Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 12 marzo 2025

12 Marzo 2025
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

POLESINE24

Ubriaco, investe e uccide la piccola Lea: arrestato

Scattano i domiciliari per l’incidente mortale

La comunità di Creazzo è stata scossa da un evento tragico che ha lasciato
un segno indelebile nel cuore di molti. Domenica 16 febbraio, un incidente
stradale ha spezzato la vita della piccola Lea Stevanovic, una bambina di
soli 10 anni. Un carrozziere di 56 anni, è stato arrestato con l’accusa di
omicidio stradale aggravato. La decisione di porlo agli arresti domiciliari
è stata presa dal gip del tribunale di Vicenza, Matteo Mantovani, su
richiesta della procura.

Era un pomeriggio come tanti altri a Creazzo, quando il destino (*) ha
deciso di cambiare le vite di molte persone. Intorno alle 13.30, Lea si
trovava in un parcheggio di viale Italia, accompagnata dal padre e da un
amico. All’improvviso, un Suv guidato da Zattera è uscito di strada,
piombando sul parcheggio e travolgendo la bambina. Lea è stata colpita in
pieno, finendo sul cofano del veicolo prima di cadere a terra. L’altro
bambino presente è stato fortunato, riportando solo lievi contusioni. La
chiamata al 118 è stata immediata, ma i traumi subiti da Lea si sono
rivelati troppo gravi. Dopo due giorni di agonia, la bambina si è spenta,
lasciando un vuoto incolmabile.

La morte di Lea ha colpito profondamente la comunità di Creazzo e non solo.
La bambina, di origine serba e di religione ortodossa, era ben integrata
nella vita sociale del paese, partecipando attivamente agli eventi della
parrocchia di Altavilla. La chiesa, gremita di persone, ha ospitato l’ultimo
saluto alla piccola, un momento di commozione e riflessione per tutti i
presenti. Il corpo di Lea è stato poi trasferito in Serbia, dove si sono
svolti i funerali. La sua famiglia, composta dai genitori, un fratellino e
una sorellina, è ora alle prese con un dolore inimmaginabile.

A quasi un mese dall’incidente, la giustizia ha mosso i suoi passi. Il
conducente è stato posto agli arresti domiciliari, una misura cautelare che
riflette la gravità delle accuse a suo carico. Il tasso alcolemico rilevato
nel suo sangue era di 1,7 grammi per litro, ben oltre il limite legale di
0,5. Questo elemento è stato determinante per gli inquirenti, che lo
considerano la causa principale dell’incidente. Zattera, noto nella comunità
come titolare di una carrozzeria, è descritto dai suoi legali come un uomo
distrutto moralmente, incapace di affrontare le conseguenze delle sue
azioni.

(*) Nota: “il destino”, “un incidente”… Il linguaggio è indice di quanto
lavoro occorra per cambiare finalmente una cultura che, di fatto, accetta e
determina tutto questo dolore.

TODAY BENESSERE

Vino rosso o bianco? Qual è il più salutare (*)

Ad averli messi a confronto un gruppo di ricerca americano. Vediamo cosa
hanno scoperto

Sulle bevande alcoliche andrebbero apposte etichette che avvertano i
consumatori sul rischio di cancro connessi al consumo di alcol. Una misura
richiesta dall’OMS all’Europa (dove l’incidenza delle malattie riconducibili
all’alcol risulta doppia rispetto alla media mondiale) che consentirebbe ai
consumatori di fare scelte informate e ridurre i danni correlati all’alcol.
Il legame tra l’etanolo nelle bevande alcoliche e cancro è noto e accertato
da tempo. L’AIRC lo ha infatti classificato come agente cancerogeno di tipo
1, rientrando tra quelle sostanze per cui esistono sufficienti prove
scientifiche della loro capacità di causare tumori, sebbene la gravità dei
danni all’organismo da cui può originare un tumore dipendano molto dalla
quantità di etanolo assunto e dall’esposizione ad altri fattori di rischio.

