Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 5.10.24

5 Ottobre 2024
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

ASSOCARENEWS

Alcol: il suo consumo in Italia e i danni che provoca all’organismo.

*L’alcol è una sostanza psicotropa che può portare dipendenza patologica e
gravi danni alla salute, oltre ad essere correlata allo sviluppo di tumore.*

Dai dati più recenti dell’ISTAT e dell’Istituto Superiore di Sanità, emerge
che circa 35 milioni di italiani sopra gli 11 anni di età consumano alcol
(78% uomini e 53,5% donne) e più di 8 milioni di questi hanno una modalità
di bere a rischio: tra questi rientrano le modalità legate al binge
drinking (consumi eccessivi di alcol, corrispondenti a 5 o più unità
alcoliche assunte in un’unica occasione), quelle legate ad un consumo
abituale eccessivo, e quelle legate al consumo eccessivo di alcol lontano
dai pasti. Questo è il risultato dell’ultimo rapporto dell’OMS, che
riguarda un’analisi condotta nel biennio 2022-2023.

Dalle evidenze scientifiche più recenti, inoltre, si evince come non sia
possibile un alto consumo di alcol che non produca alcun effetto sulla
salute. Per questo motivo, l’OMS raccomanda di non consumare per nulla
bevande alcoliche. Il consumo di alcolici è sempre associato ad un rischio
per la salute, che nel tempo può tradursi nell’espressione di una patologia.

Secondo un rapporto pubblico pubblicato a giugno 2024 dall’OMS, si stima
che il consumo di alcol è associato a più di 200 problemi di salute, tra
cui: cancro, malattie infettive, disturbi psichiatrici e neurologici,
disturbi cardiovascolari, disturbi gastrointestinali, diabete mellito,
ischemia e danni al fegato irreversibili. Il rischio di sviluppare problemi
di salute correlati all’alcol risulta maggiore in persone che ne fanno uso
in maniera quotidiana e frequente. L’OMS ha stimato che circa 2,6 milioni
di decessi sono attribuiti all’alcol, che corrispondono al 4,7% di decessi
a livello mondiale, in cui sono incluse anche morti premature dovute a
condizioni trasmissibili materne.

*Come agisce l’alcol nell’organismo?*

L’alcol viene assorbito già in piccole quantità dalle mucose della bocca e
dell’esofago, al momento dell’ingestione. Arrivato nello stomaco, viene
assorbito di un ulteriore 20%; la restante parte viene metabolizzata dal
fegato attraverso un processo enzimatico. La velocità con cui il fegato
smaltisce l’alcol è di circa 1 bicchiere di qualsiasi bevanda alcolica in
2-3 ore.

L’alcol inoltre interagisce direttamente con il sistema nervoso e alcuni
suoi neurotrasmettitori, ovvero composti chimici che fungono da messaggeri
del nostro cervello coordinando i neuroni e il flusso delle informazioni.
Di conseguenza, agendo sui neurotrasmettitori l’alcol ne riduce la loro
funzione: provoca un rallentamento del pensiero e della memoria, e la
comparsa di euforia per l’attivazione di dopamina e noradrenalina. Ad alte
dosi invece l’alcol provoca una paralisi dei neuroni e, nei casi più gravi,
il blocco dei motoneuroni responsabili del centro del respiro.

L’alcol è una sostanza cancerogena e molto dannosa anche per il sistema
cardiovascolare. Il falso mito secondo cui “un bicchiere di vino al giorno
fa bene”, risulta ad oggi superato in seguito a numerose ricerche
scientifiche: l’alcol non ha alcun effetto protettivo sulla salute e anche
il consumo di 14 unità alcoliche o meno alla settimana potrebbe nuocere
all’organismo.

*Esiste una quantità a basso rischio da assumere?*

Un’unità alcolica corrisponde a 12 grammi di etanolo: ad esempio, una
lattina di birra e un bicchiere di vino contengono circa un’unità alcolica
ciascuno. Le linee guida raccomandano di non superare 1 unità alcolica per
le donne e 2 unità alcoliche negli uomini al giorno. Tuttavia l’OMS afferma
che il rischio esiste a qualsiasi livello di consumo e aumenta
progressivamente in base alla quantità consumata.

