Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 11 ottobre 2024

11 Ottobre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

IL GIORNALE del Piemonte e della Liguria

In Liguria 80mila donne a rischio tumori a causa dell’alcol

I dati Istat-Iss commentati dal professor Gianni Testino di Asl3: “Serve
consapevolezza in famiglia per farsi aiutare”

Monica Bottino

Anche la prevenzione delle malattie comincia in famiglia. Grazie a genitori
responsabili che insegnano ai figli a non perseguire comportamenti che
possono – nemmeno troppo alla lunga – diventare pericolosi. Come il bere
alcol in maniera sistematica fin da giovanissimi. I motivi per cui i ragazzi
fuori casa e gli adulti anche tra le mura domestiche bevono troppo sono
molteplici, ma gli effetti sono gli stessi. I dati Istat- Istituto Superiore
di Sanità più recenti per la Liguria attestano che il 22.8% degli uomini e
l’11.6% delle donne consumano alcol in modo rischioso. Sempre in Liguria il
5% delle nuove diagnosi di cancro è alcol correlato: i tumori legati al
consumo di alcol più frequenti sono quelli alla mammella, alla cavità orale,
all’esofago, all’intestino e al fegato. Tra tutti il tessuto più sensibile è
quello mammario: con meno di una unità alcolica al giorno il rischio è del
7%, con meno di due è del 27% in più. «Questi non sono dosaggi da alcolista
– dice il professor Gianni Testino, direttore del Dipartimento Educazione a
Corretti Stili di Vita della Asl3 – Quindi occorre eliminare il più
possibile l’alcol dalla nostra vita. Le stime ci dicono che sono circa
80mila le donne liguri che consumano alcol in modo rischioso: non sono
alcoliste, ma la quantità di alcol ingerito è tale da provocare danni, visto
che l’etanolo contenuto nel vino, nella birra e nei superalcolici è inserito
dall’Oms, Organizzazione Mondiale della Sanità, tra le sostanze
cancerogene».

Si stima che siano 25 mila i liguri dipendenti dall’alcol dagli 11 anni in
su. Non solo. «L’alcol non fa sconti a nessuno – continua il primario –
purtroppo nelle famiglie iper protettive troviamo i problemi maggiori. La
diagnosi è più tardiva, perché i fenomeni sono nascosti e comunque male
interpretati. Anzi quando il problema emerge perché al giovane trovato alla
guida con tasso alcolico superiore alla legge viene ritirata la patente,
molti genitori invece di occuparsi di rivedere lo stile di vita si
preoccupano di sapere quanto tempo ci vuole per recuperarla». Ad oggi solo
un caso su 10 di abuso di alcol viene alla luce, ma il ritardo diagnostico
grava pesantemente sulle casse della sanità, «basti pensare che il 75% dei
cirrotici viene a conoscenza che la causa della propria patologia è l’alcol
al momento del ricovero in ospedale».

Ma se da una parte gli specialisti avvertono che l’alcol fa male anche a
piccole dosi, dall’altra occorre cercare di capire cosa spinge giovani e
meno giovani a bere in maniera smodata, diventando alcolisti. Sempre
l’Istat-Iss ci vengono incontro con i numeri: nella fascia di età 17-18 beve
in modo rischioso il 39% dei maschi e il 37% delle femmine, bevono fuori
pasto il 43,2% degli uomini e il 23,7% delle donne, e il fenomeno del «binge
drinking», l’abbuffata alcolica nel fine settimana fino a perdere i sensi, è
un fenomeno che non si riesce a debellare e non riguarda solo persone con
problemi sociali, ma anche di alto livello professionale.

Quali soluzioni dunque? «Noi abbiamo introdotto nel Centro Alcologico la
figura del “facilitatore ai gruppi”, con Patrizia Balbinot, che ha il
compito di incontrare malato e famiglia al fine di fare comprendere
l’importanza della frequenza ai gruppi di auto-mutuo aiuto, che, abbiamo
visto, fa crescere la percentuale di successo nella guarigione dalla
dipendenza fino al 70% – continua il professor Testino – Occorre superare il
pregiudizio e la vergogna e farsi aiutare, per salvare la propria salute,
quella dei figli e della famiglia in generale».

ANSA

Il vino in Italia genera oltre 3 miliardi di fatturato nella Distribuzione
Moderna

NielsenIq, 58% propenso a spendere di più per maggiore qualità

In Italia il vino genera oltre 3 miliardi di euro di fatturato nella sola
nella Distribuzione Moderna.

Il dato di NielsenIq è emerso da una tavola rotonda di Carrefour Italia
sulle tendenze emergenti nel mondo del vino, svolta ieri a Palazzo Bovara
nell’ambito della kermesse di Milano Wine Week.

