RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
ILFAROONLINE
Santa Marinella, si ubriaca e picchia la moglie davanti ai figli piccoli:
arrestato
Luomo, un 33enne, dovrà rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia
e rischia una pena che va dai 3 ai 7 anni di reclusione
Santa Marinella Nel corso della notte, tra domenica e lunedì, i
carabinieri della Stazione di Santa Marinella sono intervenuti presso
labitazione di un 33enne il quale, evidentemente ubriaco, aveva picchiato
la moglie di 32 anni alla presenza dei due figli minori.
I militari, a seguito di una chiamata al 112 da parte della vittima, sono
intervenuti presso labitazione, dove hanno bloccato luomo che, dopo
larresto, è stato accompagnato in caserma. La donna ed i bambini sono stati
invece accompagnati presso lOspedale di Civitavecchia, dove sono stati
medicati dai sanitari.
Luomo, che dovrà rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia,
rischia una pena che va dai 3 ai 7 anni di reclusione, aggravata dalla
presenza di minori, dopo larresto è stato portato presso il carcere di
Civitavecchia.
LA GAZZETTA DI MANTOVA
Poggio Rusco, sfonda la porta di casa della ex moglie e la prende a
cinghiate
I figli minorenni hanno cercato di difendere la mamma ma sono stati a loro
volta colpiti. Luomo è stato arrestato dai carabinieri in flagrante e
portato in carcere
POGGIO RUSCO. Si è presentato davanti alla porta di casa della ex moglie
completamente ubriaco. E lha sfondata. È entrato brandendo la cintura dei
pantaloni e con quella lha percossa più volte. I due figli minori hanno
cercato di proteggere la mamma, ma sono stati a loro volta colpiti. Ora
luomo, di origine marocchina si trova in carcere, in attesa
dellinterrogatorio di garanzia che avverrà questa mattina.
Ancora un codice rosso dunque, ancora un caso di brutale maltrattamento in
famiglia. È accaduto a Poggio Rusco. Alle quattro luomo, dal quale la
moglie si sta separando, arriva davanti alla porta di casa e, complice
lalcol, comincia ad urlare. La donna si sveglia, si svegliano anche i
bambini. Sono spaventati. Lei non gli apre ma lui sfonda, a forza di calci,
la porta.
Una volta in casa dà sfogo alla sua violenza togliendosi la cintura dei
pantaloni. E con quella la aggredisce e la percuote. I bimbi si aggrappano
alla mamma e si mettono in mezzo ai due nel tentativo di difenderla, ma
vengono a loro volta colpiti. La donna cerca di difendersi e riesce con il
telefonino a comporre il 112.
La chiamata arriva alla centrale operativa di Gonzaga. Il carabiniere che è
al centralino non riesce a parlarle perché impegnata ad evitare le percosse,
ma riesce a sentire le urla. Capisce che qualcosa di grave sta accadendo e
senza indugi contatta i carabinieri di Poggio Rusco che in brevissimo tempo
raggiungono labitazione, sorprendendo luomo ancora in azione. Lo
immobilizzano e lo portano in caserma mentre lex moglie si rifiuta di
andare in pronto soccorso. Il pubblico ministero di turno autorizza
larresto e il marito violento viene portato in carcere.
Per martedi 1 dicembre è previsto linterrogatorio in carcere, al termine
del quale il giudice deciderà quali provvedimenti adottare. La madre e i
bambini riceveranno, in questi giorni, laiuto dei servizi sociali. Quella
che i piccoli hanno subito è di certo unesperienza traumatica che dovrà
essere superata con un indispensabile sostegno psicologico.
