Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 15 ottobre 2024

15 Ottobre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

La notizia:

CDI.IT

Dall’uva di Aglianico un aiuto per i pazienti diabetici: gli effetti
benefici del taurisolo sull’arteriopatia periferica

Uno studio pubblicato sulla rivista The Journal of Cardiovascular
Development and Disease dai ricercatori del Centro Diagnostico Italiano, in
collaborazione con l’Università degli studi “Federico II” di Napoli, mostra
che il taurisolo contribuisce in maniera significativa all’integrità dei
vasi sanguigni, riducendo il rischio di ostruzioni nel microcircolo
periferico e migliorando la camminata dei pazienti diabetici con
arteriopatia periferica.

Il taurisolo, una miscela di polifenoli estratta dalle vinacce dell’uva di
Aglianico, migliora la qualità della vita dei pazienti diabetici affetti da
arteriopatia periferica, una dolorosa patologia delle arterie che riduce
l’afflusso di sangue agli arti e impedisce la normale deambulazione. È la
conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista The Journal of
Cardiovascular Development and Diseasedai ricercatori del Centro Diagnostico
Italiano, in collaborazione con l’Università degli studi di Napoli,
“Federico II”.

Il taurisolo, un estratto ricco di catechine, procianidine mono-di e
trimeriche, resveratrolo quercitina, ottenuto dalle vinacce di Aglianico, è
noto per le sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. Studi in vitro e
sul modello animale ne hanno evidenziato la capacità di controllare vari
fenomeni dovuti all’ipossia e allo stato ossidativo riducendo la TMAO
(trimetilamina-N-ossido) a Tma (trimetilamina). La TMAO è una molecola ad
azione infiammatoria derivante dalla metabolizzazione degli alimenti che
rappresenta una minaccia per l’endotelio, il tessuto che costituisce i vasi
sanguigni, data la sua capacità ossidante, in grado cioè di alterarne la
struttura producendo danni funzionali anche irreversibili. LA TMAO si
associa inoltre a un rischio aumentato di sviluppare aterosclerosi e altre
malattie dei vasi, compressa la stessa arteriopatia periferica.

In questo studio il taurisolo è stato somministrato per sei mesi a 26
pazienti affetti da diabete come supplemento al trattamento con acido
acetilsalicilico, la comune aspirina, e cilostazolo, usato per ridurre il
dolore: il taurisolo ha mostrato di contribuire in maniera significativa
all’integrità dei vasi sanguigni, riducendo il rischio di ostruzioni nel
microcircolo periferico. I ricercatori hanno quindi misurato la distanza
percorsa dai pazienti per valutarne la claudicazione intermittente, una
forma di zoppia dovuta appunto al dolore causato dalla patologia vascolare.
Già alla fine del trattamento, i soggetti diabetici che avevano ricevuto il
taurisolo mostravano un aumento del 16% della distanza camminata rispetto al
gruppo che aveva ricevuto solo un placebo. Il miglioramento della
deambulazione si è mostrato stabile anche dopo tre mesi dalla fine del
trattamento e si è accompagnato a una riduzione della concentrazione di TMAO
nel sangue dei pazienti trattati che si è mantenuta anche dopo sei mesi
dalla fine dello studio. Inoltre, chi aveva integrato il taurisolo ha
riportato un generale miglioramento della qualità della salute fisica e
mentale.

“L’uso del taurisolo in combinazione con le terapie esistenti apre a nuove
prospettive per il trattamento dell’arteriopatia periferica che rappresenta
una delle maggiori complicanze croniche del diabete e una sfida per la
sanità mondiale, dati i suoi costi sia per la qualità di vita dei pazienti
sia per i sistemi sanitari.” – spiega Fulvio Ferrara, direttore del
dipartimento di medicina di laboratorio del Centro Diagnostico Italiano.

“Abbiamo introdotto il dosaggio di TMAO nel sangue tra gli esami per la
valutazione del rischio cardiovascolare e nel follow-up dei pazienti affetti
da patologie cardiovascolari con il medesimo percorso seguito negli USA
dalla Cleveland Clinic perché rappresenta un passaggio fondamentale nella
valutazione corretta dell’indice di rischio di danni da accumulo di radicali
liberi a livello anche del microcircolo. In questo studio è stato
fondamentale nel valutare gli effetti della terapia in caso di patologia
accertata ma è utile anche negli interventi preventivi volti a ridurne la
concentrazione nei soggetti a rischio.” – afferma il professor Eugenio
Caradonna, consulente del dipartimento di medicina di laboratorio di CDI e
coordinatore dello studio.