D’altro canto però esistono diversi studi in letteratura che dimostrano
effetti benefici di alcune bevande alcoliche, primo su tutti il vino rosso.
Questo è considerato da sempre un’opzione più sana anche rispetto al vino
bianco per il suo alto contenuto di resveratrolo, un composto vegetale,
presente nelle bucce dell’uva, associato a proprietà antinfiammatorie e
antitumorali. Ma il vino rosso è davvero una scelta più sana rispetto al
vino bianco? Secondo nuova ricerca della Brown University School of Public
Health (USA), che ha esaminato gli effetti del vino rosso e bianco sul
rischio di cancro, è dimostrato che non esiste alcuna differenza
significativa tra i due tipi di vino. I dettagli della ricerca sono stati
pubblicati su Nutriens.

Vino rosso vs vino bianco

I ricercatori hanno riesaminato 42 studi osservazionali che esaminavano gli
effetti del consumo di vino sul rischio di diversi tipi di cancro, tra cui
pelle (sei studi), prostata (sei), seno nelle donne (cinque) e cervello
(due), e che hanno coinvolto quasi 96.000 partecipanti. Dalla meta-analisi
non sono emerse grandi differenze tra il vino rosso e quello bianco nel
rischio complessivo di cancro. Tuttavia hanno osservato che i bevitori di
vino bianco avevano un rischio maggiore del 22 per cento di cancro alla
pelle rispetto a coloro che preferivano il vino rosso.

Vino bianco e cancro alla pelle

I motivi di questa associazione non sono ancora chiari. Una possibile
spiegazione, secondo i ricercatori, potrebbe risiedere nell’acetaldeide, un
sottoprodotto del metabolismo dell’alcol che può danneggiare il DNA,
aumentando la probabilità di mutazioni cancerose. Il vino bianco potrebbe
contenere livelli di acetaldeide più elevati rispetto al vino rosso,
rendendolo più dannoso. Tuttavia, ci sono anche abitudini di vita da
considerare. Le persone che bevono vino potrebbero essere più propense a
trascorrere del tempo all’aperto, che si tratti di vigneti, brunch su
terrazze o aperitivi sulla spiaggia. L’esposizione al sole, combinata con il
potenziale dell’alcol di compromettere la riparazione del DNA, potrebbe
aumentare la probabilità di cancro alla pelle.

Vino bianco e cancro nelle donne

I ricercatori hanno anche scoperto che le donne che bevevano vino bianco
avevano un rischio maggiore del 26 per cento di sviluppare il cancro.
Secondo i ricercatori, a rendere le donne più vulnerabili potrebbero essere
gli ormoni. Il consumo di alcol è stato collegato a livelli di estrogeni
aumentati, che possono contribuire a tumori sensibili agli ormoni, come il
cancro al seno. Poiché il vino bianco tende a essere più popolare tra le
donne, secondo i ricercatori i suoi rischi meritano ulteriori indagini al
fine di indagare i potenziali meccanismi sottostanti.

Gli effetti antitumorali del resveratrolo

Diversi studi di laboratorio hanno dimostrato che il resveratrolo (composto
con capacità antiossidanti e antinfiammatorie), contenuto nel vino rosso, ha
promettenti effetti antitumorali, poiché in grado di rallentare la crescita
del tumore, riducendo l’infiammazione e persino interferendo con la
riproduzione delle cellule tumorali. Ma allora perché il vino rosso non
protegge dal cancro? Secondo i ricercatori, probabilmente perché la quantità
di resveratrolo in un bicchiere di vino è troppo piccola per fare una
differenza significativa. La ricerca suggerisce che il resveratrolo viene
rapidamente metabolizzato nel corpo, impedendogli di raggiungere livelli
sufficientemente alti da essere veramente benefici. In definitiva, la tesi
secondo cui il vino rosso può proteggere dal cancro non regge quando viene
messa alla prova. (**)

Esistono livelli di consumo sicuri?

