RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
FONDAZIONE VERONESI
NEUROSCIENZE
Fabio Di Todaro
Le tre fasi della vita in cui l’alcol è più pericoloso per il cervello
Adolescenza, gravidanza e terza età. In queste fasi (in particolare) l’alcol
rischia di creare danni permanenti alla struttura cerebrale. Anche per il
feto
È un aspetto ancora poco conosciuto. O, seppur noto, troppo spesso ignorato.
Il consumo regolare di bevande alcoliche – anche in modiche quantità – può
lasciare il segno sul cervello. La consapevolezza, in questo senso, si è
consolidata negli ultimi anni allinterno della comunità scientifica. Eppure
in molti – condizionati probabilmente dallimpossibilità di riscontrare le
conseguenze nel breve termine – continuano a trascurare questo aspetto. Mai
del tutto innocuo, per il cervello ma non solo, il consumo di etanolo è
particolarmente rischioso per lorgano principale del sistema nervoso
centrale in tre fasi della vita: durante la tarda adolescenza (12-21 anni),
nel corso della gravidanza e dallingresso nella terza età (65 anni) in
avanti. Momenti cruciali per lo sviluppo e la preservazione della salute dei
neuroni, che rischia di essere ridotta dallapporto regolare di bevande
alcoliche. E non è detto che labbandono di questa abitudine, dopo anni di
consumo, sortisca gli effetti sperati.
GLI EFFETTI DELLALCOL NEL CORSO DELLADOLESCENZA
A ricordare quelle che possono essere le conseguenze del consumo di bevande
alcoliche per la salute cerebrale sono stati tre esperti, attraverso le
colonne del British Medical Journal: lepidemiologa Louise Mewton (Centro di
ricerca sullinvecchiamento, Università del nuovo Galles del Sud, Sidney),
la psicologa Briana Lees (Centro di ricerca sulla salute mentale, Università
di Sidney) e lo psichiatra Rahul Tony Rao (Kings College di Londra). In un
editoriale, gli studiosi si sono concentrati sulle tre fasi chiave della
vita per lo sviluppo cerebrale. A partire dalladolescenza, durante la quale
avviene la maturazione che porta al passaggio dalletà infantile a quella
adulta. Un periodo in cui sempre più spesso – in 1 ragazzo su 5, in Europa –
si osserva il fenomeno delle abbuffate alcoliche. «I giovani non
metabolizzano completamente lalcol fino ai 21 anni circa – spiega Emanuele
Scafato, direttore dellOsservatorio Nazionale Alcol dellIstituto Superiore
di Sanità e blogger di Fondazione Umberto Veronesi -. Intorno ai 25 anni si
completa il processo di maturazione del cervello che da una modalità
cognitiva adolescenziale, prevalentemente emotiva, passa a quella razionale,
tipica delladulto. Tutto lalcol consumato tra i 12 e i 25 anni influenza e
interferisce con il completo e corretto sviluppo cerebrale. In particolare
il binge drinking, labitudine di bere 5-6 bevande alcoliche in uno tempo
ristretto, espone i giovani a un danno rilevato alle risonanze magnetiche in
una zona cerebrale deputata allorientamento e alla memoria, lippocampo,
con deficit oggettivamente rilevabili». Il picco della vulnerabilità si
registra intorno ai 25 anni e il danno, spesso irreversibile, si registra
con l’uso regolare, non necessariamente con gli eccessi legati a singoli
episodi. Scafato: «Motivo per cui è improponibile, a questa età, parlare di
un consumo responsabile di bevande alcoliche».
ALCOL: ATTENZIONE MASSIMA IN GRAVIDANZA
Un altro momento cruciale per l’impatto dell’alcol è rappresentato dalla
gravidanza. Le conseguenze, per il feto, possono essere gravissime.
