RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta
LA REPUBBLICA
Gianni Testino: “Consumo di alcol, l’età media si abbassa sempre più. E
solo il 20% riesce a smettere”
*Il direttore della struttura complessa Patologia delle Dipendenze — Centro
Alcologico Asl3: dall’inizio dell’anno ha preso in cura 620 nuovi pazienti
e tra questi 310 fanno un percorso costante e articolato, cinque hanno già
patologie come cirrosi e pancreatite*
*di Valentina Evelli*
07 Agosto 2024
«Solo il 20% tra gli alcolisti riesce a uscire dalla dipendenza. Si inizia
a bere sempre prima e l’alcol da solo non basta, sempre più spesso è
associato al consumo di droghe o al gioco d’azzardo». A parlare è Gianni
Testino, direttore della struttura complessa Patologia delle Dipendenze —
Centro Alcologico Asl3. Dall’inizio dell’anno il centro ha preso in cura
620 nuovi pazienti con disturbi legati all’alcol e tra questi 310 fanno un
percorso costante e articolato, cinque hanno già patologie come cirrosi e
pancreatite.
*Qual è la situazione?*
«Da giugno c’è stata una crescita significativa di nuovi accessi, parliamo
soprattutto di adulti tra i 25 e i 45 anni per cui spesso è la famiglia,
esasperata dalla situazione, a chiedere aiuto.
Chi ha una dipendenza da alcol è l’ultimo ad accorgersene e i giovani si
riescono ad avvicinare soltanto quando capiscono i danni che potrebbero
avere all’organismo, la malattia fa paura».
*I bevitori sono sempre più giovani?*
«Fino a qualche anno fa il centro alcologico seguiva pazienti tra i 55 e i
60 anni. Oggi l’età si è sensibilmente abbassata, si inizia a bere sempre
prima, già nell’adolescenza e per sviluppare una dipendenza ci vogliono
almeno dieci anni, il conto è presto fatto. L’età media dei nostri pazienti
ormai si è abbassata a 42 anni e quasi uno su tre, il 30% non sono soltanto
alcolisti ma consumano droghe come cocaina o cannabis e sono dipendenti
anche dal gioco d’azzardo».
Come si affrontano questi casi? «Bisogna cambiare approccio. Le dipendenze
non vanno separare e affrontate singolarmente. Le persone vanno curate a
360 gradi e soprattutto in caso di abuso di alcol serve un approccio
flessibile, con un accesso diretto, per supportare tempestivamente chi
decide di chiedere aiuto e iniziare un percorso».
*Si spieghi meglio.*
«Per questi pazienti non sempre la soluzione è il ricovero. Anzi, spesso è
meglio seguirli tutti i giorni in reparto con un percorso mirato che
coinvolga anche i care givers, i familiari, persone stremate sia dal punto
di vista economico che psicologico. Anche per loro sono previsti gruppi di
auto aiuto».
*Quanti riescono a guarire dalla dipendenza da alcol?*
«Il successo è rarissimo. Si può considerare fuori dalla dipendenza chi
resiste almeno un anno senza bere e al momento non si va oltre il 20% dei
casi. Per arrivare almeno al 70% serve una forte motivazione, è un percorso
faticoso, abbiamo il club degli alcolisti, seguiti da medici e
psicoterapeuti, e i gruppi di auto aiuto sono indispensabili nella buona
riuscita del percorso in un confronto tra pari».
*Come si può capire di essere consumatori a rischio?*
«Il primo passo è essere sinceri con se stessi e per questo Patrizia
Balbinot ha inventato il “Glu Glu Test”, un calcolatore con dieci domande a
cui rispondere in modo onesto sul sito della Asl3, per sapere se si ha un
consumo a rischio e da lì si viene indirizzati chiamare centro per i
consigli o per chiedere un primo colloquio».
*Quali sono i risultati di questo test?*
«Da quando è attivo, da luglio del 2022, dopo aver fatto il questionario,
si sono rivolti al centro alcologico 362 cittadini che hanno riscontrato un
consumo a rischio e li abbiamo presi in carico. Nel 15% dei casi è stata
rilevata una cirrosi asintomatica e in 5 pazienti è emerso un tumore del
fegato».