La manipolazione della notizia:

AVVENIRE

La scoperta

Un’arma contro il diabete? Il vino Aglianico

Vito Salinaro

Uno studio Cdi-Università di Napoli rivela che il taurisolo, miscela
estratta dalle vinacce dei famosi vitigni lucani e campani, contribuisce
significativamente all’integrità dei vasi sanguigni

E adesso chi avrà il coraggio di confutare i benefici di un buon bicchiere
di vino consumato durante un pasto? (*) Addirittura, l’impresa di metterne
in discussione le qualità protettive per il nostro organismo risulterebbe
perdente se muovessimo i nostri rilievi contro un buon rosso Aglianico, da
millenni domiciliato soprattutto nell’area del Vulture-Melfese, in
Basilicata, e nelle province di Avellino e Benevento. Nessuno sdoganamento
dell’alcol, per carità, che resta responsabile di una morte ogni 10 secondi
nel mondo. (**) Tuttavia, uno studio fresco di pubblicazione sulla
prestigiosa rivista The Journal of Cardiovascular Development and Disease,
condotto dal Centro Diagnostico Italiano (Cdi) di Milano in collaborazione
con l’Università degli studi “Federico II” di Napoli, svela che il
taurisolo, una miscela di polifenoli estratta dalle vinacce dell’uva di
Aglianico, «migliora la qualità della vita dei pazienti diabetici affetti da
arteriopatia periferica», una dolorosa malattia delle arterie che riduce
l’afflusso di sangue agli arti e impedisce anche la normale deambulazione.

Alcune sostanze contenute nel vino erano già note per le proprietà
antiossidanti e antinfiammatorie. Ricerche in vitro e sul modello animale,
spiegano dal Cdi, hanno evidenziato la capacità del taurisolo di controllare
vari fenomeni dovuti all’ipossia, cioè una carenza di ossigeno a livello dei
tessuti dell’organismo, e allo stato ossidativo, riducendo la cosiddetta
“Tmao”, una molecola infiammatoria derivante dalla metaboilizzazione degli
alimenti e che rappresentano, avvertono i ricercatori, «una minaccia per
l’endotelio, il tessuto che costituisce i vasi sanguigni, data la sua
capacità ossidante, in grado quindi di alterarne la struttura producendo
danni funzionali anche irreversibili. La Tmao si associa inoltre a un
rischio aumentato di sviluppare aterosclerosi e altre malattie dei vasi,
compresa la stessa arteriopatia periferica».

Ora: nella nuova indagine condotta sull’asse Milano-Napoli, i ricercatori
hanno somministrato il taurisolo per sei mesi a 26 pazienti diabetici come
supplemento al trattamento con acido acetilsalicilico, la comune aspirina, e
cilostazolo, usato per ridurre il dolore: il taurisolo «ha mostrato di
contribuire in maniera significativa all’integrità dei vasi sanguigni,
riducendo il rischio di ostruzioni nel microcircolo periferico». È stata
quindi misurata la distanza percorsa dai pazienti per valutarne la
claudicazione intermittente, una forma di zoppia dovuta appunto al dolore
causato dalla patologia vascolare. «Già alla fine del trattamento –
evidenziano gli autori dello studio -, i soggetti diabetici che avevano
ricevuto il taurisolo mostravano un aumento del 16% della distanza camminata
rispetto al gruppo che aveva ricevuto solo un placebo. Il miglioramento
della deambulazione si è mostrato stabile anche dopo tre mesi dalla fine del
trattamento e si è accompagnato a una riduzione della concentrazione di Tmao
nel sangue dei pazienti trattati che si è mantenuta anche dopo sei mesi
dalla fine dello studio». Inoltre, «chi aveva integrato il taurisolo ha
riportato un generale miglioramento della qualità della salute fisica e
mentale».

Insomma, ce n’è abbastanza perché «l’uso del taurisolo in combinazione con
le terapie esistenti – come dice Fulvio Ferrara, direttore del dipartimento
di Medicina di laboratorio del Cdi – offra nuove prospettive per il
trattamento dell’arteriopatia periferica che rappresenta una delle maggiori
complicanze croniche del diabete e una sfida per la sanità mondiale», se si
considerano anche i costi sia per la qualità di vita dei pazienti sia per i
sistemi sanitari.