L’evoluzione peggiore è rappresentata dalla sindrome feto-alcolica, causa di
un ridotto sviluppo cerebrale: con un impatto sulle funzioni cognitive. Non
serve prendersi una sbronza, in questo caso. «Anche consumi bassi o moderati
di bevande alcoliche possono risultano associati a uno sviluppo psicologico
e comportamentale inferiore», spiegano i ricercatori. L’interesse nei
confronti di questo argomento è crescente. Al di là della frequenza, oggi le
donne sono abituate a consumare bevande alcoliche alla pari degli uomini.
Motivo per cui il gap di genere riguardante le malattie correlate all’alcol
è destinato a ridursi in maniera progressiva. «La sindrome feto-alcolica è
la più grave disabilità permanente che può manifestarsi a seguito del
consumo di alcol da parte di una gestante – prosegue Scafato -. Il feto non
può metabolizzarlo, perché privo degli enzimi adatti a questo compito. Di
conseguenza lalcol e il suo metabolita acetaldeide si comportano da
solventi per i fosfolipidi di membrana dei neuroni, decretandone la morte
prematura, e vengono accumulati nel sistema nervoso e in altri organi,
danneggiandoli in maniera irreversibile». Considerando che i disordini
feto-alcolici sono prevenibili al 100 per cento, se si evita lalcol in
gravidanza, si intuisce perché i professionisti della salute raccomandino
l’astensione completa dal bere durante la gravidanza. E, possibilmente,
anche nei mesi in cui la sia pianifica e nel periodo di allattamento.
MOLTA CAUTELA ANCHE NELL’ULTIMA FASE DELLA VITA
Assieme ai giovani e alle donne, gli anziani rappresentano una delle
categorie a maggior rischio, quando si parla dell’impatto delle bevande
alcoliche sulla salute cerebrale. Molti over 65 non conoscono infatti il
limite della singola unità alcolica (12 grammi di alcol) indicato dalla
comunità scientifica per non porre a rischio la propria salute. «Con
lavanzare delletà, la capacità di molti enzimi si riduce – prosegue
Scafato -. Tra questi, c’è l’alcol deidrogenasi, da cui ha inizio la
metabolizzazione dell’etanolo. Di conseguenza si diventa più suscettibili
agli effetti del consumo di alcol, in un periodo della vita in cui l’alcol
agisce direttamente con le cellule nervose: proprio quando la riduzione
dell’attività dei neuroni diventa più marcata e si fa un maggiore uso di
farmaci incompatibili con gli alcolici», chiarisce Scafato. A ciò occorre
aggiungere che, negli ultimi anni, ha cresciuta la consapevolezza in merito
al rischio che l’abitudine al bere (alla pari dell’ipertensione e del fumo
di sigaretta) costituisce per l’insorgenza delle malattie neurodegenerative.
Anche a fronte di consumi moderati.
IN CHE MODO L’ALCOL RISULTA TOSSICO PER IL CERVELLO?
L’etanolo e il suo metabolita acetaldeide hanno un effetto neurotossico
diretto, che determina danni permanenti strutturali e funzionali al
cervello. In secondo luogo, il consumo eccessivo di alcol è associato alla
carenza di tiamina, che porta alla sindrome di Wernicke-Korsakoff: una forma
insolita di demenza che si manifesta come conseguenza del grave deficit di
alcuni micronutrienti. In terzo luogo, il consumo eccessivo di alcol è un
fattore di rischio per altre condizioni che possono anche danneggiare il
cervello: come l’epilessia e l’encefalopatia epatica in pazienti colpiti
(già) dalla cirrosi epatica. Infine l’assunzione intensa di alcol è
associata alla demenza vascolare, a causa delle associazioni di alcolismo
pesante con fattori di rischio vascolari come l’ipertensione, l’ictus
cerebrale, la fibrillazione atriale e lo scompenso cardiaco.
