Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 4 ottobre 2022

4 Ottobre 2022
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

TGCOM24

Slovacchia, autista ubriaco falcia studenti: cinque morti

Cinque persone sono rimaste uccise a Bratislava dopo che un’auto, guidata da
un 60enne ubriaco, ha investito un gruppo di studenti che attendevano
davanti una fermata dell’autobus. Lo ha reso noto il ministro dell’Interno
slovacco, Roman Mikulec. Quattro persone sono morte sul colpo, mentre una è
deceduta a seguito delle ferite riportate. L’uomo alla guida della vettura è
stato arrestato e rischia dai sette ai dodici anni di carcere. Altre cinque
persone sono rimaste gravemente ferite, una delle quali versa in condizioni
critiche.

IL FATTO QUOTIDIANO

Rifiuta di dargli da bere e lui lo uccide con un coltello da cucina: morto
barista nel Materano.

Si costituisce un 20enne

La vittima aveva 35 anni e viveva a Grassano, dove si è consumato
l’omicidio. Il giovane, accompagnato da un avvocato, prima si è allontanato
poi si è presentato ai carabinieri

Mario Marchetta sta lavorando al “Kilò”, il suo bar, nel centro di Grassano,
comune di circa cinquemila abitanti in provincia di Matera. Sono passate da
poco le 23 del 2 ottobre. Un 20enne gli chiede ancora da bere. Il barista
rifiuta e il ragazzo, visibilmente alterato, si allontana. Poi, però, torna
indietro intorno alla mezzanotte e lo uccide, colpendolo più volte con un
coltello da cucina. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri del
comando provinciale di Matera è questa la dinamica che ha portato alla morte
di Marchetta, che aveva 35 anni e viveva nel paesino del Materano.

Il barista è stato subito soccorso dai sanitari del 118, ma è morto poco
dopo all’ospedale di Tricarico. Si sono rivelate fatali le ferite
all’addome. Il 20enne, accompagnato da un avvocato, si è costituito alla
caserma dei carabinieri, dove è stato ascoltato e poi trasferito nel carcere
di Matera. Interpellato dall’Ansa, il sindaco di Grassano, Filippo Luberto,
ha espresso la sua “vicinanza ad entrambe le famiglie, per un evento che ha
colpito tutta la nostra comunità”. Il primo cittadino ha annunciato che
proclamerà il lutto cittadino in occasione dei funerali del 35enne.
Marchetta era tornato in Basilicata da circa un anno, dopo essere stato
all’estero, per avviare la sua attività. Aveva preso in gestione il bar a
luglio.

IL FATTO ALIMENTARE

Piano di azione sull’alcol dell’Oms europeo: l’industria grida al “nuovo
proibizionismo” (*)

Giulia Crepaldi

Denunciano un ‘nuovo proibizionismo’ le associazioni europee del settore
vitivinicolo, allarmate dall’approvazione del Quadro europeo di azione
sull’alcol 2022-2025 nel corso della 72° sessione del Comitato regionale
europeo dell’Oms che si è tenuta tra il 12 e il 14 settembre a Tel Aviv, in
Israele. A mandare su tutte le furie l’industria degli alcolici sono
soprattutto l’esortazione a ridurre del 10% il consumo pro capite di alcol
entro il 2050, attraverso l’introduzione di tasse, severe restrizioni al
marketing e un’etichettatura chiara dei rischi associati al consumo di
bevande alcoliche.

Il piano d’azione dell’Oms deriva da alcuni dati innegabili: la regione
europea ha il più alto consumo pro capite e la più alta percentuale di
bevitori. Si stima che, ogni anno, una morte su dieci sia direttamente
causata dall’alcol, per un totale di ben un milione di decessi, molti dei
quali avvengono in giovane età. L’alcol è infatti una sostanza cancerogena,
causalmente collegata a sette tipi di tumore, ed è un importante fattore di
rischio per più di 200 malattie. Senza dimenticare il rilevante peso
sanitario, sociale ed economico legato al consumo eccessivo.

