Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 10.12.20

10 Dicembre 2020
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

IL FATTO QUOTIDIANO

Alcol e tumori: non esiste un consumo a rischio zero. Su Epicentro
l’appello dell’Oms

Giulia Crepaldi 10 Dicembre 2020 Nutrizione

Un bicchiere di vino a cena che male può fare? Per non parlare di una bella
birra insieme alla pizza. E invece no, perché quando si tratta di alcol non
esiste una quantità sicura, e l’unico modo per raggiungere il rischio zero
è astenersi completamente dal consumo di bevande alcoliche. È uno dei 12
punti del Codice europeo contro il cancro. Ma è anche uno dei messaggi
chiave dell’appello per una migliore prevenzione dei tumori legati al
consumo di alcolici. Un documento realizzato dall’Ufficio europeo dell’Oms
e dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc), e
presentato in occasione dell’ottava Settimana di sensibilizzazione europea
sui danni correlati all’alcol durante un webinar dell’Istituto superiore di
sanità (Iss).

Come spiega il portale dell’Iss Epicentro, crescono le evidenze del nesso
causale tra il consumo di bevande alcoliche e alcuni tipi di cancro, come
quelli al seno e al colon-retto, il cui numero potrebbe essere
sostanzialmente ridotto con efficaci politiche di prevenzione e
sensibilizzazione dei consumatori. Sono infatti ancora poco conosciute
dalla popolazione alcune informazioni importanti riguardo all’assunzione di
alcol e la salute, soffocate dal marketing e da messaggi che l’Oms
considera ambigui come “bevi responsabilmente”.

Sono sempre più numerose le evidenze di un nesso causale tra il consumo di
bevande alcoliche e alcuni tipi di cancro

Sono ancora in molti, infatti, a non sapere che non esiste un livello
sicuro di consumo degli alcolici e che anche un’assunzione moderata può
provocare il cancro. Ed essendo proprio l’etanolo la principale sostanza
cancerogena contenuta nelle bevande alcoliche, il consumo di qualsiasi
tipologia deve essere considerato a rischio. Oltre a diversi tipi di tumore
(cavo orale, orofaringe, esofago, fegato, laringe e i già citati
colon-retto e seno), l’alcol è anche associato a un aumento del rischio per
numerose malattie croniche e nel mondo causa quasi 3 milioni di morti
l’anno.

Portando l’attenzione sull’Europa, nel 2018 sono stati registrati 180 mila
casi di cancro associati all’alcol, di cui oltre 45 mila al seno e più di
59 mila al colon-retto. Sono state in totale 92 mila le morti legate ai
tumori dovuti al consumo di bevande alcoliche. Malattie e decessi che
potrebbero essere evitati se le istituzioni mettessero in campo serie
politiche di prevenzione, anche considerando che l’11% dei casi di cancro
legati all’alcol, secondo l’Oms, sono associati a consumi moderati. Man
mano che aumentano le quantità consumate, poi, aumenta anche il rischio,
che cresce ulteriormente se alle bevande alcoliche si aggiunge il fumo di
tabacco. Secondo l’Oms, chi beve e fuma ha un rischio 30 volte più alto di
sviluppare tumori del cavo orale, dell’orofaringe, della laringe e
dell’esofago.

Il rischio aumenta con le quantità di alcol consumate e cresce ancora di
più se alle bevande alcoliche si associa il fumo di tabacco

Le politiche di prevenzione delle malattie e delle morti legate all’alcol,
tuttavia, non sono ancora sufficientemente diffuse in Europa. Eppure le
istituzioni dei vari Paesi avrebbero a disposizione una serie di
provvedimenti già sperimentati con successo, basati sulle tre misure
cardine suggerite dall’Oms: interventi sul prezzo di vendita come l’aumento
di tasse e accise, le limitazioni alla pubblicità, specialmente online, e
le restrizioni della disponibilità di alcolici nella vendita al dettaglio,
per esempio intervenendo sugli orari.

Ma non basta. Serve anche una comunicazione istituzionale efficace, che
metta al centro la salute del cittadino e il suo diritto a non subire le
pressioni – sociali e commerciali – a consumare bevande alcoliche e le
conseguenze negative dell’alcol sulla sua vita. A tal proposito, spiega
l’Iss, l’Oms ribadisce la necessità di combattere la comunicazione ambigua,
come il famoso “bevi responsabilmente”, e di favorire messaggi chiari sui
rischi associati al consumo di alcol, coinvolgendo anche organizzazioni non
governative, associazioni professionali e gruppi sociali.

