Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 23 ottobre 2024

23 Ottobre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

WINENEWS

POLITICA DEL VINO

Nuovo sistema di tassazione sul vino nel Regno Unito: forte aumento dei
prezzi in arrivo

Introdotto un nuovo criterio: cambiano le aliquote e si guarda solo al grado
alcolico. A lanciare l’allarme è la Wine & Spirit Trade Association

La tassazione del vino, in Uk, sarà resa ancora più complicata comportando
maggiori costi e burocrazia per le imprese britanniche, con il rischio
concreto di un’altra tornata di aumento dei prezzi delle bottiglie allo
scaffale. Una notizia che desta allarme anche in Italia, visto che il Regno
Unito è uno dei mercati stranieri più importanti per il vino del Belpaese,
che, nei primi 7 mesi 2024, ha importato etichette tricolore per 464,4
milioni di euro, in crescita del +2,2% sullo stesso periodo 2023 (dati Istat
analizzati da WineNews). A lanciare l’allarme è la Wsta – Wine & Spirit
Trade Association, secondo la quale “è urgente una collaborazione tra i
rivenditori del vino britannici per affrontare insieme questi cambiamenti, e
supportare tutte le persone e imprese che operano nel mondo del vino”.

“Alcuni dei rivenditori più importanti del Regno Unito – spiega ancora Wsta
– stanno preparando i propri clienti a un rialzo dei prezzi con cambiamenti
molto importanti dal punto di vista economico nella tassazione del vino a
partire da Febbraio 2025. “Majestic, Laithwaites, The Wine Society e
Cambridge Wine Merchants (tra i maggiori rivenditori di vino nel Paese, ndr)
sono le aziende che hanno lanciato una serie di campagne e provvederanno a
contattare la loro clientela per avvisarla che gli aumenti dei prezzi sono
in arrivo”, comunica la Wsta. In particolare, spiega la Wsta, l’accisa su
tutti i vini tra 11,5 e 14,5 gradi alcolici, oggi si attesta sulla stessa
cifra di 2,67 sterline, in base al sistema di tassazione voluto dal Governo
di Rishi Sunak, in carica fino a luglio 2024. Tuttavia, questa
semplificazione sembra in procinto di essere rimossa, e questa tariffa unica
sarà sostituita con fino a 30 differenti aliquote in base al tasso alcolico
del vino. Per una bottiglia di vino da 14,5 gradi, l’imposta dovuta
aumenterà così da 2,67 fino a 3,09 sterline a bottiglia. Un aspetto non
secondario, in un mercato come quello britannico molto sensibile,
soprattutto nella grande distribuzione, al tema dei prezzi, e dove buona
parte del mercato è rappresentata da vini “private label”.

Il nuovo Governo, guidato dal Premier laburista Keir Starmer, ricorda ancora
Wsta, potrebbe ancora mantenere un periodo di adattamento nella legge di
bilancio che sarà in esame il 30 Ottobre. Nel frattempo, gli operatori del
settore, insieme alla Wine & Spirit Trade Association, hanno richiesto, per
oltre un anno, di rendere permanente uno sgravio fiscale temporaneo, che
eviterebbe costi burocratici e aiuterebbe invece le aziende a crescere, a
mantenere i costi bassi per i consumatori e, inoltre, a stabilizzare anche
il gettito fiscale nei confronti del Tesoro legato al commercio del vino.
Tuttavia, sottolinea ancora Wsta, “il nuovo Governo non ha ancora fornito
indicazioni circa il mantenimento permanente del periodo di sgravio fiscale.
E questo ha spinto i rivenditori a fornire una comunicazione senza mezzi
termini ai clienti, spiegando che alcuni vini potrebbero essere rimossi
dagli scaffali e alcuni prezzi cresceranno”.