L’analisi sottolinea che “focalizzandosi sull’andamento, la categoria cresce
progressivamente a valore mentre si evidenzia un lieve calo dei volumi,
sebbene in aumento rispetto allo stesso periodo del 2023, dimostrando in
linea generale un segnale positivo per l’intero settore”.

Lo studio registra come il prezzo incide sulle scelte di vino (34%) ma le
raccomandazioni del menu, origine e qualità hanno un impatto considerevole,
offrendo opportunità per guidare le decisioni d’acquisto, infatti,
rispettivamente, il 23% e il 22% dei rispondenti mette al primo posto nella
scelta la qualità del prodotto e la provenienza della bottiglia. Con il
report è rilevato inoltre che il 58% di chi consuma vino è propenso a
spendere di più per poter gustare una bottiglia di maggiore qualità. In
casa, il vino è invece sostenuto da un maggior consumo di bollicine.

REALTA’ SANNITA

MONTESARCHIO – Da ben quattro anni e sotto l’effetto dell’alcool aggrediva
fisicamente moglie e figlia

A seguito di una mirata e tempestiva attività d’indagine coordinata dalla
Procura della Repubblica di Benevento, nella giornata di ieri, personale
della Stazione CC di Montesarchio, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di
applicazione della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare
e divieto di avvicinamento alle persone offese con applicazione di
braccialetto elettronico e prescrizione del divieto di avvicinamento ai
luoghi abitualmente frequentati dalle p.o. (tra cui la casa di abitazione da
cui mantenere la distanza di almeno 500 mt) e del divieto di comunicare con
le stesse con qualsiasi mezzo nei confronti di un uomo gravemente indiziato
del delitto di maltrattamenti ai danni della moglie e della figlia e di
lesioni aggravate nei confronti della figlia.

Le indagini sono state avviate in seguito alla querela sporta dalle persone
offese all’esito dell’ennesima aggressione subita dalla figlia nell’agosto
2024. In tale occasione le due donne hanno rappresentato il regime di vita
vessatorio cui il prevenuto le sottoponeva da almeno quattro anni anche
sotto l’effetto di abuso di sostanze alcoliche lanciando loro contro
numerosi oggetti ed aggredendole fisicamente in più occasioni.

Le dichiarazioni rese sono state riscontrate grazie alle s.i.t. delle
persone informate sui fatti – in particolare gli altri due figli
dell’indagato – i quali hanno confermato il carattere autoritario del padre
e le condotte violente dello stesso ai danni della madre e della sorella
conviventi nonché l’abuso di sostanze alcoliche.

Ulteriori riscontri del narrato delle donne sono stati acquisiti mediante i
referti medici relativi alle lesioni patite dalla figlia, gli screenshot
relativi ai messaggi con cui la p.o. la sera di agosto 2024 ha informato i
fratelli dell’aggressione in corso da parte del padre nonché mediante le
s.i.t. dell’altra figlia dell’indagato e del genero dello stesso con
riferimento all’episodio del settembre 2024 quando l’uomo ha bucato le ruote
dell’auto della moglie, che per sfuggire alle sue vessazioni si era
trasferita temporaneamente insieme alla figlia p.o., a casa dell’altra
figlia.

A ulteriore supporto del narrato, sono risultate le annotazioni di servizio
degli interventi di p.g. in seguito alle condotte dell’indagato di agosto e
settembre 2024 nonché le s.i.t. del medico curante dell’indagato a riscontro
dell’abuso di alcol da parte dello stesso.

Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di
indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i
destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi
presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

ANSA

Tassista ubriaco con clienti a bordo forza posto blocco a Milano

Aveva cocaina e la patente revocata, bloccato e denunciato

Un taxista di 45 anni, con vari precedenti, ha forzato un posto di controllo
dei carabinieri, a Milano (nonostante avesse due clienti a bordo) causando
un inseguimento alla fine del quale è stato bloccato e denunciato.

L’uomo era ubriaco, in possesso di droga e la sua patente è risultata
revocata nel 2020.

È accaduto nella notte tra mercoledì e ieri ed è stato riferito oggi dai
carabinieri che hanno denunciato l’uomo per resistenza a pubblico ufficiale,
guida in stato di ubriachezza e possesso di droga (una dose di cocaina) per
la quale è stato segnalato in Prefettura.

Verso le 3 di notte il taxi è stato fermato nel sottopassaggio in viale Don
Sturzo, in zona Garibaldi.

Prima il guidatore ha fatto finta di collaborare, poi ha ingranato la marcia
ed è fuggito.

