RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
GIORNALEMOTORI
Codice della strada Settembre 2024, ecco la stretta dell’Alcolock: ora non
potrai più sfuggire, meglio diventare astemi o fare il ‘passeggero’ (*)
*Daniele Silvestri*
L’alcolock è un dispositivo elettronico progettato per prevenire la guida
in stato di ebbrezza, un problema grave che rappresenta una delle
principali cause di incidenti stradali in Italia e in tutto il mondo.
In Italia, l’utilizzo di questo strumento ha iniziato a diffondersi negli
ultimi anni come misura di sicurezza stradale e di prevenzione, soprattutto
in contesti specifici legati a sanzioni per chi è stato sorpreso a guidare
sotto l’influenza dell’alcol.
L’alcolock funziona come un etilometro collegato al sistema di avviamento
del veicolo. Prima di poter accendere il motore, il conducente deve
soffiare nel dispositivo, che misura il tasso alcolemico nel respiro.
Se il tasso rilevato supera il limite legale (0,5 g/l per la maggior parte
dei conducenti, 0,0 g/l per neopatentati, autisti professionali e
conducenti di mezzi pesanti), l’alcolock impedisce l’avvio del veicolo.
Questo sistema serve a garantire che solo chi è sobrio possa mettersi alla
guida, riducendo significativamente il rischio di incidenti legati
all’abuso di alcol.
*Alcolock in Italia, cosa rischi*
In Italia, l’introduzione dell’alcolock è stata inizialmente proposta come
misura opzionale, ma sta guadagnando sempre più attenzione come strumento
obbligatorio per i recidivi. Nel 2020, è stato approvato un decreto
legislativo che prevede l’installazione obbligatoria dell’alcolock sui
veicoli di persone che, dopo essere state condannate per guida in stato di
ebbrezza, vogliono ottenere una riduzione del periodo di sospensione della
patente.
Questo rappresenta un passo importante nella lotta contro la guida in stato
di ebbrezza, offrendo una seconda opportunità ai trasgressori, ma imponendo
al contempo una misura di controllo stringente.
L’uso dell’alcolock può anche essere considerato nell’ambito di programmi
di prevenzione e sicurezza per i conducenti professionali, come autisti di
autobus e camion, dove la necessità di garantire la sicurezza è massima. In
alcuni Paesi europei, l’alcolock è già obbligatorio per determinati veicoli
commerciali, e in Italia si sta valutando l‘estensione di tale obbligo.
Uno dei principali vantaggi dell’alcolock è la sua capacità di agire come
deterrente, dissuadendo chiunque pensi di poter guidare dopo aver bevuto.
Questo sistema non solo protegge il conducente e i passeggeri, ma anche gli
altri utenti della strada, contribuendo a ridurre il numero di incidenti
alcol-correlati.
Inoltre, la tecnologia sta diventando sempre più avanzata, con dispositivi
che offrono funzionalità aggiuntive come la registrazione dei tentativi di
avvio del motore e l’invio di avvisi a un’autorità o a un responsabile
della sicurezza.
*Benefici e dubbi sul dispositivo*
Tuttavia, nonostante i benefici, l’adozione dell’alcolock in Italia non è
ancora diffusa su larga scala, e ci sono ancora discussioni in corso su
come e quando estenderne l’obbligatorietà.
La sfida principale è bilanciare la necessità di sicurezza con i costi e le
implicazioni pratiche per i conducenti. Tuttavia, con il continuo aumento
della consapevolezza pubblica sui pericoli della guida in stato di
ebbrezza, l’alcolock potrebbe diventare uno strumento standard di
prevenzione nelle politiche di sicurezza stradale italiane nei prossimi
anni.
(*) Nota: forse i tempi non saranno così stretti come descrive l’articolo,
ma l’introduzione dell’Alcolock – anche solo per i recidivi – sarà davvero
un significativo passo in avanti nella prevenzione degli incidenti alcol
correlati. “O bevi, o guidi” non sarà più solo uno slogan, ma, almeno per
alcuni, un obbligo.