CORRIERE DEL TICINO
Droghe e alcol collegati a infarti e ictus tra 40 e 65 anni
SALUTE
Chi fa uso di 4 o più sostanze ha 9 volte più probabilità di essere oggetto
di unostruzione delle arterie – Lo rivela uno studio pubblicato sulla
rivista Heart del gruppo del British Medical Journal
Il consumo di alcol, sigarette e droghe, tra cui cannabis, cocaina e
anfetamine, è collegato a malattie cardiache premature, tra i 40 e 65 anni.
E a fare male è soprattutto il mix.
Coloro fanno uso di 4 o più sostanze hanno, infatti, 9 volte più probabilità
di essere colpiti da infarti o ictus causati da arterie ostruite. A
osservarlo sulla base di un ampio numero di dati sono è uno studio
pubblicato su Heart, rivista del gruppo British Medical Journal (Bmj).
Il numero di nuovi casi di malattie cardiache legate allaterosclerosi è
aumentato negli ultimi anni nei giovani adulti, ma il ruolo potenziale
delluso di sostanze non è del tutto chiaro. Daltronde, studi
epidemiologici suggeriscono che un giovane adulto su 5 fa un uso improprio
di più di fumo, alcol o droghe.
Per indagare il legame, i ricercatori del Michael E. DeBakey Veterans
Affairs Medical Center di Huston, in Texas, hanno esaminato i dati di
135.703 persone con malattie cardiache premature (prima dei 55 anni negli
uomini e prima dei 65 nelle donne) e di 7.716 con malattie cardiache
estremamente premature (prima dei 40 anni), confrontandoli con i dati di
oltre un milione di pazienti di controllo.
Si è così potuto osservare che i fumatori di sigarette avevano quasi il
doppio delle probabilità di avere malattie cardiache premature, mentre
quelli che bevevano regolarmente ne avevano il 50% in più. I consumatori di
cocaina avevano quasi 2,5 volte più probabilità di avere malattie cardiache
premature, coloro che facevano uso di anfetamine quasi 3 volte in più e per
i consumatori di cannabis la probabilità era 2,5 volte maggiore.
Inoltre, il rischio cresceva di pari masso al numero di sostanze utilizzate
e arrivava ad aumentare di 9 volte in coloro che ne usavano 4 o più.
Lassociazione osservata, infine, era ancora più forte tra le donne. Questi
«consumatori di polisostanze», concludono i ricercatori, spesso iniziano ad
usarne in giovane età, mettendo così le basi, senza rendersene conto, per
una salute cardiovascolare peggiore da adulti.
GAZZETTA DI MANTOVA
Arrestato dopo le violenze in famiglia ad Asola e a Casalmoro, ora è
imputato
Anni di botte subite
Racconti choc in aula della ex e del suocero
il processo
Rossella Canadè / casalmoro
Si siede davanti al collegio dei giudici per raccontare gli anni di botte,
di insulti, di minacce, di soprusi. A lei, ai due bambini, e perfino a suo
padre. Lui è a pochi metri, sul banco dell’imputato, che la fissa, con
quello sguardo che lei riconoscerebbe ovunque, quegli occhi che ancora la
terrorizzano. E si sente male: non riesce a parlare, paralizzata. Ma poi
pensa a quello che le è costato arrivare fino lì, trovare il coraggio di
ripercorrere l’inferno, per fare giustizia, per sé, per suo padre e i suoi
due bambini, traumatizzati dalle botte e dalle angherie del padre padrone.
