Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 16 settembre 2024

16 Settembre 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

NATIONAL GEOGRAPHIC

Otto cose che abbiamo imparato sull’alcol: dai danni per la salute al
successo dei “mocktail”

Gli scienziati stanno scoprendo che anche il consumo moderato di alcol può
essere dannoso per la salute. Ecco tutto quello che sappiamo sugli effetti
indesiderati dell’alcol sul nostro corpo.

dI Amy McKeever

Da tempo si pensa che un bicchiere di vino rosso al giorno abbia dei
benefici per la salute, ma nuove ricerche stanno mettendo in dubbio questa
teoria e secondo gli esperti gli eventuali benefici sono superati dai
rischi.

Gli esseri umani bevono alcolici da migliaia di anni: fa parte della nostra
cultura brindare con gli amici o bere un bicchiere di vino o di birra alla
fine di una lunga giornata.

Ma che effetto fa tutto questo alcol al nostro corpo? Gli scienziati stanno
scoprendo sempre più prove a sostegno del fatto che anche un consumo
moderato di alcolici può essere più dannoso di quanto pensassimo.

L’alcol è una sostanza cancerogena di gruppo 1, collegato ai tumori della
bocca, della faringe, della laringe, dell’esofago, del fegato, del
colon-retto e del seno. Nel 2023, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha
dichiarato che non esiste una quantità sicura di alcol da consumare (*),
aggiungendo che non ci sono prove che i potenziali benefici cardiovascolari
di un bicchiere di vino rosso superino i rischi di cancro.

Inoltre, alcune persone sono più a rischio. Ecco solo alcune delle cose che
National Geographic ha scoperto negli ultimi anni sul modo in cui l’alcol
influisce sul corpo.

1. Gli effetti sono molto più gravi per le donne

“Anche quando consumano la stessa quantità di alcol degli uomini, le donne
sono più suscettibili ai suoi effetti negativi”, ha scritto Meryl Davids
Landau in un articolo di agosto 2023. I decessi legati all’alcol sono in
aumento nelle donne e il rischio di cancro al seno nel corso della vita
aumenta fino al 9% con un solo drink al giorno. L’alcol può anche influire
sulla fertilità e sulla menopausa.

Gli esperti hanno spiegato a Landau che ciò è dovuto in parte al fatto che
le donne hanno più tessuto adiposo e meno acqua corporea rispetto agli
uomini di peso simile, il che porta a una maggiore concentrazione di alcol
nel sangue. “Le donne hanno anche meno enzimi che metabolizzano l’alcol”, ha
scritto. “E si pensa che le loro fluttuazioni ormonali giochino un ruolo
nella rapidità con cui l’alcol si degrada”.

2. Con l’età diventa davvero più difficile bere

Non sono solo le donne ad avere difficoltà a gestire l’alcol: con l’avanzare
dell’età, tutti diventano più vulnerabili.

Non solo quelli delle donne, ma tutti i nostri corpi hanno meno acqua
corporea con l’invecchiamento. “Se a 80 anni si beve la stessa quantità di
alcol che si beveva a 30 anni, il livello di alcol nel sangue sarà molto più
alto”, ha dichiarato Alison Moore, direttore dello Stein Institute for
Research on Aging e del Center for Healthy Aging della UC San Diego,
nell’articolo di Stacey Colino del luglio 2024 sull’invecchiamento e
l’intolleranza all’alcol.

Inoltre, gli enzimi che aiutano il nostro corpo a metabolizzare l’alcol
diminuiscono con l’età. Il cervello che invecchia è anche più vulnerabile
agli effetti dell’alcol, che possono influire sulla coordinazione e
sull’equilibrio, con un rischio maggiore di cadute e tempi di reazione
ridotti.

3. I cambiamenti possono essere repentini

Vi è mai capitato di svegliarvi con i postumi di una sbornia e di sentire
improvvisamente la vostra età? È per una buona ragione. I ricercatori hanno
scoperto che il nostro corpo invecchia in due “esplosioni” a 44 e 60 anni,
come ha riferito Daryl Austin nel settembre 2024. Questi cambiamenti
molecolari possono spiegare alcuni degli improvvisi cambiamenti visibili del
nostro corpo, come il rilassamento della pelle e le rughe.