ZONALOCALE
Stop all’alcool in gravidanza: al via la campagna di sensibilizzazione “Se
aspetti… aspetta”
*A Vasto, Lanciano e Chieti info point per la Giornata Mondiale della Lotta
alla Sindrome Fetoalcolica*
*CHIETI*, 5 Settembre 2024 – Ogni anno, il 9 settembre, si celebra la
Giornata Mondiale della Lotta alla Sindrome Fetoalcolica e ai disturbi
correlati, una condizione che colpisce i neonati le cui madri hanno
consumato alcool durante la gravidanza. Questa data, scelta per richiamare
i nove mesi di gestazione, è dedicata a sensibilizzare l’opinione pubblica
sui pericoli legati all’assunzione di alcolici e sostanze stupefacenti
durante l’attesa, comportamenti che mettono a rischio la salute e il
corretto sviluppo del nascituro.
In occasione di questa giornata dalle ore 9 alle 13, saranno allestiti info
point nei principali centri commerciali di Lanciano, Vasto e Chieti
(Megalò, Centro Commerciale del Vasto e Centro Commerciale Lanciano). Il
personale dei Servizi per le Dipendenze, dell’Assistenza Consultoriale e
del Dipartimento Materno-Infantile sarà presente per fornire informazioni
sui rischi associati al consumo di alcool e per promuovere comportamenti
responsabili durante la gravidanza.
Mariella Castrovilli, del Servizio Dipendenze, ha sottolineato l’importanza
di questo appuntamento, che ogni anno rinnova il messaggio
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: «È fondamentale che le donne in
gravidanza seguano uno stile di vita sano. Anche il consumo di alcool in
piccole dosi può avere effetti devastanti sul feto, che non dispone di un
sistema in grado di neutralizzare le sostanze tossiche. Il danno, che si
riflette su organi e apparati in via di sviluppo, si manifesta solo dopo la
nascita, con anomalie fisiche e neuro-comportamentali».
LA NUOVA PROVINCIA
*Verso il Festival delle Sagre*
Asti, il servizio dipendenze al Festival delle Sagre per insegnare i limiti
dell’alcol e fare il test
*Sarà allestita una postazione lato Provincia per chiedere informazioni,
ritirare opuscoli sulla prevenzione e sottoporsi al test*
5 Set 2024
Il servizio Dipendenze dell’Asl di Asti (Serd) sarà presente sabato al
Festival delle Sagre per sensibilizzare il pubblico sui rischi collegati
alla guida in stato d’ebrezza o sotto effetto di stupefacenti.
Nel gazebo posizionato in piazza Libertà (lato Provincia), dalle 19 alle
24, verranno distribuiti volantini, effettuati interventi di educazione
sanitaria, ed eseguiti, su base volontaria, etilotest. Quest’anno la
postazione sarà arricchita dalla presenza di infermieri di famiglia e
comunità che saranno a disposizione per la misurazione di glicemia,
pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione.
L’iniziativa rientra nel piano regionale e locale per la prevenzione della
sicurezza negli ambienti di vita, a livello domestico come sulle strade.
Il Rapporto sull’incidentalità stradale in Piemonte, elaborato dalla
Regione, evidenzia che nel 2022 il numero dei morti per incidente stradale
è diminuito del 57,2% rispetto al 2001 e del 26,3% rispetto al 2010. Si
evidenzia però che in 2.255 incidenti, pari al 22% degli oltre 10.000 che
si sono registrati nel 2022, ci sono stati feriti o vittime con età tra i
15 e i 29 anni e che questa stessa fascia di età rappresenta purtroppo
anche il 10% degli incidenti mortali.
I comportamenti non corretti alla guida dell’auto, il mancato utilizzo di
dispositivi di sicurezza (cinture, seggiolini per bambini), l’abuso di
alcol e sostanze stupefacenti sono responsabili di gran parte degli
incidenti. Da qui prende le mosse il programma di promozione alla guida
responsabile – Rete Safe Night Piemonte che si articola in attività
educative, informative e formative indirizzate alla comunità.