ROADTVITALIA
Cannabis light no ma superalcolici sì: benvenuti nell’ipocrisia italiana
Il 1 agosto 2024, attraverso il DDL sicurezza, è stato fatto divieto di
vendita e uso di cannabis light a base di Cbd. Tutto potrebbe apparire come
un provvedimento giusto, legittimo, contro l’uso di sostanze stupefacenti
da parte dei giovani (e non solo). Già, potrebbe. In realtà non tutti sanno
che la cannabis light a base di Cbd non è affatto una sostanza
stupefacente, non ha alcun effetto psicoattivo ma anzi ha effetti benefici
sulla salute. Il Cbd infatti, a differenza del Thc, non solo non è
psicoattivo e non crea scompensi, ma ha una serie di effetti benefici: è
rilassante, antiossidante, antifiammatorio, favorisce il sonno e produce un
effetto calmante su ansia e panico. Un provvedimento che quindi lascia un
po’ tutti sbigottiti, e che tra l’altro fa automaticamente vacillare verso
il baratro ben 15 mila persone che lavorano nel settore per un’industria
che nel nostro BelPaese produce un fatturato di circa 500 milioni di euro
annui. Varie Associazioni nazionali del settore stanno già provvedendo a
muoversi, rivolgendosi alla Commissione Europea di Bruxelles, visti i
parecchi punti oscuri del provvedimento. “La stretta sulla cannabis light
equiparata a quella non light mette a rischio la sopravvivenza di un intero
comparto impegnato in una coltivazione dove sono stati fatti investimenti
significativi” commenta Coldiretti. “Una grave sconfitta per la libera
impresa in Italia. E’ stato così bloccato un settore in forte crescita,
trainato soprattutto dai giovani agricoltori” commenta poi il presidente di
Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini. Secondo il governo, le modifiche
alla legge del 2016 sono necessarie per evitare che “chi assume i prodotti
costituiti da infiorescenze di canapa (Cannabis sativa L.) metta a rischio
la sicurezza o l’incolumità pubblica oppure la sicurezza stradale”. La
battaglia tra le parti comincia a scaldare i motori, in attesa che il DDL
passi alla Camera subito dopo la pausa estiva. Nel frattempo però c’è da
chiedersi perchè, qual’è il motivo di così tanto accanimento nei confronti
di un settore che è assolutamente innocuo per la salute e tra l’altro
genera un enorme fatturato, oltre ai tantissimi posti di lavoro in Italia
(aspetto da tenere fortemente in considerazione, vista l’enorme
disoccupazione e povertà in cui versa il nostro Paese). C’è poi da
osservare attentamente un dettaglio che a quanto pare sembra sia sfuggito a
chi di dovere (involontariamente, speriamo), a colui che ha portato avanti
il testo di questo DDL sicurezza: in Italia si vieta la cannabis con Cbd,
che non ha effetti psicoattivi, ma si promuovono i devastanti alcolici e
superalcolici, come ha anche fatto osservare Giovanni Panunzio, coordinato
nazionale di Osservatorio Antiplagio. Sembra quasi che sia stata portata
avanti una sorta di “ripicca” da parte di persone che per ragioni personali
intendono eliminare un settore, servendosi poi di apposite “strategie
marketing”, una vera e propria caccia alle streghe, ignorando che il male
alle volte non è ciò che ha solo una fama di cattivo, ma spesso è ciò che
abbiamo sotto i nostri stessi occhi, sostanze che vengono regolarmente
vendute anche al supermercato oltre che in appositi locali, e assunte in
maniera spesso spropositata dai giovanissimi. Perchè un settore è il demone
e l’altro no? Com’è mai possibile che il settore degli alcolici e
superalcolici venga addirittura pubblicizzato oltre ogni misura con
appositi spot televisivi senza che nessuno dica nulla? Il dubbio è atroce:
forse perché sul commercio dei superalcolici (ad esempio i liquori) c’è il
monopolio di Stato e quindi la loro vendita porta soldi nelle casse, mentre
la vendita di cannabis light è libera? L’alcol è però una droga a tutti gli
effetti e causa notevoli danni all’organismo, ma il problema a quanto pare
viene sottovalutato, il “male” è solo ciò che si vuole vedere, eppure gli
effetti dell’alcol si producono con estrema rapidità proprio perchè viene
assorbito nel sangue molto velocemente! Ricordiamo poi che i tempi sono
cambiati, oggi i giovani non vogliono divertirsi solo con una chiacchiera
tra amici e un aperitivo, ma vogliono sballarsi, dimostrare di essere più
bravi degli altri a reggere valanghe di cicchetti, e magari consumati tra i
locali che, noncuranti delle severe leggi contro l’alcolismo giovanile,
vendono anche a minorenni litri di alcol. Su questo punto si potrebbe
parlare per ore, ma basta ribadire che la vendita di alcolici ai minori è
un reato, disciplinato dall’articolo 689 del Codice Penale: nel caso di
vendita ai minori di 16 anni è previsto l’arresto fino a un anno e per la
vendita ai minori di età compresa fra i 16 e i 18 anni, è prevista una
sanzione pecuniaria che va dai 250 euro ai 1.000 euro. Non sarebbe ad
esempio il caso di gettare un occhio in più su questo settore, se davvero
ci si tiene alla salute dei giovani italiani? Eppure, ricordiamo al
legislatore, l’alcol ha effetti devastanti verso il prossimo (guidare ad
esempio in stato di ebbrezza può provocare incidenti stradali) e verso se
stessi (come la dipendenza, oltre alla certezza che l’etanolo, assunto in
grandi dosi, è cancerogeno). A questo punto, per par condicio, il business
non dovrebbe mai prevalere sul bene comune! O sbaglio?