Nella lettera inviata ai clienti di Majestic e Cambridge Wine Merchants nei
giorni scorsi, le aziende avvisavano: “quando è stata promulgata questa
politica, il Tesoro aveva un obiettivo prefissato di creare un sistema di
accise più semplice ed equo da amministrare per le aziende come le nostre.
Tuttavia, come settore, crediamo fermamente che il sistema che verrà
introdotto fallisca su entrambi i fronti poiché più complesso e oneroso dal
punto di vista economico. Le imprese come le nostre dovranno investire somme
a sei cifre solo per sviluppare i sistemi richiesti per gestire il nuovo
approccio, e lo stesso varrà per i costi amministrativi. Oggi, il vino è la
bevanda alcolica più popolare nel Regno Unito. Come Nazione – si legge
ancora nella lettera – siamo il secondo importatore di vino più importante
nel mondo. Tuttavia, l’insistenza del Tesoro nel portare avanti questi
cambiamenti a partire dal 1 febbraio 2025 minaccerà entrambe queste
condizioni”.

La cosa davvero preoccupante i consumatori di vino, spiegano ancora i
retailer, sarà l’impatto negativo sulla qualità e la scelta dei vini. “Vi è
un rischio concreto che i produttori del vostro vino preferito non
spediranno più nel Regno Unito, a causa del carico amministrativo a cui
andranno incontro nell’esportare il vino nel Paese. Le imprese più piccole e
a conduzioni familiare che producono vini incredibili difficilmente
cambieranno il loro modus operandi che va avanti da generazioni solamente
per adattarsi al mercato del Regno Unito, quando potrebbero facilmente
esportare i loro vini da qualsiasi altra parte del mondo senza ulteriore
burocrazia o costi. Abbiamo lottato con tutte le nostre forze per evitare
queste conseguenze indesiderate, e ci siamo appellati agli ufficiali del
Tesoro insieme alla Wine & Spirit Trade Association per esprimere la
necessità di fare cambiamenti urgenti. Ma con meno di quattro mesi
dall’attuazione di tale politica, ci sentiamo obbligati a comunicarvi, cari
nostri fedeli clienti, che tali cambiamenti avverranno. Se i vostri vini
preferiti subiranno un rialzo dei prezzi, o spariranno dagli scaffali il
prossimo anno, noi, come operatori di settore, non avremmo il potere di
proteggervi da questo”. Miles Beale, Ceo di the Wine & Spirit Trade
Association, ha affermato: “in questi giorni rivenditori di vino hanno
ricevuto un severo avviso e sono molto preoccupati dell’impatto di
burocrazia inutile e costosa che entrerà in vigore il prossimo anno, e
ritengono che sia giusto che i loro clienti, consumatori della bevanda
alcolica preferita nel Regno Unito, siano consapevoli dell’aumento dei
prezzi imminente, a causa della politica del Governo. Questo potrebbe ancora
essere evitato se il nuovo Governo rigettasse la decisione di Rishi Sunak di
imporre un onere amministrativo sul settore vitivinicolo del Regno Unito. Il
nuovo Primo Ministro, Starmer, e il Cancelliere Rachel Reeves, sono stati
inequivocabili nel sottolineare la necessità di raggiungere la crescita
economica e nel segnalare che le pressioni sulla spesa pubblica porteranno a
decisioni difficili in occasione della Finanziaria del 30 ottobre. Abolire
il periodo di adattamento farà esattamente il contrario – e senza alcun
beneficio per le pubbliche finanze. Invece, le aziende troverebbero
giovamento evitando di imporre costi aggiuntivi dannosi e burocrazia. Vi è
ancora tempo – conclude Beale – per aiutare a potenziare le imprese
britanniche in un settore ricco di potenzialità, mantenendo il periodo di
adattamento e congelando le imposte sull’alcol. Ciò non comporta alcun costo
al Governo, anzi supporterebbe le imprese britanniche a favorire le
condizioni di crescita e a proteggere i consumatori britannici mantenendo i
prezzi stabili”.

