RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
ANSA
06 Jan 2024
Vicenza: assolto dall’accusa di guida in stato di ebbrezza perché… troppo
freddo!
di Giorgio Stanga
E se vi dicessimo che, a seguito di denuncia per guida in stato di
ebbrezza, se ne può uscire assolti? È quello che è successo a un 26enne di
Asiago (Vicenza). L’uomo, nel febbraio 2019, come riportato anche da Ansa,
aveva perso il controllo della vettura andando a sbattere contro una
casetta di smistamento del gas metano. A seguito dell’incidente,
intervenute le forze dell’ordine, il ragazzo è stato sottoposto all’alcool
test, risultandone positivo: 1.37, era questo il tasso alcolico nel sangue. (*)
Vista la positività al test, al giovane è stata ritirata la patente e
denunciato per “guida in stato di ebbrezza”.
*L’impugnazione e la sentenza di assoluzione*
Una volta ritirata la patente e condannato, il giovane si è opposto al
decreto penale del pm. Il suo avvocato, infatti, ho sottolineato come
quella notte, dopo le 3.00, la temperatura era di 6,9 gradi sotto lo zero.
L’etilometro, dal canto suo, è affidabile se risulta utilizzato fra zero e
40 gradi, e al di fuori potrebbe fornire risultati non sicuri. Quindi, nel
caso concreto, avrebbe potuto fornire risultati non affidabili, essendo,
come affermato, presente una temperatura di 6,9 gradi sotto lo zero.
In questi casi, infatti, come anche affermato dalla difesa, le forze
dell’ordine dovrebbero accompagnare i sospettati in caserma o in ospedale,
luoghi in cui la temperatura sia sopra lo zero, ed effettuare il test. Non
essendo stata seguita la pratica evidenziata, il giudice, ritenendo “non
provata con certezza la guida in stato di ebbrezza dell’imputato” , ha
deciso di assolverlo.
*E tu cosa ne pensi? Credi davvero che il test per verificare il tasso
alcolemico, e quindi la guida in stato di ebbrezza, sia davvero
inaffidabile con temperature al di sotto dello zero? Faccelo sapere con un
commento!*
(*) Nota: qualsiasi strumento di misura ha dei margini di errore;
considerare zero un’alcolemia di 1,37 perché fa freddo è assurdo. Non
sarebbe difficile verificare quale sia lo scartamento di misurazione a
basse temperature, magari si scopre che al freddo l’etilometro segna di
meno. L’etilometro serve a stabilire in quale fascia di alcolemia rientra
il guidatore. Con un’alcolemia di 1,37 un errore anche del 20% non
cambierebbe nulla.
LA NAZIONE
Vendita alcolici: sospesa la licenza di un minimarket, in arrivo la revoca
definitiva
*L’intervento della polizia locale. L’assessore Guerri: “Siamo impegnati in
prima linea”*
*La Spezia*, 5 gennaio 2024 – Grazie ai controlli della polizia locale
sugli alcolici sospesa la licenza per un altro minimarket: in arrivo la
revoca definitiva.
La continua attività di vigilanza sugli esercizi pubblici ed i minimarket
cittadini della polizia locale spezzina, ha portato a scoprire e sanzionare
un altro minimarket che non ha rispettato l’ordinanza 170 del 2023 e le
conseguenti regole adottate dal sindaco Peracchini, soprattutto a tutela
della salute dei più giovani, concernenti il divieto di vendita di alcolici
e bevande in contenitori di vetro e metallici. Il titolare del market
etnico in questione, in via Veneto nei pressi della Prefettura, si è visto
notificare oggi in provvedimento con il quale, nelle more della conclusione
del procedimento amministrativo per la revoca del titolo autorizzativo per
l’esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, da domani dovrà
ottemperare all’ordine di sospensione cautelare immediata delle attività.
Il provvedimento, anche in questo caso, è stato adottato dal Suap del
Comune della Spezia, che ha accolto la richiesta del comandante Bertoneri,
motivata dalle varie violazioni accertate e concernenti soprattutto la
vendita di alcolici a minori o in violazione delle ordinanze sindacali a
tutela della salute e del decoro urbano, tra le quali le ultime due
contestate a fine dicembre.