WINENEWS
*Mondo*
IL PROGETTO
“L’alcol è rischioso”: il Governo spagnolo punta ad arginare il fenomeno
del consumo giovanile
*Il Ministro della Sanità, Mónica García: “non esiste una giusta dose”. E
intanto viene approvato un disegno di legge ad hoc*
Madrid, 07 Agosto 2024
“Non esiste una quantità di consumo di alcol che non sia rischiosa, così
come una giusta dose, tanto meno per i minorenni. L’alcol è dannoso per la
salute e per lo sviluppo neurologico dei nostri ragazzi”. Un giudizio
netto, quello del Ministro della Sanità del Governo spagnolo, Mónica
García, arrivato in occasione della presentazione delle misure per
contrastare il consumo di alcol tra i minorenni, in un Paese, la Spagna,
che rappresenta il terzo produttore mondiale di vino ed il secondo di birra
nell’Unione Europea. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il
disegno di legge che istituisce un quadro complessivo per tutelare la
salute dei minori e promuovere il consumo responsabile di alcol nella
società. Un progetto che si concentra, in primis, sui minori con
l’obiettivo di prevenire il consumo di alcol, ritardarne l’inizio e ridurre
gli episodi di “consumo intensivo” che hanno fatto accendere un campanello
di allarme. Il testo, una volta raccolte le relazioni obbligatorie e
superato l’iter dell’udienza pubblica, sarà approvato in via definitiva dal
Governo e inviato al Congresso dei Deputati per l’iter parlamentare. *Il
responsabile della Sanità ha spiegato che la norma ha carattere statale*.
Tante le novità e le misure proposte, ad iniziare dai centri educativi e
dagli spettacoli per minorenni dove sarà vietato il consumo di alcol (per
tutti), ma anche l’adozione di misure di sensibilizzazione in ambito
familiare, educativo e socio – sanitario e la regolamentazione della
comunicazione e delle sponsorizzazioni.
Secondo un’indagine statale, l’alcol è la sostanza psicoattiva più
consumata in Spagna tra gli studenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni.
Nel 2023, il 75,9% ha dichiarato di averlo consumato almeno una volta nella
vita, il 73,6% nell’ultimo anno ed il 56,6% nell’ultimo mese. L’età media
di inizio del consumo appare precoce, sia per il consumo occasionale (14
anni sia negli uomini che nelle donne), sia per il consumo settimanale (15
anni). La percezione degli adolescenti riguardo alla facilità di acquistare
bevande alcoliche è molto alta: il 93%, infatti, ritiene che sarebbe facile
o molto facile procurarsi bevande alcoliche, nonostante una normativa ne
vieti la vendita ai minorenni. Nella popolazione tra i 15 ed i 64 anni, il
64,5% ha dichiarato di aver consumato bevande alcoliche nell’ultimo mese,
il 9% ha ammesso un consumo quotidiano (che appare più frequente con
l’aumentare dell’età) in questo arco di tempo, con una tendenza comunque al
ribasso. Nel 2022, in Spagna sono stati venduti 5.764 milioni di litri di
bevande alcoliche, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate.