Tra gli esami per la valutazione del rischio cardiovascolare e nel follow-up
dei pazienti affetti da patologie cardiovascolari, afferma il professor
Eugenio Caradonna, coordinatore dello studio e consulente del dipartimento
di medicina di laboratorio di Cdi, «abbiamo introdotto il dosaggio di Tmao
nel sangue, con il medesimo percorso seguito negli Stati Uniti dalla
Cleveland Clinic, perché rappresenta un passaggio fondamentale nella
valutazione corretta dell’indice di rischio di danni da accumulo di radicali
liberi a livello anche del microcircolo». In questo studio «è stato
fondamentale nel valutare gli effetti della terapia in caso di patologia
accertata ma è utile anche negli interventi preventivi volti a ridurne la
concentrazione nei soggetti a rischio». Proprio vero: vino rosso fa buon
sangue…

(*) Nota: dalla lettura dei due articoli, il trucco appare così evidente che
è quasi superfluo spiegarlo. La sostanza studiata è il taurisolo, nella
ricerca non è mai stato utilizzato il vino.

Se il taurisolo fosse stato estratto da un fungo velenoso, nessuno si
sarebbe sognato di dire che mangiare quel fungo sia utile per la salute.

Ma, per millantare inesistenti effetti benefici di “un buon bicchier di
vino”, si manipola qualsiasi notizia, nascondendo per bene il senso della
vergogna.

(**) Nota: quelli che, ogni 10 secondi, nel mondo, muoiono a causa
dell’alcol, attraverso quali strani sistemi lo ingeriranno? Forse anche
assumendo vino (Aglianico compreso)?

LA NAZIONE

Nuovo caos nella notte: “Troppo alcol”

Nuovo caos nella notte nel quartiere Stazione di Pisa: alcol e droga
alimentano risse e litigi, terrorizzando i residenti. Interventi delle forze
dell’ordine per ripristinare la sicurezza.

PISA

Nuovo caos nella notte fra domenica e lunedì nel quartiere caldo della
Stazione. Gli episodi si susseguono, dopo quelli del weekend. Nonostante
l’ordinanza, infatti, l’alcol continua a essere tra le attività più diffuse
in questo angolo di città. Una confusione che ha richiesto anche
l’intervento delle forze dell’ordine. E che sta esasperando i residenti.
Urla che disturbano e che fanno anche paura perché non è solo una questione
di riposo. “Le persone hanno il terrore di uscire con il buio”, spiegano
ancora gli abitanti.

Risse e litigi, “sono quasi quotidiane”, spesso la cornice è proprio
l’alcol, oltre alla droga.

Proprio ieri, di giorno, la polizia di Stato con un’auto della polizia
municipale è stata nuovamente in questo quartiere per verifiche sia sul
piano dei reati che sul fronte amministrativo. Controlli che cercano di
ripetere in modo ciclico anche per far vedere le divise in un’area
particolarmente difficile da anni. E che ad aprile del 2024 ha portato a
diversi interventi e denunce, tanto che i commercianti hanno richiesto di
ripetere proprio questo genere di operazioni anche in altre parti della
città. Blitz congiunti tra diverse forze dell’ordine che portino a verifiche
a 360° in città sul rispetto delle diverse regole. Con provvedimenti
successivi per chi sgarra.

LA NAZIONE

“Sangue e alcol in strada. Chiediamo aiuto”

Il Comitato dei residenti a San Jacopino, Firenze, denuncia un’aggressione a
un individuo non italiano, avvenuta di notte o all’alba. Chiedono intervento
delle istituzioni per contrastare il degrado e l’insicurezza nel quartiere.

FIRENZE

Il Comitato dei residenti nel rione di San Jacopino a Firenze rende nota
un’aggressione, che “non è chiaro sia successo stanotte o nelle prime ore
della mattina” a un soggetto “sembra non italiano”, aggredito “in via
Galliano di fronte al dannato giardino, peraltro riqualificato da poco ma
già avvolto da degrado e mancanza di sicurezza”. Il Comitato riporta di una
“lunga e copiosa scia di sangue dall’ingresso del supermercato fino a via
Doni. Schizzi di sangue anche sulle tende delle botteghe del tratto in
questione. Una scena da brividi ai tanti cittadini che passavano e ci
chiedevano di fare qualcosa perché abbiamo paura”. “Qui davanti prima o poi
succede il dramma”, afferma il presidente del Comitato, Simone Gianfaldoni,
ma “non bisogna aspettare questo” e “chiediamo aiuto a tutte le istituzioni
e forze dell’ordine. Questi soggetti, sempre più numerosi, sono già ubriachi
la mattina e la sera è meglio scansare il posto”, “ti prendi delle offese
pesanti o una bottigliata in testa, le dipendenti del supermercato la sera
hanno paura a uscire”.