Steve Finlan, ceo The Wine Society, la cooperativa più importante di
rivendita di vini nel Regno Unito, ha aggiunto: “se il nuovo Governo è
seriamente intenzionato ad ascoltare le imprese, allora deve riconoscere un
intero settore unito contro il nuovo regime di accise proposto. Dovrebbe
essere semplice estendere l’attuale periodo di adattamento e poi avviare un
dialogo significativo per trovare una soluzione che funzioni per il governo,
per le imprese e per i consumatori ”. “Il Governo precedente intendeva
creare una riforma di imposta sugli alcolici che fosse più facile, equa e
meno burocratica da gestire per le aziende, ma ha fallito in tutti i sensi.
Il cambiamento proposto di passare da un’aliquota a 30 differenti aliquote
basandosi sul grado alcolico impatterà negativamente sia sui consumatori,
rivenditori che per gli operatori dell’accoglienza”, ha aggiunto il Ceo di
Majestic, John Colley. Che aggiunge: “con meno di tre mesi a disposizione
prima che il periodo di adattamento finisca, siamo obbligati a avvisare i
nostri clienti sulla confusione che si genererà davanti allo scaffale, e
l’impatto che avrà sull’offerta di Majestic. Ma non riguarda solo Majestic.
La rimozione del periodo di adattamento colpirà in modo sproporzionato le
piccole imprese – compresi i 900 commercianti di vino indipendenti che
operano nel Regno Unito e i numerosi importatori che commerciano il vino a
livello internazionale. Questo limiterà la crescita e minaccerà i mezzi di
sussistenza delle persone in un momento in cui dovremmo fare tutto il
possibile per sostenere il nostro commercio al dettaglio. Insieme alla Wine
and Spirit Trade Association (Wsta), Majestic si è appellata, per conto del
settore, ai parlamentari e agli ufficiali del Tesoro riguardo al forte
impatto che questa politica conservativa avrà sul nostro settore. Ci
auguriamo di vedere il 30 ottobre la prova che il Cancelliere ha preso atto
delle nostre preoccupazioni ribaltando la decisione del precedente governo e
aiutando le piccole imprese e l’industria estendendo il periodo di
adattamento”, conclude Colley.

Nel frattempo, ricorda Wsta, le vendite di alcol nel Regno Unito sono
diminuite in seguito al più grande aumento delle tasse sugli alcolici
verificatosi negli ultimi 50 anni, entrato in vigore nell’agosto 2023 e che
ha visto aumenti delle accise di oltre il 10% per gli alcolici e la birra e
un aumento delle accise di almeno il 20% per la maggior parte del vino. Gli
ultimi dati provenienti da Hmrc (la “dogana” britannica), dimostrano come
nel periodo compreso tra settembre e agosto, anno dopo anno, le accise
sull’alcol hanno portato a una perdita di 1,3 miliardi di sterline (10%)
nelle entrate dello Scacchiere, che corrisponde quasi allo stesso importo
dell’indennità di risparmio invernale sul carburante.

ANSA

Ubriaco al volante uccise carabiniere, nuovi accertamenti

Incidente sulla Alghero-Olmedo, verifiche sulle provette

La Procura di Sassari ha disposto un accertamento tecnico non ripetibile per
esaminare le provette di sangue e di urine prelevate in ospedale
all’automobilista 34enne di Olmedo che, domenica 13 ottobre, mentre era alla
guida della sua Fiat Panda lungo la strada provinciale che collega Alghero
con Olmedo, si è scontrato frontalmente con l’auto del carabiniere Pietro
Mastino, uccidendolo.

L’uomo, tutt’ora ricoverato all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari
per i traumi riportati nello scontro, era risultato positivo all’alcol e
alle droghe e per questo era stato arrestato dalla polizia stradale, su
disposizione del pm Angelo Beccu, con l’accusa di omicidio stradale.

Il gip del tribunale di Sassari aveva convalidato l’arresto ma aveva rimesso
in libertà l’indagato.

Ora la Procura vuole avere la certezza assoluta della positività del 34enne
e per questo ha affidato l’incarico di analizzare le provette al medico
legale Claudia Trignano.

L’accertamento sarà eseguito lunedì 28 ottobre all’istituto di Medicina
legale di Sassari.

L’avvocato difensore dell’indagato, Luca Barrocu, e l’avvocato della
famiglia Mastino, Stefano Carboni, si sono riservati di nominare anche loro
dei consulenti tecnici di parte.

PRIMA MONZA

Ubriaco afferra per il collo un’infermiera

Il 34enne cinese è stato arrestato per lesioni e violenza a pubblico
ufficiale

Ubriaco al volante, portato all’ospedale San Gerardo di Monza dopo aver
fatto un incidente sulla Valassina, ha aggredito un’infermiera afferrandola
per il collo e facendola sbattere con violenza contro il muro e poi ha
tirato una testata contro un carabiniere intervenuto per fermarlo.