PALERMO TODAY
Ubriaca dopo la serata in discoteca e stuprata in una villa di Mongerbino:
due condanne
Il tribunale ha inflitto sei anni di carcere a Pasquale Testa e a Andrea
D’Alcamo, accusati di aver abusato a turno di una giovane. La presunta
vittima si sarebbe accorta solo dopo alcune ore dell’accaduto e non erano
stati riscontrati segni di violenza dai medici. Uno degli imputati
incastrato dal dna
Sandra Figliuolo
Aveva bevuto quella sera, a tal punto da sentirsi anche male e, quando –
ancora stordita dall’alcol – aveva riaperto gli occhi si sarebbe ritrovata
distesa su un letto in una villa di Mongerbino, con gli short slacciati e
una collana spezzata al collo, in mezzo a due ragazzi. Soltanto lentamente
la giovane si sarebbe resa conto di essere stata stuprata, anche se gli
imputati, Andrea D’Alcamo, 31 anni, e Pasquale Testa, di 28, hanno sempre
respinto l’accusa. Ora però sono stati condannati a sei anni di carcere
ciascuno dalla seconda sezione del tribunale.
I giudici hanno quindi ritenuto credibile il racconto della ragazza e
accolto le richieste del sostituto procuratore Chiara Capoluongo, che aveva
coordinato le indagini della squadra mobile e che aveva chiesto una pena un
po’ più alta per i due, otto anni ciascuno.
Il presunto stupro di gruppo sarebbe avvenuto la sera del 24 agosto del
2013, dopo una serata trascorsa in un locale di Bagheria. La giovane era con
un gruppo di amici, tra i quali c’erano anche D’Alcamo e Testa, che lei però
avrebbe conosciuto solo di vista. La comitiva di ragazzi, dopo aver ballato,
nella notte si era trasferita nella villa di D’Alcamo. Come ricostruito
dagli inquirenti, la presunta vittima sarebbe stata completamente ubriaca e
si sarebbe sentita pure male, tanto che i suoi amici sarebbero scesi in una
farmacia per comprare un farmaco e le avrebbero fatto anche un’iniezione.
Visto il suo stato, la ragazza si sarebbe poi appoggiata su un letto, in una
delle camere dell’abitazione di Mongerbino.
Secondo i testimoni, sarebbe rimasta da sola con i due imputati per almeno
un quarto d’ora, ma nessuno avrebbe visto cosa sarebbe accaduto all’interno
della stanza.
Soltanto più tardi, passata la sbornia, la giovane avrebbe realizzato di
essere stata abusata dai due imputati e lo avrebbe subito riferito a delle
amiche. A quel punto sarebbe stata riaccompagnata a casa e proprio da Testa
(un elemento che per la difesa strideva con l’ipotesi della violenza
sessuale). La ragazza era poi andata al pronto soccorso, ma i medici non
avrebbero riscontrato alcun segno di abuso. Per il pubblico ministero questo
dato non proverebbe che la vittima non fosse stata stuprata: secondo
l’accusa, infatti, visto lo stato di alterazione in cui si trovava, la
vittima non avrebbe comunque potuto opporre alcune resistenza ai suoi
aggressori.
D’Alcamo e Testa hanno sempre respinto le accuse e negato di aver abusato
della giovane. La squadra mobile, però, era riuscita ad estrapolare tracce
di liquido seminale di Testa sugli abiti della vittima e anche un’altra
traccia di dna – compatibile però solo in parte – con quello di D’Alcamo. Ma
come ha sostenuto la difesa in questo secondo punto non vi sarebbe nulla di
strano, visto che il letto in cui si era distesa la giovane era proprio
quello in cui l’imputato dormiva.
Durante il dibattimento gli (ex) amici della ragazza non l’hanno certo
difesa e, anzi, sono arrivati a dipingerla come “facile” e come una “poco di
buono”, una che non si sarebbe fatta problemi ad avere sessuali con il primo
che le sarebbe capitato: argomenti che, anche se fossero veri, non
potrebbero comunque in alcun modo giustificare o autorizzare uno stupro.