Secondo il Comitato europeo dell’Oms, per raggiungere l’obiettivo di una
riduzione dei consumi del 10% (rispetto ai valori del 2010) è necessario
intervenire in primis sui prezzi, rendendo l’acquisto di bevande alcoliche
meno conveniente per i consumatori. In particolare, l’Oms evidenzia la
necessità che ogni paese si doti si uno specifico sistema di tassazione
dell’alcol, differenziato per tipologia di prodotto e gradazione alcolica.
In secondo luogo, gli esperti raccomandano di agire sulla disponibilità
delle bevande alcoliche, ad esempio restringendo gli orari di vendita,
limitando il numero e la densità dei punti vendita e istituendo, laddove
ancora assenti, limiti di età o facendoli rispettare qualora già stabiliti.

Sono importantissime, secondo l’Oms, anche le restrizioni al marketing, a
causa della forte associazione tra l’esposizione alla pubblicità dell’alcol
e il consumo, soprattutto tra i più giovani. In particolare si raccomanda di
introdurre limitazioni alle pubblicità delle bevande alcoliche sia in
volume, ad esempio vietandole in determinati contesti (eventi sportivi,
programmi televisivi…) oppure impedendo la presenza di testimonial famosi,
come celebrità o influencer, che contribuiscono ad accrescere il fascino
legato al consumo di alcolici, soprattutto tra i più giovani. L’Oms,
inoltre, denuncia da tempo la necessità di regole più severe per il
marketing dell’alcol su internet e sui social.

L’Oms ribadisce anche la necessità di fornire ai consumatori un’informazione
chiara sui rischi per la salute legati all’alcol, in primis attraverso
un’etichettatura obbligatoria delle bevande alcoliche che comprenda lista
degli ingredienti e valori nutrizionali (che dal 2023 saranno finalmente
introdotti nei paesi dell’UE), ma anche avvertenze sui rischi.

La strategia europea dell’Oms coinvolge anche i sistemi sanitari e le
comunità locali nella gestione delle conseguenze dell’alcol, ma è innegabile
che siano le raccomandazioni su prezzi, vendita, marketing ed etichette a
fare paura ai produttori. Secondo Cia-Agricoltori Italiani “questa
risoluzione metterebbe in crisi il comparto vitivinicolo europeo”. È dello
stesso parere anche Assoenologi, secondo cui si tratta di un “atto
pericoloso che rischia di mettere in ginocchio uno dei settori più
importanti dell’agroalimentare italiano”, mentre Filiera Italia dichiara
addirittura che “ancora una volta vince il proibizionismo sulla corretta
informazione”.

Non è la prima volta che l’industria europea dell’alcol si scaglia con forza
contro ogni tentativo delle istituzioni di introdurre limitazioni al settore
o introdurre informazioni più chiare in etichetta. Solo pochi mesi fa, nel
febbraio 2022, le pressioni dei produttori di bevande alcoliche avevano
portato il Parlamento europeo ad annacquare considerevolmente il Cancer
Plan, insistendo sulla differenza tra ‘consumo nocivo’ e ‘consumo moderato e
responsabile’ (sebbene non esista un livello di consumo sicuro, come
confermato anche da studi recenti) ed eliminando ogni riferimento
all’introduzione di avvertenze sanitarie in etichetta.

(*) Nota: evviva. Finalmente un articolo che espone la posizione dei
produttori, ma dedica anche ampio spazio alle ragioni della scienza e della
protezione della salute, esposte con correttezza. Dovrebbe essere sempre
così. Dovrebbe.

REPUBBLICA

Vino, in Italia in 20 anni sono “sparite” 500mila aziende

Le osservazioni dell’Uiv (Unione italiana vini): ma le cantine superstiti
sono più strutturate e con più etteri. La regione con più realtà produttive
è la Puglia (36mila) seguita dalla Sicilia

In vent’anni le aziende vinicole del nostro Paese si sono ridotte di oltre
500 mila unità, ma la superficie vitata ha tenuto (-11%, con -1% nell’ultimo
decennio) e le 255 mila aziende rimaste (erano 791 mila nel 2000) sono oggi
più strutturate, con una superficie media degli ettari vitati delle aziende
in crescita del 174%. Lo rileva l’Osservatorio di Unione italiana vini
(Uiv), che elaborando l’ultimo censimento agricolo dell’Istat aggiornato al
2020, mette in luce una rivoluzione morfologica. “Necessaria” evoluzione,
secondo Uiv, del vigneto Italia e delle sue imprese che in 20 anni hanno
incrementato il valore delle esportazioni del 165%, divenendo primo comparto
agricolo nel commercio estero e tra i principali fautori del surplus
commerciale del totale made in Italy, dove incide per quasi il 14%.

