Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 2 ottobre 2024

2 Ottobre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

QUOTIDIANOSANITA.IT

Alcol. Responsabile di 1 decesso su 11 in Europa.

Al via la campagna “Redefine alcohol” dell’Oms per cambiare abitudini a
rischio

di E.M.

L’alcol è collegato a oltre 200 malattie, tra cui almeno sette tipi di
cancro, tra cui il cancro al seno e al colon. La campagna Oms Europa, mira a
sensibilizzare su rischi e pericoli nascosti associati al consumo di alcol e
a ispirare scelte più sane.

Sollecita inoltre decisori politici e autorità sanitarie a realizzare un più
ampio cambiamento culturale nel modo in cui l’alcol è visto e regolamentato
nella società

Non solo rischi per la salute, ma anche fattore chiave che contribuisce alla
violenza sessuale e di genere ed espone a incidenti stradali. A salire sul
banco degli imputati è il consumo di alcol. Correlato a 200 malattie, tra
cui almeno sette tipi di tumore, quali il cancro al seno e al colon, è
attualmente direttamente responsabile dell’8,8% (1 su 11) dei decessi totali
nella regione europea. Tuttavia, nonostante questi gravi rischi per la
salute e gli esiti dannosi, meno della metà degli europei è consapevole del
legame tra alcol e cancro.

A puntare il riflettori sul tema è l’Oms Europa che lancia una nuova
campagna regionale “Redefine alcohol” per colmare le lacune informative,
condividendo le ultime ricerche sugli effetti dell’alcol sulla salute e
incoraggiando dibattiti aperti sui danni spesso trascurati.

Mentre il mondo celebra il mese della consapevolezza sul tumore al seno, in
realtà, secondo uno studio recente, solo il 21% delle donne in 14 paesi
europei è a conoscenza del collegamento tra consumo di alcol e rischio di
sviluppare il tumore al seno, un rischio che inizia già con bassi livelli di
consumo di alcol.

Colmare il divario di conoscenza e consapevolezza. La Campagna invita quindi
gli europei a “riflettere sui loro rapporti personali e sociali con l’alcol,
sollecitando una riconsiderazione del ruolo dell’alcol nella vita
quotidiana, nelle celebrazioni e nelle tradizioni”. (*) In sostanza,
l’obiettivo è sensibilizzare sui rischi per la salute e sui pericoli
nascosti associati al consumo di alcol e a ispirare scelte più sane.

“Oltre ai suoi effetti fisici, l’alcol contribuisce anche a problemi sociali
più ampi – spiega il dott. Gauden Galea, consulente strategico del direttore
regionale dell’Oms per l’Europa e direttore dell’iniziativa speciale sulle
malattie non trasmissibili e l’innovazione – il consumo di alcol è un
fattore chiave che contribuisce alla violenza, tra cui la violenza sessuale
e di genere, gli incidenti stradali e altre forme di danno che colpiscono
non solo i bevitori, ma anche le loro famiglie e comunità in senso più
ampio”.

In definitiva, prosegue Galea “le persone devono essere messe in grado di
fare scelte consapevoli sulla propria salute e sul proprio comportamento.
Ecco perché la campagna Redefine alcohol condivide informazioni basate su
prove scientifiche e incoraggia gli individui a ripensare alle proprie
abitudini e relazioni con l’alcol, sollecitando al contempo i decisori
politici e le autorità sanitarie a contribuire a realizzare un più ampio
cambiamento culturale nel modo in cui l’alcol è visto e regolamentato nella
società”.

Le persone con esperienze vissute “testimonial” con le loro storie L’ufficio
regionale nei mesi di ottobre e novembre, condividerà quindi “storie
toccanti” presentando “spunti di riflessione da parte di coloro che in
Europa hanno trasformato le loro vite ridefinendo il loro rapporto con
l’alcol e realizzando che non ha più posto nelle loro vite”. Storie che
evidenziano i numerosi benefici derivanti dalla riduzione o dall’abbandono
totale dell’alcol, tra cui una migliore salute fisica e mentale associata a
un sonno migliore, maggiore concentrazione ed energia, legami e relazioni
più profondi e una maggiore apprezzamento della vita in generale.

“Le scelte individuali sono importanti, ma non sono sufficienti – ha
aggiunto Galea – nella nostra regione, l’alcol è economicamente accessibile,
troppo disponibile e troppo pubblicizzato. Dobbiamo creare ambienti in cui
le decisioni più sane siano più facili per tutti. Un prodotto che causa
danni quanto l’alcol dovrebbe essere regolamentato più severamente. Sappiamo
cosa bisogna fare, ma abbiamo bisogno che i decisori diano priorità alla
salute pubblica”.