*Fonti:*

*- Global status report on alcohol and health and treatment of substance
use disorders. World Health Organization. 2024.*

*- AIRC: Fondazione per la ricerca sul cancro.*

GAZZETTAD’ALBA

Guida sicura e senza alcol, coinvolgente lezione per gli studenti di Bra

*BRA* “Ragazzi, potete divertirvi senza bisogno di bere smodatamente o,
peggio, assumere sostanze stupefacenti». Questo, in sintesi, il messaggio
che è stato trasmesso questa mattina (*venerdì 4 ottobre*) ai quasi 300
allievi del terzo e del quarto anno delle scuole superiori braidesi (liceo
Giolitti-Gandino, Guala, Velso Mucci e Cfp Cnos) intervenuti negli ampi
spazi dell’istituto salesiano di Bra, per partecipare – attivamente – al
progetto Guida sicura sponsorizzato dal Lions club Bra host e promosso
dalla Croce rossa italiana (sezione di Bra), dalla Polizia locale e dai
Vigili del fuoco.

Dopo l’accoglienza, il saluto del presidente del Lions Roberto Costamagna,
che tra le altre cose ha detto: «La strada è fatta per andare incontro alla
vita, non a rischi inutili, per pochi secondi di adrenalina». A seguire il
sindaco Gianni Fogliato, ha esortato tutti i giovani a diventare
responsabilmente dei cittadini attivi, ringraziando poi tutti gli attori
dell’evento.

In due saloni i ragazzi hanno ascoltato l’intervento della Croce rossa
italiana proposto dai referenti Adriano Madeddu e Federica Vitucci, del
caporeparto dei Vigili del fuoco di Cuneo Bruno Bedino e del vicecomandante
della Polizia locale Sergio Mussetto che hanno declinato, da diversi punti
di vista, i rischi connessi alla guida in stato di ebbrezza o dopo aver
assunto sostanze.

Molto interesse ha suscitato tra i giovani la prova con un visore che
simula gli effetti dell’alcool. Dopo una breve pausa, tutti nell’ampio
cortile dell’istituto dove 30 volontari della Cri avevano allestito tutto
per una simulazione di un soccorso, a seguito di un grave incidente, con
molti feriti, che ha catalizzato l’attenzione di tutti i partecipanti. Dopo
la chiamata al 112, l’arrivo della pattuglia della Polizia locale, delle
prime ambulanze e dei camion dei Vigili del fuoco. Nell’ora di simulazione
sono state ricostruite tutte le fasi del soccorso, debitamente spiegate
agli allievi.

I saluti finali dei referenti dei tre corpi intervenuti e del presidente
Lions, oltre alla visita da vicino di ambulanze medicalizzate e del camion
dei pompieri, hanno concluso una mattinata che rimarrà a lungo nella
memoria di tutti i giovani intervenuti.

GAZZETTA DI MODENA

Ubriaco investì ai 100 all’ora Matteo Cassola e lo uccise: condannato a 4
anni

*Il 20enne di Castelfranco era in vacanza a Gallipoli con un amico, rimasto
ferito: l’automobilista aveva un tasso alcolico di 1,24*

04 ottobre 2024

*CASTELFRANCO.* Condannato a 4 anni e un mese di reclusione per aver
investito e ucciso il ventenne castelfranchese Matteo Cassola che stava
tornando a casa in bicicletta, dopo aver festeggiato in un locale di
Gallipoli insieme ad alcuni amici. È la condanna inflitta ieri dal
tribunale di Lecce al 43enne di Melissano (provincia di Lecce), imputato di
omicidio stradale. Per lui anche «l’interdizione dai pubblici uffici» per 5
anni e la condanna al risarcimento del danno da «liquidarsi in separato
giudizio».

La famiglia del ragazzo è assistita da Giesse, gruppo specializzato nella
tutela dei familiari delle vittime della strada, che ha seguito il processo
penale tramite il suo legale fiduciario.