“A seguito dell’adozione dell’ordinanza del sindaco, il comando della
polizia locale ha potuto accertare e proporre per la chiusura ben 3 realtà
che costituivano un pericolo per la salute dei nostri giovani ed il decoro
cittadino – dichiara l’assessore alla Sicurezza e alla Polizia locale
Giulio Guerri – . Nessuna sanzione è mai stata adottata nei confronti di
supermercati, enoteche, vinerie ed attività commerciali, che hanno sempre
rispettato le regole. Come amministrazione restiamo sempre impegnati in
prima linea, grazie al lavoro della polizia locale, per il rispetto del
decoro e della sicurezza urbana e questa attività contro l’alcool ai minori
costituisce una priorità per la quale, anche in futuro, si continueranno ad
organizzare servizi mirati contro quelle realtà commerciali che non
rispetteranno le regole a tutela della salute dei più giovani”.
ART-NEWS
Duplice femminicidio nell’agrigentino: alcool e molestie prima del massacro
06/01/2024
*Fabio Camillacci*
Emergono particolari raccapriccianti dal duplice omicidio di Naro
nell’agrigentino. Si è appreso infatti che prima del delitto delle due
donne, il 24enne romeno fermato dai carabinieri, era stato a cena con un
connazionale a casa di una delle vittime: la 58enne Delia Zarniscu. Secondo
la Procura e gli stessi uomini dell’Arma che hanno ricostruito la dinamica
del grave fatto di sangue anche grazie alla grande collaborazione offerta
dalla comunità romena, la cena, accompagnata da superalcolici, sarebbe
degenerata con molestie alla padrona di casa. Pertanto, i due erano stati
buttati fuori dall’abitazione. A quel punto, però, il 24enne sarebbe prima
andato a casa di una delle due, uccidendola, e poi sarebbe tornato a
massacrare la 58enne.
Altri particolari. Si è appreso che durante la cena, fino a poco prima che
la situazione degenerasse, i tre romeni avrebbero parlato della 54enne
connazionale Maria Rus, discutendo del fatto che la donna era sola in
quanto ormai separata dal marito. Quindi, quando i due romeni sono stati
cacciati dalla casa di via Vinci, il più giovane si sarebbe diretto verso
vicolo Avenia dove avrebbe bussato alla porta dell’abitazione di Maria Rus,
mentre il 50enne sarebbe andato verso casa sua.
Maria Rus, senza temere nulla, avrebbe aperto la porta al giovane ubriaco.
Non è chiaro se la donna abbia subìto o meno un abuso o se vi sia stato o
meno un rapporto consensuale; quel che è certo è che la poveretta è stata
uccisa a botte e poi bruciata utilizzando la poltrona che c’era nel salone
di ingresso. Secondo gli investigatori, il giovane romeno ubriaco sarebbe
quindi tornato a casa di Delia Zarniscu in via Vinci sfondando la porta
d’ingresso.
*Furia omicida. *Negli atti si legge: “A quel punto, con una ferocia
inaudita avrebbe trucidato anche la 58enne, spaccandole in testa tutto
quello che è stato trovato: piccoli mobili, suppellettili e arredi”. Alcuni
testimoni, sempre romeni, hanno contribuito alla ricostruzione della notte
da incubo collaborando da subito con gli inquirenti e aiutandoli ad
arrivare al fermo del 24enne. Ma il caso rimane ricco di lati oscuri: ci
sono molte cose ancora da chiarire.
ILFARO
Nettuno, ubriaco aggredisce la moglie: in casa gli trovano un fucile, un
machete e altre armi
*La vittima, una donna 46enne, ha denunciato i continui comportamenti
vessatori subiti fra le mura domestiche*
Sabato , 6 Gennaio 2024
*Nettuno – *I carabinieri della Stazione di Nettuno hanno dato esecuzione a
un’ordinanza, emessa dal Tribunale di Velletri su richiesta della locale
Procura della Repubblica, che dispone la custodia cautelare in carcere per
un 46enne di origini polacche, gravemente indiziato del reato di
maltrattamenti in famiglia. La vittima, una donna 46enne, aveva denunciato
presso la Stazione Carabinieri di Nettuno una serie di comportamenti
vessatori subiti dal coniuge, con il quale è sposata da diversi anni.
Sempre secondo il racconto della donna, negli ultimi mesi, anche per il suo
costante abuso di sostanze alcoliche, l’uomo l’avrebbe più volte
maltrattata e minacciata; in un paio di circostanze, l’avrebbe anche
aggredita fisicamente, strattonandola e tirandole i capelli.
Dopo la formalizzazione della denuncia, i carabinieri hanno perquisito
l’abitazione dove hanno rinvenuto e sequestrato una pistola stordente, un
fucile carabina ad aria compressa, con relativo munizionamento e altre
potenziali armi da taglio.
Stante la gravità delle vicende narrate e gli elementi raccolti dai
Carabinieri, la Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto la citata
misura cautelare nei confronti dell’uomo che è stato arrestato e si trova
ora presso la casa circondariale di Velletri.