La campagna di comunicazione, spiega una nota, fa parte del progetto
Evidence into Action Alcohol (EVID-ACTION) dell’Oms/Unione Europea (UE),
lanciato nel 2022. Il progetto, cofinanziato dall’UE, mira a tradurre la
ricerca in politiche attuabili per ridurre i danni correlati all’alcol in 30
paesi in Europa e contribuisce agli obiettivi del piano europeo per
combattere il cancro.

(*) Nota: abbracci anziché brindisi! (Progetto creato in Italia, nel 2014,
da Enrico Baraldi e Alessandro Sbarbada).

TERRA E VITA

Via alla campagna europea in difesa del vino

La dichiarazione vuole sostenere il riconoscimento del consumo responsabile
e moderato della bevanda nell’ambito di uno stile di vita sano ed
equilibrato

In un momento nel quale i consumi di vino sono in calo, ha preso il via in
Italia la campagna europea a sostegno della Dichiarazione Vitævino, promossa
a livello continentale dalle organizzazioni del settore vitivinicolo Comité
Européen des Entreprises Vins (Ceev), Confédération Européenne des Vignerons
Indépendants (Cevi), Copa-Cogeca e European Federation of Origin Wines
(Efow).

La Dichiarazione Vitævino è un’iniziativa europea a sostegno del
riconoscimento del consumo responsabile e moderato di vino nell’ambito di
uno stile di vita sano ed equilibrato. La campagna a sostegno della
Dichiarazione è dedicata in particolare alla difesa della millenaria cultura
del vino e del suo ruolo nella promozione della convivialità (*) ed è
sottoscrivibile collegandosi al sito web <www.vitaevino.org/it/>
www.vitaevino.org/it/ .

Coinvolti otto Paesi europei

La campagna italiana è stata lanciata nel corso di una conferenza stampa
organizzata al ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e
delle Foreste da esponenti delle associazioni nazionali di rappresentanza
del mondo agricolo e della vitivincoltura. Alla conferenza sono intervenuti
Albiera Antinori, presidente del Gruppo Vini di Federvini, Rita Babini,
segretaria nazionale Fivi – Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti,
Tommaso Battista, presidente Copagri, Riccardo Cotarella, presidente
Assoenologi, Cristiano Fini, presidente Cia – Agricoltori Italiani, Lamberto
Frescobaldi, presidente Unione Italiana Vini, Giangiacomo Gallarati Scotti
Bonaldi, presidente Federdoc, Massimiliano Giansanti, presidente
Confagricoltura, Ettore Prandini, presidente Coldiretti e Luca Rigotti,
Alleanza Cooperative Agroalimentari.

Per il lancio del progetto a livello europeo si sono inoltre susseguiti e
sono previsti eventi a livello nazionale ospitati in Austria, Francia,
Germania, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna.

Vino, no al proibizionismo

L’iniziativa punta a difendere il settore vinicolo in un contesto in cui si
manifestano crescenti pressioni di movimenti neo proibizionisti a livello
mondiale. La Dichiarazione è stata concepita per contrastare la crescente
stigmatizzazione del consumo del vino, spesso guidata da dati scientifici
incompleti o distorti (**), che non riescono a distinguere tra abuso di
alcol e consumo moderato di vino. Una pressione che ha portato in alcuni
casi alla formulazione di normative inique e unilaterali che minacciano la
sostenibilità delle comunità rurali in cui operano i produttori di vino e
quindi dell’intero settore vitivinicolo.

(*) Nota: il primo articolo della rassegna di oggi documenta una campagna
europea che, tra gli altri obiettivi, sollecita una riconsiderazione del
ruolo dell’alcol nella vita quotidiana, nelle celebrazioni e nelle
tradizioni.

Il secondo documenta una campagna europea letteralmente opposta, che
persegue la difesa della millenaria cultura del vino e del suo ruolo nella
promozione della convivialità.

I primi chiedono un radicale cambiamento ai decisori politici, i secondi si
sono trovati per lanciare l’iniziativa al Ministero dell’Agricoltura, della
Sovranità Alimentare e delle Foreste.

(**) Nota: ciascuno è convinto che i dati scientifici incompleti e distorti
siano quelli presentati dall’altro.

Saranno tali anche quelli presentati nel prossimo articolo?