Una testimonianza che è un pugno nello stomaco, quella di una giovane madre
di Casalmoro, torturata per anni dall’ex compagno, arrestato a fine agosto
dopo l’ennesima esplosione di violenza. Anni da incubo, con denunce
presentate e poi ritirate per paura che facesse ancora più male a tutti. A
mostrare chi era ci ha messo poco: questo lo racconta l’ex suocero, che si è
ripreso figlia e nipoti in casa dopo la separazione. «Mi sono preso una
sberla la prima volta che l’ho incontrato, in un ufficio dove dovevamo
prendere accordi per comprare la loro casa. Io non avevo soldi con me,
dovevo ancora sbloccarli, era tutto quello che avevo. E lui mi ha insultato
e picchiato. Ma mia figlia era innamorata, e soprattutto incinta. Come
facevamo a dirle di mollare tutto? Speravamo soltanto, pregavamo che
cambiasse. Invece è addirittura peggiorato». Nei pochi anni di convivenza,
racconta lei, con gli occhi rossi e la voce spezzata, alterato dall’alcol,
non ha perso occasione per insultarla, per picchiarla davanti ai bambini,
che oggi hanno 12 e 7 anni, e infine per riempire di botte anche loro.
Tutto, raccontano, con la complicità della madre. «La sua specialità sono i
calci, dati con le scarpe antinfortunistica. Erano sempre pieni di lividi, e
il piccolo ha ancora dolore alle gambe quando fa movimenti improvvisi».
Davanti alla domanda del giudice Arianna Busato, allibita, sui motivi,
semmai ne esistessero, delle botte ai bambini, risponde scuotendo la testa
«tipo perché non volevano fare la doccia, o perdevano tempo prima di fare i
compiti». Razionato anche il cibo, che la moglie serva doveva preparare
secondo i dettami del padrone, «sennò ti apro in due la pancia». Gesto che
ha tentato di fare con l’ex suocero, appena operato. Nella prossima udienza,
il 1 marzo, sarà ascoltato l’imputato.
PRIMA LA MARTESANA
CAMBIO DI ROTTA
Coprifuoco. Dietrofront sugli alcolici: si possono comprare nei supermercati
dopo le 18
Esulta la Coldiretti che si “intesta” il successo.
Era un provvedimento che aveva fatto discutere sin dallinizio e che da oggi
verrà cambiato. Supermercati ed enoteche potranno tornare a vendere alcolici
dopo le 18.
Dietrofront sulla vendita di alcolici dopo le 18
La prima ordinanza sul coprifuoco aveva imposto il divieto di vendita di
bevande alcoliche dopo le 18. Un provvedimento che aveva coinvolto anche la
grande distribuzione, con i supermercati costretti a blindare le corsie di
birra e vino scattata lora X. Ieri, mercoledì 21 ottobre, nel valzer di
ordinanze, è scomparsa questa prescrizione.
La soddisfazione di Coldiretti
Grande soddisfazione è stata espressa da Coldiretti, che aveva subito
espresso molte perplessità sulla questione.
Grazie al presidente Fontana e allassessore allagricoltura Rolfi per aver
condiviso le nostre osservazioni commenta Paolo Voltini, presidente di
Coldiretti Lombardia e per essersi impegnati a rivedere le misure in atto,
compatibilmente con la situazione generale che stiamo attraversando, per
salvaguardare lattività e i posti di lavoro delle aziende vitivinicole
colpite dagli effetti della crisi economica generata dal Covid.
Rimane il divieto di consumare alcolici allaperto dopo le 18.
CITTADELLASPEZIA.COM
Ubriaco in moto, centra una volante parcheggiata
In piena Piazza Chiodo, perde il controllo e si schianta a due passi dagli
agenti increduli. L’etilometro per lui segna 1,61 g/l. La moto, oltretutto,
non era neanche sua.
La Spezia – La buona notizia è che nessuno si è fatto male. Il resto della
vicenda è una perfetta nemesi. Un motociclista alticcio ha perso pochi
giorni fa il controllo della sua moto di grossa cilindrata concludendo la
sua corsa tra le braccia degli agenti della Polizia di stato. O meglio,
sulla fiancata di una volante parcheggiata in quel momento mentre i
poliziotti erano impegnati in un controllo.
I fatti risalgono al tardo pomeriggio di sabato 13 febbraio scorso nella
centralissima Piazza Chiodo. Il centauro in questione è un 45enne, che se
l’è cavata fortunatamente solo con qualche contusione così come gli agenti.
