RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
PIACENZASERA
Codice della strada, dal 14 dicembre le nuove regole: “stretta” per chi
guida sotto alcol o droghe
di Redazione – 04 Dicembre 2024
È stato approvato dal Senato lo scorso 20 novembre il disegno di legge
sulla revisione del codice della strada, che entrerà in vigore a partire
dal prossimo 14 dicembre. Cambiano le regole, che diventano più severe per
la guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. In
particolare, se il tasso alcolemico è compreso tra 0,5 e 0,8 grammi per
litro si riceve una sanzione tra 573 e 2.170 euro, con una sospensione
della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso alcolemico è compreso tra 0,8 e
1,5 grammi per litro, si è puniti con la doppia sanzione, detentiva e
pecuniaria (arresto fino a 6 mesi e ammenda da 800 a 3.200 euro), con
sospensione della patente da 6 mesi a un anno. Se il tasso alcolemico è
superiore a 1,5 grammi per litro, la contravvenzione è punita con sanzione
detentiva e pecuniaria (arresto da 6 mesi a un anno e ammenda da 1.500 a
6.000 euro) e sospensione della patente da uno a due anni. In caso di
incidenti stradali sono previste aggravanti.
Se il reato è commesso tra le 22 e le 7, inoltre, il Codice della strada
stabilisce l’aumento da un terzo alla metà dell’ammenda irrogata con la
sentenza di condanna, il venti per cento della quale viene destinata ad
alimentare il Fondo contro l’incidentalità notturna. Per i neopatentati le
norme già in vigore prevedono un tasso alcolico zero per tre anni. Tutte le
ipotesi di guida in stato di ebbrezza portano alla decurtazione di 10 punti
dalla patente. Per i recidivi, in particolare, arriva l’alcolock, un
dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un
tasso alcolemico superiore a zero. Tolleranza zero è prevista anche per chi
fa uso di sostanze stupefacenti e si mette alla guida: basterà risultare
positivo ai test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di
tre anni. La novità su quest’aspetto è che, se prima per essere denunciato
un conducente doveva sia aver assunto la sostanza sia essere in effettivo
stato di alterazione correlato all’assunzione, ora il secondo parametro non
vale più: non si parla più di guida in stato di alterazione, ma di guida
dopo l’assunzione della sostanza stupefacente. Le forze dell’ordine
acquisiranno la prova esaminando i campioni di saliva.
VEHICLECUE
Codice della strada, dal 2025 non bere nemmeno un sorso di vino: se devi
guidare lascia perdere l’alcool e scordati la patente
*Mattia Paparo*
3 Dicembre 2024
*Dal 2025 sarà vietato bere qualsiasi tipo di alcolico, nemmeno un goccio è
più accettabile. Lo stabilisce il Codice della strada.*
Il Codice della Strada italiano stabilisce limiti precisi riguardo l’uso di
alcol durante la guida, con l’obiettivo di prevenire incidenti stradali.
L’assunzione di alcol riduce le capacità motorie e cognitive,
compromettendo la reattività del conducente, la percezione dei pericoli e
la capacità di giudizio.
Superare i limiti comporta sanzioni severe, tra cui multe, sospensione
della patente e, in caso di recidiva, anche il ritiro definitivo della
patente.
Le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza sono progressive: oltre alla
multa, a seconda del tasso alcolemico, possono essere previsti il fermo del
veicolo e, in casi estremi, l’arresto.
*Le nuove regole del Codice della Strada*
Con l’entrata in vigore del nuovo Codice della Strada, previsto per il
2025, ci sono importanti novità riguardo al consumo di alcol alla guida, un
aspetto che merita attenzione. La legge, infatti, sembra chiarire che anche
il consumo di una piccola quantità di alcol, come un semplice sorso di
vino, potrebbe comportare il superamento dei limiti di alcolemia consentiti
per la guida. (*)
Il nuovo Codice prevede regole stringenti e sanzioni differenti a seconda
del livello di alcol nel sangue. È essenziale che i conducenti comprendano
come il loro tasso alcolemico possa variare in base a fattori come il peso
corporeo, il sesso e lo stato dello stomaco. Le tabelle del Ministero della
Salute forniscono linee guida generali, ma l’unico strumento veramente
affidabile per misurare l’alcolemia rimane l’etilometro.
