RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
INFORMAZIONE.IT
Allarme alcol e malattie epatiche: un fenomeno in crescita
06/12/2024
Negli ultimi anni, l’abuso di alcol è diventato una vera emergenza
sanitaria in Italia. Presso l’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini di
Roma, i trapianti di fegato dovuti a complicanze alcol-correlate, un tempo
sporadici, sono oggi in drammatico aumento, rappresentando quasi la metà
dei casi totali nel 2024. Questo trend preoccupante è stato al centro del
convegno internazionale “Il Futuro dell’Epatologia: dalla Clinica alle
Nuove Terapie”, tenutosi nell’Aula Magna dell’ospedale, che ha riunito
esperti per discutere soluzioni a questa crisi.
*I numeri della crisi: l’impatto dell’abuso di alcol*
Dal 2015 ad oggi, i casi di cirrosi alcolica e tumore epatico secondario
all’abuso di alcol sono aumentati vertiginosamente, complici il binge
drinking e l’abbassamento dell’età media dei consumatori problematici. Nel
biennio 2023-2024, i ricoveri per patologie epatiche alcol-correlate sono
arrivati al 20% dei pazienti della Liver Unit del San Camillo, con un’età
media di soli 49 anni. I trapianti di fegato riflettono questa tendenza:
2023: su 88 trapianti, 36 (40.9%) erano legati all’alcol.
2024: su 94 trapianti, 44 (46.8%) erano alcol-correlati, di cui 25 per
cirrosi scompensata e 19 per tumori epatici.
“Questi numeri testimoniano una crisi sanitaria crescente,” sottolinea il
professor Adriano Pellicelli, direttore della UOC Malattie del Fegato del
San Camillo. “Il consumo di alcol è una piaga sociale che richiede
interventi urgenti.”
*Le strategie per contrastare l’emergenza*
Pellicelli evidenzia tre misure principali per affrontare il problema:
Screening precoce: strumenti come esami del sangue e ecografie possono
identificare danni epatici nelle fasi iniziali.
Campagne educative: collaborazioni con scuole e istituzioni per
sensibilizzare i giovani sui rischi dell’alcol.
Monitoraggio dei consumi: analisi dei dati ISTAT per pianificare interventi
mirati.
Secondo l’ISTAT, il 20% degli italiani presenta un consumo di alcol
problematico. L’obiettivo è intervenire con prevenzione e diagnosi precoce,
ma anche con trattamenti innovativi per ridurre l’impatto dell’alcolismo
sulla salute pubblica.
*Innovazioni terapeutiche in epatologia*
Oltre a trattare le complicanze alcol-correlate, il convegno ha esplorato
nuove tecnologie e approcci nella gestione delle malattie epatiche. Tra le
innovazioni:
Chirurgia robotica e terapie loco-regionali come radioembolizzazione e
ablazione con radiofrequenza.
Trattamenti sistemici con immunoterapia per pazienti oncologici.
Nuovi farmaci per epatiti autoimmuni, tra cui Elafibranor e Seladelpar, per
migliorare la qualità di vita dei pazienti.
Nel 2023, la Liver Unit del San Camillo ha gestito 2.170 pazienti con
patologie epatiche croniche, valutando 170 casi per il trapianto e
mantenendo un tasso di sopravvivenza post-operatoria del 91%.
*Patologie emergenti: NAFLD e CBP*
Un altro tema cruciale riguarda la steatosi epatica non alcolica (NAFLD),
che interessa il 25% degli italiani, specialmente in presenza di obesità e
diabete. Nei casi più gravi, questa condizione può evolvere in cirrosi o
carcinoma epatico. Parallelamente, la colangite biliare primaria (CBP)
colpisce circa 18.000 italiani, ma grazie a diagnosi più sensibili e
terapie mirate, è possibile rallentare la progressione della malattia.