Richiamati ovviamente dal botto delle lamiere, hanno coinvolto la centrale
operativa della Polizia Locale. Due pattuglie dalla caserma di Via Lamarmora
hanno ricostruito lesatta dinamica dei fatti.
A dare un contesto preciso al sinistro la prova delletilometro: tasso
alcolemico pari a 1,61 g/l, ben oltre il limite massimo consentito di 0,50
g/l, per il motociclista. Condotto presso la caserma dell’Umbertino, ne è
uscito, con una denuncia per guida in stato di ebbrezza con laggravante di
aver causato lincidente e sanzionato per aver violato alcune norme del
codice della strada. Alluomo verrà inoltre sospesa la patente di guida con
una decurtazione di 10 punti. Il motociclo è risultato non essere di
proprietà delluomo e per questo gli agenti ne hanno evitato il sequestro
restituendolo al legittimo proprietario.
GIORNALE DEI NAVIGLI
A BUCCINASCO
Incidente sul ponte, tragedia sfiorata: il guidatore era ubriaco al volante
Terribile scontro sulla strada per Rovido, i tre coinvolti usciti
miracolosamente illesi
BUCCINASCO Le condizioni delle persone coinvolte sono sembrate allinizio
molto gravi, tanto che la centrale operativa del 118 ha inviato sul posto
tre ambulanze e unautomedica in codice rosso. Poi, per fortuna, è stato
scongiurato il peggio e, miracolosamente, i tre sono usciti illesi dal
pesante scontro.
La chiamata di aiuto è arrivata pochi minuti dopo le 18.30 da via per
Rovido, sul ponte che porta allarea industriale. Dalle primissime
ricostruzioni, il guidatore della Smart ha perso il controllo della macchina
invadendo la corsia opposta, andando a scontrarsi frontalmente con una Ford
Fiesta, ma sarà la relazione della polizia locale a chiarire ogni dettaglio.
Limpatto è stato violentissimo
La parte anteriore delle due auto è rimasta schiacciata, distrutta.
Immediato lintervento dei vigili del fuoco, che hanno aiutato i
soccorritori nelle manovre, e degli agenti della polizia locale di
Buccinasco che hanno messo in sicurezza larea e effettuato tutti i rilievi
e accertamenti.
Alla guida completamente ubriaco
A partire dallalcoltest sui guidatori: quello della Smart è risultato oltre
2.60. Lautista si è messo alla guida completamente ubriaco: il limite
consentito dalla legge è infatti 0,5. Tragedia sfiorata: i tre coinvolti,
due uomini di 42 e 54 anni e una donna di 44 anni, sono stati portati in
ospedale per accertamenti, in codice verde.
ILSARONNO
Saronno, così ubriaca da svenire: 19enne soccorsa in centro
Di Sara Giudici
SARONNO Aveva bevuto così tanto da finire svenuta per strada la 19enne
soccorsa domenica intorno alle 20 dallambulanza della Croce Rossa in via
Garibaldi alla porte del centro storico.
A chiamare i soccorsi alcuni passanti che in via Garibaldi hanno visto la
giovane accasciarsi per terra. Si è temuto il peggio. Qualcuno è anche
intervenuto subito a soccorrerla perchè aveva perso i sensi ed era riversa
sulla strada.
Fortunatamente lambulanza della Croce Rossa di Saronno è arrivata sul posto
in pochi minuti. Ne sono scesi i soccorritori che si sono occupati della
ragazza. Dopo che si è ripresa il personale ne ha disposto il trasferimento
allospedale di Saronno dove al pronto soccorso è stata sottoposta ad alcuni
accertamenti ed è stata tenuta in osservazione. Sono stati subito
rassicurati i presenti sul fatto che le condizioni della ragazza non erano
gravi e che tutto si sarebbe concluso con una brutta disavventura.