Andando nello specifico, tra le principali misure contenute nel disegno di
legge, figurano quattro ambiti: familiare, educativo, socio-sanitario e
urbanistico. Nel primo rientra l’attuazione di programmi per sensibilizzare
le famiglie sui rischi dell’alcol e fornire loro strumenti per prevenirne
il consumo da parte dei minori. In ambito educativo, i contenuti dedicati
alla prevenzione del consumo di alcol avranno un ruolo centrale nella
scuola a tutti livelli, ma anche nella formazione degli insegnanti. Tra le
proposte presenti nel capitolo sanitario, c’è invece lo sviluppo di
protocolli per rilevare il consumo di alcol nei minori, includere la
documentazione del consumo di alcol nell’anamnesi, considerare il contesto
familiare dei minori con problemi di dipendenza e promuovere attività di
educazione sanitaria, oltre a facilitare l’accesso alle cure per coloro che
presentano consumi problematici o dipendenza. Significative, inoltre, le
novità in ambito urbanistico dove, per valutare l’adozione di limitazioni
all’apertura o all’insediamento degli esercizi commerciali, le pubbliche
amministrazioni possono tenere conto di aspetti come la densità o la
concentrazione dei punti vendita di bevande; l’esistenza e la vicinanza di
punti di vendita al dettaglio di bevande alcoliche presso centri educativi,
centri di protezione sociale per minori o esercizi in cui si svolgono
pubblici spettacoli o attività ricreative ed ai quali possono accedere i
minori. Le forze di sicurezza, inoltre, potranno effettuare test
dell’etilometro in luoghi e circostanze specifici in cui è vietato il
consumo di alcol. Per quanto riguarda le sanzioni, la multa inflitta ai
minori per aver commesso un’infrazione minore legata al consumo di alcol
può essere sospesa in cambio della partecipazione a programmi di
sensibilizzazione o riabilitazione a seconda dei casi.
Arriva anche una “stretta” per le vendite di alcolici, tanto in strada che
nei distributori automatici che devono installare dei meccanismi ad hoc per
impedire la vendita ai minori e non possono essere collocati su strade
pubbliche, né in luoghi in cui è vietata la vendita o il consumo di bevande
alcoliche. L’esposizione e l’accesso agli alcolici negli esercizi
self-service dovrà essere limitata ad uno spazio specifico all’interno del
locale stesso, separato dagli altri con prodotti specificatamente destinati
ai minori.
Previste anche limitazioni alla pubblicità e alla comunicazione
commerciale. Ad esempio, tra le misure pensate per tutelare i più giovani,
c’è anche quella che non può essere utilizzata l’immagine o la voce di
persone di età inferiore a 21 anni così come termini “ambigui” che
potrebbero facilmente confondere i minori. Oltre al divieto nei luoghi in
cui non è possibile consumare alcolici, la pubblicità non può essere
affissa ovunque, ma consentita, limitatamente alla denominazione
commerciale, alla ragione sociale ed ai marchi o simboli identificativi
delle aziende produttrici, in un perimetro pari a 200 metri lineari dagli
accessi alle aree frequentate dai minori.
Dunque un “pacchetto” di misure significative che vogliono arginare il
fenomeno del consumo degli alcolici che, in Spagna, non è previsto per chi
non ha compiuto 18 anni. Ma che sembrano non tenere conto, e questo a
livello generale, della questione del consumo moderato (per chi ha l’età
per consumare alcolici) nonostante tanti studi dichiarano che questo possa
avere anche dei benefici per la salute.
In un editoriale del quotidiano “El País” si fa riferimento anche ad una
misura che prevede “il divieto all’industria dell’alcol di promuovere i
propri prodotti con l’etichetta che consiglia il “consumo responsabile””.
Un argomento dunque controverso e che divide se consideriamo anche quanto
“smuove”, economicamente ed a livello di occupazione, l’industria del vino
spagnola, ma anche il turismo che, su tanti aspetti, si lega
all’enogastronomia. Il vino in Spagna è anche storia e cultura ma,
evidentemente, anche qui è sempre più difficile trovare un punto di
incontro tra le necessarie misure “salutistiche” e un consumo moderato.