TERNI TOMORROW

Allarme alcolici fra i minorenni: ragazzine sbronze a metà pomeriggio in
largo Ottaviani

Due minorenni soccorse in centro città dopo un malore causato dall’abuso di
alcol. Un fenomeno che allarma autorità e ospedali.

Nel pomeriggio di sabato, l’ambulanza del 118 è intervenuta in largo
Ottaviani per soccorrere due ragazze minorenni, vittime di un malore causato
dall’abuso di alcol. Una viene curata sul posto, mentre l’altra, in
condizioni più gravi, viene portata al pronto soccorso.

L’episodio si è verificato in largo Ottaviani, un punto nevralgico della
movida cittadina, sotto gli occhi di numerosi passanti. Due ragazzine
minorenni, dopo aver consumato una quantità eccessiva (*) di alcolici, hanno
accusato un malore, rendendo necessario l’intervento del personale medico.
Una delle due si è ripresa sul posto e non ha avuto bisogno di ulteriori
cure, mentre la seconda, in condizioni più critiche, è stata trasportata
d’urgenza all’ospedale. Fortunatamente, dopo le cure, è stata dimessa con
una prognosi di guarigione di pochi giorni.

La polizia locale è intervenuta subito per supportare i soccorsi e avviare
le indagini, cercando di individuare chi abbia venduto gli alcolici alle due
giovani, violando le normative vigenti in materia di somministrazione di
bevande alcoliche ai minorenni. L’abuso di alcol tra i giovani è un fenomeno
preoccupante, soprattutto in aree frequentate dai giovanissimi.

L’episodio di sabato non è isolato: l’ospedale di Terni ha registrato
numerosi casi simili, soprattutto tra i minorenni. Solo nell’ultimo mese,
altre due adolescenti, rispettivamente di 15 e 17 anni, erano finite al
pronto soccorso per aver bevuto troppo durante una serata con amici nei
locali del centro.

Nel corso del 2023, 45 minorenni sono stati trattati presso il pronto
soccorso di Terni per malori legati all’abuso di alcol e, in alcuni casi,
all’assunzione di sostanze stupefacenti. Un incremento significativo
rispetto agli anni precedenti: nel 2022 i casi erano stati 37, mentre nel
2021 e 2020 se ne erano contati 29 ogni anno. I numeri parlano chiaro, con
quasi quattro accessi al mese di minori in ospedale per problematiche legate
al consumo eccessivo di alcol e droghe.

(*) Nota: esiste una quantità di alcolici “non eccessiva” per delle
ragazzine minorenni?

LA NAZIONE

Alcol venduto ai ragazzi minorenni, locale chiuso per 15 giorni

Il provvedimento è scattato dopo i controlli degli agenti del commissariato
di Montecatini Centro. Per l’esercizio, anche una multa. Intanto, sono state
intensificate le verifiche nella zona della stazione

Quel bar è accusato di aver venduto bevande alcoliche in varie occasioni a
diversi minorenni. Grazie ai controlli effettuati dal commissariato di
Montecatini, lo sportello unico delle attività produttive di Montecatini ha
deciso di chiudere per 15 giorni un pubblico esercizio della zona della
stazione ferroviaria di Montecatini Centro. I controlli della polizia di
Stato sono stati effettuati nell’ottica delle attività di prevenzione e
repressione dei reati legati alla somministrazione di alcolici a minorenni.
Gli agenti del commissariato, durante i servizi, soprattutto durante la sera
del fine settimana, hanno notato che tanti ragazzini avevano l’abitudine di
sostare nelle vicinanze dell’attività con birra e superalcolici. In seguito
a una serie di accertamenti, hanno scoperto che i minorenni acquistavano le
bevande nel bar, arrivando a contestare diversi episodi. La polizia di Stato
ha inviato una nota al Comune, dove informa che, in seguito ai controlli, è
stato elevato un verbale nei confronti della legge 125 del 2001. L’articolo
14 afferma che “salvo che il fatto non costituisca reato, si applica la
sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a mille euro a chiunque vende o
somministra bevande alcoliche ai minori di 18 anni. Se il fatto è commesso
più di una volta si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a
2mila euro, con la sospensione dell’attività da quindici giorni a tre mesi”.