Testa durante il processo ha spiegato che avrebbe avuto un rapporto orale
con la vittima, ma che lei sarebbe stata consenziente. A dire dell’imputato,
la giovane si sarebbe inventata tutto per ripicca perché lui avrebbe
giudicato il rapporto poco soddisfacente e lei si sarebbe offesa. Una
versione alla quale i giudici non hanno creduto.
PROIEZIONIDIBORSA.IT
Ecco quando bere la birra secondo la scienza per avere dei benefici
incredibili
Ecco quando bere la birra secondo la scienza per avere dei benefici
incredibili – Proiezioni di Borsa
<www.proiezionidiborsa.it/ecco-quando-bere-la-birra-secondo-la-scien
za-per-avere-dei-benefici-incredibili/amp/>
Pubblicato da Chiara Moccia
La birra è uno sfizio piacevole da togliersi ogni tanto. Ma molti cercano di
evitarlo, per tutti le conseguenze negative che un boccale potrebbe
apportare. La ricerca scientifica, però, si è rimboccata le maniche,
cercando di vederci chiaro. E, soprattutto, i ricercatori hanno cercato di
capire se realmente la birra possa essere negativa per lorganismo, o se
invece possa avere delle proprietà positive per il corpo umano. E ciò che è
emerso dai dati ha lasciato davvero tutti di stucco. Infatti, ecco quando
bere la birra secondo la scienza per avere dei benefici incredibili.
Quali sono i benefici?
Un primo studio si è tenuto in Olanda. A portarlo avanti, lIstituto di
Nutrizione e Ricerca sul Cibo. I ricercatori hanno scoperto che la birra può
avere dei poteri sulla prevenzione dei problemi cardiaci. E pare che
bisognerebbe berla al mattino. Esatto, a colazione un bel boccare di birra
potrebbe proprio avere questo effetto. Perciò, ecco quando bere la birra
secondo la scienza per avere dei benefici incredibili. Questa usanza, in
realtà, ha origini molto antiche. Infatti, era solito nel medioevo iniziare
la giornata con un bel boccale di birra. Quindi, perché non provare?
Ma cè di più. Infatti, un altro studio ha evidenziato delle proprietà di
questa bevanda ben più sorprendenti.
La birra è un anti tumorale?
La birra può davvero essere benefica, secondo uno studio condotto
dallIstituto MultiMedica. La ricerca, condotta dalla Dottoressa Albini,
Direttore del Laboratorio di Biologia Vascolare ed Angiogenesi dellIRCCS
MultiMedica di Milano/Sesto San Giovanni, ha dato risultati incredibili. La
ricerca ha dimostrato che il luppolo con cui si produce la birra contiene
una sostanza, che è lo Xantumolo. Questo flavonoide sarebbe capace di
attivare ladenosina mono-fosfato, dando vita a una fortissima azione
anti-agiogenica. Risultato? La capacità di proliferazione del tumore sarebbe
sensibilmente ridotta, permettendo così alle cure di agire in modo più
importante. (*)
(*) Nota: cè uno strano modo di intendere la libertà di stampa. Non
dovrebbe essere consentito pubblicare impunemente articoli come questo, che
promettono benefici incredibili per la salute se si beve un bel boccale di
birra a colazione, che lasciano intendere effetti antitumorali dalla birra.
LA GAZZETTA DI MANTOVA
Asola, ubriaco e violento: la famiglia denuncia e fa arrestare il figlio
ASOLA. Un altro caso di codice rosso e di violenza famigliare nel Mantovano,
risolto grazie al coraggio di una coppia che ha deciso di denunciare il
figlio. I carabinieri di Asola sabato scorso hanno arrestato un 22enne che è
accusato di maltrattamenti in famiglia, estorsione, lesioni personali e
danneggiamento.