L’aggressione

L’immigrato cinese P.J., 34 anni, residente ad Agrate Brianza, è stato
arrestato dai carabinieri di Giussano nella notte tra sabato e domenica,
dopo aver fatto violenza contro un’operatrice sanitaria 51enne, in servizio
all’ospedale monzese.

L’uomo, completamente ubriaco, dava evidenti segni di squilibrio fin
dall’arrivo al pronto soccorso, dove era stato portato a seguito di alcune
ferite al volto rimediate guidando sotto l’effetto dell’alcol.

Il personale del pronto soccorso è stato costretto a legarlo. Verso le tre
del mattino, dopo aver finto un malore è riuscito a farsi liberare e ha
cinto con un braccio il collo dell’infermiera, spingendola contro l’uscita
dell’area degli ambulatori.

L’operatrice ne è uscita con dieci giorni di prognosi e il trauma emotivo
dell’aggressione subita.

In soccorso della donna sono intervenuti i carabinieri.

L’uomo è stato arrestato per lesioni con l’aggravante di aver commesso il
fatto «contro chi esercitava la professione sanitaria» e di violenza a
pubblico ufficiale. Nei confronti dell’uomo il tribunale ha disposto gli
arresti domiciliari.

GENOVA24

Alcol, dipendenze e soluzioni. Conferenza a Palazzo Ducale

Appuntamento a Palazzo Ducale (sala Borlandi).

L’alcol è la sostanza psicoattiva più diffusa

Genova. Conferenza pubblica e gratuita organizzata dall’Associazione di
promozione sociale Gianni Ballerio Ets in collaborazione con la Società
Italiana di Alcologia.

Il tema è Alcol, dipendenze e soluzioni.

Appuntamento a Palazzo Ducale (sala Borlandi) martedì 29 ottobre alle 17.

Informarsi per assumere il giusto atteggiamento. Relatori Gianni Testino –
direttore Dipartimento “Stile di vita” Asl 3 Liguria, primario Patologia
delle Dipendenze ed Epatologia dell’Asl 3, presidente consiglio direttivo
nazionale della Società Italiana Alcologia; Patrizia Balbinot, operatrice
socio sanitaria, caregiver formale presso la Patologia delle Dipendenze ed
Epatologia dell’Asl 3 Liguria, responsabile per il Centro Alcologico
Regionale.

L’appuntamento proposto e sostenuto dall’Associazione Ets Gianni Ballerio
vuole offrire una riflessione sulla linea di demarcazione tra uso e abuso,
linea assai poco delineata nella società: l’uso può rendere più
giustificabile l’abuso? Il riconoscere un abuso/dipendenza può essere
difficoltoso quando esiste un uso/abitudine radicata?

Nella nota di presentazione della conferenza si legge: “Abitudini
consolidate sono in molti casi rischiose in quanto espressioni di stili di
vita non rispettosi del mantenimento della buona salute fino a tarda età. Le
abitudini non sempre sono le nostre migliori alleate, non sempre “l’ho
sempre fatto” significa che un’azione sia vantaggiosa, o che non sia giunto
il momento di cambiare. Le abitudini devono essere frutto di scelte
ponderate, radicate in un’informazione seria e scientifica, nessuna
costrizione, ma al tempo stesso una consapevolezza che renda ognuno di noi
in grado di scegliere a seconda della situazione, dell’età, dell’equilibrio
fisico. Culturalmente ci sono barriere profonde che impediscono giudizi
obiettivi sull’alcool e sull’accettazione dei dati scientifici, che
dimostrano chiaramente la correlazione tra bevande alcoliche e patologie
tumorali, così come dimostrano chiaramente il rischio di dipendenze
silenziose, che causano un peggioramento delle condizioni generali di vita e
un significativo aumento di varie patologie in età matura e anziana”.

