima, per trovare nuovi finanziatori e diverse modalità
organizzative che ci consentano di non disperdere quel patrimonio di
esperienza e di bellezza creato negli ultimi 10 anni, di buttare via
uniniziativa che era diventata punto di riferimento in paese e nel
territorio.
Stefano Vietta
(*) Nota: dovrebbe essere OVVIO per una pubblica amministrazione negare i
finanziamenti e il patrocinio a un Festa della Birra. Quello che è davvero
inaccettabile è che questo non avvenga sempre. Denominare una manifestazione
Festa della Birra significa reiterare e alimentare la cultura che associa
alcol e divertimento, cultura che è la radice profonda delle sofferenze
alcolcorrelate che devastano le nostre comunità locali. Sofferenze di cui le
pubbliche amministrazioni si dicono sempre preoccupate.
MESSINA TODAY
Divieto di vendita degli alcolici ai distributori automatici, il comune
pronto a intervenire
Il pugno di ferro dell’amministrazione Basile contro l’acquisto delle
bevande negli shop h24 frequentate anche dai minorenni
Ampliare la fascia oraria durante la quale è vietato vendere bevande
alcoliche ai distributori automatici per tutelare non soltanto i minorenni
ma anche i gestori dei locali già soggetti a restrizioni. Il sindaco
Federico Basile, su proposta dell’assessore alle attività produttive Massimo
Finocchiaro, sta valutando la possibilità di emanare una ordinanza per
regolamentare la vendita nei distributori automatici degli shop h24 di birra
e vino, che potrebbero essere interdetti sin dalle 20 e fino alle 7 del
mattino.
Attualmente la normativa nazionale prevede il divieto di vendita delle
sostanze alcoliche per le “macchinette” dalle 24 alle 7 del mattino. Il
comune di Messina, che non ha ancora emesso una specifica ordinanza, vuole
intervenire anche per mettere in campo misure di contrasto dell’emergenza
giovanile, e nello specifico del contrasto all’abuso di alcolici fra i
minorenni. Il problema, infatti, è legato ai distributori dove non è
possibile esibire un documento che attesti la maggiore età del consumatore.
Per questo motivo, quindi, si studia la possibilità di anticipare il divieto
di quattro ore. Misura che nasce anche dalle richieste dei gestori dei
locali, già sottoposti al limite dell’1.30 per la somministrazione di
bevande alcoliche, e che allineerebbe la vendita degli alcolici dei
distributori al divieto già vigente di consumo delle bevande in luoghi
pubblici o aperti al pubblico che vige in città dalle 20 alle 8.
FINANZARAPISARDA.COM
Alcol messo al bando, bere ora diventa impossibile: la polizia è in ogni
angolo | Se ti beccano sono 1200 euro di multa
Angelo Ciarletta
Da adesso in poi non potrai concederti più nemmeno una birra, visto che
qualora ti beccassero dovresti pagare delle sanzioni enormi.
Dopo una lunga giornata di lavoro la gente si concede un po di relax in
maniera diversa. Cè chi va in palestra, chi preferisce guardare un film,
chi invece decide di fare una passeggiata al parco.
Non sono poche le persone però che per allentare la tensione di una giornata
dura e ricca di problemi preferiscono farsi un drink. Da soli o in compagnia
di amici e conoscenti poco importa, le persone si recano nei bar per
consumare la propria bevanda alcolica. (*)
Tuttavia qualcosa nelle ultime ore è cambiato in maniera piuttosto drastica,
e bere qualcosa è diventato praticamente impossibile, visto che se la
Polizia ti beccasse andresti a ricevere delle enormi sanzioni.
Divieto assoluto per i cittadini
Qualche giorno fa ad Udine cè stato un incontro del comitato di ordine
pubblico e sicurezza dove si sono discussi vari temi. Uno in particolare
però si è preso il centro della scena soprattutto al termine della riunione.
Il sindaco Alberto Felice De Toni infatti ha firmato unordinanza in cui
viene espresso che a partire dall1 luglio si vieta la vendita di bevande
alcoliche per il solo asporto su tutto il comune a partire dalle 21.00 fino
alle ore 08.00 del giorno seguente.
Una notizia tremenda, innanzitutto per le attività, le quali in questo modo
perdono di sicuro un importante guadagno, ma anche per coloro che avrebbero
voluto bere qualcosa di alcolico facendo una passeggiata. Ciò non sarà più
possibile, e se si vorrà sorseggiare una birra o un cocktail sarà necessario
consumare allinterno del locale.
(*) Nota: nonostante gli impossibile, enormi, beccassero, in ogni
angolo, tremenda disseminati nellarticolo, le persone che si recano nei
bar per consumare la propria bevanda alcolica potranno farlo esattamente
come prima.