IL FATTO QUOTIDIANO

WORLD NEWS

“Non bevete alcol dopo aver fatto il vaccino anti-Covid o non sarete
immuni”: l’avviso delle autorità russe per lo Sputnik V

*È la raccomandazione fatta da Aleksandr Gintsburg, il capo del centro di
ricerca russo Gamaleya che ha sviluppato uno dei vaccini anti-Covid*

di F. Q. | 10 DICEMBRE 2020

Coloro che ricevono il vaccino sperimentale russo Sputnik V contro il
Covid-19 devono evitare di bere alcolici per almeno sei giorni. È la
raccomandazione fatta da Aleksandr Gintsburg, il capo del centro di ricerca
russo Gamaleya che ha sviluppato uno dei vaccini anti-Covid. Gintsburg è
intervenuto per chiarire quanto detto precedentemente da Anna Popova, la
direttrice dell’agenzia federale russa per i controlli sanitari
(Rospotrebnadzor) che aveva scatenato il panico tra la popolazione russa,
nota per essere una grande consumatrice di alcolici.

Anna Popova aveva infatti avvisato chi si doveva vaccinare di evitare
l’alcol per 14 giorni prima della prima iniezione e per 42 giorni dopo di
essa (una seconda iniezione viene fatta tre settimane dopo la prima) perché
questo potrebbe ridurre la capacità del corpo di sviluppare l’immunità al
Covid 19. “È uno sforzo per il corpo. Se vogliamo essere sani e avere una
forte risposta immunitaria, non bisogna bere alcolici”, le sue parole
riportate dal Moscow Times.

Ma Alexander Gintsburg, lo sviluppatore del vaccino, ha ridimensionato
l’allarme: “Si tratta solo di limitare ragionevolmente il consumo fino a
quando il corpo non ha formato la sua risposta immunitaria”, ha spiegato
precisando che questo vale “non solo per lo Sputnik V, ma anche per
qualsiasi altro vaccino”. Gintsburg, ripreso dall’agenzia Interfax, ha
inoltre sottolineato che “si consiglia vivamente di astenersi dall’alcol
per tre giorni dopo ogni iniezione” perche’ il consumo eccessivo di alcol
indebolisce il sistema immunitario riducendo l’efficacia dello Sputnik V “o
addirittura rendendolo senza senso”. “Ovviamente non stiamo parlando di un
divieto totale di alcol durante la vaccinazione”, ha concluso Gintsburg,
aggiungendo che “un solo bicchiere di champagne non ha mai fatto male a
nessuno”.

CUFRAD

BMJ: ALCOL LEGATO A CALO DELLA SALUTE DEL CERVELLO, DALLA CULLA ALLA TOMBA

09-12-2020

Le prove degli effetti dannosi dell’alcool sulla salute cerebrale sono
convincenti, ma ora degli esperti hanno delineato tre fasi cruciali della
vita, nelle quali gli effetti dell’alcol sono probabilmente massimi.

Nello studio pubblicato su BMJ, ricercatori australiani e britannici dicono
che le prove suggeriscono tre periodi di cambiamenti cerebrali dinamici che
possono essere particolarmente sensibili agli effetti dannosi dell’alcool:
gestazione (dalla concezione alla nascita), tarda adolescenza (15-19 anni)
e anzianità (dopo i 65 anni).

Avvisano che questi periodi chiave “potrebbero aumentare la sensibilità
agli effetti delle esposizioni ambientali come l’alcol” e dicono che le
politiche per prevenire i danni “devono guardare lontano”. A livello
globale, circa il 10% delle donne in gravidanza consuma alcol, con tassi
notevolmente più elevati nei paesi europei rispetto alla media globale,
scrivono.

L’uso pesante di alcol durante la gravidanza può causare disturbi dello
spettro dell’alcool al feto, associati a riduzioni diffuse nel volume del
cervello e a deterioramento cognitivo. Ma i dati suggeriscono che anche il
consumo basso o moderato di alcol durante la gravidanza è
significativamente associato a esiti peggiori, psicologici e
comportamentali, nella prole.

I ricercatori aggiungono che, in termini di adolescenza, oltre il 20% dei
15-19enni nei paesi europei e in altri paesi ad alto reddito riferiscono
binge drinking per lo meno occasionale (definito come 60 g di etanolo in
una singola occasione). Gli studi indicano che il binge drinking in
adolescenza è associato a un volume ridotto del cervello, uno sviluppo più
carente della sostanza bianca (che è cruciale per l’efficienza del
cervello) e deficit da piccoli a moderati in varie funzioni cognitive.

E nelle persone anziane, i disturbi da uso di alcool hanno dimostrato di
recente di essere uno dei fattori di rischio modificabili più forti di
tutti i tipi di demenza (in particolare con inizio precoce) rispetto ad
altri fattori di rischio consolidati come l’ipertensione e il fumo.

Sebbene i disturbi da uso di alcool siano relativamente rari negli anziani,
gli autori sottolineano che anche il bere moderato ha dimostrato di essere
collegato a una piccola, ma significativa, perdita di volume del cervello
in mezza età, sebbene siano necessari ulteriori studi per verificare se
questi cambiamenti strutturali si traducano in deterioramento funzionale.