L’aumento dei trapianti legati all’abuso di alcol e l’incidenza crescente
delle malattie epatiche richiedono un cambio di paradigma. “È fondamentale
agire su più fronti: prevenzione, diagnosi precoce e trattamenti
tempestivi,” ribadisce Pellicelli. Solo un approccio multidisciplinare, che
unisca competenze cliniche, ricerca scientifica e politiche di
sensibilizzazione, potrà contenere l’impatto di questa emergenza, tutelando
la salute delle generazioni future.
Vincenzo Petrosino
*Autore Vincenzo Petrosino*
SORTIREAPARIS
Dry January, il mese senza alcol: come affrontare questa sfida nel gennaio
2025?
*Dopo il mese senza tabacco, il mese senza alcol! Da dove nasce questa
sfida del Dry January e come si fa? Ve lo spieghiamo.*
5 dicembre 2024
Per limitare il consumo di alcol, per intraprendere una sfida personale,
per adottare uno stile di vita più sano, perché si è esagerato un po’
durante le feste… Ci sono tanti motivi per fare questo gennaio secco 2025
quante sono le bottiglie nei vigneti della Francia. Se volete provare
l’avventura dell’assenza di alcol in questo primo mese dell’anno, ecco cosa
dovete sapere.
Ma prima di tutto, da dove nasce questa sfida? Il Dry January è stato
lanciato nel Regno Unito nel 2013 da Alcohol Change UK. In Francia,
l’iniziativa è sostenuta da numerose associazioni sanitarie e contro le
dipendenze, tra cui il Fonds Actions Addictions, le associazioni di
tossicodipendenti (SFA, FFA e ANPAA), la Ligue contre le cancer, nonché
associazioni di pazienti, utenti sanitari e studenti (France Assos Santé,
Aides, France patients experts, la Fage, ecc.) e associazioni che si
occupano di combattere le dipendenze sul posto di lavoro (Adixio).
Ogni anno, migliaia di persone partecipano a questa sfida personale. È una
sfida molto seguita in tutto il mondo, che è diventata rapidamente popolare.
*Come si fa a partecipare?*
Quindi è deciso: questo mese non ingerirete nemmeno una goccia di alcol.
Poiché è più facile a dirsi che a farsi, l’evento è accompagnato da un sito
web ricco di consigli e testimonianze. È inoltre possibile scaricare
l’applicazione gratuita Try Dry – Dry January. L’applicazione offre
suggerimenti, notifiche per mantenere la motivazione e un’interfaccia che
aiuta a tenere traccia del proprio stato di astinenza dall’alcol.
*Quali sono gli effetti sulla salute?*
A cosa serve partecipare a questo esperimento? Innanzitutto, il Dry January
consente di risparmiare denaro, il che è proprio quello che ci vuole visto
che i saldi di gennaio sono dietro l’angolo. Ma soprattutto, limitare il
consumo di alcolici ha effetti molto positivi sulla salute.
Anche se è liquido, l’alcol non aiuta a idratare il corpo: al contrario. Se
smettete di bere alcolici, noterete molti cambiamenti, non ultimo una pelle
più morbida e bella.
Inoltre, l’alcol è ricco di calorie vuote. Molte persone perdono peso
riducendone il consumo. Ma attenzione: con queste calorie in meno,
l’organismo può andare in crisi ipoglicemica, facendo venire voglia di
divorare un intero sacchetto di dolci. Per compensare, pur mantenendo
un’alimentazione sana, è consigliabile consumare avocado, verdure verdi
come broccoli, asparagi o cavolfiori e cucinare con olio extravergine
d’oliva e olio di cocco.
Un altro beneficio: una migliore qualità del sonno. Nella versione
americana dell’HuffPost, Marc Milstein, ricercatore specializzato nella
scienza del sonno, afferma che “ridurre o interrompere il consumo di
alcolici aiuta davvero a dormire meglio “. Spiega che l’alcol distrugge il
glutammato, un neurotrasmettitore eccitatorio che ci aiuta a rimanere
svegli. Per riparare il danno, il cervello secerne una quantità maggiore di
questo neurotrasmettitore, spesso nel cuore della notte.
L’alcol ha un ruolo devastante anche per la nostra salute mentale. Gli
effetti antidepressivi dell’alcol, spesso ricercati, evaporano molto
rapidamente, lasciando il posto a sentimenti di ansia.