“Nell’assunzione di alcol – spiega a Today.it il gastroenterologo oncologo
Renato Cannizzaro – non esiste rischio pari a zero, e qualsiasi modalità di
consumo comporta un rischio, tanto più elevato quanto maggiore è la quantità
di alcol consumata. Anche il consumo episodico, ovvero l’assunzione
eccessiva di alcol in una singola occasione (binge drinking) comporta un
sostanziale incremento del rischio per la salute, anche quando non si
accompagna ad un consumo abituale elevato. Solo non bere alcolici azzera il
rischio. Anche se ci sono livelli e modalità di consumo, che comportano
rischi per la salute modesti, tali da poter essere considerati accettabili”.

“Dunque, tutte le bevande, comprese il vino, aumentano il rischio di cancro
– continua l’esperto -. A tal proposito le nuove indicazioni italiane
definiscono a basso rischio un consumo di: 2 unità alcoliche (UA) al giorno
per gli uomini, 1 unità alcolica al giorno per le donne, 1 unità alcolica al
giorno per le persone con più di 65 anni, zero unità di alcol sotto i 18
anni. I livelli soglia sono stati fissati in base al numero di unità
alcoliche consumate in media al giorno. Per UA si intendono 12 gr di
etanolo, quantità approssimativamente contenuta in una lattina di birra (330
ml), un bicchiere di vino (125 ml) o un bicchierino di liquore (40 ml)”.

(*) Nota: di fatto, lo studia cerca quale sia più cancerogeno.

(**) Nota: ennesima smentita della “bufala regina”, quella de resveratrolo
del vino rosso.

RAINEWS

Alla guida dell’auto un uomo ubriaco

Carabiniere grave dopo il tamponamento

Il carabiniere stava inseguendo un uomo che aveva appena aggredito una donna
in strada, tentando di farla entrare a forza sulla propria auto. La prognosi
è riservata

Una gazzella del reparto Radiomobile dei carabinieri è stata travolta da una
Bmw. Il carabiniere del nucleo radiomobile di Torino a bordo dell’auto è
grave ed è ricoverato all’ospedale Giovanni Bosco. Il militare stava
inseguendo un’auto quando la vettura di servizio è stata centrata da un
altro mezzo. Il conducente è risultato positivo all’alcol test.

Alla guida dell’auto un uomo ubriaco. Il carabiniere stava inseguendo un
uomo che aveva appena aggredito una donna in strada, tentando di farla
entrare a forza sulla propria auto. La prognosi è riservata.

L’incidente è avvenuto all’incrocio tra corso Trapani e via Lancia, poco
dopo le 6. Stando alla ricostruzione la Bmw ha imboccato l’incrocio senza
accorgersi dell’auto dei carabinieri che arrivava con lampeggianti e sirena
stava cercando di fermare l’auto sulla quale era fuggito l’aggressore della
donna.

L’uomo al volante della Bmw, di origine ucraina, anch’esso ferito, è stato
trovato con una percentuale di alcol in corpo di tre volte superiore a
quella consentita. Per questo è stato denunciato.

IL GIORNO Milano

Ubriaco tenta di portar via una bimba

Alessandra Zanardi

Un uomo di 37 anni, in stato di alterazione psico-fisica, ha avvicinato un
papà che camminava per strada insieme alla figlioletta di 3 anni e ha
cercato di sottrargli la bambina. L’episodio è accaduto la settimana scorsa
(ma è stato reso noto solo in questi giorni) nella frazione di Poasco. Per
fortuna il tentativo d’impossessarsi della piccola è andato a vuoto, poiché
il padre ha opposto resistenza e messo in fuga l’aggressore. Poco dopo, il
genitore ha segnalato l’accaduto alla polizia locale, che è riuscita a
rintracciare il 37enne, già noto alle forze dell’ordine per problemi legati
all’abuso di alcol e altre sostanze.