E questo può anche spiegare il peggioramento dei postumi di una sbornia.
All’età di 44 anni, alcuni dei cambiamenti molecolari osservati dagli
scienziati si sono verificati nelle cellule che influenzano la nostra
capacità di metabolizzare l’alcol.

4. Bere prima di andare a letto fa particolarmente male

Non è una sorpresa che una notte di alcolici possa disturbare il sonno. Ma
gli scienziati stanno scoprendo che anche solo un bicchierino può causare
problemi, come ha riferito Tara Haelle in un articolo del giugno 2023.

“Il sonno è progettato per offrire una sorta di vacanza cardiaca: la
frequenza cardiaca si abbassa, la pressione sanguigna si abbassa e così
via”, ha chiarito Ian Colrain, presidente e CEO di MRI Global, un istituto
di ricerca con sede a Kansas City, nel Missouri. Ma l’alcol aumenta la
frequenza cardiaca e la ricerca di Colrain ha scoperto che anche solo un po’
di alcol può mantenere alta la frequenza cardiaca per quattro ore di sonno.

Bere prima di andare a letto può anche frammentare il sonno REM e aumentare
il rischio di apnea notturna e di dipendenza dall’alcol.

5. Bere in aereo è ancora peggio

Potrebbe essere ancora peggio bere un bicchierino quando si è su un volo a
lungo raggio. Come ha riferito Leah Worthington nel luglio 2024, una nuova
ricerca ha scoperto che l’alcol “peggiora gli effetti dell’alta quota
sull’organismo delle persone, incidendo ulteriormente sul sistema
cardiovascolare, riducendo i livelli di ossigeno nel sangue, aggravando la
disidratazione e compromettendo la qualità del sonno”.

Sebbene le persone giovani e sane siano in grado di tollerare una certa
ipossiemia, ovvero una riduzione dell’ossigeno nei polmoni e nel sangue, le
conseguenze possono essere gravi per le persone anziane o per quelle affette
da malattie cardiache o polmonari.

6. Perché ci si sveglia con l’ansia

Anche le persone giovani e in buona salute non possono sfuggire a un effetto
dell’alcol sul corpo. Se vi siete mai svegliati dopo una serata alcolica
sentendovi nervosi o a disagio, la scienza suggerisce che il colpevole è
proprio l’alcol che avete consumato. Come ha riferito Meryl Davids Landau
nel marzo 2024, l’alcol interferisce con alcuni neurotrasmettitori del corpo
che tengono sotto controllo l’ansia.

Anche quando l’alcol non è più in circolo, il suo sottoprodotto tossico,
l’acetaldeide, può continuare a creare scompiglio. “Nel corso della
giornata, mentre l’acetaldeide viene espulsa, il corpo si riprende
dall’avvelenamento”, spiega Stephen Holt, direttore della clinica per il
recupero delle dipendenze dell’ospedale Yale-New Haven. Questo può causare
sintomi come nausea e stanchezza, che a loro volta possono far aumentare
l’ansia.

7. Gli effetti dell’alcol possono essere annullati nel giro di poche
settimane

L’acetaldeide si accumula anche nelle cellule del fegato. La durata di
questo fenomeno può determinare l’entità dei danni subiti dal fegato. Ma la
buona notizia è che questi effetti possono essere annullati in poche
settimane, il che suggerisce che iniziative come il cosiddetto Dry January
(una campagna lanciata nel Regno Unito per convincere le persone ad
astenersi dall’alcol per il mese di gennaio) è più di una effimera tendenza
salutistica, come ha riferito Rachel Fairbanks nell’ottobre 2023.

“Il fegato ha un’enorme capacità rigenerativa”, afferma Paul Thomes,
ricercatore dell’Università di Auburn, il cui lavoro si concentra sul
meccanismo dei danni indotti dall’alcol. Dei quattro stadi della malattia
epatica legata all’alcol, i primi tre possono essere invertiti semplicemente
evitando di bere.