«I genitori stanno vivendo ancora un dolore fortissimo: Matteo, infatti,
era il loro unico figlio e aveva appena cominciato l’università. Aveva
un’intera vita davanti a sé – spiega Michele De Bona, responsabile della
sede Giesse a Modena – Dal punto di vista professionale, tuttavia, non
possiamo che accogliere favorevolmente quanto deciso dal giudice poiché,
all’inizio del processo, era stata avanzata dalla difesa un’istanza di
patteggiamento ad appena due anni di reclusione. Una richiesta
incomprensibile dal momento che l’automobilista, oltre ad avere un tasso
alcolemico di 1,24, viaggiava ad una velocità di circa 105 chilometri orari
in una strada dove il limite è di 50 chilometri orari. Grazie anche alle
obiezioni del nostro legale fiduciario, il giudice aveva rifiutato e, alla
fine, l’automobilista era stato rinviato a giudizio. Nell’udienza
preliminare di ieri la condanna è stata superiore anche alla richiesta del
pubblico ministero, pari a 3 anni di reclusione. Ora aspetteremo di leggere
le motivazioni per le quali ci vorranno circa 60 giorni». (*)

L’incidente risale alla notte del primo agosto 2021. Matteo Cassola stava
tornando a casa in bicicletta, insieme ad un suo amico rimasto ferito. Si
trovavano ancora nell’area vicino all’ingresso del locale, dove erano stati
tutta la sera, che è illuminata dall’insegna “First”. Il 43enne arrivò con
l’auto ad oltre 100 chilometri orari e investì i due ragazzi. Matteo morì
sul colpo, mentre il suo migliore amico riportò delle ferite a un braccio.

(*) Nota: richiesta di patteggiamento: due anni, richiesta del pubblico
ministero: tre anni, condanna: quattro anni e un mese. Se non fosse per il
titolo, sembrerebbe il resoconto di un processo per il furto di una mela al
supermercato.

CUNEOCRONACA

Ubriaco alla guida di un autocarro per due sere di fila: fermato dalla
polizia di Guarene

Riceviamo dalla Polizia municipale di Guarene: “Pattuglia della Polizia
Locale di Guarene unitamente al Reparto Motociclisti di Alba, nella
mattinata di venerdì 4 ottobre e durante servizio di perlustrazione del
territorio, intercettavano e bloccavano a bordo di un autocarro un soggetto
pluripregiudicato proveniente dai Balcani e domiciliato in Asti poiché
guidava con un tasso alcolemico superiore ai 3,0 grammi per litro.

Vista la particolare situazione, con non poche difficoltà, il soggetto
veniva accompagnato in Comando per ulteriori accertamenti dai quali
emergeva che nella serata precedente era già stato denunciato dalla Squadra
Volanti della Polizia di Stato di Asti per il medesimo reato.

Gli Agenti intervenuti, per quanto sopra, deferivano nuovamente il
conducente alla Procura della Repubblica di Asti, eseguivano gli atti per
la revoca della patente di guida e toglievano definitivamente dalla
disponibilità il veicolo in uso”. (*)

(*) Nota: senza l’imposizione di limiti al consumo di alcolici è piuttosto
improbabile che la sanzione della revoca della patente sia rispettata.

LA REPUBBLICA

Esce di strada con l’auto in via Lepido: “Un animale ha attraversato la
strada”. Ma è positiva all’etilometro

Nelle prime ore della mattina di giovedì 3 ottobre, le Volanti della
questura sono intervenute per la segnalazione di un’auto fuoristrada in un
campo nei pressi di via Emilio Lepido. La segnalazione arriva da alcuni
cittadini di passaggio che, insospettiti dalla presenza del veicolo, si
erano avvicinati al mezzo con l’intento di capire se vi fosse qualcuno
all’interno bisognoso di soccorso. Notata la presenza di una donna di mezza
età che appariva poco lucida e disorientata, i soccorritori hanno chiamato
il 113. I poliziotti arrivati sul posto hanno appurato che la Mercedes Benz
guidata dalla donna era danneggiata in più parti e che nessun altro veicolo
era stato coinvolto nel sinistro. Agli la conducente ha raccontato di
essere finita fuori strada nel tentativo di scansare un animale che
improvvisamente le avrebbe tagliato la strada. La donna, che in evidente
stato alterato pronunciava ad alta voce frasi sconnesse, è stata affidate
ai militi del 118 e nel locale pronto soccorso è stata accertata
all’alcoltest la presenza di 2,09 g/L di alcol nel sangue. La donna è stata
così denunciata per guida in stato di ebbrezza.