Il papà si trovava con la bimba in via Unica Poasco, quando lo sconosciuto
si è avvicinato alla piccola facendole dei complimenti e l’ha poi presa con
la forza, cercando di allontanarsi. Con la mente annebbiata, l’uomo era
convinto che la bambina fosse sua figlia e che dovesse perciò venire via con
lui. Il padre, quello vero, ha reagito riprendendosi la piccola. Ha poi
raggiunto gli agenti di una pattuglia che si trovava nella zona e ha
descritto loro l’aggressore, che era intanto scappato. Individuato, l’uomo è
stato trovato in stato confusionale e perciò accompagnato al San Raffaele
per accertamenti. Lo stesso ospedale dove, pochi giorni prima, era già stato
ricoverato per disturbi legati all’abuso di alcol.

WINENEWS

ATTUALITÀ

Nuovo Codice della Strada: il 44% di italiani esce meno nei locali, la Gen Z
verso il No Alcol

L’indagine di Cga by Niq sugli effetti delle normative nel settore Horeca:
consumi e stili cambiano e il comparto deve intercettare le nuove esigenze

Se poco o niente è cambiato sul fronte dei limiti del tasso alcolemico,
molto si sono inasprite le sanzioni dallo 0,8 in avanti, ma principalmente
il nuovo Codice della Strada ha avuto effetti tangibili sul cambiamento dei
consumi e, nonostante le “smentite” del Ministro dell’Agricoltura, Francesco
Lollobrigida, sulla loro diminuzione, diverse sono state le iniziative da
parte degli operatori del settore per sostenere il consumo moderato e
consapevole di vino, a tavola (dal test di Quattroruote all’iniziativa dei
consorzi del Prosecco). E mentre ristoratori e locali lamentano
empiricamente un calo dei consumi di vino e alcolici, le evidenze
scientifiche arrivano dall’ultimo report sul tema condotto da Cga by Niq che
ha indagato sugli effetti delle nuove normative sul settore Horeca: un
documento utile per individuare quali saranno le principali sfide e
opportunità per il comparto, identificando non solo i profili dei
consumatori più inclini a modificare le proprie abitudini, ma anche le
strategie da mettere in atto in risposta al nuovo quadro normativo.

Lo studio, innanzitutto, evidenzia un alto tasso di consapevolezza del
campione riguardo all’entrata in vigore della nuove norme stradali, con
quasi la metà degli intervistati (46%) che prevede di modificare le proprie
abitudini di consumo e socializzazione: una dichiarazione particolarmente
diffusa nel 49% dei Millennials (i nati tra il 1981 e il 1996, ndr) e nel
55% degli abitanti di Milano. In generale, il 44% degli italiani si dice
propenso a moderare la frequenza delle uscite in bar e ristoranti e, nello
specifico, i più intenzionati a ridurre le uscite sono soprattutto i giovani
della Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2012, ndr) con un +12%, insieme
agli abitanti di grandi centri urbani dove la movida non manca, come Roma
(+9%) e Milano (+3%). C’è poi un’altra tendenza che, come si è visto anche
in altri studi, non necessariamente è dovuta all’entrata in vigore del nuovo
Codice della Strada, ma che in qualche maniera è ad esso collegata: il 37%
dei consumatori è sempre più ben disposto a optare per le bevande No Alcol,
un trend trainato ancora una volta soprattutto dalla Gen Z (+7%), ma meno
diffuso tra i Millennials (-6%), che più volentieri riducono il consumo di
alcol, ma senza sostituirlo con alternative analcoliche. E così in questo
contesto emerge, in particolare tra la Gen Z (+6%) e i Millenials (+5%),
un’ulteriore dinamica: la propensione verso alternative No/Low alcol, cioè
quelle bibite dealcolate, come la birra analcolica e i mocktails, ovvero le
bevande che imitano i cocktail classici ma senza l’utilizzo di alcol.