AUTORUOTE4X4
È passato il decreto storico: da oggi è OBBLIGATORIO avere l’etilometro in
macchina Nuova spesa in vista
*E’ passato il decreto storico su etilometro*
*Svolta in Francia sull’uso dell’etilometro in auto*
Agosto 7, 2024 Cristiano
*FRANCIA*
*Adesso è arrivata anche l’ufficialità, da oggi è diventato obbligatorio
avere in auto l’etilometro. Tutti gli aggiornamenti *
Se non si tratta di un clamoroso colpo di scena e novità allora poco ci
manca. Fatto sta, però, che negli ultimi giorni è arrivata anche
l’ufficialità di uno degli argomenti che ha fatto molto discutere.
Da come avete ben potuto intuire stiamo parlando della presenza
dell’etilometro all’interno di una vettura. Il decreto storico, infatti, è
passato. Da oggi, infatti, è diventato obbligatorio. Segno del fatto che
non ci sono più scuse.
Allo stesso tempo, però, si tratta di una nuova ed importante spesa che
dovranno sostenere, inevitabilmente, gli automobilisti. Non solo: sono
state rivelate anche alcune informazioni importanti da conoscere e,
soprattutto, da attuare.
Una svolta storica per il Paese. Anche se, la stessa, ha scatenato non
poche polemiche sul web: la maggior parte degli utenti, infatti, ha
mostrato il loro “dissenso” dopo che la notizia è diventata ufficiale.
*Etilometro obbligatorio in auto, ora è ufficiale: svolta nel paese*
Svolta importante in Francia dove gli automobilisti dovranno
necessariamente avere, nella loro auto, l’etilometro. Anche se, come
riportato in precedenza, bisogna fare alcune precisazioni che è giusto
sapere. Ovvero? Nel caso in cui un soggetto voglia utilizzarlo per
controllare il proprio tasso alcolemico riceverà una brutta sorpresa.
Già, effettuare il tutto è assolutamente illegale. Una misura che è stata
attuata con un solo scopo: ovvero quello di tendere a promuovere la
consapevolezza senza incoraggiare il test improvvisato. Una mossa
senz’altro importante quella del paese transalpino che, insieme all’Italia,
ha voluto dare un importante segnale nella lotta contro l’alcol e a chi ne
fa un abuso importante.
*Francia, cosa succede se l’automobilista non ha l’etilometro?*
In molti, di conseguenza, hanno posto sul web una domanda molto
interessante: cosa succede se l’automobilista viene trovato senza
l’etilometro in auto? La risposta è molto semplice: una multa, ma molto
pesante. Tolleranza zero, quindi, nei confronti di chi si mette alla guida
ubriaco e che può provare incidenti mortali.
Senza dimenticare, infine, che proprio l’alcol è una delle cause principali
degli incidenti mortali. Gli ultimi dati sono a dir poco impressionanti:
quasi il 31% dei decessi è avvenuto per colpa di persone che hanno alzato
decisamente il gomito. L’obiettivo della Francia è quello di azzerare
questo terrificante dato.
GAMBEROROSSO
Per la prima volta nella storia l’Arsenal servirà birra analcolica nel suo
stadio
*La squadra di calcio inglese ha iniziato una collaborazione con una delle
più grande produttrici di birra analcolica statunitense. Un altro segno di
come i consumi virano verso bevande con meno alcol *(*)
7 Ago 2024, a cura di Marzio Taccetti
Una nuova partnership tra la squadra di calcio inglese Arsenal e l’Athletic
Brewing Company, birrificio statunitense, sancisce un nuovo punto a favore
della birra analcolica. L’azienda diventa il primo partner di birra senza
alcol della squadra e uno dei prodotti verrà servito all’Emirates Stadium
durante le partite maschili e femminili. Una collaborazione che segue la
scia dell’aumento di vendite delle birre no e low-alcohol nel Regno Unito.
«La nostra impronta internazionale si sta espandendo e la moderazione
dell’alcol sta amplificando nel mondo, in particolare tra le nuove
generazioni di consumatori», ha detto Bill Shufelt, cofondatore e CEO di
Athletic.
*Partite analcoliche e Ipa da stadio*
La partnership rappresenta un’opportunità per il più grande birrificio
analcolico degli Stati Uniti di espandersi nel Regno, e si inserisce in un
contesto dove sempre più aziende con prodotti a zero gradi alcolici si
associano al mondo dello sport. Tra queste Heineken con la Formula 1 o la
Guinness “0,0” , diventata a giugno, la birra ufficiale della Premier
League. «Sia che i tifosi si stiano godendo un Athletic a casa, al pub
locale o nell’atrio dell’Emirates Stadium, siamo entusiasti di far parte
delle partite dell’Arsenal in questa stagione», ha detto Shufelt.