IL GIORNALE

Tumori: la mappa degli organi più a rischio bevendo anche solo un bicchiere
di alcol

L’uso e abuso di alcol possono moltiplicare le possibilità di sviluppare
alcune specifiche tipologie di tumore: ecco quali e i numeri che mettono a
rischio i bevitori

Alessandro Ferro

Sappiamo da sempre che un’alimentazione scorretta, nella fattispecie il
consumo e l’abuso di alcol, possono provocare patologie importanti fino ai
tumori. In tal senso, gli ultimi dati del Cancer Progress Report 2024
dell’Associazione Americana per la ricerca sul cancro (Aacr), spiegano che
oltre il 5% di tutti i casi di cancro è causato dal consumo di alcol. Ma non
è tutto, perché alcuni organi del nostro organismo sono più a rischio di
altri.

Quali tumori si rischiano: la mappa

Nel dettaglio, sono gli scienziati del Cancer Research del Regno Unito a
pubblicare una mappa con il rischio tumori causati dall’alcol: si tratta di
sette tipologie diverse indicate in quello alla bocca, seno e intestino (due
tra i più comuni), esofago, laringe e faringe (per quanto riguarda l’area
della gola) e infine il cancro al fegato. Da qui gli studiosi hanno svolto
una ricerca anche per comprendere a fondo dopo quanti bicchieri si rischia
di andare incontro a patologie importanti e pericolose.

Le categorie più esposte

Le categorie, oltre a uomo-donna con i primi esposti maggiormenti, sono
state divise tra bevitori moderati e grandi bevitori: nel primo caso ci si
riferisce a quando vengono consumati circa 350 ml di birra ogni settimana,
145 ml di vino e almeno una volta si bene un superalcolico. Ebbene, per la
bocca si arriva a rischiare il tumore 1,8 volte di più di chi non beve, 1,4
di rischi maggiori per le corde vocali fino a 1,2 volte in più per
l’intestino.

Quando i rischi sono maggiori

I grandi bevitori, invece, stimati in coloro i quali bevono circa 15 (o più)
bicchieri contenenti alcol ogni settimana i rischi aumentano in maniera
esponenziale visto che la possibilità di cancro alla bocca è cinque volte
maggiore così come quello per l’esofago e la gola, fino a 2,6 volte in più
per le corde vocali, 1,6 volte in più per il seno e 1,5 per l’intestino. (*)
Insomma, si evince chiaramente che il consumo di alcol eccessivo ma anche
moderato può causare tumori in varie parti dell’organismo con un nesso di
causa-effetto chiaro ed evidente rispetto ai bevitori occasionali o chi non
tocca mai l’alcol.

Quali sono le conseguenze

Gli esperti del Cancer Research Uk hanno spiegato che sono molteplici le
modalità in cui l’alcol può causare il cancro. Tra i principali:

Danni alle cellule: “Quando beviamo alcol, il nostro corpo lo trasforma in
una sostanza chimica, chiamata acetaldeide. L’acetaldeide può danneggiare le
nostre cellule e può anche impedire alle cellule di riparare questo danno”;

Cambiamenti ormonali con aumentati livelli di alcuni ormoni nel nostro corpo
tra cui estrogeni e insulina. “Gli ormoni sono messaggeri chimici e livelli
più alti di estrogeni e insulina possono far sì che le cellule si dividano
più spesso. Ciò aumenta la possibilità che si sviluppi il cancro”, spiegano
gli scienziati;

Cambiamenti nelle cellule di bocca e gola: con l’alcol viene facilitato
l’assorbimento di sostanze chimiche che provocano danni da parte delle
cellule presenti in quelle aree del nostro corpo.

Gli esperti, però, rincarano la dose spiegando che in ogni caso l’alcol
danneggia l’organismo anche se assunto in piccole quantità. “Non importa se
bevi birra, vino o liquori. Tutti i tipi di alcol possono causare il
cancro”. Puoi consultare l’AACR report 2024 con i dati completi qui:
<cancerprogressreport.aacr.org/wp-content/uploads/sites/2/2024/09/AA
CR_CPR_2024.pdf>
cancerprogressreport.aacr.org/wp-content/uploads/sites/2/2024/09/AAC
R_CPR_2024.pdf

(*) Nota: si parla di “grandi bevitori” a 15 bicchieri la settimana, con le
conseguenze descritte sull’aumento del rischio di cancro.

Attenzione: chi beve un (solo) bicchiere di vino al pasto, e nient’altro di
alcolico, in una settimana ne consuma già 14.

RAITRE

Presadiretta

Generazione alcolica: bevono, giocano e si sentono felici

L’alcol è la prima causa di morte tra i ragazzi, sia in Italia che nel resto
del mondo. Secondo gli esperti si sottovalutano ovunque gli effetti sul
cervello in sviluppo fino ai 25 anni. L’alcol, presenza costante fino
all’abuso nelle serate dei più giovani. Il reportage di PresaDiretta a
Rimini e dintorni, tra ritrovi all’insegna del binge drinking, richieste di
aiuto al 118, iniziative di medici e polizia per sensibilizzare i ragazzi
sulle conseguenze del consumo di alcolici e per una guida prudente.