In chiusura dell’indagine risalta, dunque, come la Gen Z sembra distinguersi
per un atteggiamento più cauto e consapevole nei confronti dei consumi fuori
casa: una modifica di consumi e esigenze che il settore Horeca è perciò
chiamato a intercettare. “L’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada
potrebbe rappresentare un momento di cambiamento per il settore Horeca, con
sfide da affrontare, ma anche nuove opportunità da cogliere – ha
sottolineato Beatrice Francoli, Sales account development Cga by Niq – in
momenti come questi, è fondamentale comprendere a fondo le dinamiche di
mercato e le trasformazioni in atto, affinché i player possano adattarsi in
modo efficace, rivedendo le proprie strategie di approccio ai consumatori.
Premiumizzazione, marketing mirato, posizionamento strategico dei prodotti e
piani promozionali innovativi sono solo alcune delle leve che i brand
potrebbero adottare nel prossimo futuro”.

AREZZO NOTIZIE

Delirio in questura, donna ubriaca si scaglia contro i poliziotti

La quarantenne è stata arrestata dopo aver ferito, in maniera lieve, due
agenti

È stata arrestata con le accuse di resistenza a pubblico ufficiale e
lesioni. Una donna di quarant’anni, italiana, è finita in manette nella
serata di ieri, dopo aver dato in escandescenza in via Filippo Lippi, nei
locali della questura di Arezzo. L’arresto è stato operato intorno alle
20,30, dopo che la donna aveva colpito ripetutamente due agenti che avevano
provato a placarla.

Cosa è successo in questura

L’episodio risale alla serata di ieri, martedì 11 marzo. La donna si trovava
nei locali di via Lippi e avrebbe iniziato a dare in escandescenze,
apparentemente senza alcuna ragione specifica. Secondo quanto ricostruito,
la signora sarebbe risultata però fortemente alterata dall’assunzione di
alcol. Due agenti sono quindi intervenuti per placare la donna, ma per tutta
risposta, questa avrebbe iniziato a dimenarsi violentemente, colpendo con
manate e calci i poliziotti. Ne è nata una colluttazione, al termine della
quale la quarantenne è stata arrestata con le accuse di resistenza e
lesioni. I due agenti sono rimasti lievemente feriti nel corso dello
scontro: sono ricorsi alle cure medica e sono 5 i giorni di prognosi a
testa.

CREMONAOGGI

Alcol ai minori: controlli e sanzioni in centro città

Vasta operazione dei carabinieri della Compagnia di Cremona e dei Nas ieri
dalle 16 alle 21 nei locali pubblici cittadini per verificare la correttezza
delle procedure amministrative e il rispetto delle norme igieniche, ma
soprattutto per monitorare la somministrazione di alcool ai giovani. In
totale sono stati 8 i locali pubblici ispezionati e 70 le persone
controllate, 15 delle quali sono risultate con precedenti di polizia.

Le verifiche sono state effettuate soprattutto nei locali del centro città,
piazza della Pace e piazza Stradivari in particolare.

I militari del Nas hanno emesso alcune prescrizioni di adeguamento
gestionale nei confronti dei vari gestori. Due di questi sono anche stati
denunciati all’Autorità Giudiziaria per le mancate manutenzione degli
estintori. Inoltre, sono state elevate varie sanzioni amministrative, per un
totale di oltre 10 mila euro, per svariati motivi tra cui condizioni
igieniche non conformi, mancate attuazioni delle procedure di autocontrollo,
violazioni del divieto di fumo all’interno della cucina, omessi
aggiornamenti delle S.C.I.A. Uno dei locali controllati è stato sanzionato
per avere somministrato bevande alcooliche a due minori, identificati in due
17enni.