BOLOGNATODAY

Incidente stradale a San Lazzaro: ubriaca alla guida si schianta contro un
furgone

*Ai controlli della polizia locale è risultata con un tasso alcolemico sei
volte il consentito*

Redazione 05 ottobre 2024

Si è messa alla guida ubriaca costituendo un pericolo per sé e per gli
altri. Ed è finita contro un furgone parcheggiato in sosta su cui,
fortunatamente, non c’era nessuno. È successo a San Lazzaro e a provocare
l’incidente, giovedì scorso, è stata una donna rumena di 53 anni. Ai
controlli della polizia locale, la guidatrice è risultata avere un tasso
alcolemico di 2,99 g/l, quasi sei volte il limite di 0,5 consentito dalla
legge.

Intorno alle 13:30 la donna stava rientrando nella struttura in cui
alloggia, in via Caselle, quando, nel tentativo di imboccare il cancello,
ha improvvisamente svoltato e si è schiantata contro il furgone
parcheggiato. L’impatto è stato violento e la donna è rimasta incastrata
nell’abitacolo. A chiamare i soccorsi sono stati i testimoni: sul posto
sono intervenuti anche i vigili del fuoco che hanno estratto la 53enne, e i
sanitari del 118 che hanno curato sul posto le leggeri ferite. Con lei
c’era anche un passeggero, trasportato al Policlinico Sant’Orsola con
codice di bassa gravità.

Sul posto è intervenuta anche la polizia locale che durante i rilievi di
rito ha effettuato il test del palloncino: la donna è risultata alla prima
rilevazione con 2,99 g/l e 2,89 g/l alla seconda. Gli agenti l’hanno così
accompagnata in comando per ulteriori accertamenti conclusisi con la
sospensione della patente e il sequestro del veicolo.

ANCONATODAY

Ubriaca aspetta l’autobus ma non si ricorda più dove deve andare, arriva la
polizia

*La donna era sotto la pensilina con i bagagli*

*ANCONA*- Ubriaca in attesa dell’autobus chiama la polizia perché non sa
più dove deve andare. Il fatto è accaduto ieri sera ieri sera nel
parcheggio degli autobus agli Archi e gli agenti, intervenuti sul posto,
hanno trovato la donna sotto la pensilina con i bagagli in stato di
alterazione psicofisica dovuto all’abuso di sostanze alcoliche. La signora,
assente in alcuni momenti, ha riferito ai poliziotti di non sapere da dove
era arrivata e dove doveva andare, ma di essersi innamorata di un uomo che,
a suo dire, l’avrebbe derubata, e di non sapere poi dove questo fosse
andato. In considerazione del suo stato di agitazione psico fisica, i
poliziotti hanno cercato di rassicurarla. Allertati i soccorsi, la donna è
stata trasportata all’ospedale di Torrette per le cure del caso.

FANPAGE

Ubriaco alla stazione di Morlupo, morde un carabiniere intervenuto per
fermarlo: arrestato

*Due arresti a Morlupo ed Ostia per resistenza a pubblico ufficiale.
Stamattina i carabinieri hanno fermato un 34enne ubriaco, che ha aggredito
e morso alla gamba un militare.*

A cura di Alessia Rabbai

Si aggirava ubriaco per la stazione di Morlupo, davanti ai tanti pendolari
che quotidianamente prendono il treno diretti sul posto di lavoro verso
Roma. I carabinieri, intervenuti con una pattuglia, si sono fermati e lo
hanno sottoposto ad un controllo. Lui si è opposto, aggredendoli e mordendo
un militare. L’episodio è avvenuto nella mattinata presto di oggi, venerdì
4 ottobre, in provincia a Nord di Roma. Autore dell’aggressione è un
trentaquattrenne, con precedenti penali e già noto alle forze dell’ordine,
che i carabinieri di Castelnuovo di Porto hanno arrestato, e dovrà
rispondere delle accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Secondo le informazioni apprese l’uomo era alla stazione di Morlupo, quando
gli si è avvicinata una pattuglia dei carabinieri, impegnati nei servizi di
controllo sul territorio. I militari gli hanno chiesto di mostrargli i
documenti, lui si è rifiutato di farlo e ha preso a calci l’auto di
servizio. Un carabiniere ha cercato di fermarlo, lui lo ha morso ad una
gamba. Lo hanno dunque bloccato e arrestato per resistenza a pubblico
ufficiale. L’aggressione e l’arresto sono avvenuti davanti ai pendolari,
che hanno assistito alla scena e all’intervento dei militari dell’Arma, che
hanno messo l’uomo in sicurezza e l’hanno portato via. Il militare che è
stato morso ha dovuto ricorrere a cure mediche, è stato medicato
all’ospedale di Monterotondo.