8. Volete fare una pausa? Questi semplici consigli possono essere d’aiuto

Man mano che scopriamo di più sui danni dell’alcol sulla nostra salute,
emergono nuove alternative. I mocktail e altre bevande analcoliche stanno
guadagnando popolarità e hanno anche un sapore migliore grazie ai nuovi
sviluppi della scienza alimentare. Come abbiamo riportato in precedenza, gli
studi dimostrano che queste bevande aiutano davvero a ridurre il consumo di
alcolici e ad attenuarne gli effetti nocivi sulla salute.

Anche la rivalutazione dell’essere sobri è in crescita, compreso quando si
viaggia e si è in vacanza, come abbiamo riferito nell’aprile 2023. (Anche
quelle culture in cui un bicchiere di vino o di birra o un bicchierino di
qualcosa di amaro sono tipicamente considerati parte del viaggio). Molte
compagnie turistiche offrono persino escursioni dove è prevista l’astensione
dagli alcolici. “Le persone sono felici di viaggiare con chi ha vissuto
un’esperienza di vita simile”, ci ha detto Lauren Burnison, fondatrice di We
Love Lucid, una compagnia europea di tour sobri. “C’è un’atmosfera così
allegra ed è fantastico svegliarsi senza i postumi della sbornia”.

Questo articolo è stato pubblicato originariamente in lingua inglese su
nationalgeographic.com.

(*) Nota: l’Organizzazione Mondiale della Sanità lo dichiara almeno dal
1992.

M2O.IT

Patrick Topping ha organizzato un party alcol-free: “Un’alternativa per chi
vuole divertirsi senza bere”

La techno è musica da drogati; per riuscire a fare le sei di mattina in
discoteca uno deve per forza sballarsi; se non bevi almeno due drink non
riesci a divertirti. Questi sono solo alcuni dei luoghi comuni che girano
intorno al mondo della notte e che piano piano – per fortuna – stanno
cadendo come birilli davanti alle modalità sempre nuove di intrattenimento.
L’ultima iniziativa è quella che porta la firma di Patrick Topping: per
celebrare il sober october, la sfida social che prevede l’astinenza
dall’alcol per tutto il mese di ottobre, il dj britannico ha organizzato un
party diurno dove non saranno servite bevande alcoliche.

“Ho iniziato a suonare da completamente sobrio nel lontano 2017 e questo ha
cambiato radicalmente il mio approccio con la musica e in generale con il
mondo della notte, migliorando notevolmente la mia salute fisica e mentale”,
ha scritto sul suo profilo Instagram. La sua iniziativa, ci tiene a precisa,
non vuole in alcun modo stigmatizzare l’alcol o coloro che si concedono un
drink quando vanno a ballare nei club: “Il mio obiettivo è soltanto quello
di offrire un’alternativa per il sober october, dove le persone possono
venire a divertirsi senza sentire la pressione sociale di dover per forza
consumare un drink alcolico”. (*) “Dalla mia esperienza come persona sobria
che va nei club, ho scoperto che l’assenza dell’alcol aumenta di molto
l’attenzione anche sulla musica”, prosegue. “Sto cercando di creare
un’esperienza dove più persone possibile possano vivere collettivamente
questo fermento. Sarà anche un evento daytime, così tutti saranno pieni di
energia. Adoro l’idea che le persone possano venire e non sentirsi stanche o
affaticate il giorno dopo a causa della sbornia”. Topping non ha ancora
svelato i dettagli del suo evento. Al momento non ci sono né una data
precisa – sappiamo solo che sarà a ottobre – né un luogo e tantomeno una
line up. Tutto ciò che potete fare è registrarvi passando dal link sul suo
profilo Instagram e attendere ulteriori info che arriveranno presto.

L’annuncio di Topping arriva in un momento in cui l’attenzione verso il tema
della sober curiosity è altissima, soprattutto tra i giovanissimi. Un
sondaggio effettuato nel 2023 dal portale inglese Drinkaware ha dimostrato
che un giovane inglese su quattro (26%) al di sotto dei 25 anni è
completamente astemio. Questa svolta salutista non è una novità: a partire
dal 2015, il consumo di bevande non alcoliche (gassate, zuccherate e non) è
aumentato del 506%, mente le ricerche sulla sober curiosity sono schizzate
alle stelle dopo lo scoppio della pandemia da Covid.