Tutta l’attività, in particolare quella di contrasto alla somministrazione
di alcolici ai minori, ha avuto un carattere preventivo e non solo
repressivo visti anche i recenti fatti di cronaca registrati in città,
causati spesso dallo stato di ebbrezza alcolica anche di giovanissimi. La
presenza di tanti mezzi e uomini dell’Arma non è peraltro passata
inosservata ed è stata accolta con favore da parte dei cittadini: è evidente
che la presenza costante e visibile delle Forze dell’Ordine risulta cruciale
per mantenere l’ordine pubblico, garantire la sicurezza, prevenire ogni
forma di illegalità e garantire un ambiente sicuro.

YOUTUBE

“Se sentite un medico che vi dice che un po di alcol fa bene, scappate”

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=VA8gY1d7U3E

FEDERVINI

Il Pinot Grigio chiede modifiche al disciplinare: più varietà e meno alcol

di Vittoria Alerici | in Arte del bere

La seconda Doc più grande d’Italia chiede di poter utilizzare, anche solo in
piccole percentuali e in aggiunta al vitigno principale, varietà di vite
resistenti alle malattie o alle avversità climatiche: si tratta di vitigni
che presentano l’importante vantaggio di tagliare il ricorso a trattamenti
difensivi con prodotti chimici.

La richiesta di coltivare varietà resistenti è, forse, la principale delle
proposte di modifica che il Consorzio di tutela del Pinot Grigio delle
Venezie porterà in Comitato nazionale vini del ministero dell’Agricoltura.
Si tratta di una proposta rilevante perché al momento, in Italia, le varietà
resistenti non possono essere utilizzate all’interno dei vini a
denominazione d’origine o a indicazione geografica. Ma possono essere
impiegate solo per produrre vini da tavola o varietali. Un vincolo che vige
in Italia a differenza di altri paesi Ue. In Francia, ad esempio, le varietà
resistenti sono sperimentate anche nelle Aoc (le Doc francesi) compreso lo
Champagne. «La nostra varietà principale è il Pinot Grigio – spiega il
presidente del Consorzio della Doc delle Venezie, Albino Armani – e al
momento non esiste il Pinot Grigio resistente. Tuttavia, è previsto
l’utilizzo fino a un massimo del 15% di altri vitigni a bacca bianca diversi
dal Pinot Grigio, come lo Chardonnay, il Friulano ed il Pinot Bianco, da cui
sono già state costituite varietà Piwi (acronimo dal tedesco
pilzwiderstandfähig, ovvero varietà resistenti ai funghi, ndr). Noi
chiediamo di utilizzarli fino a un massimo del 10% all’interno della quota
consentita di cultivar diverse dal Pinot Grigio».

Secondo molte indiscrezioni questa prima iniziativa potrebbe a breve essere
seguita da una analoga da parte del Prosecco Doc, la prima denominazione
d’Italia.

Altra richiesta importante, in linea col trend di mercato, è quella di
ridurre il grado alcolometrico minimo. «Abbiamo proposto – ha aggiunto il
direttore del Consorzio della Doc delle Venezie, Stefano Sequino – di
portarlo dagli attuali 11 a 9 gradi. Attenzione però, non si tratta di
utilizzare tecniche di dealcolazione, di sottrarre alcol, ma di produrre un
vino naturalmente a bassa gradazione, partendo dalla gestione del vigneto ed
evitando, ad esempio, il ricorso all’arricchimento. Si tratta di una
categoria completamente diversa alla quale il Pinot Grigio si adatta bene.
Si tratta di un progetto sperimentale sul quale sono coinvolti differenti
attori della ricerca scientifica di valenza nazionale e proprio in questi
giorni stiamo predisponendo le attività della prossima vendemmia».

fonte:
www.ilsole24ore.com/art/il-pinot-grigio-rivoluziona-disciplinare-AGI
EmeJD?refresh_ce
<www.ilsole24ore.com/art/il-pinot-grigio-rivoluziona-disciplinare-AG
IEmeJD?refresh_ce&nof> &nof

IL MATTINO Benevento

Benevento, uomo ubriaco si accascia a terra e blocca il traffico

Sul posto l’intervento degli agenti della Polizia Municipale e del 118

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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