L’ufficio di polizia amministrativa del commissariato ha seguito tutta la
procedura relativa al verbale. In seguito alla comunicazione ricevuta, il
Suap ha deciso di chiudere per 15 giorni l’attività, affidando alla polizia
municipale il compito di far rispettare il divieto. La polizia di Stato
prosegue cosi I controlli in città. Gli agenti del commissariato e quelli
del Reparto prevenzione crimine di Firenze hanno effettuato una serie di
attività congiunte, sabato scorso, dedicando particolare attenzione alle
zone del centro, del parco di via Cividale e delle stazioni ferroviarie di
piazza Gramsci e piazza Italia.

Le stazioni ferroviarie sono state utilizzate più volte da soggetti dediti
al traffico di stupefacenti o sono state teatro di reati contro la persona
commessi da sbandati. Nel corso degli ultimi controlli, sono stati
identificati numerosi soggetti. Il questore Marco Dalpiaz, qualora valuti
che queste persone possono rappresentare un pericolo per la sicurezza, potrà
emettere fogli di via, con il divieto di ritornare a Montecatini fino a un
massimo di tre anni.

Daniele Bernardini

GIORNALE DELLA BIRRA

Negli Usa continua il calo dei consumi. Male anche la birra

Non si arresta il calo del consumo di alcolici negli Usa. I nuovi dati
pubblicati da International Wine & Spirits Research evidenziano come tutte
le principali categorie di alcolici abbiano registrato cali di volume da
gennaio a luglio 2024.

Secondo i nuovi dati pubblicati a fine settembre da IWSR, il mercato
statunitense delle bevande alcoliche ha infatti continuato a contrarsi con
volumi in calo più del previsto.

Dopo il -2,6% negli Stati Uniti registrato nel 2023, le previsioni dell’IWSR
erano per una lieve discesa nel 2024, con perdite attese nell’ordine del
-1,9%. Il calo in realtà è maggiore e si attesta al -2,8% nei primi sette
mesi dell’anno.

Tutte le principali categorie, ad eccezione dei prodotti da banco (volumi
+2%) sono diminuite (gennaio – luglio 2024), con i volumi della birra in
calo del 3,5%, degli alcolici in discesa del 3% e del vino in ribasso del
4%.

ALTO ADIGE

Ubriaco blocca la via di fuga a una festa a Sarentino, arrestato

Ha manomesso una transenna e aggredito i carabinieri intervenuti sul posto.

Il comandante Vangone: «La sicurezza è un pilastro fondamentale»

BOLZANO. Sarebbe potuta finire in tragedia la festa svoltasi sabato sera nel
parcheggio “stazione a valle” del Comune di Sarentino, se non fosse stato
per l’intervento dei carabinieri. Un uomo, visibilmente alterato
dall’eccessivo consumo di alcolici, ha manomesso una delle transenne, lunga
circa due metri, bloccando una delle vie di fuga predisposte per l’evento.
Questo gesto ha messo a rischio la sicurezza di centinaia di persone, che,
in caso di emergenza, avrebbero potuto trovarsi intrappolate.

Fortunatamente, i carabinieri del locale Comando Stazione hanno prontamente
individuato il problema, ristabilendo l’accesso all’uscita di sicurezza e
cercando di riportare la calma. Tuttavia, l’uomo, ormai fuori controllo, si
è scagliato contro i militari, opponendo resistenza senza alcun motivo
apparente. Con non poca difficoltà, è stato bloccato e tratto in arresto per
violenza e resistenza a pubblico ufficiale.

CUNEO DICE

Pedinava la compagna e le inviava video di lei ubriaca: condannato per
stalking

In tribunale anche il figlio minorenne della coppia: “Dissi a mia madre che
papà la cercava con un machete, ma volevo solo punirla per avermi
abbandonato”

Non erano ancora separati, ma di fatto la relazione era già al capolinea
quando lui aveva cominciato a seguire gli spostamenti della compagna e a
inviarle messaggi vocali con insulti e minacce. Una persecuzione, secondo la
donna. “Volevo solo che mi dicesse addio, mi sarei rifatto una vita con mio
figlio” ribatte lui, finito a processo e infine condannato per stalking: un
anno e quattro mesi, la pena inflitta dal giudice Elisabetta Meinardi, più
un risarcimento di quattromila euro alla vittima.