Nell’ambito della serata, il personale del Serd distribuirà, inoltre,
materiali relativi alla campagna regionale per il contrasto al gioco
d’azzardo patologico, e sarà a disposizione per informazioni e consigli.
OPEN ONLINE
«Vi spiego perché il vino del futuro sarà senza alcol»
*Massimo Lovisolo di Sovipi: il 50% degli abitanti del pianeta non beve
alcolici. Mi pare logico fare innovazione e diversificare*
5 Settembre 2024
*di Alba Romano*
Secondo il ministro dell’Agricoltura e del Made in Italy Francesco
Lollobrigida il vino senza alcol non è vino. La pensa così anche il maestro
degli orange wines Josko Gravner: «I vini dealcolati sono una cavolata. Se
i giovani bevono meno vino è colpa dell’industria». Ma a Calamandrana
nell’astigiano c’è un imprenditore che non la pensa così. Massimo Lovisolo
di Sovipi ha cominciato a sperimentare. E adesso dice: «Il vino è in crisi.
E il 50% degli abitanti del pianeta non beve alcolici. Mi pare logico fare
innovazione e diversificare». Anche se in Italia è vietato produrlo «anche
se nel resto dell’Europa lo fanno. Io ho ottenuto la licenza, come azienda
alimentare, per avviare la sperimentazione. E svolgo questa attività nel
perimetro di legge», dice oggi al Corriere di Torino.
*Il primo a produrre vino senza alcol*
Lovisolo dice che «appena ci sarà il via libera alla normativa sarò il
primo a produrlo. Sono pronto». E sulla tradizione aggiunge: «La mia
azienda produce, vino conto-terzi da quattro generazioni. Una volta si
usavano le damigiane, ore le bottiglie. Io produco anche bevande in
lattina. Non tutti sono d’accordo, qualcuno sostiene che così si distrugge
il sapore, ma il mercato lo chiede. E non solo vino ma anche gin tonic.
Senza innovazione non andiamo da nessuna parte,questo è certo». Per questo
ha trasformato la sua azienda da vinicola ad alimentare: «Perché la
normativa italiana impedisce alle imprese vitivinicole di smaltire l’alcol
estratto dal vino. O meglio non dice come farlo, quindi non si può fare.
Un’azienda alimentare invece, se ha la licenza, può farlo. Anche se poi è
vietato produrre vino dealcolizzato. Senza senso, ma così funziona da noi».
*Le etichette free alcol*
Esistono già però imprese che producono free alcol: «Intanto dobbiamo
distinguere dal prodotto dealcolizzato da quello senza alcol. Il primo
viene estratto dal vino. Il secondo nasce senza alcol. Una distinzione non
da poco che sta caratterizzando un mercato in forte crescita in cui tanti
paesi investono, tranne noi, patria del vino». Lo producono «all’estero. È
una follia. Ed è costosissimo, perché costa almeno il doppio. Le aziende
inviano il vino in impianti in Spagna, ad esempio, dove viene estratto
l’alcol e poi re-importano il prodotto. Ma le pare logico?». E conclude: «I
giovani di oggi bevono meno vino, preferiscono altre bevande. Spesso non
alcoliche. Questo è un fatto. Sfruttare le nostre uve per soddisfare una
domanda non mi pare un crimine. Forse lo è lasciare in mano il mercato a
operatori esteri mentre tante aziende italiane si avvitano nella crisi».
*Vino dealcolizzato all’estero*
In Italia il vino dealcolizzato è vietato e molte imprese del nostre paese
decidono di produrre il prodotto all’estero: «È una follia. Ed è
costosissimo, perché vale almeno il doppio. Le aziende inviano il vino in
impianti in Spagna, ad esempio, dove viene estratto l’alcol e poi
re-importano il prodotto. Ma le pare logico? Sfruttare le nostre uve per
soddisfare una domanda non mi pare un crimine. Forse lo è lasciare in mano
il mercato a operatori esteri mentre tante aziende italiane si avvitano
nella crisi».
