Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 11.12.20

11 Dicembre 2020
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

FONDAZIONE VERONESI

Alcol e cancro: tre mosse per una prevenzione efficace

*Accise più alte, limiti al marketing e alle vendite per attenuare
l’impatto degli alcolici sulla salute*

*Di Emanuele Scafato*

Il *rischio zero *legato alla possibilità di *ammalarsi di cancro *per
«colpa» delle *bevande alcoliche *è legato a una sola misura precauzionale:
l’astensione completa dal bere. Il messaggio è incardinato nel Codice
Europeo contro il Cancro e negli ultimi anni è stato corroborato da una
serie di evidenze a conferma del legame causale tra il consumo di alcol e
una serie di malattie oncologiche: tra cui alcune delle più comuni, come il
cancro al seno nelle donne e il tumore del colon-retto.

Ma le malattie oncologiche – e i decessi a esse attribuibili – possono
essere ridotti in maniera significativa attraverso l’attuazione di *politiche
efficaci di prevenzione e sensibilizzazione *ritenute indispensabili per il
raggiungimento degli *obiettivi di sviluppo sostenibile *delle Nazioni
Unite. Nel caso specifico, per migliorare la salute, occorre impegnarsi
attraverso l’aumento dei livelli di tassazione delle bevande alcoliche, la
rigorosa regolamentazione del marketing e la riduzione della disponibilità
di alcol soprattutto per i più giovani.

*Attività e iniziative di prevenzione *devono trovare massima *diffusione*
a livello di popolazione, mirando alla diffusione di informazioni cruciali
per la salute. E dunque:

– non esistono *livelli sicuri* di consumo di alcol: anche un basso livello
di consumo di alcol può provocare il cancro

– *tutti i tipi di bevande alcoliche *sono collegati al cancro, essendo
l’alcol (etanolo) il principale cancerogeno

– il consumo di alcol è *causa di numerosi tipi di cancro* ed è associato a
un aumentato rischio di numerose malattie non trasmissibili

– nel mondo, *l’alcol è responsabile di quasi 3 milioni di decessi ogni
anno* e nella Regione europea è responsabile di circa 2.545 morti ogni
giorno.

In *Europa*, soltanto nel* 2018,* circa *180mila casi e 92mila decessi per
cancro *sono stati causati dall’alcol. Il suo consumo ha causato circa
45.500 casi di cancro al seno nelle donne (con 12.100 decessi) e circa
59.200 diagnosi di tumore del colon-retto in ambo i sessi (con 28.200
decessi). Tutti eventi e condizioni che avrebbero potuto essere evitati a
fronte di rigorose politiche di governance mirate alla *consapevolezza* da
parte dei cittadini e alla *centralità della salute* della persona.

Non sono soltanto le *sbornie* a far ammalare. Oltre *una nuova diagnosi di
cancro su 10 *che si registra nella regione europea dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità è infatti da ricondurre a consumi quotidiani
moderati. Cosa si intende per moderato? *Una bottiglia di birra *(500
millilitri), *due bicchieri di vino *(200 millilitri) o *60 millilitri di
superalcolici *al giorno. Il rischio – com’è facile immaginare – cresce
notevolmente all’aumentare delle quantità di alcol consumate. Non di solo
tumore al seno e al colon-retto ci si può ammalare, consumando bevande
alcoliche con regolarità. Come ben sintetizzato nella scheda preparata
dall’Ufficio europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie non
trasmissibili dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il nesso causale è
ormai provato anche per i tumori del cavo orale, dell’orofaringe e della
laringe, dell’esofago e del fegato. Tra questi, quelle gravate da una
prognosi più spesso infausta sono le neoplasie della laringe e
dell’orofaringe.

A ciò occorre aggiungere che, tra i consumatori assidui di bevande
alcoliche, è più alto il tasso di fumatori. E il fumo di tabacco, abbinato
al consumo di alcol, moltiplica le probabilità di ammalarsi di cancro. Le
persone che consumano sia alcol sia tabacco hanno infatti un *rischio
mediamente* *trenta volte maggiore *di sviluppare tumori del cavo orale,
dell’orofaringe, della laringe e dell’esofago (rispetto alle persone che
consumano solo alcol o solo tabacco). Pertanto, è molto importante attuare
misure per *aumentare la consapevolezza *tra i consumatori e contribuire a
ridurre i livelli di consumo di alcol.

Attenuare il peso delle *malattie non trasmissibili *riducendo i rischi
legati al consumo di alcol è una delle priorità fondamentali delineate nel
Programma di lavoro europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
(2020-2025). I tumori e i decessi attribuibili all’alcol possono e devono
essere prevenuti mediante l’attuazione di politiche sanitarie ad hoc,
purtroppo non ancora abbastanza popolari in molti Stati. *I decisori
politici *(chiamati a dare maggiore risalto al ruolo dell’alcol nello
sviluppo del cancro e nella morte per cancro) hanno come strumenti tutte le
opzioni basate su un favorevole rapporto costo-efficacia che, oltre ad
*aumentare
le accise sulle bevande alcoliche*, stanno puntando a *limitare le azioni
di marketing *che vedono come protagoniste le bevande alcoliche e porre più
*restrizioni* sulla disponibilità fisica di alcol al dettaglio (per
esempio, *riducendo l’orario di vendita*).