I fatti hanno inizio nel 2017 quando i famigliari trovano il coraggio di
rivolgersi ai carabinieri per raccontare le continue vessazioni subite da
parte del 22enne. Nelle denuncia si legge di numerosi casi in cui il giovane
è rincasato ubriaco prendendo a calci mobili e porte e chiedendo soldi per
comprare alcol. Partita la prima denuncia, forse per paura, il giovane
emigra in Germania per cercare lavoro ma dopo averlo trovato, viene
licenziato a causa dei suoi problemi con lalcol.
Ad inizio di novembre di questanno il ragazzo, rientrato in Italia, viene
riaccolto in famiglia ma pochi giorni dopo serve lintervento dei
carabinieri per calmarlo dopo una bevuta. I militari intervenuti relazionano
sullaccaduto una volta rientrati al Comando di Asola e da lì scatta la
segnalazione allautorità giudiziaria.
A quel punto il giudice per le indagini preliminari, valutata la relazione
dei carabinieri, si pronuncia per la misura cautelare in carcere.
Nel frattempo il giovane, a seguito dei continui servizi di controllo
predisposti da parte dei militari, si era momentaneamente allontanato da
casa, vagabondando ad Asola e dintorni. Sabato pomeriggio nei pressi della
stazione ferroviaria il ragazzo è stato individuato e bloccato dai
carabinieri che dopo avergli notificato il provvedimento di custodia
cautelare lo hanno accompagnato in carcere a Mantova.
Il 22enne è accusato di maltrattamenti in famiglia, estorsione, lesioni
personali e danneggiamento.
IL FATTO QUOTIDIANO
Maradona cadde e picchiò la testa prima di morire. Aveva problemi cardiaci,
ma nessuno se ne occupava
Rodolfo Baqué, avvocato dell’infermiera in servizio nella casa dove il
campione è morto, parla di una caduta avvenuta una settimana prima del
decesso. Ma nessuno lo portò in ospedale. Per il legale tutta l’attenzione
era focalizzata sulla sua dipendenza dall’alcol, mentre emergevano problemi
cardiaci che vennero trascurati
Una settimana prima di morire Maradona era caduto sbattendo la testa sul
lato destro, non quello interessato dalloperazione effettuata dal chirurgo
e medico personale Leopoldo Luque per rimuovere ledema cerebrale. Ma
nonostante la caduta, nessuno lo portò in ospedale o decise di sottoporlo a
esami per verificare le sue condizioni. Le nuove rivelazioni sulla morte del
Diez arrivano da Rodolfo Baqué, avvocato di Gisela Madrid, linfermiera
entrata in turno alle 7.30 del 25 novembre, poche ore prima del decesso. La
donna ha dichiarato alla procuratrice Laura Capra di averlo sentito
muoversi allinterno della stanza alle 7:30 ma di non essere entrata.
Nonostante questo, ha detto, è stata costretta a scrivere in un rapporto che
quella mattina aveva controllato il paziente, quando in realtà laveva
lasciato riposare.
Le rivelazioni arrivano allindomani delle perquisizioni effettuate nello
studio e nellappartamento di Luque, che risulta indagato per omicidio
colposo. Il medico, accusato di essere stato negligente, ha dichiarato in
conferenza stampa che Maradona era un paziente ingestibile e che sarebbe
dovuto andare in un centro di riabilitazione ma non voleva. Luque ha poi
spiegato di non sapere perché non ci fosse il defibrillatore da usare in
caso di crisi cardiaca nella casa di Maradona e ha chiarito che lassistenza
domiciliare non era sua responsabilità. Un punto sul quale però lo attacca
la psichiatra del campione, Agustina Cosachov: per il paziente, ha
dichiarato, aveva richiesto unassistenza specialistica che però Luque non
ha predisposto.