Lovisolo spera che il governo italiano decida di optare per l’innovazione:
«Mi auguro che si possa tornare a dialogare al più presto. In tutte le
categorie alimentari c’è innovazione, pensiamo ai prodotti veg, non si
capisce perché nel vino sia più complesso. Tanto più in un momento così
complesso. *I consumi di vini non torneranno più quelli di prima. Il vino
dealcolizzato non è la risposta a tutti i problemi ma è un mercato nuovo e
in crescita». *
WINENEWS
Il Ceo di Ryanair chiede alcune limitazioni in fatto di bere per chi sale
in aereo
“*Non possiamo impedire alle persone di bere, ma comunque non permettiamo a
nessuno di guidare dopo aver bevuto”*
Londra, 05 Settembre 2024
Se prima di salire su un volo Ryanair ti sei appena bevuto un paio di drink
al bar dell’aeroporto potresti non essere ammesso all’imbarco. O almeno
così vorrebbe Michael O’Leary, Ceo della compagnia area low-cost irlandese,
che in un’intervista rilasciata al quotidiano inglese “The Telegraph”,
avrebbe espresso tutto il suo dissenso per tutti quei passeggeri che
viaggiano sul velivolo un po’ inebriati oppure semplicemente ubriachi.
O’Leary traccia un parallelismo tra volare come passeggero inebriato
dall’alcol e la guida in stato di ebbrezza e riconosce anche che l’alcol
spesso non è l’unico fattore in gioco: “non possiamo impedire alle persone
di bere, ma comunque non permettiamo a nessuno di guidare dopo aver bevuto.
Secondo la maggior parte degli inglesi, indipendentemente dall’orario, la
pinta di birra in aeroporto prima di imbarcarsi è una sorta di rituale: “la
maggior parte dei nostri passeggeri si presenta al gate un’ora prima della
partenza. Un tempo sufficiente per due drink – dice O’Leary – ma se il volo
è in ritardo di due o tre ore …”.
Come ricorda “The Drink Business”, Ryanair ha già una politica piuttosto
severa in termini di alcol, con la compagnia area controlla i passeggeri
che comprano bottiglie ai duty-free e poi le portano a bordo, ma non solo.
La proposta, come era prevedibile, non ha accolto il favore degli
aeroporti, e dei locali lì presenti, visto l’indotto economico generato per
all’interno dei terminal. Ma in attesa di nuovi sviluppi per ora il
dibattito è in stand-by.
LAMILANO
Pandino: esplode di rabbia perché i Carabinieri gli chiedono di fare
l’etilometro e il test sull’uso di droghe dopo un incidente stradale e ne
aggredisce e ferisce due, arrestato.
*Di Annamaria Martinisi*
5 Set, 2024
Dopo un incidente stradale autonomo, gli chiedono di effettuare
l’etilometro e il test sull’uso di droghe, ma si è irritato è ha minacciato
e aggredito i militari, ferendone due.
Si è conclusa in cella la domenica mattina di follia di un uomo di 30 anni,
pregiudicato, arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e
denunciato per guida in stato di ebbrezza e sotto l’influenza di
stupefacenti dai Carabinieri della Stazione di Rivolta d’Adda e della
Radiomobile di Crema, inizialmente intervenuti in una via di Pandino per
rilevare il sinistro stradale autonomo dell’uomo. Ma all’arrivo delle
pattuglie la situazione è degenerata e il 30enne è finito in manette.
La vicenda inizia verso le 06.15 di domenica 1 settembre quando la
pattuglia della Stazione di Rivolta d’Adda è stata inviata a Pandino perché
un uomo aveva avuto un incidente stradale in via Circonvallazione ed era
particolarmente agitato. Quando sono arrivati sul posto hanno trovato
l’auto segnalata e un uomo che sbraitava per strada.