Attenzione, però: se si è abituati a bere molto alcol, o su base molto
regolare, una brusca astinenza può avere effetti pericolosi. È
consigliabile consultare il medico se si teme di incorrere in effetti
collaterali (tremori, allucinazioni, palpitazioni e pressione alta) dovuti
alla sospensione dell’alcol.
Smettere di bere non significa necessariamente interrompere la propria vita
sociale! Voi e i vostri amici potete ancora riunirvi e godervi l’atmosfera
dei bar, sorseggiando deliziosi cocktail analcolici.
*Festeggiamo tutti insieme l’inizio di questa nuova esperienza con un bel
bicchiere d’acqua!*
Il consumo di alcol è causa di molte malattie, tra cui il cancro e le
malattie vascolari, e uccide 41.000 persone all’anno in Francia. L’alcol è
una delle principali cause di morte in Francia, con il 7% di tutti i
decessi, secondo l’ultimo Bulletin épidémiologique hebdomadaire (BEH). Se
pensate di avere un problema di dipendenza da alcol, visitate il sito web
dell’Alcool Info Service o parlatene con il vostro medico.
TVPRATO
Chiuso per 30 giorni un locale del centro che vendeva alcol ai minorenni
*L’attività era già stata sospesa per una settimana dal questore De Lorenzo
che ha stavolta applicato una misura drastica*
6 Dicembre 2024
Ha continuato a vendere alcolici ai minorenni, pur avendo rimediato 7
giorni di sospensione dell’attività, e ora dovrà restare chiuso per un mese
intero. È capitato a un cittadino straniero che gestisce un locale del
centro storico e che è incappato nei giorni scorsi nei controlli a tappeto
della Polizia di Stato, in collaborazione con la Polizia municipale.
Durante un’ispezione, gli agenti hanno scoperto che il locale vendeva
alcolici a minorenni, nonostante fosse già stato sanzionato per lo stesso
motivo in passato.
Vista la gravità della situazione e la recidiva, il questore Giuseppe de
Lorenzo, ha deciso di applicare una misura drastica: il locale dovrà
abbassare le saracinesche per 30 giorni.
L’attività era già stata colpita a ottobre da una sospensione di 7 giorni
per violazioni analoghe. Questa volta, però, la reiterazione delle
infrazioni ha richiesto un provvedimento più severo, a tutela del rispetto
della legge e della sicurezza dei giovani.
Dalla questura si apprende infine che le forze dell’ordine continueranno a
monitorare attentamente l’area, da tempo al centro di verifiche per
garantire il rispetto delle normative e la sicurezza pubblica.
Redazione
BLOGSICILIA
*» Messina » Cronaca*
Ubriaco e senza patente semina il panico in autostrada, denunciato
di Redazione | 06/12/2024
Guidava completamente ubriaco, senza patente e privo di copertura
assicurativa: un uomo di 47 anni è stato fermato da una pattuglia della
Polizia Stradale di S. Agata di Militello nei giorni scorsi, nel tratto
auto-stradale tra gli svincoli di Patti e Brolo, dopo che la sua vettura
era stata parcheggiata in posizione vietata e altamente pericolosa
all’interno della galleria Calavà direzione Messina.
BLITZQUOTIDIANO
La chicca del giorno, “Sei mesi in carcere per aver guidato la bici da
ubriaco” (*)
*Filippo Limoncelli*
Chi l’avrebbe mai detto? Andare in bici ubriachi può portare dritti in
carcere. Un 29enne emiliano, ora residente a La Spezia, ha infatti imparato
a sue spese che pedalare con un po’ troppo alcol nel sangue non è una mossa
così brillante. Un errore che gli è costato sei mesi di carcere, senza
neanche la possibilità di schivarlo, e tutto per colpa di un piccolo
dettaglio: il cambio di residenza. Ma andiamo con ordine.