Lalcol, gli psicofarmaci e le avvisaglie sottovalutate Maradona non era
in condizioni di decidere, ha dichiarato Baqué in relazione alla sua
caduta, ricordando che rimaneva fino a tre giorni chiuso dentro la sua
stanza. Lavvocato, si legge sulla Nacion, ha riferito che Madrid ha
incontrato Maradona soltanto il primo giorno in cui era entrata in servizio,
cioè venerdì 20 novembre: dopo non ebbe più contatto diretto con lui, né
tanto meno gli rilevò più i parametri vitali. Consegnava gli psicofarmaci
allassistente di Maradona e, rimanendo sulla porta, si assicurava che gli
venissero dati, ha continuato lavvocato, ricordando che la sua cliente,
prima che lex calciatore morisse, lo aveva sentito alzarsi dal letto per
andare verso il bagno chimico allestito nella sua stanza.
Nella casa di Tigre, dove Maradona stava trascorrendo la convalescenza, non
cerano né un medico né un cardiologo, soltanto le figlie e la psichiatra,
che si concentrava nella cura contro la dipendenza dallalcol. Tutte le
attenzioni erano concentrate su questo punto, ha detto Baqué, mentre
venivano completamente trascurati i suoi problemi cardiaci. Linfermiere
del turno di notte gli prese i parametri vitali: Maradona era arrivato ad
avere una frequenza cardiaca di 115 battiti al minuto, che nel giorno del
decesso era di 109. Le avvisaglie del corpo erano chiare secondo
lavvocato, ma el Diez non venne curato, neanche con delle pillole. Se
non fosse stato lì ma in una clinica conclude Baqué sarebbe vivo.
Sentendo che la frequenza cardiaca aumentava, sarebbero arrivati in tempo.
IL MESSAGGERO
Finisce l’alcol alla festa e bevono gel igienizzante per le mani: muoiono in
otto
di Federica Macagnone
Se fossero ancora in grado di comprendere cosa stavano facendo rimane un
mistero. Lunica certezza è che durante quella festa organizzata nel
villaggio di Tomtor, nella regione russa della Yakutia, quando lalcol è
finito alcuni partecipanti hanno deciso che avrebbero continuato a brindare
bevendo disinfettante per le mani.
Una scelta folle che ha portato alla morte di sette persone tra i 28 e i 69
anni, uccisi dalla sostanza tossica. In nove hanno bevuto il disinfettante
alla festa: una donna di 41 anni e due uomini di 27 e 59 anni sono morti sul
posto. Altre sei persone state ricoverate in ospedale, ma per quattro di
loro non cè stato nulla da fare. Gli altri due sono in condizioni
disperate. Ma quello di Tomtor non è stato un caso isolato: in una diversa
circostanza un altro uomo è morto dopo aver ingerito il gel igienizzante.
Adesso Alexander Kalinin, 44enne uomo d’affari, rischia il carcere dopo
essere stato accusato di aver fornito il disinfettante letale che ha ucciso
otto persone in tutto. Comparso in tribunale a Ekaterinburg, luomo accusato
di negligenza per aver messo sul mercato un disinfettante con un contenuto
di metanolo al 69%. Il massimo consentito è il 3,5 percento.
Finora sono stati sequestrati 4.879 litri di questo prodotto, ma la polizia
ritiene che non sia lunico a essere finito sul mercato. Kalinin rischia
fino a sei anni di carcere, mentre le autorità sanitarie hanno avvertito la
popolazione di non bere disinfettanti poiché il metanolo può causare danni
ai reni, cecità e può portare alla morte.
RETENEWS24
Tragico incidente, muore un ragazzo di 22 anni ubriaco
Tragico incidente morto un ragazzo di 22 anni di origine tunisina, a
Coccaglio in provincia di Brescia. Il giovane, identificato solo 48 ore dopo
il tragico evento, al momento dellimpatto era sprovvisto dei documenti di
riconoscimento.
Lincidente è avvenuto in via Lumetti, lungo la strada che porta a Chiari.
Sembrerebbe dalle prime ricostruzioni che il giovane fosse ubriaco e
chiedesse alle macchine di fermarsi per farsi dare un passaggio.