Il tema coinvolge anche il pubblico giovanile e il Testino e Balbinot, che
da anni dedicano azioni speciali nelle scuole del territorio, potranno
spiegare e confermare i dati statistici mondiali che descrivono un uso di
alcool sempre maggiore nei giovani e un’allarmante diminuzione dell’età dei
fruitori, tanto che i loro interventi nelle scuole cominciano sin dalle
scuole primarie.

Nell’ultimo report del 25 giugno 2024 l’Oms (Organizzazione Mondiale della
Sanità) ha confermato che “l’alcol è la sostanza psicoattiva più diffusa”,
che “spesso conduce verso l’uso di Aps. (*)

(*) Nota: secondo l’enciclopedia Treccani Aps è “Simb. della costellazione
dell’Uccello Indiano, o del Paradiso (lat. scient. Apus)”
<www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/aps/>
www.treccani.it/enciclopedia/ricerca/aps/ . A questo punto si
tratta solo di capire come mai l’alcol conduca verso la Costellazione
dell’Uccello Indiano.

Forse sarebbe utile evitare l’utilizzo di acronimi di cui quasi nessuno
conosce il significato.

BOLOGNA CRONACA

Riccione: badante si ubriaca e aggredisce i carabinieri

Dopo aver alzato un po’ troppo il gomito, la donna ha perso il controllo,
costringendo i figli dell’assistita a chiamare i carabinieri per riportare
la situazione alla calma

Federica Riso

Una badante moldava di 55 anni, impiegata presso un’anziana residente a
Riccione, ha perso il controllo a causa dell’eccessivo consumo di alcol. La
donna, completamente ubriaca, è diventata talmente violenta e ingestibile
che i figli della 92enne assistita, hanno iniziato a preoccuparsi
seriamente. Non riuscendo a calmarla, la sera di martedì 22, si sono visti
costretti a richiedere l’intervento dei carabinieri.

Neanche l’arrivo delle forze dell’ordine ha calmato la 55enne, che
all’improvviso ha aggredito i militari. I carabinieri sono riusciti a
immobilizzarla e portarla in caserma, dove ha trascorso la notte in una
cella di sicurezza per smaltire l’ubriachezza. Gli agenti, coinvolti
nell’operazione, hanno ricevuto cure mediche e sono stati dimessi con una
prognosi di pochi giorni.

Questa mattina, ormai sobria, la donna è stata processata per direttissima
con accuse di resistenza e aggressione a pubblico ufficiale. Difesa
dall’avvocato Flavio Moscat, la moldava ha espresso rammarico per il suo
comportamento. Il giudice ha convalidato il fermo, ma l’ha liberata senza
imporre misure cautelari. La donna ha inoltre chiesto di patteggiare una
pena di 8 mesi e l’udienza è stata rimandata al 28 ottobre per la ratifica.

IL RESTO DEL CARLINO Ancona

Il sindaco Silvetti: “Maxi rissa in centro, non accada mai più. Ordinanza
anti alcol”

Incontro con il questore Capocasa per studiare nuovi provvedimenti “Regole
restrittive per la vendita di alcolici dopo una certa ora in zone mirate.
Non ci sono situazioni fuori controllo, ma serve un rafforzamento di
polizia”.

Mentre il sindaco Daniele Silvetti è pressoché pronto a varare una nuova
ordinanza anti-alcol nei luoghi più sensibili di Ancona, il pensiero che
esprime sulla maxi rissa che, nel weekend, ha trasformato il cuore della
città in un ring a cielo aperto è categorico: “Fatti come quelli accaduti
sabato sera in piazza del Plebiscito non debbono più ripetersi”. Diversi
giovanissimi, infatti, sono stati coinvolti in un autentico far west. E
così, il primo cittadino si è confrontato personalmente con il questore
Cesare Capocasa, ricevuto a Palazzo del Popolo, ed entrambi avrebbero
“condiviso l’idea che ci sia bisogno di un rafforzamento di polizia dedita
all’ordine pubblico, ma non perché ci siano situazioni fuori controllo”,
esordisce, nel confermare la totale intesa con il primo dirigente di via
Gervasoni.