*Il controllo e la sanzione*
Due anni fa, il giovane venne fermato dalla polizia in Emilia Romagna
mentre era in evidente stato di ebbrezza. Il suo tasso alcolemico era
superiore a 1.5 grammi per litro di sangue, il che in effetti non è poco,
neanche se si è in sella a una bici. Non è chiaro se il ragazzo fosse in
movimento, fermo o sdraiato, ma una cosa è certa: non aveva provocato danni
a nessuno. Eppure, la legge è chiara: chi è sorpreso a guidare (bicicletta
compresa) sotto effetto di alcol può essere sanzionato con una multa tra
1.500 e 6.000 euro e una pena detentiva che va da sei mesi a un anno, con
la possibilità di sostituire la reclusione con lavori socialmente utili o
pene economiche.
un carcere
*Il destino beffardo*
Il problema, però, è che quando la raccomandata della pena arriva, il
nostro protagonista ha già cambiato vita: è passato a La Spezia, ha trovato
lavoro in un’autofficina e, cosa più importante, non ha mai ricevuto la
notifica della multa. Ma come spesso accade con i “piccoli” errori
burocratici, la giustizia non dimentica. Quando la polizia lo rintraccia
nella sua nuova città, il giovane si ritrova a dover scontare i sei mesi di
carcere, con tutte le difficoltà che ciò comporta. E così alla fine non
solo ha dovuto affrontare la dura realtà della prigione, ma ha perso anche
il suo lavoro. Il 29enne, infatti, è stato anche licenziato dall’officina.
E ora, uscito dal carcere, il ragazzo è ancora disoccupato. Doriano
Saracino, garante per i diritti dei detenuti, ha commentato il caso
definendolo un “cortocircuito della giustizia”, sottolineando come la
mancata notifica abbia reso inapplicabili le pene alternative previste
dalla legge.
(*) Nota: l’applicazione della legge, soprattutto in tema di guida in stato
di ebbrezza, desta stupore.
ESQUIRE.BAR
Questo bar non serviva alcolici. Ha chiuso dopo soli otto mesi
*Prometteva di fare la rivoluzione a Los Angeles: «Ci si può divertire
senza alcool». Non è andata benissimo.*
Di Matteo Albanese M Pubblicato: 06/12/2024
«Siamo nella capitale mondiale del benessere. La letteratura scientifica
dimostra che bere alcolici in qualsiasi quantità non contribuisce alla
salute. Paghiamo un sacco di soldi per prenderci cura di noi stessi. It’s a
personal choice», spiegò Summer Phoenix, fondatrice di un lounge bar di Los
Angeles, in un’intervista a Variety. «Si può bere, ci si può divertire,
senza che l’alcool sia al centro dell’attenzione», gli fece eco l’altra
fondatrice del lounge bar, Stacey Mann. Come avrai già capito, quello che
inaugurarono il 12 gennaio 2024 al civico 425 di Gin Ling Way, a Los
Angeles, non era un lounge bar come tutti gli altri. Si chiama – pardon, si
chiamava: è stato chiuso dopo soli otto mesi di attività – Stay e si
trovava nel cuore pulsante della principale città della California per
abitanti. Non era solo «uno Zero Proof bar ricercato, elegante, chic, sexy,
un locale rivoluzionario dove ogni drink è analcolico, unico e
irresistibile», ma possedeva un’area interna, The Lounge, che era «una
meraviglia architettonica, dove il design incontra il comfort e l’eleganza»
e «ogni elemento è stato scelto meticolosamente per creare un’esperienza
invitante e raffinata, senza alcool». Già, perché lo Stay era un Sober bar,
dunque non serviva alcool. Anzi, addirittura, lo Stay era il primo lounge
bar analcolico di tutta Los Angeles.