Per il presidente di Unione italiana vini, Lamberto Frescobaldi “l’Italia
sta progressivamente strutturando le proprie imprese vinicole nel rispetto
delle varietà produttive, che sono la vera ricchezza del nostro vino. La
strada è quella giusta, anche se manca ancora molto per avvicinarsi alla
superficie media dei nostri principali competitor, come Australia, Usa e
Nuova Zelanda o, più vicino a noi, di una Francia che conta una dimensione
media per azienda di 5 volte superiore alla nostra”. Rispetto a venti anni
fa, la numerosità delle aziende è calata con maggior evidenza al Centro
(-75%), con trend sopra la media anche nel Nord Ovest (-70%). Tra le
regioni, la Campania – che nel 2000 vantava il maggior numero di compagini
(86 mila) – oggi ne conta poco più di 22 mila con un calo del 74%; ancora
maggiore la riduzione nel Lazio (-83%).

Secondo l’ultimo censimento Istat è la Puglia a contare il maggior numero di
imprese (36 mila), seguita dalla Sicilia (30 mila) e dal Veneto (27 mila).
Meno aziende ma con appezzamenti in media più grandi, specie al Nord, dove
la superficie media della vigna è di 3,4 ettari, contro una media nazionale
a 2,5 (erano 0,9 nel 2000 e 1,6 dieci anni dopo).

Guardando alla superficie vitata, i picchi si riscontrano in Friuli Venezia
Giulia (5,5 ettari), poi, 4 in Lombardia 3,8, in Veneto (che ha la crescita
maggiore: +295%) 3,6 in Toscana, 3,4 in Piemonte.

Secondo Uiv, sono 255.000 le aziende viticole, che rappresentano il 23% del
totale delle imprese agricole 1,1 milioni censite da Istat. Nella speciale
classifica per incidenza vino sul totale imprese, vince il Trentino con un
impatto del 43%, seguito dal Veneto, al 32%, e dalla Toscana ed
Emilia-Romagna (31%). Ben sopra la media anche Friuli-Venezia Giulia,
Abruzzo, Campania, Umbria e Marche.

RIMINI TODAY

Stretta sulla movida, stop a un’attività che vendeva alcolici dopo
mezzanotte e diffide per musica alta

Raffica di controlli nella movida del centro storico: oltre alla vendita di
alcol dopo l’orario consentito, scattano 12 diffide per musica oltre i
limiti consentiti

E’ stato sorpreso per la seconda volta a vendere alcolici dopo la mezzanotte
e ora andrà incontro ad una chiusura che dovrà essere definita dalla
Prefettura. La sanzione – a seguito della recidiva – è stata verbalizzata
dalla squadra amministrativa della Polizia locale di Rimini nei confronti di
un’attività di somministrazione di alimenti e bevande del centro storico,
durante i controlli eseguiti nella notte fra sabato e domenica scorsa.
Un’altra sanzione, per la medesima violazione, in questo caso senza
recidiva, è stata fatta la stessa sera ad un mini market di Miramare.

La vendita abusiva di alcol dopo l’ora consentita è un fenomeno che
interessa soprattutto i minorenni e che tocca molte famiglie. Un problema
sociale per il quale vengono organizzati dalla Polizia locale di Rimini
servizi mirati, anche con agenti che operano in abiti civili. Il regolamento
di polizia urbana infatti vieta la vendita di alcolici dopo la mezzanotte e
prevede la sanzione accessoria nel caso di recidiva, quando cioè la seconda
violazione si ripeta nei due anni successivi alla prima. Come noto le
sanzioni per gli esercizi di vicinato che vendono alcol dopo le 24 vanno da
5.000 a 20.000 euro, con la recidiva nel biennio che prevede la sospensione
dell’attività da 7 fino a 30 giorni.