L’uomo non aveva documenti e aveva evidenti ferite ed escoriazioni a
seguito dell’incidente.
Hanno accertato che, mentre era alla guida, aveva perso il controllo del
mezzo ed era andato ad impattare contro un marciapiede, provocando dei
danni alla sua auto e procurandosi delle lesioni.
L’uomo era molto agitato e aggressivo. Inizialmente ha fornito solo
verbalmente le sue generalità, poi, senza alcun motivo, ha iniziato a
minacciare e insultare i militari.
Quindi, è stata richiesta la presenza di personale sanitario per verificare
le condizioni di salute dell’uomo, ma anche con loro ha tenuto un
atteggiamento aggressivo e scontroso, prima accettando di andare in
ospedale per le cure e gli accertamenti diagnostici, poi rifiutandosi e
prendendo a pugni e calci la sua auto quando ha capito che sarebbe stato
sottoposto ai controlli per l’uso di alcol e droghe durante la guida.
Visto il suo comportamento decisamente pericoloso e la difficoltà di
rilevare il sinistro stradale, i militari di Rivolta d’Adda hanno chiesto
l’ausilio di una pattuglia della Radiomobile di Crema, arrivata poco dopo.
E anche questi militari sono stati fatti bersaglio di minacce e insulti.
Poi l’uomo si è calmato e ha accettato di fare portare la sua auto
incidentata presso la sua abitazione, nel suo comune di residenza
differente da quello nel quale è avvenuto l’incidente stradale, per poi
procedere con i dovuti controlli.
Ma quando la sua auto è stata scaricata dal carro attrezzi e ha notato che
i danni erano molto superiori a quelli che aveva previsto, si è nuovamente
arrabbiato rivolgendo le sue attenzioni ai militari delle pattuglie che
sono stati nuovamente minacciati.
In quel frangente ha provato ad avvicinarsi ai militari per colpirli, ma è
stato bloccato.
L’uomo ha avuto una reazione veemente e ha strattonato uno dei Carabinieri,
anche mordendolo a un polso.
Gli altri militari sono intervenuti e hanno bloccato l’esagitato e anche un
altro militare si è fatto male a una mano. Alla fine è stato immobilizzato,
accompagnato presso la caserma di Rivolta d’Adda e dichiarato in arresto,
pur continuando a dimenarsi, a minacciare e ingiuriare tutti i militari ed
è stato necessario chiedere nuovamente l’intervento del personale medico
del 118 che ha dovuto sedare l’uomo per poi accompagnarlo in ospedale per i
controlli del caso, sempre controllato a vista dai Carabinieri.
Ma anche in ospedale, durante le visite specialistiche, ha continuato
insultare e minacciare i Carabinieri e i sanitari presenti, creando non
pochi problemi.
Alla fine delle visite, è risultato positivo a cocaina e cannabinoidi e il
tasso di alcol è risultato superiore a 1,50 g/l e per tale motivo è stato
anche denunciato per guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di
stupefacenti con il sequestro della sua auto ai fini della confisca.
Tenuto conto che era in stato di arresto, è stato accompagnato nuovamente
presso la caserma di Rivolta d’Adda, mentre i due militari che si erano in
precedenza feriti si sono presentati all’ospedale di Crema dove hanno
ottenuto rispettivamente 8 e 3 giorni di prognosi per contusioni varie e
per un trauma distorsivo a un dito.
L’uomo è stato poi accompagnato presso le camere di sicurezza della caserma
di Crema, ma, tenuto conto del suo stato di alterazione e del fatto che
inveiva verso tutti i militari e colpiva la porta della cella con pugni e
testate, è stato accompagnato presso il carcere di Cremona in attesa
dell’udienza di convalida dell’arresto.
QUOTIDIANODELL’UMBRIA
Nocera Umbra, ubriaco finito fuori strada con l’auto picchia il comandante
dei vigili urbani
GAZZETTA DI MANTOVA
«Mi hanno aggredito»: ubriaco chiede aiuto ai carabinieri