Il giovane probabilmente voleva tornare a Chiari dove solitamente creava un
giaciglio di fortuna per dormire o si faceva ospitare da alcuni
connazionali. Diversi automobilisti, viste le condizioni del giovane,
avevano allertato i carabinieri.
Proprio mentre stava arrivando una pattuglia, il ragazzo è stato travolto da
unautomobile. Il conducente ha allertato subito i soccorsi, che arrivati
sul posto hanno potuto costatare che per il giovane non cera più nulla da
fare.
Sul luogo sono giunti anche gli agenti della Polizia stradale di Iseo e i
carabinieri di Cologne per ricostruire la dinamica, che è riuscita a
risalire al 22enne. Lautomobilista, sottoposto al test dellalcol, è
risultato negativo e tutto parla a suo favore.
Il fatto che la strada fosse scarsamente illuminata, la corsa a bassa
velocità e lirruzione del giovane pedone morto al centro della corsia, non
ha portato ad alcuna azione di responsabilità nei confronti del conducente.
Le forze dellordine hanno quindi contattato i familiari che, nelle prossime
ore arriveranno in città dalla Tunisia per identificare la vittima.
IL MESSAGGERO
Milano, ragazza di 16 anni in coma dopo festa a base di alcol e droga
Quando sono arrivati i soccorsi era già incosciente, in compagnia di tre
amici visibilmente ubriachi. Una ragazza di 16 anni è ricoverata da ieri
sera alla clinica De Marchi di Milano in coma dopo essere stata soccorsa per
via dell’assunzione, con alcuni amici che sembra stessero festeggiando il
compleanno di uno di loro, di un mix di alcolici e sostanze stupefacenti,
come hanno raccontato gli stessi amici. L’episodio è accaduto nei pressi del
Monte Stella, un parco nel quartiere San Siro di Milano.
Sono stati gli amici, intorno ai 20 anni, a chiamare i soccorsi. Hanno poi
raccontato che avevano assunto droga e alcol e sono stati anche loro portati
in ospedale ma in condizioni meno gravi rispetto alla ragazza.
EDIZIONE CASERTA
Ucciso da Bmw guidata da ubriaco, laddio a Ennio: imprenditore fermato
sotto torchio
ALTO CASERTANO. Saranno celebrati oggi nella chiesa di Santa Maria della
Valle nella contrada Selvone a Cassino i funerali di Ennio Marrocco, il
37enne deceduto sabato sera alla guida della sua Fiat Panda. Dolore e
strazio in città per il giovane padre di famiglia, titolare di una ditta di
autospurgo. Sempre in queste ore ci sarà ludienza di convalida del fermato.
Il titolare di unattivita commerciale di Isernia, ma originario dellAlto
Casertano che era alla guida della Bmw, e stato arrestato per omicidio
stradale: e risultato positivo allalcol test. Lincidente era avvenuto
sulla via Appia, due le auto coinvolte: la berlina dellimprenditore e
lutilitaria della vittima, anche lui 37enne del posto.
I poliziotti, coordinati dal vice questore Stefano Macarra, hanno effettuato
i rilievi per la ricostruzione della dinamica e sottoposto limprenditore ai
test previsti. Da qui il riscontro positivo per lalcol test. Luomo e
stato tradotto nel carcere di Cassino dove oggi sarà ascoltato dal gip per
ludienza di convalida.