*Le sanzioni e le categorie a rischio*
Le sanzioni previste dal nuovo Codice della Strada per chi guida con un
tasso alcolemico superiore ai limiti stabiliti sono molto severe e variano
in base alla gravità della violazione. Se il tasso alcolemico è tra 0,0 e
0,5 g/l, la multa riguarda solo i neopatentati, con sanzioni che vanno da
155 a 624 euro. Con un tasso tra 0,5 e 0,8 g/l, si va incontro a una multa
che può arrivare fino a 2.170 euro, con sospensione della patente da 3 a 6
mesi. Tassi più alti, superiori a 0,8 g/l, possono comportare arresto,
multe salate e la sospensione della patente per periodi molto lunghi. Se il
tasso supera 1,5 g/l, le conseguenze sono ancora più gravi, con sanzioni
che possono arrivare fino a 6.000 euro, oltre a un arresto fino a 1 anno e
la sospensione della patente fino a 2 anni.
Le categorie vulnerabili sono quelle per le quali il tasso alcolemico deve
essere pari a zero. Questo riguarda i neopatentati, i conducenti
professionisti e i minori di 21 anni, ai quali non è consentito alcun
consumo di alcol prima di mettersi al volante. Per coloro che sono già
stati condannati per guida in stato di ebbrezza, il nuovo Codice stabilisce
che dovranno avere un tasso alcolemico pari a zero anche dopo la condanna.
(*) Nota: le modifiche al codice della strada non hanno cambiato i limiti
di alcolemia consentiti – a parte il tasso zero in caso di recidiva. In una
cultura in cui e considerato normale bere alcolici qualsiasi tentativo di
controllarne l’uso viene visto da molti come un’eccessiva interferenza
nella sfera privata. Da qui gli allarmismi o l’ironia di molti commenti. Ma
se attraverso articoli come questo qualcuno crederà che non si possa bere
nulla prima di mettersi al volente, la cosa non ci dispiace affatto.
ILVAPORETTO
Pugno duro del Comune di Pomigliano d’Arco: chiuso un locale per
somministrazione di alcol a minori
*Pomigliano d’Arco intensifica i controlli contro la somministrazione di
alcolici ai minori, chiudendo un locale per tre mesi e denunciando
occupazioni abusive, per garantire sicurezza e salute pubblica.*
Valerio Bottini 3 Dicembre 2024
L’amministrazione comunale di Pomigliano d’Arco continua la sua lotta
contro fenomeni illegali, con particolare attenzione alla somministrazione
di alcolici a minori. Recentemente, un esercizio commerciale situato nel
centro storico è stato chiuso per tre mesi dopo che gli agenti della
Polizia Locale hanno accertato la somministrazione di alcol a ragazzi al di
sotto dei 14 anni. Questo provvedimento arriva dopo una serie di controlli
mirati, sottolineando l’impegno dell’amministrazione nei confronti della
salute pubblica e della sicurezza dei cittadini, in particolare dei più
giovani.
*La chiusura del locale: misure drastiche per prevenire l’illegalità*
Il sindaco Raffaele Russo ha emesso un’ordinanza dirigenziale che prevede
la chiusura del locale commerciale per un periodo di tre mesi, penalizzando
così l’attività nel periodo festivo che si avvicina. Il provvedimento si è
reso necessario dopo che, durante un controllo avvenuto il 23 novembre, gli
agenti della Polizia Locale, diretti dal Colonnello Emiliano Nacar, hanno
sorpreso gli esercenti nel pieno atto di somministrare alcolici a
minorenni. Questo non è stato un episodio isolato: già nell’agosto 2022, il
medesimo esercizio era stato multato per violazioni analoghe, dimostrando
una recidiva che ha portato le autorità a prendere provvedimenti più severi.