“Un rapporto malato, ma questo non giustifica le minacce, i pedinamenti, gli
schiaffi e le lesioni” ha sintetizzato il pubblico ministero Anna Maria
Clemente, chiedendo una condanna a quattro anni. Prima del maggio 2022, il
periodo a cui risalgono i vari episodi contestati, c’era già stata una
denuncia dopo un accesso in pronto soccorso, quando la coppia conviveva a
Bene Vagienna: lei aveva poi deciso di non dare seguito alla cosa. Entrambi
avevano un passato difficile alle spalle, lui anche dei trascorsi in
carcere. Tra gli atti che la Procura ha considerato persecutori c’è l’invio
di video sul cellulare della donna: la ritraevano ubriaca per strada a
Fossano.

Ad assumersene la responsabilità è stato il figlio minorenne della coppia:
li aveva spediti lui al papà, ha spiegato, volendo punire la mamma “perché
mi aveva abbandonato”. Sempre per lo stesso motivo, una sera, il ragazzo
aveva avvisato la madre di fare attenzione al padre, uscito di casa “con un
machete” per cercarla. Non era vero niente, ha ammesso davanti al giudice:
“Ero molto arrabbiato”. Nessuna accusa contro il padre: “Papà ha carattere
un po’ forte, ma la rabbia ti fa fare cose che non vuoi”. Anche questa, a
giudizio del pm, suona però come una conferma indiretta: “L’aggressività del
padre viene traslata al figlio”. L’imputato, ha aggiunto la rappresentante
dell’accusa, aveva “un comportamento assillante e opprimente, tipico di un
soggetto che vuole gestire totalmente la vita di un’altra persona”.

A corroborare le accuse le testimonianze dei colleghi di lei, del datore di
lavoro, del suo partner dell’epoca: “Diceva di avere paura di essere
aggredita e di avere paura anche per me” ha detto quest’ultimo. Dopo vari
interventi dei carabinieri e la denuncia, era arrivato infine il divieto di
avvicinamento: “Tanti testimoni affermano di aver visto lividi e segni sul
corpo di lei” ha affermato la legale della parte civile, sottolineando che
“nei messaggi ci sono sfuriate, scenate di gelosia, insulti e minacce”. Per
quei messaggi, ma solo per quelli, l’uomo si è assunto ogni responsabilità:
“Ho mandato vocali pesanti e brutti. Ero arrabbiato, vi chiedo scusa per le
schifezze che avete ascoltato”.

Il resto, sostiene il suo difensore, erano soltanto tentativi di ottenere un
chiarimento definitivo che la ex gli avrebbe sempre negato: “Diverse volte
ci ha detto che lui non sapeva che la convivenza fosse finita e soprattutto
che fosse finita la relazione, e che lei non se la sentiva neanche di
comunicarglielo”. Sul telefono, ha aggiunto, “non lo ha mai bloccato, alle
chiamate ogni tanto rispondeva e ogni tanto no, dicendo solo ‘lasciami in
pace’”.

Andrea Cascioli

IL RESTO DEL CARLINO

Vendevano pregiato vino francese, ma era falso: sei arresti

Perquisizioni dei Nas a Bologna e in diverse province d’Italia. Il vino era
contraffatto, ma una organizzazione criminale lo commercializzava fino anche
a 15mila euro a bottiglia

Vendevano vino pregiato francese come fosse tale, ma era un falso. I
Carabinieri del Nas, nelle province di Torino, Monza, Cuneo, Roma e Bologna,
hanno eseguito 6 mandati di arresto europeo e 16 perquisizioni nei confronti
dei componenti di una organizzazione criminale transnazionale dedita alla
contraffazione e commercializzazione di bottiglie di vino di altissimo
pregio prodotte da note case vitivinicole francesi.

Il vino era contraffatto ma era venduto a prezzo di mercato, fino anche a
15mila euro a bottiglia.

I reati sono associazione per delinquere finalizzata all’introduzione e al
commercio nello Stato di prodotti con segni falsi. I provvedimenti
scaturiscono da un’articolata attività di polizia giudiziaria eseguita
nell’ambito di numerosi ordini di investigazione europei, emessi dalla
Magistratura francese ed eseguiti, dopo la trasmissione alle Procure
italiane, dalle forze di polizia francesi e dai militari del Nucleo
Antisofisticazioni e Sanità del capoluogo Piemontese, con il supporto di
operatori Europol.

IL PICCOLO di Trieste

Milocchi: «L’alcol alla base degli incidenti». A comportarsi peggio gli over
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