Nella stessa sera la squadra amministrativa ha svolto anche un servizio di
controllo dei pubblici esercizi che violano i limiti di emissione sonora
fissati dal regolamento comunale e dalle norme per la tutela
dall’inquinamento acustico. Un servizio che è stato fatto sabato notte in
centro storico e che ha fatto scattare 12 diffide. Come noto infatti al
riscontro della prima violazione viene fatto solo un avvertimento alle
attività, affinché l’episodio non si ripeta. Le sanzioni saranno poi
applicate dopo la seconda violazione riscontrata, in maniera graduale e
progressiva, con la sanzione massima di sospensione fino a tre giorni
dell’attività come ordinato dalla Legge Regionale. Si tratta di un’attività
di controllo che ha come scopo principale quello di assicurare la civile e
pacifica convivenza garantendo ai pubblici esercizi la possibilità di
portare avanti la loro attività basandosi su regole certe e dall’altra parte
tutelare la salute pubblica, assicurando riposo e quiete ai residenti.

AREZZO NOTIZIE

In preda all’alcol si scaglia sul padre prima con un ventilatore poi con una
sedia: arrestato

A chiedere l’aiuto delle forze dell’ordine è stato il genitore che non
sarebbe più riuscito a contenere la rabbia del figlio

di Nadia Trulli

Quando ha aperto la porta di casa ai carabinieri è apparso impaurito e
provato. Era stato lui a chiamarli, padre 70enne di un uomo di circa 40 anni
che stava dando in escandescenze, in balìa dei fumi dell’alcol. Non era la
prima volta e, come accaduto in precedenza, anche ieri mattina il genitore
aveva subito delle percosse.

Il drammatico episodio è avvenuto ieri mattina ad Arezzo e al termine di ore
concitate – durante le quali i due hanno avuto bisogno delle cure dei
sanitari – il padre ha denunciato il figlio e il 40enne è stato arrestato.

Tutto è iniziato alle 10 di mattina, quando è arrivata la richiesta di aiuto
ai carabinieri. Era il 70enne che, non riuscendo a gestire più la rabbia del
figlio, aveva chiesto un intervento. All’arrivo, i militari hanno trovato il
genitore visibilmente provato. Mentre tentava di calmare il figlio era stato
malmenato a più riprese: prima era stato colpito al costato con un
ventilatore a colonna, poi gli era stata scagliata una sedia addosso ed era
stato colpito ad una gamba.

Il figlio, nonostante la presenza dei carabinieri, era ancora in stato di
agitazione, ed è stato fatto uscire dall’abitazione in attesa dell’arrivo
dei sanitari.

Ulteriori accertamenti hanno permesso di scoprire che non si trattava del
primo degli episodi: l’incubo sarebbe iniziato alcuni anni fa, con la
dipendenza del 40enne dall’alcol. Sia il padre sia la madre sarebbero
ricorsi in passato a cure mediche. I precedenti e la possibilità che i reati
si sarebbero potuti reiterare ha portato all’arresto. L’uomo oggi è stato
giudicato con rito direttissimo.

Dietro la denuncia del genitore, la paura che prima o poi il figlio potesse
fare del male a lui o alla madre. E la speranza che venga inserito in
qualche programma di recupero che un giorno possa restituire la serenità a
lui e alla famiglia.

IL RESTO DEL CARLINO Ancona

Task force alla sagra dell’uva: ubriachezza molesta, due nei guai

Controlli dei carabinieri: un 45enne è stato denunciato per guida in stato
di ebbrezza. Multato un neopatentato