VIDEO:

(*) Nota: nel video, tra gli altri, Emanuele Scafato e Giordano Biserni.

REGGIONLINE

Ubriaco minaccia il padre e aggredisce i carabinieri: arrestato

Quando i militari di Collagna, non senza difficoltà, lo hanno bloccato e
caricato in auto, l’uomo ha iniziato a prendere a testate una paratia e il
finestrino dell’auto, causandosi un taglio poi medicato dai sanitari

VENTASSO (Reggio Emilia) – Complice l’elevata quantità di alcol ingerita, ha
preso un cacciavite e lo ha brandito contro il padre, minacciandolo. Il
genitore, a quel punto, ha allertato i carabinieri di Collagna che sono
intervenuti sul posto; alla vista delle uniformi, l’uomo ha prima inveito
contro i militari e poi ne ha colpito uno al volto con una manata. L’arrivo
anche di un secondo equipaggio ha permesso di bloccare l’uomo, che è stato
caricato a bordo della pattuglia. Il 36enne, a quel punto, ha iniziato a
prendere a testate una paratia e il finestrino dell’auto, causandosi un
taglio poi medicato dai sanitari. Con l’accusa di resistenza a pubblico
ufficiale l’uomo è stato arrestato.

ANCONA TODAY

Prima l’aggressione al coinquilino poi in ospedale dà fuoco ad un materasso:
30enne nei guai

E’ successo nella serata di ieri (martedì). Sul posto gli operatori della
Croce Gialla di Ancona, l’automedica del 118 e la polizia

Completamente ubriaca prima aggredisce il suo coinquilino poi, trasportata
in ospedale e sedata, dà fuoco al materasso con un accendino che le è
rimasto in mano. E’ quanto successo nella notte tra martedì e mercoledì, in
un appartamento in zona via della Montagnola. A dare l’allarme è stato
proprio l’uomo, un italiano di 44 anni. Lei, poco prima, aveva rotto un
tavolino e scaraventato un comodino a terra. Gli operatori del 118 l’hanno
sedata e trasportata in ospedale dove lei ha tentato di far fuoco al
materasso con l’accendino.

Sul posto gli operatori della Croce Gialla di Ancona, l’automedica del 118 e
la Polizia. La giovane è stata bloccata all’interno del nosocomio prima che
potesse appiccare il fuoco e nessuno è rimasto ferito.

GAZZETTA DI MANTOVA

La dipendenza

Schiavi dell’alcol In cura 150 mantovani

Alina Polonska

Senza freni L’alcol è la sostanza più diffusa tra i minorenni

Tutte le persone felici sono uguali, ogni persona infelice è infelice a modo
suo. Ma ciò che spesso accomuna le anime sofferenti è la tendenza ad
affogare i propri dispiaceri nel bicchiere. Infelicità, oppure, nel caso dei
più giovani, noia, trasgressione, smarrimento. La conferma arriva dai
numeri: sono centocinquanta i mantovani seguiti dal Servizio dipendenze
(SerD) dell’Asst. Ed è solo la punta di un fenomeno molto più diffuso,
mentre si riduce l’età della prima ubriacatura. E l’alcol resta la sostanza
psicoattiva più usata tra i minorenni.L’occasione per tornare a parlarne è
l’assemblea provinciale degli Alcolisti Anonimi, in programma domenica a
Volta Mantovana (vedi articolo sotto).

La risposta sbagliata

«Ognuno ha il suo motivo per bere alcol: c’è chi è stato lasciato dalla
compagna e chi non si sente capito. Qualcuno non è riuscito a superare la
separazione dei genitori oppure un improvviso licenziamento. Non esiste un
motivo solo, ne ho sentiti centinaia. Alla base c’è sempre una grossa
sensibilità di carattere e la debolezza. L’alcol è la risposta sbagliata a
delle sofferenze vere».Così racconta Giordano degli Alcolisti Anonimi, che
non tocca alcolici da quasi quindici anni.

I numeri

Se le opinioni sono soggettive, i numeri non mentono: secondo gli ultimi
dati disponibili, nella nostra provincia sono circa 150 le persone con
diagnosi di alcolismo, seguite dal SerD. Cifra in lieve aumento rispetto
agli anni precedenti, ma sempre in difetto rispetto alle reali proporzioni
del fenomeno.La domanda è: per centocinquanta persone che hanno trovato il
coraggio di ammettere il problema e cercare aiuto, quante altre convivono
con una «malattia mentale progressiva, irreversibile e mortale», secondo la
formula dell’Organizzazione mondiale della sanità?