*Fonte: BMJ (> English) – Traduzione di Franco Pellizzari.*

CUFRAD

IL LOCKDOWN FA AUMENTARE IL FENOMENO DI BINGE DRINKING NEL WEEKEND

09-12-2020

Il binge drinking ed in generale il bere alcol è aumentato notevolmente nei
weekend durante il lockdown dovuto alla pandemia di Covid-19

Da Francesco Borea

Una nuova ricerca, basata su un sondaggio di quasi 2.000 maggiorenni negli
Stati Uniti, è la prima a evidenziare la relazione a livello nazionale tra
il consumo di alcol pericoloso e fuori contesto, il cosiddetto binge
drinking, e lo stress psicofisico innescato dalla pandemia di Covid-19 e
soprattutto dal lockdown che ha portato in molti Paesi. I risultati
mostrano che le probabilità di un forte consumo di alcol tra i bevitori
incontrollati sono aumentate di un ulteriore 19% per ogni settimana di
lockdown forzato in casa.

IL LOCKDOWN E L’AUMENTO DEL BINGE DRINKING

Le probabilità di un aumento dell’assunzione di alcol in generale per i
bevitori incontrollati erano più del doppio di quelle delle persone che non
bevevano eccessivamente, specialmente per quei soggetti con depressione o
con una storia della malattia. Lo studio è stato condotto da esperti della
University of Texas Health Science Center School of Public Health, a Dallas
ed evidenzia vari aspetti molto interessanti.

Durante la pandemia, i bevitori incontrollati in media bevevano quattro
drink per occasione, rispetto a due drink tra i bevitori che si sapevano
controllare. I partecipanti che hanno bevuto a livelli dannosi durante la
pandemia avrebbero consumato al massimo sette drink in un’occasione. Questo
viene confrontato con un massimo di due per sessione durante la pandemia
per coloro che non lo hanno fatto.

CESENATODAY

Serata di follia in preda all’alcol, nudo in mezzo alla strada aggredisce
la Polizia: arrestato

*Complice il massiccio uso di alcolici, il 55enne si è reso responsabile
dei reati di resistenza, oltraggio, violenza e minaccia ai danni di
Pubblico Ufficiale nonché di lesioni personali aggravate*

Redazione

10 dicembre 2020

Una serata movimentata quella dello scorso 6 dicembre, con la Polizia di
Stato che ha dovuto placare i bollenti spiriti di un 55enne nato a
Savignano, italiano, residente in un comune della riviera.

A carico del 55enne diversi precedenti penali specifici, l’uomo, complice
il massiccio uso di alcolici, si è reso responsabile dei reati di
resistenza, oltraggio, violenza e minaccia ai danni di Pubblico Ufficiale
nonché di lesioni personali aggravate.

Ma cosa è successo in questa serata di follia? Il personale in servizio al
Commissariato di Polizia di Cesena è dovuto intervenire su richiesta di
alcuni passanti che avevano notato una persona che in evidente stato di
agitazione era in mezzo alla carreggiata e si era parzialmente denudato.
Giunti sul posto i poliziotti hanno trovato l’uomo che, con in pantaloni
abbassati alle caviglie, vagava sulla via in evidente stato di alterazione
da abuso di sostanze alcooliche.

Il 55enne aveva trascorso il pomeriggio in un locale di karaoke dove aveva
bevuto superalcolici. Estenuanti gli inviti dei poliziotti a mantenere un
atteggiamento decoroso e civile e di spostarsi dalla sede stradale, ma
l’uomo ha dato in escandescenze dirigendosi improvvisamente al centro della
strada. Gli agenti hanno dovuto evitare anche che fosse investito dalle
auto in transito.

L’esagitato ha cercato in tutti i modi di divincolarsi dalla morsa degli
operatori con calci e pugni tanto che gli agenti dopo la fase
dell’ammanettamento hanno riportato lesioni personali che sono state
refertate al pronto soccorso del locale nosocomio.

La persona è stata condotta negli uffici del commissariato e tratta in
arresto per la sfilza di reati commessi. Esperite le formalità di rito
l’arrestato è stato trattenuto presso le camere di sicurezza del
Commissariato a disposizione dell’autorità giudiziaria, la quale nella
giornata successiva ne ha convalidato l’arresto. Il 55enne è stato
condannato a otto mesi con pena sospesa.

PRIMOCANALE

Ubriachi vanno a tutta velocità per le vie di Genova e non si fermano
all’alt

*GENOVA* – Hanno sfrecciato a tutta velocità, facendo slalom tra le auto,
sotto il naso di una volante della polizia. E quando sono stati fermati
hanno minacciato e inveito contro gli agenti che a quel punto li hanno
arrestati. In manette sono finiti zio e nipote, 55 e 32 anni. È successo in
via Merano a Genova.

La volante ha notato la vettura che procedeva a tutto gas e ha fatto cenno
di fermarsi. La macchina ha invece proseguito cercando di scappare. Quando
li hanno raggiunti zio e nipote hanno minacciato i poliziotti. I due,
palesemente ubriachi e armati di tre coltelli,sono stati portati in
questura dove hanno continuato a dare di matto. Il più anziano ha sferrato
calci sul cancello della cella di sicurezza sino a scardinarla mentre il
nipote ha sbattuto la testa su una porta procurandosi una ferita sulla
fronte medicata dal personale del 118.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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