La chiusura del locale, che si trova nelle vicinanze di Piazza Mercato,
rappresenta non solo una misura punitiva ma anche un chiaro messaggio a
tutti gli esercenti: non tolleriamo comportamenti che espongono i giovani
al rischio di abuso di sostanze alcoliche. Questo intervento, sebbene
impattante per l’attività commerciale, è considerato necessario per
proteggere la salute pubblica.
*Controlli straordinari e denuncia di occupazione abusiva*
Nell’ambito dell’operazione di controllo del territorio, oltre alla
chiusura del locale per la somministrazione di alcolici, gli agenti della
Polizia Locale hanno denunciato alcuni giovani per occupazione abusiva di
un edificio di proprietà comunale, noto come “Ex Salesiane“, situato in
piazzetta San Giovanni Bosco. Gli agenti hanno accertato che l’edificio,
che non era autorizzato all’utilizzo, veniva abusivamente affittato e
utilizzato per organizzare feste da un’associazione che era riuscita ad
ottenere le chiavi da una precedente gestione.
L’azione della Polizia Locale è stata tempestiva e incisiva: durante una di
queste feste, gli agenti sono intervenuti per interrompere l’evento e
procedere allo sgombero dell’edificio. Questo episodio sottolinea l’impegno
dell’amministrazione comunale per garantire la sicurezza e regolarità
dell’occupazione degli spazi pubblici, affermando che ogni abuso sarà
punito prontamente.
MODENATODAY
Risse e ubriachi molesti, due settimane di chiusura obbligata per un bar di
Sassuolo
*I Carabinieri chiudono un bar per motivi di ordine e sicurezza pubblica,
dopo diversi segnalazioni e interventi sul posto*
*La notifica del provvedimento*
Un bar di Sassuolo è stato chiuso dai Carabinieri e l’attività è stata
sospesa per un periodo di 15 giorni. Il provvedimento di sospensione,
previsto dall’articolo 100 del Testo Unico sulle Leggi di Pubblica
Sicurezza, è stato emesso dal Questore di Modena sulla scorta di un
dettagliato rapporto stilato dalla Stazione Carabinieri di Sassuolo.
I militari hanno ripercorso gli ultimi mesi di attività, delineando
situazioni di pericolo per la sicurezza e per l’incolumità pubblica. Tra
gli episodi più allarmanti sono stati documentati diversi litigi tra
cittadini, perlopiù stranieri, dediti all’abuso di bevande alcoliche.
L’ultimo episodio risalente al 13 novembre, quando gli stessi Carabinieri,
su richiesta di numerosi passanti, sono intervenuti presso rinvenendo in
prossimità dell’ingresso bottiglie e bicchieri infranti, segno di evidente
rissa appena avvenuta
I controlli di polizia eseguiti fra ottobre e novembre, all’esito dei quali
è stata accertata la presenza di numerose persone gravate da precedenti per
vari reati, compresi quelli afferenti spaccio e consumo di stupefacenti.
La chiusura, notificata ieri 2 dicembre al titolare dell’attività e sarà
efficace dal 3 al 17 dicembre.
IL TIRRENO
Elba, si produce l’alcol in cella e gli agenti lo scoprono: lui dà fuoco a
tutto
*Celle a fuoco, un tentato suicidio e tre agenti feriti: tutto in un giorno
al carcere di Porto Azzurro*
04 dicembre 2024
*PORTO AZZURRO*. Atti di violenza nei confronti della polizia penitenziaria
nel carcere di Porto Azzurro nella giornata di lunedì 2 dicembre. La
denuncia è dei sindacato Uilpa e Sappe, che lanciano l’allarme sulla
sicurezza nell’istituto penitenziario.