FRIULI OGGI
Udine, anche Cna aderisce alle proteste contro lordinanza anti-alcol
A seguito dei gravi episodi di violenza che hanno interessato il centro
storico di Udine, culminati nellaggressione mortale dellimprenditore
giapponese Shimpei Tominaga, la Cna Fvg, attraverso il suo Raggruppamento
Turismo e Commercio, si unisce alle manifestazioni di protesta contro
lordinanza comunale che riduce gli orari di consumo e di vendita di bevande
alcoliche.
Cna si legge nella nota appoggia dunque la decisione di chiudere i
locali pubblici dalle 18 dell8 luglio, e sarà presente con i suoi
rappresentanti al corteo silenzioso che si terrà allo stesso giorno lungo le
vie di Udine. (*)
Le problematiche relative alla sicurezza tra le vie dalla città afferma
il presidente del raggruppamento Domenico Papa non sono collegabili ai
pubblici esercizi, commercianti e artigiani di Udine, che, anzi, svolgono un
ruolo di sentinella e presidio del territorio. Il divieto di consumo e di
vendita di sostanze alcoliche, infatti, non può, da solo, fermare
comportamenti incivili e violenti, ed è un divieto facilmente aggirabile.
Cna Friuli Venezia Giulia ritiene che le cause non siano da attribuire ad un
insieme di fattori di natura diversa, che vanno analizzati e affrontati.
(*) Nota: difficile capire come conciliare la manifestazione di lutto per un
imprenditore ucciso mentre cercava di sedare una rissa con il dissenso verso
unordinanza comunale che ha lobiettivo proprio di prevenire la violenza e
il disordine pubblico.
Il fatto poi che il provvedimento non possa da solo risolvere tutti i
problemi non significa che non possa essere utile ed efficace, il fatto che
sia aggirabile significa che occorre adoperarsi per maggiori controlli. Ma
forse Cna su questo potrebbe non essere daccordo.
TERZOBINARIO
Ubriachi aggrediscono passeggero e autista del bus
Ubriachi, su di giri per i fumi dellalcol, hanno aggredito un passeggero e
lautista di un bus (entrambi poi trasportati allospedale Vannini in codice
verde). Lepisodio è avvenuto alle 21 di ieri, 3 luglio, in via Nomentana
Nuova.
I due soggetti, per futili motivi, prima se la sono presa con una persona
presente nel mezzo pubblico, dopodiché si sono scagliati contro il
conducente, intervenuto per riportare la calma.
I carabinieri del comando stazione Viale Libia, ricevuta la segnalazione, si
sono poi messi sulle tracce dei due esagitati, che sono stati rintracciati e
identificati allaltezza di viale Libia, zona Quartiere africano. La loro
posizione, ora, è al vaglio.
ILSOLE24ORE
Dal Cin: «Il vino dealcolato è unopportunità ma avrà una data di scadenza»
di Giorgio dell’Orefice
Il grande fascino del vino è legato anche ad alcuni paradossi che
attraversano il settore. Ad esempio, dopo anni spesi a inseguire il
biologico e il naturale, ora, la frontiera più promettente appare il vino
dealcolato. Un prodotto dal quale si sottrae una delle componenti chiave,
lalcol, che si sviluppa naturalmente mediante la fermentazione del frutto.
Tuttavia, il vino dealcolato, rappresenta una grande opportunità perché può
avvicinare al settore vino fette di popolazione che per motivi religiosi o
salutistici (diabetici, soggetti allergici) ne sono rimaste distanti.
Ne è convinto Marzio Dal Cin, presidente della Dal Cin, azienda leader nei
prodotti per lenologia che oggi conta un giro daffari di 21,4 milioni di
euro (5,2 di Ebitda), realizzato per circa un terzo allestero, due
stabilimenti uno a Concorezzo (Monza-Brianza) e laltro a Foggia. «Dagli
inizi nel 49 fino agli anni 80-90 spiega Dal Cin la nostra funzione era
curativa: si cercava di correggere in cantina i difetti delluva, del mosto
e del vino. Poi la nostra mission è diventata preventiva. I difetti si punta
a prevenirli e anche con il lavoro fatto nel vigneto».
In anni recenti si è parlato tanto di vino biologico e naturale.
Io ho studiato dai Salesiani dove mi hanno insegnato che il vino è frutto
della vite e del lavoro delluomo. È un prodotto che viene dalla natura e
quindi è soggetto alla decomposizione. Occorre lintervento delluomo per
stabilizzare e rendere appetibile questa sostanza. E bisogna intervenire per
evitare problemi rischiosi per luomo.
Del tipo?