OGGICRONACA
Tortona, guida ubriaco e va a sbattere contro la porta laterale della
farmacia in piazza Duomo
6 Gen, 2024
È successo nella notte, poco dopo le due di oggi, sabato 6 gennaio, giorno
della Befana. I Carabinieri hanno trovato l’auto contro la porta della
Farmacia Centrale su via Pellizzari, la cui cornice è stata danneggiata.
L’auto dopo l’urto ha proseguito per alcuni metri fino ad arrivare quasi
alla fine della strada.
Nessuno è rimasto ferito, ma al conducente è stata contestata la guida in
stato di ebbrezza.
Il fondo stradale reso viscido dalle intemperie e condotte di guida non
ortodosse possono rappresentare un grave pericolo per l’incolumità delle
persone e non solo, come in questo caso.
I Carabinieri raccomandano la massima prudenza e il rispetto delle regole,
al fine di evitare spiacevoli conseguenze.
PADOVAOGGI
Guida ubriaca, si schianta, ma ne esce illesa: alcoltest 6 volte superiore
al limite
*Alla donna è stata sequestrata la patente e l’auto, che difficilmente
tornerà a guidare prima dei prossimi due anni*
Guida ubriaca, si schianta, ne esce illesa, ma non sfugge ai controlli
della polizia stradale. E’ successo a Piove di Sacco, dove una 35enne di
Brugine, dopo una serata di eccessi, si è rimessa al volante della sua Audi
A1 per tornare a casa, perdendo però abbastanza presto il controllo del
mezzo e andando a sbattere contro un palo, uscendo illesa dall’abitacolo.
Una pattuglia della Polizia Stradale del distaccamento di Piove di Sacco è
però subito intervenuta sul luogo dell’incidente.
Quando gli agenti sono arrivati hanno subito capito che la donna si trovava
in uno stato di alterazione psicofisica e una volta accertate le buone
condizioni di salute, l’hanno identificata e successivamente sottoposta
all’esame dell’alcoltest: l’esito è stato di 2,85 g/lt, quasi sei volte il
limite imposto dal Codice della Strada. Per la donna è scattata la denuncia
per guida in stato d’ebbrezza e il ritiro della patente. I prossimi due
anni saranno difficili per la donna, perché in questi casi recuperare la
patente prevede una trafila di prove complesse. In più, essendo l’auto di
sua proprietà e avendo superato la soglia dell’1,50 g/lt è scattato in
automatico anche il sequestro del mezzo.
CORRIERE DI LECCO
Lecco, ragazza ubriaca finisce al Manzoni
sabato 06 gennaio 2024
*Lecco (Lècch) *- Decisamente uno spiacevole episodio a Lecco nella notte
dell’Epifania: una ragazza si è ubriacata in Lungolario Piave sino a star
male ed è stato necessario trasportarla all’ospedale.
Il fattaccio è accaduto intorno alle 3,45. I soccorritori sono accorsi per
una 25enne che aveva talmente alzato il gomito da finire in intossicazione
etilica.
I sanitari di un’ambulanza della Croce Rossa hanno prestato le prime cure
alla giovane ubriaca ma le sue condizioni si sono rivelate tali da
richiedere le cure del Pronto Soccorso. La 25enne, pertanto, è stata
trasportata al Manzoni di Lecco per le cure del caso.
Negli ultimi tempi cresce il numero di donne e persino ragazze che si
ubriacano e spesso cadono nell’intossicazione etilica. Secondo il ministero
della Salute, le donne dovrebbero bere una dose di alcolico che corrisponde
alla metà di quanto può bere un uomo.
Il sesso femminile, infatti, regge gli alcolici molto meno dei maschi
poichè, come spiega il ministero della Salute, rispetto all’uomo la donna,
tra l’altro, possiede «meno efficienza dei meccanismi di metabolizzazione
dell’alcol (carenza dell’enzima epatico alcol deidrogenasi). A pari
quantità di bevande alcoliche, quindi, corrisponde un livello di alcolemia
maggiore».
ILDOLOMITI
Ubriachi e in ciabatte sulle piste da sci, “molti dimenticano che in
montagna si muore”, Colussa: “Troppi ‘merenderos’ convinti che a loro non
succederà mai nulla”
*L’esperto di montagna Thomas Colussa: “Nonostante i mille appelli si
continua ad andare in quota senza attrezzatura, completamente impreparati e
con fin troppa leggerezza. Persone convinte che tanto a loro non succederà
mai nulla, dimenticandosi che, invece, in montagna si muore”*
*SAPPADA*. Orde di merenderos che in quota ci approdano in maniera talmente
assurda da fare notizia. Con gli zoccoli sui ghiacciai ma anche in ciabatte
(e ubriachi) sulla neve o ancora in quota al buio e senza attrezzatura.