“Noi – riferimento all’amministrazione che guida – abbiamo attuato un primo
provvedimento con l’armamento alla Polizia locale, per essere di supporto
alle forze di polizia, oltre alla Control Room, alla videosorveglianza e
alle squadre anti degrado per fornire risposte immediate. Per quanto
l’ordine pubblico non sia una competenza diretta del Comune, ma competa a
questore e prefetto, abbiamo predisposto un tavolo permanente”. E nel
dettaglio della scazzottata senza esclusione di colpi: “Abbiamo parlato
anche di questo”. Poi allarga il fronte: “Parleremo anche con gli operatori
per capire le tipologie di attività e cosa propongono la sera – aggiunge –.
Non è un caso che sia avvenuto proprio lì quello scontro. Va approfondito
bene con loro”, in quanto è riaffiorato un problema, quello delle baruffe in
piazza, che “sembrava sopito, ma che non va affatto sottovalutato”.
Chiarisce: “Non si tratta di etnie o culture differenti, ma c’entrano la
maleducazione, un approccio irrispettoso delle norme di civica convivenza e
forse un abuso di alcol”. Motivi per i quali, l’annuncio del sindaco,
“stiamo valutando un’ordinanza restrittiva per la vendita di alcolici dopo
una certa ora, poiché quella è una delle cause dei disordini nei quartieri”.

Riaffiora, dunque, quella misura già proposta un anno fa, per bloccare la
vendita di bevande alcoliche in orario notturno. “Al momento pensiamo a
Stazione e Piano: ci sono alcune attività sotto la lente d’ingrandimento”,
ma lascia intendere di non escludere altre zone. La stessa piazza del Papa,
a ottobre 2023, fu ricompresa nell’ordinanza. E sulla movida che crea
allarme sociale, Silvetti chiude: “Il percepito va tranquillizzato, la città
non registra fatti gravissimi tali da renderla complessivamente insicura. Ma
la nostra attenzione è massima”.

Giacomo Giampieri

CITYRUMORS

Digiuno e alcol: il trend tra i giovani spaventa i medici abruzzesi: “Grave
pericolo”

di Paolo Colantoni

Digiuno e alcol: i medici lanciano l’allarme. Tra i giovani si sta
diffondendo un terribile fenomeno alimentare, che hanno mandato gli ospedali
degli Stati Uniti in tilt

Un nuovo, preoccupante fenomeno si sta diffondendo tra i giovani. Una moda
esportata dagli Stati Uniti e che ha preso prepotentemente piede in Italia.
Soprattutto nelle regioni del centro Sud. In primis in Puglia e in Sicilia,
ma con diversi casi anche in Abruzzo e nel Lazio. Nei pronto soccorso e
negli ospedali, si sono registrati numerosi accessi di ragazzi e ragazze,
costretti a combattere contro una pessima abitudine: che rischia di rovinare
seriamente le funzioni vitali.

In Abruzzo si è recentemente diffuso un brutto fenomeno, che in pochi mesi
ha preso piede in diverse regioni italiane. Una moda alimentare che in
alcuni stati statunitensi ha portato la sanità a lanciare un vero e proprio
allarme. Si tratta infatti di un mix tra anoressia e alcolismo. Un trend
pericolosissimo, che può causare seri problemi alla salute delle persone.
Soprattutto tra i più giovani.

Una moda esportata dagli Stati Uniti e che è stata ribattezzata come
drunkoressia. Immaginate un organismo, già fortemente debilitato dal digiuno
e dalla poca assunzione di calorie, che entra in contatto con una quantità
spropositata di alcol. Il mix, secondo i medici, può risultare devastante.
Questo fenomeno, secondo la spiegazione dei medici, può essere volutamente
indotto (in quel caso si sceglie volutamente di bere drink alcolici dopo
aver digiunato a lungo), o causato da due brutte abitudini: il ricorso
eccessivo alle diete, abbinato all’assunzione di alcol.

Secondo gli esperti, a soffrirne di più sono le ragazze, molto più avvezze a
ridurre le assunzioni di cibo per restare in linea. Se alla voglia di
mantenere un fisico asciutto, si uniscono i recenti modelli del bere
giovanile, diventa sempre più probabile incorrere in fenomeni pericolosi.
Una moda molto diffusa è il binge drinking, meglio conosciuta come
“abbuffata alcolica”. Si tratta di una moda che porta a bere alcol a ritmi
quasi compulsivi, per migliorare la loquacità negli appuntamenti,
l’entusiasmo e sbarazzarsi di timidezza e freni inibitori.