Ci sono malattie che attaccano la vite che generano tossine e che possono
poi finire nel prodotto finale. Il vino può essere attaccato da lieviti e
batteri oltre che da microorganismi e muffe. Aspetti che è possibile
contrastare mediante processi di chiarificazione, filtrazione e
stabilizzazione.
Qualcuno si chiede perché nel vino bio ci siano i solfiti.
I romani bruciavano nei recipienti in legno o terracotta lo zolfo e questo
generava anidride solforosa e scoprirono che così era possibile conservare
il vino. I solfiti non li abbiamo certo inventati noi, servono per
stabilizzare il vino e quello biologico ancora di più del vino
convenzionale.
Cosa ne pensa degli attacchi al vino e allalcol?
Il problema è tutto nei comportamenti. Sono un chimico e ritengo che non
esistano sostanze tossiche ma dosi tossiche. In medicina omeopatica si usa
larsenico, normalmente considerato un veleno, per curare. Nel vino esistono
centinaia di sostanze in equilibrio tra loro, molte che hanno effetti
benefici per luomo. La strada è la moderazione. (*)
E i vini dealcolati?
Sono una grande opportunità perché consentirebbero di raggiungere unenorme
fascia di clientela oggi lontana dal vino. Ma ci vuole tempo. Un Barolo
dealcolato non sarà mai come il Barolo classico. Il vino dealcolato ha
sfumature e aromi diversi. Molti bianchi senzalcol hanno spesso sentore di
succo di mela cotta. I rossi sono più variabili, gusto dolciastro e più
acidi. Togliere lalcol spesso significa eliminare aromi e colore. Occorre
compensare. Uno spumante dealcolato poi è prodotto sottraendo alcol a un
vino fermo e poi aggiungendo in seguito anidride carbonica. E questo perché
le tecniche autorizzate di dealcolazione (distillazione, evaporazione
sottovuoto e filtrazione su membrana) non possono essere utilizzate in
presenza di pressioni elevate. Togliere lalcol inoltre avrà effetti sulla
durata del prodotto. I vini dealcolati avranno una data di scadenza perché
lalcol contribuisce alla stabilità microbiologica del vino.
Una bevanda da pasto, prodotta dal vigneto e alternativa alle bevande
analcoliche presenti oggi. Cosa manca ancora?
Arrivare a prodotti che siano il più vicino possibile a quelli di partenza.
Bisognerebbe arrivare a riconoscere uno Chardonnay, un Pinot Grigio, un
Pinot Nero anche se dealcolati.
Qualcuno non vuole che il dealcolato sia chiamato vino…
Abbiamo fatto un esperimento al supermercato: su dieci bottiglie
convenzionali una sola riportava in etichetta il termine vino. Tutti gli
altri la denominazione, il vitigno, il brand aziendale. Mi sembra un aspetto
trascurabile, anche se tecnicamente un dealcolato non dovrebbe chiamarsi
vino. (**)
E oltre alle difficoltà tecniche quali altri ostacoli vede?
In Italia sta emergendo una problematica fiscale: non si sa come inquadrare
letanolo sottratto al vino e la sua presenza fisica nelle cantine, che non
sono distillerie. In Francia e Spagna hanno già risolto questo aspetto e
sono avanti. Stiamo perdendo tempo.
(*) Nota: il punto è che le sostanze benefiche sono presenti nel vino a
concentrazioni enormemente inferiori alletanolo. Se bevi poco vino di fatto
non assumi sostanze benefiche, se vuoi assumere un minimo di sostanze
benefiche ti tocca demolirti di alcol. A quel punto molto meglio mangiare
luva.
(**) Nota. Chissà perché, nessuno discute che la birra analcolica si possa
chiamare birra.
SALERNO TODAY
Drink alcolici a due ragazze minorenni: chiuso bar del centro di Salerno
Le adolescenti, di 17 anni, avevano ottenuto le bevande alcoliche senza che
il titolare/gestore chiedesse loro il documento di identità
Un bar del centro di Salerno è stato chiuso, per quindici giorni, dal
Questore di Salerno Giancarlo Conticchio, il quale ha emesso il
provvedimento ai sensi dellarticolo 100 del Testo Unico Leggi di Pubblica
Sicurezza per motivi di ordine e sicurezza pubblica.
Il caso
In particolare, durante i servizi Movida per controllare i locali
maggiormente frequentati da giovani adolescenti, gli agenti della Divisione
di Polizia Amministrativa della Questura hanno fermato due ragazze intente
ad uscire nellarea esterna del bar mentre tenevano in mano due drink appena
serviti. Dai successivi accertamenti, le giovane sono risultate minorenni e
le bibite cocktail a contenuto alcolico. Le adolescenti, di 17 anni, avevano
ottenuto le bevande alcoliche senza che il titolare/gestore chiedesse loro
il documento di identità.