Inseguito da una pattuglia, è stato bloccato in piazza IV novembre, nei
pressi della Stazione Centrale.

LA STAMPA

Ubriaco e sotto psicofarmaci, litiga con la moglie e aggredisce un cliente
in un bar di Biella: arrestato

mauro zola

In via Roma a Biella, dove lavora la moglie, si sarebbe presentato ubriaco,
una condizione peggiorata dall’assunzione di psicofarmaci, iniziando con la
donna un’accesa discussione. Quando un cliente del locale ha cercato di
intervenire l’avrebbe aggredito. Alla fine, però, il trentatreenne biellese
ha avuto la peggio, rimediando escoriazioni e un occhio nero. Nonostante ciò
ha continuato a discutere con un altro uomo e all’arrivo dei carabinieri del
Nucleo radiomobile è servito lo spray al peperoncino per sottometterlo.

A quel punto è stato però arrestato e processato per direttissima. Ad
assisterlo l’avvocato Maurizio Vigato, che già l’aveva seguito qualche
settimana fa per un episodio simile. Forse perché l’uomo è seguito dal Serd
e dal Centro igiene mentale, l’unica misura presa nei suoi confronti sono di
tre giorni di firma alla polizia giudiziaria. Il processo nei suoi confronti
riprenderà il 6 novembre.

24EMILIA

Reggio. Ubriaca graffia in faccia tassista

Forse potrebbe essere l’abuso di alcol il motivo che ha spinto una donna ad
aggredire, dopo una discussione, il conducente di un taxi con graffi al
volto. Sul posto una pattuglia dei carabinieri della sezione Radiomobile,
chiamata dall’aggredito. I militari hanno poi acquisito elementi di
responsabilità nei confronti di una 41enne e con l’accusa di lesioni
personali hanno denunciato alla Procura della Repubblica la 41enne residente
a Reggio Emilia. Il fatto è accaduto l’11 settembre scorso, intorno alle ore
8.00, quando il tassista si è presentato negli uffici di corso Cairoli per
sporgere denuncia per il reato di percosse. L’uomo ha raccontato che qualche
ora prima, mentre svolgeva il suo regolare turno di lavoro, riceveva la
prenotazione di una corsa da parte di una cliente. Giunto sul luogo
richiesto, appurava che la chiamata era stata effettuata da terze persone
per conto di una donna in stato di manifesta ubriachezza. Accompagnata
all’interno del taxi, la cliente veniva trasportata fino alla località
richiesta e a seguito di un’accesa discussione scaturita per futili motivi,
versava di proposito, dell’acqua all’interno dell’abitacolo del taxi,
danneggiandone il dispositivo Pos. Giungeva poco dopo, il suo compagno per
provvedere al pagamento della corsa, e nell’attesa, la donna, a seguito del
protrarsi della lite, si scagliava sulla vittima graffiandogli il volto.

Il tassista allora ha chiamato il 112 che ha identificato i presenti e
sentito le parti.

MYMOVIES.IT

L’ultimo drink – Una commedia realistica divertente e amara, che ha un tono
apparentemente leggero ma sa andare in profondità.

Recensione di Simone Emiliani

Mark ha una dipendenza dall’alcol anche se lo nega. Durante il giorno è un
apprezzato capo cantiere edile ma appena esce dal lavoro sente il bisogno di
bere e trascorre la sua vita notturna nel suo locale preferito di Berlino
assieme agli amici. Una notte però viene fermato dalla polizia e gli viene
ritirata la patente. Per riaverla deve seguire un corso per superare un
esame medico-psicologico. Qui conosce Helena, un’insegnante con cui spesso
si ubriaca. Ma con il suo migliore amico Nadim aveva anche scommesso che non
avrebbe più toccato nessun alcolico fino a quando non avrebbe riavuto la
patente. Pensa di rimettersi presto in carreggiata ma si accorge di perdere
colpi, soprattutto sul lavoro. Così si rende conto che il suo problema è più
serio di quanto credeva.

Con gli occhi e il corpo di Mark. L’ultimo drink potrebbe essere come una
continua soggettiva del protagonista, sia quando il suo stato è alterato sia
quando è sobrio.

Ci sono le luci di notte di Berlino, lo stato persistente di ebbrezza,
l’illusione di trovarsi al centro di una festa che non finisce mai.

Contemporaneamente c’è la sua altra vita sul luogo di lavoro dove è un
apprezzato capo cantiere edile. Uno dei meriti principali del film è quello
di incrociare gli sguardi: come Mark vede gli altri e come gli altri vedono
Mark.