*La nota di Uilpa*
«Tutto è partito da un detenuto straniero a cui era stata sequestrata
un’ingente quantità di sostanza alcolica, che aveva prodotto
artigianalmente – spiegano da Uilpa – Evidentemente, l’intervento della
Polizia penitenziaria ha rovinato la “festa” e di tutta risposta il
detentore dell’alcol ha dapprima danneggiato le suppellettili per
scagliarle fuori dalla stanza di pernottamento con l’intento di ferire
qualcuno, poi ha smontato il letto e le parti in ferro ricavate e le ha
usate per frantumare i lastroni della finestra, successivamente ha divelto
un termosifone allagando l’intero reparto. Ma non è finita qui. L’ira ormai
ingestibile ha portato il detenuto in questione ad appiccare un fuoco nella
propria stanza e nel momento in cui il personale lo stava portando in
salvo, ha approfittato dell’occasione per colpire in pieno viso e mordergli
un braccio un agente, ferendolo in maniera preoccupante. I due colleghi
intervenuti in soccorso del primo ferito, hanno tentato di bloccare
l’assalitore, ma egli, furioso inverosimilmente, li ha aggrediti con calci
e pugni». Era solo una parte di quanto accaduto.
*La ricostruzione*
«Da lì a poco, dopo le prime cure mediche ricevute dal personale
malcapitato, a causa dell’accaduto nella sezione attigua un gruppo di
detenuti di origini italiane ha inscenato una sorta di protesta con
danneggiamenti delle stanze che occupavano – aggiungono da Uilpa – A
distanza di una mezz’ora un altro detenuto straniero si è procurato delle
ferite da taglio e ha tentato di suicidarsi per impiccamento, poi ha dato
alle fiamme il materasso del letto. I fumi di combustione hanno invaso
velocemente l’intera sezione, interessando anche i locali adibiti ad
infermeria. Il personale sanitario, insieme con gli operatori penitenziari,
ha dovuto evacuare rapidamente gli ambulatori per non rimanere vittima di
intossicazione».
Il sindacato ricorda come neanche un mesa fa «abbiamo dovuto denunciare le
condizioni di lavoro di tutti gli operatori penitenziari della casa di
reclusione di Porto Azzurro, sottolineando che la struttura penitenziaria
elbana non è idonea a ospitare persone detenute aventi pene residue o
condanne inferiori a cinque anni o quelle affette da disturbi psichiatrici
certificati, e che vanno scelte tra quelle che aderiscono alle offerte
lavorative su cui lo Stato investe somme importanti di denaro pubblico.
Portare alla rovina la casa di reclusione insulare, che una volta era il
fiore all’occhiello dell’amministrazione penitenziaria in termini di
recupero e reinserimento nella società delle persone private della libertà,
è un fallimento sociale».
*L’allarme del Sappe*
Anche il sindacato Sappe interviene in merito a quanto accaduto. «Da tempo
denunciamo la gravità degli eventi critici che si verificano all’interno
della struttura della casa di reclusione di Porto Azzurro. L’ultimo
episodio, avvenuto il primo dicembre, solo perché gli agenti stavano
facendo il proprio dovere istituzionale controllando chi producesse in modo
artigianale la grappa, ha visto tre di loro costretti a ricorrere alle cure
del nosocomio cittadino di Portoferraio», spiega il sindacalista. «Ancora
una volta – denuncia – la causa di tali episodi è da attribuire ad alcuni
detenuti poco inclini al rispetto delle regole di un Istituto
Penitenziario. In gran parte stranieri con problemi di tossicodipendenza e
disturbi psichiatrici, non dovrebbero, a nostro modesto parere, essere
assegnati alla struttura di Porto Azzurro. L’istituto, infatti, non dispone
delle risorse né delle condizioni adeguate a gestirli. Non di rado, questi
detenuti vengono sorpresi a produrre alcolici artigianali nelle proprie
stanze o coinvolti in altri comportamenti illeciti. Quando scoperti,
reagiscono con aggressioni al personale e atti vandalici, causando
danneggiamenti alla struttura, distruzione di suppellettili e incendi degli
arredi».
ILPIACENZA
Ubriachi coinvolti in incidenti, due denunce
CORRIERE ADRIATICO
Esagera con l’alcol, ritirata dai carabinieri la patente ad un uomo di 78
anni