La Run Wild Ipa, birra a bassissimo grado alcolico (0,5%) dell’Athletic
Brewing sarà presente all’Emirates Stadium, sede dell’Arsenal, come parte
delle iniziative derivate dalla collaborazione. Una presenza che riguarderà
le partite sia maschili sia femminili. «Un aspetto di questa partnership
che ci entusiasma molto è l’inclusione di entrambe le squadre maschili e
femminili», ha detto Shufelt. «Con l’Arsenal Women che rendono l’Emirates
Stadium la loro nuova casa principale in questa stagione, siamo entusiasti
di far parte dell’esperienza della giornata per tutti i tifosi della
squadra servendo le nostre birre in tutto lo stadio. La popolarità degli
sport femminili è arrivata ed è qui per rimanere, e la passione per la
squadra femminile è evidente dai record di presenze che hanno stabilito».
(*) Nota: l’Oktoberfest e le partite dell’Arsenal sono eventi da sempre
associati fortemente al consumo di birra. Non dare per scontata la presenza
di alcolici in questi ed altri eventi è un bel passo avanti verso la
denormalizzazione degli alcolici.
IL MESSAGGERO
Nicolina Murano è morta: era stata investita da un ubriaco alla festa di
San Pelino
*Aveva 87 anni e ancora tanta energia: era stata travolta e ferita a San
Pelino*
*di Manlio Biancone*
Mercoledì 7 Agosto 2024
*Musano* Nicolina Murano, 87 anni, di Avezzano, non ce l’ha fatta:
investita da un’auto alla festa di San Pelino è morta dopo dieci giorni di
sofferenze. L’incidente si è verificato il 28 luglio in una strada centrale
della frazione avezzanese tra gazebo e bancarelle. La donna era stata
ricoverata all’ospedale di Avezzano e poi a quello aquilano dove ieri è
deceduta.
L’INDAGATO
Un 61enne, R.F., meccanico del posto. è indagato per omicidio stradale
aggravato dalla guida in stato di ebbrezza. Il procuratore di Avezzano,
Maurizio Maria Cerrato, intende fare piena luce sul tragico incidente ed ha
disposto l’esame autoptico sulla corpo della donna. Nicolina era con
un’amica in corso Francia, dove si stava svolgendo la festa organizzata
dalla Pro loco, quando è arrivata improvvisamente un’auto che ha speronato
gli stand, investendo la donna. La Fiat Punto, condotta dal meccanico
61enne, poi risultato sotto l’effetto dell’alcol, secondo gli inquirenti,
ha prima travolto un gazebo, ha rischiato di prendere alcuni bambini che
erano fermi vicino alla strada e poi ha investito in pieno Nicolina Murano,
che è stata immediatamente soccorsa da due uomini che hanno allertato il
numero unico: sul posto è intervenuta un’ambulanza con il personale
sanitario che ha prestato le prime cure alla vittima e l’ha trasferita al
pronto soccorso dell’ospedale di Avezzano dove le sono state riscontrate
quattro costole fratturate e una emorragia interna.
È per questo che dopo qualche giorno i medici ne hanno disposto il
trasferimento all’ospedale dell’Aquila dove, purtroppo, è deceduta. Le
condizioni della 87enne, molto conosciuta e stimata in città, madre
dell’avvocato avezzanese Gianni Venditti, non erano apparse subito così
gravi, anzi sembrava che il decorso ospedaliero fosse regolare. «Domenica
scorsa l’ho trovata tranquilla, anche se dolorante e poi improvvisamente le
sue condizioni si sono aggravate ed è stata trasferita in terapia intensiva
e non l’ho più vista», sono le parole commosse del figlio Gianni.
Questa mattina il magistrato affiderà l’incarico ad un medico legale per
stabilire le cause della morte. La dinamica dell’incidente è al vaglio
degli uomini del commissariato di Avezzano che hanno subito avviato tutti
gli accertamenti del caso. Ulteriori accertamenti arriveranno anche con
l’autopsia che sarà effettuata molto probabilmente nella giornata di domani.