Per questo il film riesce ad immedesimarsi nel protagonista, a trasmettere i
suoi contrastanti stati d’animo (il dialogo con i bambini sulla rabbia di
essere costretti a vivere una vita sana), la progressiva perdita del
controllo della sua vita (i ritardi sul posto di lavoro) ma anche di
mostrare la sua vita a distanza, in modo oggettivo (il rapporto con Helena e
Nadim, le giornate al cantiere, il corso medico-psicologico). L’ultimo drink
ha la struttura di una commedia realistica. Non forza la mano e si tiene
lontano da giudizi moralistici. Accompagna soltanto il suo personaggio verso
la consapevolezza della propria dipendenza che viene mostrata in maniera
credibile proprio per come mette in evidenza l’incapacità di riuscire a
seguire la volontà di cambiare vita. Il tono sembra leggero ma in realtà sa
andare in profondità.

Markus Goller assieme al suo abituale sceneggiatore Oliver Ziegenbalg,
autori tra gli altri anche di Friendship! E 25 km/h che hanno sbancato al
box-office in Germania – trovano la chiave giusta proprio per il modo in cui
il film porta sullo schermo esperienze personali (lo spunto è venuto allo
sceneggiatore più di dieci anni fa quando ad una cena tra amici erano tutti
ubriachi verso mezzanotte anche se dovevano lavorare il giorno dopo)
inserite però all’interno di una solida struttura narrativa che riesce a
mettere particolarmente a fuoco l’incapacità da parte del protagonista di
ammettere che ha un problema.

RAVENNA 24 ORE

“Manifestazioni e consumo di alcol: l’importanza della consapevolezza”

Ravenna ospiterà dal 25 al 27 ottobre la 22a edizione di “GiovinBacco in
Piazza”: in cinque piazze del centro storico spazi dedicati alle
degustazioni di vino e alla gastronomia. L’edizione 2024 è anche all’insegna
della solidarietà per i cittadini colpiti dall’alluvione. Come hanno
spiegato gli organizzatori, a sostegno andrà il 50% del ricavato della
vendita del vino, donato da varie cantine, nello stand gestito dal Lions
Club Ravenna Bisanzio in piazza del Popolo.

Senza mettere in dubbio il valore dell’evento, vari cittadini e osservatori
locali continuano ad interrogarsi – con riflessioni di valenza più generale
– sull’utilizzo delle piazze storiche e dei luoghi d’arte di Ravenna per
manifestazioni di questo tipo. Il rischio paventato è quello di stravolgere
l’uso originario di spazi di rilevanza artistica e culturale.

Ulteriori domande riguardano il legame con territorio, visto che Ravenna non
è particolarmente nota per la produzione vinicola.

Un altro tema è legato al consumo consapevole di alcolici. Pur essendo il
vino proposto di alta qualità, vi sono preoccupazioni per i rischi legati al
consumo eccessivo. Certo, in Piazza del Popolo sarà allestita una postazione
dell’Unità di Strada Ravenna, programma “Sicuramente Insieme”: per il
pubblico informazioni utili sul corretto consumo di alcol e per la guida
sicura; sarà possibile inoltre provare l’etilometro monouso.

L’iniziativa è apprezzata, ma alcuni si chiedono se non si possa fare di più
in materia di sensibilizzazione e consapevolezza, coinvolgendo maggiormente
gli enti pubblici nella prevenzione e nella promozione di comportamenti
responsabili.

QUESTURE.POLIZIEDISTATO.IT

Tivoli. Il Questore di Roma sospende per 5 giorni la licenza ad un locale di
Villalba; sanzionato il locale per aver violato le ordinanze sindacali sulla
vendita di alcolici.

Adottato dal Questore di Roma un decreto con cui sospende per 5 giorni la
licenza di un locale sito nella frazione di Villalba nel comune di Guidonia
Montecelio.

All’origine del decreto –emesso in applicazione dell’articolo 100 del
T.U.L.P.S. ed eseguito dalla Polizia di Stato – una serie di violazioni
commesse dal titolare e relative alla vendita per asporto di bevande
alcoliche.

Le violazioni sono state accertate dalla Polizia Locale di Guidonia
Montecelio tra la fine di agosto ed il mese di settembre nei tanti servizi
messi in atto in sinergia tra tutte le Forze dell’Ordine per contrastare il
fenomeno della c.d. malamovida.

All’esito dell’istruttoria condotta dalla Divisione Amministrativa della
Questura di Rom,a il Questore ha emesso il decreto, che è stato notificato
dagli agenti del commissariato di Tivoli.

Come previsto dalla normativa, gli stessi poliziotti, hanno apposto
all’entrata del locale il cartello “Chiuso con il provvedimento del
Questore”.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

Associazione Nuovo Paradigma O.N.L.U.S. – C.F. 91071720931