(*) Nota, bravissimo. Parlando della “pressione sociale di dover per forza
consumare un drink alcolico” ha centrato il punto.

SPECCHIO DEI TEMPI

Un soffio ti può salvare la vita: alcol test gratuiti per prevenire la guida
in stato di ebrezza

Torna Un soffio ti può salvare la vita, il progetto nato per contrastare gli
incidenti del sabato sera legati all’abuso di alcol, promosso da Fondazione
Specchio dei tempi, l’Arma dei Carabinieri, Federfarma Torino e Ordine dei
farmacisti di Torino.

L’iniziativa, che si rivolge principalmente ai giovani di età compresa tra i
18 e i 24 anni, ha l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della guida in
stato di ebbrezza, promuovendo una cultura del consumo responsabile di
alcol.

Dopo il successo della prima edizione del 2023, il progetto riprende con
circa 15 nuove tappe. La prima si terrà a Torino il 21 settembre, in zona
Panche, con appuntamenti successivi già programmati per il 19 ottobre e il
23 novembre, dalle 22 alle 2 di notte.

Nel corso di queste serate, i Carabinieri e il team di Specchio dei tempi
avranno un ruolo preventivo ed educativo, invitando i giovani a sottoporsi
volontariamente a test alcolici tramite self-test o etilometro, assistiti da
medici volontari presenti a bordo dello Specchiobus, un camper attrezzato
con ambulatori mobili.

Quest’anno, l’iniziativa si arricchisce con attività di formazione nelle
scuole superiori, in particolare nelle classi quinte, con l’obiettivo di
preparare i futuri neopatentati ai rischi legati al consumo di alcol.

Durante le serate della movida, la prevenzione sarà rafforzata coinvolgendo
anche gli studenti già formati, stimolandoli a riflettere sui pericoli reali
della guida sotto effetto di alcol.

L’educazione e la sensibilizzazione restano al centro del progetto, con
l’obiettivo di ridurre le tragedie del sabato sera.

UDINE TODAY

Controlli di polizia per Friuli Doc

A Friuli Doc udinese ubriaco al pomeriggio otto volte oltre al limite

Controlli serrati della Polizia di Stato sulle strade della città e dintorni
in occasione della 30esima edizione della manifestazione enogastronomica

Controlli serrati a Udine in occasione di Friuli Doc. Spicca il caso di un
uomo di 50 anni, udinese, che si è messo alla guida ubriaco con un tasso
alcolemico di otto volte superiore al limite del consentito. Nel dettaglio
si trattava di 3,75 grammi per litro di sangue. È successo alle 16 di
domenica pomeriggio, quando il cinquantenne si trovava al volante della sua
vettura al limite dell’area pedonalizzata.

I controlli

Tra venerdì 13 e domenica 15 settembre i 20 operatori della Polizia stradale
hanno operato anche nell’anello esterno della città, soprattutto lungo viale
Palmanova. Hanno sottoposto a controllo etilometrico con precursore 310
conducenti, di cui 10 con etilometro omologato, dei quali 7 sono risultati
positivi. Gli accertamenti hanno generato in totale sette patenti ritirate e
85 punti patente decurtati. Nello specifico sono state contestate due
violazioni con fascia di punibilità da 0,51 a 0,8 grammi di alcool per litro
di sangue, quattro violazioni con fascia di punibilità da 0,81 a 1,5 grammi
di alcool per litro di sangue e una violazione con fascia di punibilità
superiore a 1,5 grammi per litro di sangue. (*)

Area pedonale

Sono stati numerosi gli interventi degli uomini della questura di Udine per
persone che avevano alzato il gomito durante le quattro giornate della
festa. In più occasioni è stato necessario far intervenire anche il
personale della Croce rossa per cure mediche ma, nella maggior parte dei
casi, i soggetti coinvolti non hanno creato disturbo. Solo in un singolo
caso è stato necessario un intervento più “energico” del personale
dell’ordine pubblico in centro, che ha portato alla denuncia per ubriachezza
molesta di un cittadino straniero.