IL DOLORE
Nicolina lascia tre figli. Era una donna dal cuore grande, perbene, sempre
cordiale e gentile con tutti. «Amante della musica e del ballo, il sabato
con la sua auto raggiungeva la sala dove si ballava, era la sua passione»,
ricorda il suo figlio avvocato. Conosciuta, come detto, anche perché il
marito per molti anni ha gestito un’attività commerciale, “Venditti
Caravan” in via XX Settembre ad Avezzano. Si attende ora la data dei
funerali quando la sua città vorrà darle l’ultimo saluto.
QUICOMO
Como, giovane di 24 anni rischia la vita a causa dell’alcol
*Intervenuta la Croce Azzurra*
L’ambulanza della Croce Azzurra è partita alla volta di via Cernobbio in
codice rosso, massima gravità. Il codice rosso tecnicamente parlando viene
assegnato ai pazienti in imminente pericolo di vita, ai pazienti in cui vi
è in atto il cedimento di uno dei tre parametri vitali: 1) apparato
circolatorio, 2) apparato respiratorio, 3) stato di coscienza.
Erano circa le 21.38 di ieri martedì 6 agosto. La chiamata era arrivata per
intossicazione etilica, in sintesi per una persona che aveva bevuto troppo.
Si trattava di un giovane di 24 anni. Dopo la prima assistenza sul posto il
ragazzo è leggermente migliorato ed è stato poi trasportato in codice
giallo, all’ospedale Valduce dove è arrivato alle 22.20 circa. Durante la
giornata non è stato l’unico intervento in città per questo motivo ma
fortunatamente gli altri erano meno gravi. Come quello alle 11.46 del
mattino per una 30enne anche lei in intossicazione etilica, trasportata poi
al Sant’Anna in codice verde.
ATNEWS
Asti, inseguimento ad alto rischio nella notte e un carabiniere ne esce con
il polso rotto
*Un astigiano a bordo di una Jeep ha percorso via Cavour in contromano e
bruciato due semafori rossi*
6 Ago 2024
Poteva andare molto peggio la folle corsa di un uomo che, questa notte, ha
mobilitato diverse pattuglie di carabinieri e una Volante della Polizia in
un inseguimento lungo, partito in centro città e terminato ai confini con
la provincia di Alessandria.
Protagonista del gesto sconsiderato è stato un astigiano di 35 anni, a
bordo della sua Jeep Renegade. L’uomo è stato intercettato da una pattuglia
di carabinieri in servizio in pieno centro cittadino mentre viaggiava a
forte velocità nelle strette vie intorno a piazza Statuto.
Alla vista dei carabinieri ha aumentato la velocità e, nel tentativo di
sfuggire al controllo, ha percorso via Cavour in contromano. Poi si è
diretto verso corso Alessandria, sempre ad altissima velocità, bruciando il
rosso dei due semafori di corso Galileo Ferraris.
Solo il caso e il fatto che all’ora in cui tutto ciò è avvenuto, le 2,30,
c’era scarsissimo traffico, ha impedito che venissero coinvolti altri mezzi
o pedoni. Perché l’uomo a bordo della Jeep ha violato tutte le regole
stradali e quando ha imboccato corso Alessandria ha percorso lunghi tratti
sulla corsia opposta di marcia, per impedire alle auto dei carabinieri di
superarlo e bloccarlo. Ha continuato così fino alle porte di Quattordio,
già in provincia di Alessandria dove è notato bloccato dalle pattuglie di
militari.
Ma, non pago, ha tentato di fuggire a piedi, scagliandosi contro i primi
due carabinieri giunti per immobilizzarlo. Li ha aggrediti e uno di loro ha
riportato la frattura di polso e ulna. Poi, finalmente, è stato bloccato e
portato al Pronto Soccorso dove, a seguito delle analisi, è risultato sotto
effetto di alcol e stupefacenti.
È stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Portato al
carcere di Quarto, sarà giudicato per direttissima nei prossimi giorni.
GENOVATODAY
Motociclista ubriaco rifiuta l’alcol test e diventa aggressivo: denunciato
RAVENNATODAY
Si mettono al volante ubriachi: via la patente a 12 automobilisti
GAZZETTA DI MODENA
Mirandola, ubriaco scatena il panico in Pronto soccorso
CORRIEREROMAGNA
Naufrago ubriaco sugli scogli fa scattare l’allarme disperso a Villamarina
di Cesenatico