Occorre contrastare qualsiasi forma di *comunicazione ambigua,* come quella
che intende promuovere il «bere responsabile», il vino come «alimento» con
cui proteggere il cuore o la birra come anticancro. Tutte fake-news
promosse dal mondo produttivo. E, al contempo, favorire la diffusione di un
messaggio chiaro: *nessuno deve essere portato a ritenere che bere possa
giovare alla salute*. Per raggiungere il risultato sperato, però, occorre
coordinare *un’azione su più livelli *a salvaguardia dell’influenza dei
portatori di interessi che si oppongono a politiche efficaci di controllo
dell’alcol. Ed è necessario rendere più frequente e appropriato il
coinvolgimento delle *organizzazioni non governative* orientate alla salute
pubblica, delle *associazioni professionali *e dei* gruppi sociali*.

Soltanto lavorando a braccetto e con un obbiettivo comune potremo dire di
aver* ridotto l’impatto dell’alcol *sulle malattie oncologiche.

LA SENTINELLA CANAVESE

Violenza sessuale, confermata in appello la condanna per l’ex milanista
Robinho

*Il calciatore deve scontare 9 anni per uno stupro di gruppo ai danni di
una ragazza a Milano consumato nel 2013*

MONICA SERRA

10 DICEMBRE 2020

*MILANO.* Anche per la corte d’Appello di Milano Robson de Souza Santos, in
arte Robinho, è colpevole. È stata infatti confermata la condanna a nove
anni di carcere per l’ex attaccante del Milan, accusato di aver violentato
con altri complici una ragazza, all’epoca 22enne. Lo stupro di gruppo
risale al 22 gennaio 2013, in una discoteca di Milano. La pena è stata
confermata, sempre a 9 anni, anche per il suo amico Ricardo Falco.

Secondo l’accusa, il branco (ma quattro uomini sono irreperibili) avrebbe
fatto bere la ragazza fino al punto da renderla incosciente, per poi
stuprarla a turno senza che lei potesse opporsi, nel guardaroba di un
locale notturno milanese, dove la ragazza stava festeggiando il suo
compleanno.

Il sostituto pg Cuno Tarfusser aveva chiesto alla Corte la conferma delle
due condanne, smontando nel suo intervento le quattro consulenze tecniche
prodotte dalla difesa di Robinho, tra cui una con foto tratte dai social e
che puntava a dimostrare che la ragazza era solita bere alcolici e un’altra
sulle condizioni psicofisiche della giovane.

Robinho e il suo amico, secondo i giudici che hanno emesso la sentenza di
primo grado nel novembre 2017, hanno mostrato un «assoluto dispregio» per
la giovane donna «esposta a ripetute umiliazioni, oltre che ad atti di
violenza sessuale», e che veniva descritta nelle loro conversazioni
intercettate «con epiteti e termini spesso crudi e sprezzanti, segni
inequivocabili di spregiudicatezza e quasi di consapevolezza di una futura
impunità». I due sono stati condannati anche a versare in solido 60 mila
euro di provvisionale alla vittima.

ANCONATODAY

Ubriaco suona il citofono di casa a ripetizione ma non abita più lì:
sanzionato 25enne

*Sono stati i nuovi inquilini a chiamare i Carabinieri. L’uomo fino a poco
tempo prima aveva la residenza a quell’indirizzo*

Redazione

10 dicembre 2020

Era ubriaco quando ha iniziato a suonare il citofono a più non posso, forse
pensando che quello fosse ancora il suo appartamento. Sanzionato mercoledì
9 dicembre per ubriachezza molesta un 25enne di origini argentine residente
a Falconara Marittima. L’uomo, in preda ai fumi dell’alcol, ha iniziato a
citofonare senza sosta al suo vecchio indirizzo di residenza a Collemarino.
All’ennesima citofonata gli inquilini, parecchio infastiditi, hanno deciso
di chiamare i Carabinieri del Norm che, giunti sul posto, hanno accertato
la multa.

Nei guai a causa dell’alcol anche una 31enne anconetana denunciata per
guida in stato di ebbrezza. Era il 7 dicembre quando la donna, percorrendo
via Mattei a bordo della sua auto, è andata a sbattere contro dei panettoni
di cemento posti a margine della carreggiata. Per fortuna la ragazza non ha
riportato lesioni fisiche ma la macchina è rimasta pesantemente
danneggiata. Sul posto sono intervenuti, per effettuare i rilievi di rito,
i militari del Nucleo operativo radiomobile, che si sono subito resi conto
dello stato di alterazione della giovane donna. L’esito dell’accertamento
etilometrico è stato inesorabile: tasso pari a 1.47 e patente ritirata.

RAINEWS

MONDO

San Pietroburgo: ubriaco vuole baciare un cavallo, ma l’animale gli stacca
il naso a morsi

10 dicembre 2020

Un uomo 25enne, ubriaco, ha fermato nel centro di San Pietroburgo una
cavallerizza, dicendo di voler baciare il cavallo. La ragazza ha cercato,
in tutti i modi, di dissuaderlo, dicendo che il cavallo avrebbe potuto
morderlo. L’uomo ha insistito e l’equino gli ha staccato la punta del naso
a morsi. La vittima è stata ricoverata in un ospedale locale ed è stato
medicato con 15 punti di sutura sul naso.

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