LA VOCE DI MANTOVA
Minorenni e alcol: il problema resta da zona rossa
MANTOVA Proseguono le indagini della Polizia locale sulla 15enne trovata
in coma etilico laltro ieri pomeriggio nel passaggio tra Palazzo Te e la
massicciata della ferrovia. Gli agenti di viale Fiume che erano intervenuti
avevano identificato anche tre giovani, due dei quali maggiorenni, che
sarebbero stati con il gruppo di ragazzini di cui faceva parte la 15enne, e
ieri pomeriggio si sarebbe presentato al comando della Polizia Locale anche
il padre della giovane. Lepisodio di sabato scorso riporta in primo piano
il problema del consumo di alcolici tra i giovani e in particolare fra i
minorenni. Un problema che sembra essersi ulteriormente acuito in questi
ultimi mesi segnati dalla pandemia e dai conseguenti lockdown, durante il
quale sono emersi da più parti segnali di forte disagio. Solo nelle ultime
ore oltre allepisodio della 15enne soccorsa in viale Te, si sono verificati
altri due casi più o meno sospetti. A Marmirolo poco dopo la mezzanotte è
stato soccorso un 21enne per quello che è stato definito come un gesto di
autolesionismo. Poco più tardi, verso le 0.45, è stato invece effettuato un
soccorso in via Dottrina Cristiana a un 17enne colto da un non meglio
specificato malore. Per entrambi questi casi non risulta che siano
intervenute le forze dellordine oltre ai mezzi di soccorso.
OLBIA.it
Ubriaco alla guida viola coprifuoco: 73enne nei guai
Monastir, 30 novembre 2020 Un 73enne allevatore di Ussaramanna sarebbe
stato denunciato dai carabinieri di Monastir per guida in stato di
ebbrezza.
Luomo a bordo di una Renault Clio sulla strada statale 128 sarebbe
andato a sbattere contro la segnaletica stradale della rotatoria. Una volta
arrivati sul posto i militari il 73enne avrebbe rifiutato di sottoporsi al
test delletilometro.
Rifiutarsi per legge significa ammissione di positività, per questo motivo
gli agenti hanno ritirato la patente e sequestrato lauto delluomo. Oltre
ciò al 73enne i carabinieri hanno fatto una multa di 400 euro per aver
violato il coprifuoco.
VISTANET
Santadi, ubriaco fradicio sfonda un muro di mattoni con la sua auto
Ieri a Santadi, durante un normale servizio perlustrativo, i Carabinieri
hanno denunciato un 57enne del posto, operaio specializzato, con precedenti
denunce a carico, in quanto indiziato dei reati di guida sotto linfluenza
dellalcol e danneggiamento.
Luomo, nel tardo pomeriggio di ieri, intorno alle ore 18.15 circa, mentre
si trovava alla guida del proprio veicolo Alfa Romeo, ha perso il controllo
del mezzo, andando a sfondare il muro di recinzione in mattoncini
dellabitazione di proprietà di una 68enne, residente in Vico I°
Risorgimento. La donna non ha potuto credere ai propri occhi. Luomo,
fermato e sottoposto ad accertamento etilometrico, aveva un tasso alcolemico
nel sangue altissimo, quasi da record, pari a 3,28 g/l (prima prova) e 3,49
g/l (seconda prova). Il documento di guida gli è stato ritirato e lauto
sequestrata amministrativamente e affidata al locale servizio A.C.I., in
attesa delle determinazioni dellautorità amministrativa (Prefettura).
GIORNALE DI SICILIA
VINO MISCELATO CON ACQUA, SCOPERTO LABORATORIO CLANDESTINO A PARTINICO
Falsi vini e mosti prodotti in un laboratorio clandestino a Partinico. A
scoprire la truffa, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo, con la
collaborazione di funzionari dellIspettorato Repressione Frodi (ICQRF) del
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Sono stati sequestrati, su decreti emessi dal Procuratore Aggiunto Sergio
Demontis e dal Sostituto Procuratore Vincenzo Amico, un laboratorio
clandestino e di uno stabilimento enologico, entrambi a Partinico, 250
quintali di zucchero solido, 300 ettolitri di zucchero già sciolto in acqua,
oltre 37 mila ettolitri di vini e mosti con indicazioni geografiche o
denominazioni di origine contraffatti nonché sofisticati con zucchero e
acqua.