(…)

ITALIAATAVOLA

Vino italiano in crisi? Köcher: «No, ma deve puntare sulle identità
regionali»

*Il vino italiano affronta sfide legate a consumi in calo, inflazione e
cambiamenti climatici. Helmuth Köcher, The WineHunter e fondatore del
Merano WineFestival, offre la sua visione sul momento che sta vivendo il
comparto e propone di valorizzare la biodiversità dei vitigni autoctoni,
semplificare la comunicazione e adattarsi alle nuove generazioni e alla
domanda di vini meno alcolici*

*di Fosca Tortorelli*

05 ottobre 2024

Il settore del vino italiano sta vivendo un periodo di profonda
trasformazione, sono tanti i fattori che ne stanno influenzando
l’andamento, dai cambi delle abitudini di consumo, di gusto, alla crisi
inflazionistica e non da ultimo il cambiamento climatico; il 2023 e
l’inizio del 2024 hanno segnato un’inversione di tendenza caratterizzata da
un segno negativo per l’export del vino italiano. Abbiamo avuto modo di
confrontarci su questa tematica con Helmuth Köcher, The WineHunter e
fondatore del Merano WineFestival, figura di spicco nel settore, che nel
1992 si è messo in gioco con l’idea di organizzare un evento dove
l’eccellenza dei prodotti abbracciasse il mondo dell’eleganza, creando il
Merano WineFestival, una manifestazione mai vista in Italia fino ad allora.
Persona lungimirante e da sempre alla ricerca dell’eccellenza e di quella
qualità in più che distingue le cose e le rende uniche nel tempo e che in
occasione della 33° edizione del Merano WineFestival, presenterà come
novità la Tavola Rotonda dal titolo: “Quo Vadis?” Dialoghi sul futuro del
vino.

Il momento del vino italiano secondo Köcher

*Dovendo fare una fotografia del vino italiano oggi, come lo vedi?*

Personalmente seguo tutto il percorso del vino italiano dalla fine degli
anni Ottanta del 1900, quindi ho visto i grandi progressi e tutta
l’escalation di questo prodotto, soprattutto per quanto riguarda la
crescita in termini di qualità. Un incremento negli anni che è derivato
anche nel ricredere nella viticoltura autoctona, che è diventato un plus
sicuramente a livello territoriale. Fattore che sicuramente dà un’identità
ai vari territori. Quello che secondo me il vino – o un percorso che il
vino dovrebbe fare – è dare proprio un’identità regionale. Con questo cosa
voglio dire? Attualmente si parla di 1500 vitigni autoctoni, che fai
difficoltà a comunicare, a mio avviso bisognerebbe riscrivere tutta la
mappatura enologica dell’Italia, definendo al meglio le varie zone e
legandole a quelle che possono essere le varietà davvero rappresentative di
quel territorio. Prendo l’Alto Adige come riferimento che nel suo insieme è
abbastanza semplice, cioè è una piccola provincia, dove la Doc Alto Adige
rappresenta tutta un’area, all’interno della quale ci sono le sottozone,
tipo Terlano, Valle Isarco, Valle Venosta, ecc.; così chiaramente è più
facile orientarsi e si riesce a comunicarla bene. Se oggi vado in Calabria,
ad esempio, si fa più fatica e sarebbe opportuno mettere la Calabria sotto
un unico cappello, a cui poi dare specificità, anche associando un massimo
di vitigni rappresentativi per ogni regione, parlo di quelli con
un’identità forte. Ecco dove vorrei vedere arrivare il vino italiano
domani, lo vorrei vedere inserito in un contesto dove ognuno ha una sua
parte della torta, ma tutto fa parte di un unico insieme.