Alcolisti anonimi

Sono quattro i gruppi di Alcolisti Anonimi attivi nella nostra provincia: si
riuniscono a Mantova, Castel Goffredo, Quistello e Volta Mantovana. Il
numero totale di persone che partecipano a questi gruppi si aggira intorno
alla cinquantina. Ma una cifra precisa non esiste.«Qui a Mantova siamo tra i
dodici e i quindici. Non sempre chi arriva resta poi a lungo – riferisce
Giordano – Anzi, di solito resistono per una o due riunioni, poi, quando si
rendono conto che c’è da faticare, svaniscono nel nulla. È come andare in
palestra: più allenamento fai, più stai lontano dall’alcol. Risolvere il
problema da soli è quasi impossibile».

I giovani sotto la lente

I più disarmati rispetto al fenomeno sono proprio i giovani. «L’alcol è la
sostanza psicoattiva più usata tra i minorenni, il 69% ne ha bevuto nel
corso del 2023 e il 13% ha avuto intossicazioni ed il 25% episodi di “binge
drinking” (l’assunzione di più bevande alcoliche in un intervallo di tempo
breve, ndr) – ha avvertito ieri il sottosegretario Alfredo Mantovano, in
audizione alla commissione parlamentare Infanzia – Nel tempo si è ridotta
l’età della prima ubriacatura. Una novità, e non credo sia una novità
positiva, è il sorpasso di genere: nel 2023 sono state soprattutto le
ragazze ad aver consumato in eccesso bevande alcoliche».Non sono
rassicuranti nemmeno gli ultimi dati aggiornati dello studio HBSC
(dall’inglese “Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età
scolare”) dell’Istituto superiore di Sanità. Se il 60% degli studenti
lombardi tra gli 11 e i 15 anni dichiara di non aver mai bevuto alcolici
nella propria vita, la percentuale si riduce all’aumentare dell’età. La
forbice si apre tra l’87% degli undicenni e il 30% dei quindicenni.

GAZZETTA DI MANTOVA

La forza del gruppo contro la malattia «Da soli è difficile»

Il falso bisogno

Dall’alcol ci si può liberare

“Libertà di scegliere” è il tema dell’assemblea annuale degli Alcolisti
Anonimi, in programma domenica a Volta Mantovana, nell’oratorio parrocchiale
di via Beata Paola: aperto a tutti, l’appuntamento è alle 14.30. Declinato
dalla prospettiva degli Alcolisti Anonimi, libertà significa «poter decidere
della propria vita, negli affetti, nel lavoro, nel tempo libero, senza
essere dipendenti da una sostanza esterna che condiziona e rovina tutto.
Fino a distruggere le famiglie».Che sia vino, liquore o birra, poco importa:
quando si è superato il limite non esiste più differenza, orario, occasione.
«Ci si consegna alla schiavitù, l’alcol è ormai un bisogno, falso, ma
fortissimo, che esige di essere soddisfatto senza più nemmeno dare piacere».
Fin qui è tutto più o meno noto, quello che vale la pena di conoscere meglio
è come vivono gli alcolisti che hanno trovato la loro via di uscita, come
affrontano la malattia e riescono a vivere liberi. Così, durante
l’assemblea, saranno proposte anche delle testimonianze. Quelle degli
Alcolisti Anonimi sono storie di rinascita, nella consapevolezza che non si
guarisce mai: «Basta ricaderci per correre rischi gravissimi». Rischi
certificati dalla Organizzazione mondiale della sanità già nel 1956, quando
dichiarò l’alcolismo una «malattia mentale progressiva, irreversibile e
mortale».L’importante, dopo la disintossicazione, è frequentare
costantemente i gruppi: «Da soli è quasi impossibile farcela». Sono quattro
quelli attivi nel Mantovano: a Castel Goffredo, in via San Luigi 5, scuola
materna Audino (tel. 3356593287); a Mantova, in via Hrovatin, 2, sede del
SerD (tel. 3343960312); a Quistello, via IV Novembre 4, nell’oratorio
parrocchiale (tel. 3343949690); a Volta Mantovana, nell’oratorio di via
Beata Paola (tel. 3343950621). È possibile contattare l’associazione anche
via e-mail: <mailto:gdl-esterni.mantova@aa-arealombardia.it>
gdl-esterni.mantova@aa-arealombardia.it .

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