Sono in corso perquisizioni e sequestri su tutto il territorio nazionale,
con la collaborazione dei Reparti della Guardia di Finanza competenti per
territorio e di funzionari dellICQRF, per bloccare le partite di prodotto
contraffatto e adulterato distribuite dai 5 responsabili dellattività
illecita, che adesso devono rispondere dei reati di contraffazione di
indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti
agroalimentari, di frode nellesercizio del commercio e vendita di sostanze
alimentari non genuine come genuine.
Dalle indagini, che hanno preso il via da una segnalazione dellICQRF e da
una conseguente attività di verifica fiscale, è stato scoperto che le
imprese vinicole San Domenico Vini Srl, Soc. Coop. Cantina sociale Terre del
Sud, Cantina Primeluci Srl e Lariana Wine Trading Srl, riconducibili al
pluripregiudicato L.C.O., 56enne, con precedenti per reati fiscali (con
particolare riguardo allemissione e allutilizzo di false fatturazioni,
truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, associazione per
delinquere, anche di tipo mafioso, e violazione degli obblighi inerenti alla
sorveglianza speciale), hanno posto in essere “complessi artifizi contabili
grazie allausilio di altre società consorelle costituite ad hoc e di
cartiere, annotando fittizie introduzioni di mosti, uve e vini, con il
mero fine di creare un presupposto di apparente legalità ai prodotti
vitivinicoli, commercializzati con false denominazioni di origine e
indicazioni geografiche siciliane, ottenuti mediante lutilizzo fraudolento
di zucchero, miscelato con lacqua”.
In pratica, le partite di zucchero di barbabietola e zucchero di canna,
acquistate in nero da aziende con sede in Campania, giungevano presso un
vero e proprio laboratorio clandestino, gestito dal partinicese G.G.,
66enne, anch’esso con numerosi precedenti di polizia per estorsione, truffa,
violenza privata, reati contro leconomia, ricettazione, falso ed altro,
dove veniva effettuata la miscelazione con acqua, ottenendo così un composto
liquido strumentale alla preparazione di falsi vini e mosti. Dopo la
miscelazione, il prodotto liquido ottenuto era destinato a uno stabilimento
enologico di Partinico, ove hanno sede le imprese vinicole coinvolte
nellattività illecita, che poi vendeva i vini e mosti contraffatti e
sofisticati ai vari clienti.
Grazie alle videoriprese presso il laboratorio clandestino effettuate dalle
Fiamme Gialle di Partinico ed alla analisi documentale, svolta insieme ai
funzionari dellIspettorato Repressione Frodi del Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali per gli aspetti di specifica competenza, è
stato possibile accertare che, tra il 2018 e il 2020, sono stati venduti
dalle 4 imprese vitivinicole coinvolte oltre 90 mila ettolitri di vino a
cantine vitivinicole e acetifici dislocati su tutto il territorio nazionale,
risultati estranei alla frode agro-alimentare. (*)
“Una operazione importante, capillare, che ha fatto emergere un vero e
proprio sistema economico e produttivo basato sulla contraffazione, sulla
frode, sulla concorrenza sleale a danno delle nostre indicazioni
geografiche, delle imprese sane, dei consumatori”. Così il ministro
dellAgricoltura, Teresa Bellanova.
“Grazie al nostro ICQRF, alla Procura e alla Guardia di Finanza, Comando
Provinciale di Palermo per il loro importante lavoro”, ha detto Bellanova.
“Ancora una volta si conferma la qualità del nostro sistema di contrasto
alle frodi alimentari e alla contraffazione, rafforzato proprio recentemente
dal Protocollo dIntesa stipulato nel luglio scorso tra Comando generale
della Guardia di Finanza e il nostro Ispettorato. Un protocollo virtuoso –
ha dichiarato -, che sottolinea e implementa le proficue sinergie già in
atto sui territori, valorizzando e ottimizzando lazione a tutela della
filiera agroalimentare contro ogni forma di concorrenza sleale”.
(*) Nota: si parla dunque di oltre dieci milioni di bottiglie.