*A tuo avviso il vino italiano sta vivendo un momento di crisi?*

A mio avviso il vino italiano non sta vivendo una vera e propria crisi, ma
sta affrontando sfide significative, in particolare legate a cambiamenti
globali e al mercato. Siamo in una sorta di periodo di transizione,
caratterizzato sia da opportunità che da difficoltà, ma non direi di crisi
nel senso tradizionale del termine. Il futuro del vino italiano sembra
promettente, ma richiede una continua capacità di adattamento e
innovazione. L’Italia dovrà saper valorizzare le sue peculiarità, come la
biodiversità viticola e la forte connessione con il territorio. Per me,
l’Italia, in tutto il mondo vitivinicolo, è veramente un leader, perché non
c’è nessun’altra nazione con questa varietà e biodiversità. Il focus sui
vitigni autoctoni non solo rafforza l’identità del vino italiano, ma
rappresenta anche un modo per conservare questa biodiversità. In futuro, si
prevederà senza dubbio una continua valorizzazione di queste varietà
locali: questo rappresenta un’opportunità per distinguersi sul mercato
internazionale, offrendo ai consumatori esperienze uniche e legate a
specifici territori.

*Köcher sulle sfide dei nuovi consumi e dei vini dealcolati e alcohol free*

*Ritornando alla domanda del periodo di crisi, il calo dei consumi è
evidente, allora bisogna capire come mai c’è questo calo di consumi?*

È chiaro che entriamo in una sfera dove si è stanchi di vini troppo
pesanti, eccetera. Adesso il vino deve essere in un certo senso “più
semplice”, più codificabile, senza perdere le caratteristiche di eleganza,
finezza, che ti danno emozione. Poi prima di tutto dovremmo anche
analizzare bene questo calo dei consumi a quale tipologia di vino è
rivolta. Bisogna andare molto più in profondità, perché è vero che da un
lato abbiamo un calo dei consumi, ma dall’altro abbiamo un boom delle
bolle; quello che sicuramente è abbastanza evidente in merito al calo è
legato più ai vini rossi che bianchi. Se guardiamo questo dato, l’Italia ha
già reagito dal 2013 diventando da una terra rossa una terra bianca.

*A proposito di consumi, come vedi l’approccio delle nuove generazioni nei
confronti del vino? Come pensi sia opportuno avvicinarli?*

Il cambiamento delle abitudini di consumo, soprattutto tra le nuove
generazioni, influenza anche il futuro del vino italiano. A mio avviso i
giovani vogliono dei prodotti di più facile beva, prodotti capaci di
accompagnare la convivialità. Se invece il vino diventa una cosa troppo
complessa, i giovani si spaventano. Non si può più ragionare come si faceva
vent’anni fa, oggi c’è più voglia di bere il vino in maniera più
disimpegnata. I Millennials e la Generazione Z sono attratti da prodotti
autentici, sostenibili e che raccontano una storia. Del resto, l’esperienza
del vino è sempre più parte integrante del patrimonio culturale e
gastronomico. Dobbiamo credere nuovamente nei nostri valori che sono poi la
nostra storia.

*Parlando di vini meno alcolici, come vedi il fenomeno dei vini dealcolati
e alcohol free?*

Forse la parola vino è sbagliata, perché se gli togli l’alcol non è più
vino. Prima di tutto si dovrebbe trovare un termine che ne identifichi
l’essenza, anche perché si confronta e si paragona con il vino. A mio
avviso non lo vedo come un rischio per il settore tradizionale, ma
piuttosto come un’evoluzione che risponde ai cambiamenti nel comportamento
dei consumatori. Pur riconoscendo le sfide tecniche e culturali legate alla
sua produzione, credo che ci sia spazio per questo tipo di prodotto.
Secondo me si tratta di offrire una scelta aggiuntiva per chi desidera
limitare il consumo di alcol senza rinunciare al piacere di un calice. In
molte parti del mondo, i consumatori, soprattutto le nuove generazioni,
sono sempre più interessati a opzioni di bevande che offrano piacere e
gusto, ma con meno alcol o addirittura senza. Questo riflette una maggiore
attenzione alla salute, alla sostenibilità e a uno stile di vita
equilibrato. Ben venga sia che ci sia maggiore ricerca in queste bevande
meno alcoliche, ma anche che si valorizzi più l’identità territoriale.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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