Stando a quanto si leggeva su Forbes, in un articolo dello scorso 12
settembre di Andrea Watman, Stay aveva chiuso i battenti definitivamente,
lasciando un breve messaggio delle due cofondatrici – «siamo immensamente
orgogliose di quel che abbiamo costruito e del ruolo svolto nel sostenere
questo movimento a Los Angeles. This has been a labor of love» – e tanto
mistero. Forse il mercato non era pronto, come avrebbe lasciato intendere
Stacey Mann («Sebbene sia in crescita, è dura far entrare la gente»)? Per
quale motivo, però, altri Zero Proof bar – a New York come ad Austin, in
Texas – proseguono la loro attività? Certo, ci sarebbe voluta una certa
comunicazione della mixology analcolica, ma gli ingredienti del successo
sembravano esserci: un’idea differente, un elemento posizionante e di
tendenza (l’attenzione alla salute), pure un bartender di grande fama come
Derek Brown, già proprietario di due bar a Washington D.C. (The Passenger e
Columbia Room) e autore di Mindful Mixology, un ricettario di oltre
sessanta cocktail. Tutti analcolici.
La chiusura del bar Stay è un grosso peccato, e non solo perché era un
esempio di brillante empowerment femminile. Delle fondatrici, una è Summer
Phoenix – la sorella degli attori e cantanti River, Rain, Joaquin e Liberty
– e si definiva single mom di due figli, attrice, musicista e attivista
ambientalista. Aveva già inaugurato Some Odd Rubies a New York, un negozio
di abbigliamento vintage aperto nel 2003 assieme a un’amica d’infanzia e
Odessa Whitmire, l’ex assistente personale di Ben Affleck. L’altra
fondatrice è invece Stacey Mann, pure lei single mom di due figlie: fa
l’art director, è astemia e ha conseguito una laurea in Comunicazione alla
Northeastern University di Boston, dopo che a 24 anni si era trasferita a
Los Angeles e lì aveva lavorato inizialmente per qualche ristorante pur di
pagarsi il college. Il loro progetto di unire le forze nell’attività era
anche stato premiato dalle recensioni che – si legge sul sito – erano ben
positive: «Un ex ristorante cinese che trasuda glamour hollywoodiano, dalla
facciata dipinta, l’ingresso fiancheggiato da statue di leoni, il luminoso
bancone da bar retroilluminato, i tavolini da caffè anni ’70 foto punk a
decorare il corridoio, un richiamo al ruolo del bar come uno dei locali più
importanti nella scena punk rock di Los Angeles», scrisse ad esempio il
Variety.
L’ingresso a Stay era riservato ai maggiorenni – cioè, chi avesse almeno
compiuto ventun anni: siamo pur sempre negli Stati Uniti – e l’atmosfera
era suggestiva: uno spazio di duemila piedi quadrati che manteneva lo stile
del 1939 quando qui, nel cuore della Chinatown losangelina, aveva aperto un
locale storico, l’Hong Kong Café (che peraltro appare in Chinatown, un
capolavoro del cinema neonoir) poi sostituito da un ristorante negli anni
Settanta e più recentemente da un negozio di souvenir. L’idea di inaugurare
Stay il 12 gennaio 2024 – in pieno Dry January, l’iniziativa anglosassone
che imponeva un mese di astinenza dall’alcol a chiunque volesse aderire,
avviata nel 2011 da un’attivista inglese (Emily Robinson) per sperimentare
gli effetti benefici sulla salute (specie dopo le feste) e ampiamente
diffusa dalla Generazione Z su TikTok – era in un certo modo geniale. Dal
giovedì alla domenica, dalle 17 alla mezzanotte, Stay offriva dodici tipi
di cocktail, sei vini e tre birre analcoliche (o al massimo dallo 0.5% di
gradazione alcolica), una piccola cucina plant based. Ci trovavi un
Espresso Martini senza vodka, Rum & Cola senza rum. In un quartiere
gentrificato, dove il cambiamento è di casa, lo Stay avrebbe potuto
attecchire e fare la sua, piccola, rivoluzione. Per ora ha chiuso, ma ha
certamente lasciato il segno. (*)
(*) Nota: se si apre un bar in cui non si servono alcolici, non basta
semplicemente togliere l’alcol da bibite e cocktail, occorre offrire un
modo diverso di stare assieme, altrimenti l’assenza di alcol sembrerà
sempre una rinuncia e non qualcosa di meglio.