Sono davvero tantissime le vicende (realmente) accadute sulle terre alte di
recente e a testimoniarlo in testa a tutti sono i tecnici del Soccorso
alpino, sempre più spesso impegnati in interventi di soccorso che
potrebbero essere evitati.
“Nonostante i mille appelli si continua ad andare in montagna senza
attrezzatura, completamente impreparati e con fin troppa leggerezza – fa
notare Thomas Colussa, esperto di montagna che ha dato vita al progetto
“Wolkingwolf” -. Queste persone, ad un certo punto, vanno lasciate al loro
destino”, lascia intendere, sottolineando, in un video (DI SEGUITO)
pubblicato sui social, quanto pericoloso possa essere andare in quota in
determinate condizioni, mettendo a rischio non soltanto se stessi ma anche
i soccorritori.
“C’è chi fa finta di non capire ma tanti non lo capiscono proprio che in
montagna si muore – prosegue Colussa nella riflessione -. Questi ‘campioni’
della montagna devono ringraziare una sola cosa: che di neve non ce n’è
molta”.
L’alpinista prosegue nel suo discorso sottolineando che la mancanza di
preparazione sulle terre alte la si vede anche da come vengono condotti i
cani, fin troppo spesso lasciati liberi di corre senza guinzaglio (con
tanto di rischi per fauna selvatica o altri cani). Insomma, nonostante i
continui appelli del Soccorso alpino e le drammatiche vicende avvenute,
alcune cattive ‘abitudini’ sembrano “non morire mai”: “Tanto succede sempre
agli altri”.
LAVOCEDINEWYORK
“Dry January”, il più popolare dei buoni propositi per l’anno nuovo
*Un mese detox: diminuire o eliminare gli alcolici per 31 giorni*
Anna Capelli
Anno nuovo, vita nuova. Con Capodanno, molte persone sentono il bisogno di
ricominciare, quindi creano una lista di buoni propositi per avvicinarsi
alla “versione migliore di loro stessi”. Obiettivo numero 1: ridurre il
consumo di alcol, soprattutto dopo tutte le bottiglie aperte durante i
pranzi e le cene natalizi.
E così che milioni di americani aderiscono al Dry January, un mese di detox
dall’alcol. Venne lanciato per la prima volta in Regno Unito nel 2013
durante una campagna di prevenzione dell’organizzazione Alcohol Change UK,
per poi diffondersi a macchia d’olio nel resto del mondo. Negli Stati Uniti
è particolarmente popolare: a gennaio 2023, il 15 per cento circa del
numero totale di iscritti sul sito, oltre 175 mila, era americano, che
corrisponde a più di 260 milioni di persone.
Fra le motivazioni principali c’è la salute. Disintossicandosi dall’alcol,
o riducendone il consumo, la qualità del sonno migliora e così anche la
concentrazione; la pelle diventa più luminosa; il corpo rinvigorisce e
diventa più forte; il fegato riprende a lavorare come dovrebbe. Ma c’è
anche chi aderisce all’iniziativa per risparmiare.
Per mantenere alta la motivazione nel corso del mese o per aiutarsi a
cominciare, ci sono persone che condividono il proprio percorso o
monitorano la propria attività installando l’applicazione “Try Dry”,
lanciata da Alcohol Change UK.
Secondo i dati raccolti nel sito “Alcohol-Related Disease Impact (ARDI)”,
creato dai Centers for Disease Control and Prevention, l’agenzia federale
statunitense che controlla la sanità pubblica, fra il 2015 e il 2019 più di
140 mila persone sono morte a causa del consumo eccessivo di alcol, che
corrisponde a circa 380 persone al giorno. Oltre a essere una delle
principali cause di morte, il consumo di alcolici è anche fra le più
dispendiose: nel 2010, anno a cui risalgono gli ultimi dati disponibili, è
costato ai cittadini degli Stati Uniti circa 249 miliardi di dollari.
Secondo un’inchiesta di Gallup, circa il 62 per cento degli americani
intervistati ha ammesso di bere alcol regolarmente. Dai risultati è emerso
che gli adulti fra i 35 e i 54 anni, laureati, che hanno uno stipendio pari
o superiore e 100 mila dollari e che frequentano la chiesa meno di una
volta alla settimana sono più inclini al consumo di alcolici – preferendo
il vino alla birra.
BRESCIATODAY
Esce dal carcere per il lavoro, rientra ubriaca: revocati i permessi