I precedenti
Il Questore ha disposto la sospensione dellattività – fa sapere la
Questura di Piazza Amendola in una nota stampa – attesa anche la condotta
recidivante del proprietario del bar che, nel corso del mese di maggio, era
già stato destinatario del citato provvedimento questorile, in quanto
contravvenzionato in occasione dei precedenti controlli nei quali gli era
stata altresì contestata anche la somministrazione di alcol a minori
infrasedicenni e pertanto deferito allAutorità Giudiziaria competente.
LA NAZIONE Lucca
Al Summer stand informativi per dire basta a droghe e alcol
A Lucca, il Progetto Carambole mira a contrastare l’incidentalità stradale
legata a guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droghe. Iniziative
informative, stand e incontri coinvolgono i giovani durante il Summer
Festival, promuovendo consapevolezza e prevenzione.
Proseguono le iniziative del Progetto Carambole. Liniziativa, coordinata
dallassessorato alle politiche giovanili e sociali in collaborazione con
lufficio della sicurezza, con la supervisione degli assessori Cristina
Consani e Giovanni Minniti, ha lobiettivo di prevenire e contrastare ogni
forma di incidentalità stradale causata dalla guida in stato di ebbrezza o
sotto leffetto di sostanze stupefacenti attraverso il coinvolgimento dei
giovani ed è coordinata dallamministrazione, in collaborazione con la
Polizia Municipale, lUfficio Scolastico Territoriale, ASL e Prefettura.
Gli stand del progetto, con materiale illustrativo e gadget, saranno
posizionati in piazza San Michele nei giorni dei concerti del Summer
Festival, che richiameranno un gran numero di giovani. Le date previste sono
quindi: 3, 5, 11, 12, 15, 18, 19, 20, 21 e 26 luglio, dalle ore 21 alle 00.
Gli stand sono organizzati dalla Fondazione CeIS e dalla Coop Impronta, con
un percorso virtuale tramite specifici occhiali di simulazione.
Previsti anche incontri informativi presso sette autoscuole del territorio,
tenuti dalla Fondazione CeIS Lucca e della Coop Impronta, che rendono noti
gli effetti di alcol e droga sulla guida anche tramite video appositamente
realizzati e occhiali di simulazione. Al centro civico di San Vito ogni
secondo e quarto martedì del mese e al centro civico di Pontetetto ogni
secondo e quarto giovedì del mese, dalle ore 15 alle ore 18 sportelli
dascolto per supporto, assistenza e informazioni legate alle tematiche
inerenti il progetto.
Preziosa infine lattività Unità di Strada in sinergia con gli agenti
della Polizia Municipale e gli educatori della Coop Impronta nei giorni, 5,
7, 12, 15, 16, 18, 19, 20 e 26 luglio, dalle ore 15.30 alle ore 18.30,
sempre posizionati in piazza San Michele, fornendo ai giovani informazioni
anche tecniche e legali riguardo allutilizzo di alcol e droghe.
IL MANIFESTO
Il clima più caldo «inventa» il vino degli irlandesi
Un buon bicchiere di vino irlandese sembra uno scherzo di cattivo gusto. E
invece no. Nella patria delle pinte che vanno giù che è un piacere,
specialmente in estate, si sono messi in testa di provarci anche con il
vino.
Il motivo è semplice: il riscaldamento globale interessa anche le regioni
del nord per cui si stanno ridisegnando anche le mappe enologiche. Su questa
frontiera ormai non più troppo rigida si stanno orientando enologi e
imprenditori agricoli alla ricerca di terreni fertili per nuovi vigneti.
Sono già finiti nei calici esperimenti ben riusciti, come quelli del vigneto
«The Old Roots Vineyard», nella contea di Wexford, fondato una decina di
anni fa da una donna amante del buon bere fuori dalle tradizioni locali. La
zona più adatta sembra essere quella del sud-est (clima temperato e terreni
calcarei) che già ospita varietà come cabernet, chardonnay, pinot nero e
pinot bianco.
Il nuovo «nettare» disponibile in terra dIrlanda ha allarmato le autorità
sanitarie, considerando che gli autoctoni sono già famosi per il grande
consumo di alcol pro capite (la prima bevanda alcolica più diffusa è la
birra, la seconda il whiskey (con la «e» allIrlandese). Ecco perché sulle
bottiglie di vino viene segnalata la pericolosità dellalcol (tra le
proteste di altri paesi europei). (*)
(*) Nota: in Irlanda le avvertenze in etichetta non sono solo sul vino, ma
anche su birra e altri alcolici.
IL SECOLO XIX
Troppo alcol nelle discoteche, buttafuori e baristi a lezione per
contrastare il consumo eccessivo