Si è chiusa con un grande successo di pubblico la Sagra dell’Uva di
Cupramontana con migliaia di persone che hanno raggiunto la capitale del
Verdicchio tra sabato e domenica, ma non sono mancati gli eccessi. I
carabinieri della compagnia di Fabriano hanno effettuato un controllo
straordinario del territorio proprio in occasione della Sagra. (*)
All’interno della festa una ragazza di 22 anni di Ancona e un 25enne
dell’Anconetano sono stati denunciati per ubriachezza molesta, entrambi
dovranno pagare una sanzione da 102 euro l’una. Sul posto non solo i
militari delle varie stazioni che fanno riferimento a Fabriano, ma anche una
pattuglia dell’Unità cinofili di Pesaro e il Nucleo operativo e radiomobile.
I cani antidroga hanno fiutato quattro grammi di hashish ritrovati a terra:
erano stati gettati poco prima da ignoti su cui sono in corso le indagini.
Nel weekend non si sono verificati né episodi di violenza, né risse, né
furti. I controlli hanno riguardato anche gli automobilisti per garantire la
sicurezza stradale: un fabrianese di 45 anni è stato controllato dai
militari con alcol test: aveva un tasso quasi quattro volte il consentito,
per questo è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza, la patente gli
è stata ritirata e l’auto sequestrata. Un neopatentato che, secondo la
normativa dovrebbe avere un tasso alcolemico pari a zero, è stato fermato
con un valore di poco inferiore a 0,5 grammi sul litro: è stato sanzionato
amministrativamente con una multa da 168 euro.

sa. fe.

(*) Nota: analoghi controlli straordinari andrebbero organizzati in
occasione di ogni festa del vino e di ogni festa della birra.

LA VOCE DI BOLZANO

Alcol e droga, a Bressanone la Polizia controlla centinaia di giovani

By Alessandra Ciechi

Sono stati centinaia i giovani fermati nel fine settimana dagli agenti della
Polizia Locale con l’ausilio anche dei cani antidroga. Controlli, che hanno
portato al sequestro di decine di bottiglie di alcolici svuotate poi nei
bagni pubblici.

Quella messa in atto tra venerdì e sabato dalla Polizia Locale di Bressanone
è stata un’operazione di ampio controllo anti-alcol, droga e vandalismi che
si è concentrata maggiormente nella zona della stazione ferroviaria e nei
parchi cittadini.

L’UNIONE SARDA

Bitti, atti osceni in strada dopo la serata alcolica: denunciato

Nei guai un uomo già noto alle forze dell’ordine. Nel mirino, una donna, cui
l’uomo ha molestato con ripetute citofonate nel corso della notte

Ubriaco, durante la notte, ha citofonato più volte, con insistenza, a una
donna. Non ottenendo risposta, ha iniziato a praticare atti osceni in mezzo
alla strada, per poi dileguarsi.

Ma le telecamere di videosorveglianza hanno ripreso tutto. Risultato: il
protagonista, in negativo, della vicenda è stato denunciato.

È accaduto a Bitti e delle indagini si stanno occupando i Carabinieri.

Secondo quanto accertato finora, l’uomo – già noto alle forze dell’ordine –
era reduce da una serata alcolica assieme ad alcuni amici. Sulla via del
ritorno ha deciso di molestare una residente, suonando ripetutamente alla
sua porta. Quindi gli atti osceni e la fuga.

Decisivi per rintracciare l’uomo si sono rivelati, come detto, i filmati
delle telecamere presenti nella zona, attentamente analizzati dai militari
che sono riusciti infine a identificarlo e a segnalarlo alle autorità
competenti.

IL GIORNO

Crema, fermato ubriaco tira testata all’agente Arrestato trentottenne

Ha litigato con gli agenti, è arrivato a picchiarne uno e alla fine, con non
poca fatica, è stato arrestato e portato davanti a giudice. E’ successo
l’altra notte in via Cremona a Crema. Una pattuglia del commissariato ha
notato un’auto avanzare a zig zag lungo la via. I poliziotti l’hanno
fermata. Quando il conducente è sceso dall’auto, gli agenti hanno subito
visto che era ubriaco. L’uomo, un albanese 38enne di Pianengo, non ha
fornito i documenti e in più ha tirato una testata al petto a uno dei due
poliziotti. All’esame dell’etilometro il 38enne è risultato con un tasso
alcolico quattro volte sopra il consentito. Portato davanti al giudice,
l’arresto è stato convalidato e il processo differito.

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