Come sottolineato, i ragazzi e le ragazze delle regioni centrali e
meridionali, soffrono con maggior frequenza, questa sorta di disfunzione
alimentare. I numeri lo testimoniano: secondo un’indagine effettuata da un
dipartimento di dipendenze patologiche dell’Asl, è emerso che il 57,8 dei
ragazzi, con un’età compresa tra i sedici e i diciotto anni, fa uso
sistematico di alcol: e tra questi, circa il settanta per cento, sono
ragazze.

Lo scorso anno il Servizio per le Dipendenze di Bari ha registrato 125
accessi di under 25 per consumo di alcol. Da gennaio 2024 ad oggi, il dato è
aumentato in modo clamoroso: sono più di trecento i casi registrati tra li
under 25: quasi sessanta hanno coinvolto ragazzi sotto i diciannove anni di
età. Situazioni simili si sono registrate anche nelle altre regioni centrali
e meridionali. Ma secondo gli esperti, questi numeri non “corrispondono alla
portata reale del fenomeno assolutamente in aumento. Nell’immaginario
collettivo, l’alcol, essendo una sostanza legale, non viene percepito come
altre sostanze d’abuso e il suo consumo nei contesti ricreativi, anche in
età adolescenziale, sembra una pratica normale”.

Quando poi l’alcol, trova sulla sua strada un organismo già fortemente
debilitato da diete e un digiuno lungo e stressanti, può portare a problemi
molto seri. In Abruzzo e in molte regioni, sono stati istituiti dei centri
specializzati nella risoluzione di queste problematiche. Sono stati avviati
dei programmi terapeutici che possono precocemente portare all’assunzione di
una nuova forma di risoluzione del problema, soprattutto nei più giovani,
con interventi di sostegno dedicati ai genitori e agli accompagnatori.
Servizi di prevenzione e di pronto intervento: per mettere la parola fine ad
una terribile abitudine.

FANPAGE

“Il vino è mio”, lite tra cognati a tavola finisce a coltellate: 2 arresti
nel Napoletano

È accaduto a Casoria, nella provincia di Napoli, dove una lite tra cognati a
causa del vino è sfociata nel sangue: due uomini sono stati arrestati dai
carabinieri.

A cura di Valerio Papadia

C’era chi asseriva che il vino che si trovava a tavola lo avesse comprato
lui, qualcun altro invece spergiurava, però, che fossero suoi i soldi
utilizzati per comprarlo. Una banale discussione a tavola per il vino è
sfociata nel sangue a Casoria, nella provincia di Napoli, dove, al culmine
della lite, due uomini sono stati aggrediti, colpiti con coltellate e
sprangate, mentre altri due sono stati arrestati dai carabinieri.

Nella serata di ieri, martedì 22 ottobre, in una casa nel centro di Casoria,
quattro uomini e una donna sono a tavola. Gli uomini sono tutti cognati tra
loro, hanno 66, 65, 61 e 56 anni, mentre la donna, 58 anni, è la moglie di
uno di loro, nonché sorella di altri due. Poco prima di iniziare la cena,
nasce la discussione: uno degli uomini dice di aver comprato il vino, un
altro però controbatte di avergli dato lui i soldi. La questione non si
riesce a dirimere e la lite degenera: il 61enne afferra un coltello e
colpisce al fianco il cognato 56enne; il 66enne, invece, afferra una spranga
e colpisce alla testa il cognato 65enne. Nella bagarre interviene anche la
donna, che rimedia una frattura al braccio.

Nell’appartamento intervengono i carabinieri della stazione di Casoria, che
ricostruiscono quanto accaduto: il 61enne e il 66enne vengono arrestati per
tentato omicidio e trasferiti in carcere. Gli altri due cognati e la donna
sono invece stati trasportati in ospedale: per loro ferite giudicate
guaribili in 30 e 10 giorni.

CORRIERE ADRIATICO

Esagera con l’alcol e minaccia di lanciarsi nel vuoto: 32enne salvato dai
carabinieri a Recanati

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