In autostrada

Durante la notte di venerdì 13 una pattuglia di vigilanza autostradale in
servizio alla Polizia stradale di Palmanova ha notato un pulmino nove posti
Ford Transit che procedeva in modo anomalo. Il mezzo si spostava in modo
repentino e senza motivo dalla corsia di marcia normale a quella di
emergenza. Gi altri automobilisti erano costretti a brusche manovre per
evitare l’impatto con il mezzo. La pattuglia ha intercettato il mezzo e lo
ha bloccato presso l’area di servizio “Gonars sud”. L’uomo alla guida era
così alterato dall’alcol da non reggersi praticamente in piedi. Alla prova
con l’etilometro è risultato avere un tasso di alcol nel sangue superiore di
cinque volte rispetto a quanto è consentito dalla legge. Immediato il ritiro
della patente di guida e l’affidamento a terzi del veicolo.

(*) Nota: bravi, ottima iniziativa. Da ripetere in modo analogo in ogni
manifestazione organizzata nel nome della birra o del vino.

DIFESAPOPOLO.IT

Campanelli d’allarme.

Il consumo di alcol è un problema molto serio per gli adolescenti

Il coma etilico di una ragazzina il primo giorno di scuola solleva molti
interrogativi

Coma etilico. Il Ministero della Salute lo spiega così: si tratta di una
“intossicazione acuta da alcol, si verifica quando si raggiungono livelli
eccessivi di alcool etilico nel sangue. Questa condizione non deve mai
essere sottovalutata, potendo il coma provocare danni irreversibili al
sistema nervoso o la morte del soggetto”.

Questa è la condizione in cui si è trovata una ragazzina di 14 anni a
scuola, il primo giorno dell’anno scolastico.

Ne hanno parlato i media, raccontando di come la vicenda sia accaduta in
provincia di Lecce: la ragazzina si è sentita male nel bagno della scuola
poco prima della fine delle lezioni, è stata soccorsa e ricoverata d’urgenza
in ospedale. Ha rischiato la pelle.

Naturalmente sull’accaduto è scattata un’indagine per accertare le modalità
ed eventuali responsabilità. Dai primi racconti pare che la quattordicenne
abbia bevuto vodka, portata in classe in una borraccia. Non sarebbe stata
sola, lo avrebbe fatto con alcune compagne, le stesse che hanno dato
l’allarme nel momento in cui la studentessa ha cominciato a sentirsi male.

Perché parlarne? Anzitutto perché il consumo di alcol è un problema molto
serio per gli adolescenti. Secondo i dati riferiti da fonti sanitarie in
Europa si stima che l’80% degli adolescenti tra i 15 e i 16 anni faccia un
uso abituale di alcol; in Italia la percentuale è addirittura più alta,
arrivando all’84% e risulta che spesso si comincia ad abusare dell’alcol già
a partire dai 13 anni.

Siamo dunque di fronte a un fenomeno importante, di fronte al quale anche la
scuola non può far finta di niente. Il tema di fondo è quello delle
dipendenze e a questo proposito si ricorderà come da anni l’istituzione
scolastica si sia interrogata su come intervenire, anche con percorsi
specifici.

Il fatto del Leccese, inoltre, colpisce perché avvenuto proprio tra le aule
scolastiche e al primo giorno di lezione: come se il momento del ritrovarsi
– a scuola in questo caso – sia stato un detonatore per un comportamento al
limite e rischioso. Legato tra l’altro – subito è stato avanzato il sospetto
– a una “sfida social”, cioè a uno di quei comportamenti amplificati dagli
strumenti digitali e tesi a mettere alla prova se stessi spesso in
situazioni difficili o pericolose. “Save the children”, ad esempio, mette in
guardia da tempo su queste sfide che – spiega – “sono sempre più diffuse sul
web e suscitano l’interesse di un gran numero di persone, coinvolgendo
soprattutto le bambine, i bambini e gli adolescenti”. Alcune di queste
sfide possono avere esiti anche drammatici, come talvolta le cronache hanno
riferito.

Parliamo dei più giovani e in questo caso l’attività di prevenzione diventa
fondamentale. L’attenzione degli adulti va moltiplicata, così come
l’educazione all’uso responsabile degli strumenti digitali a disposizione, a
cominciare dagli smartphone, vera porta spalancata verso il web e tutto
quanto contiene.

Di nuovo torna il tema della scuola, che è un luogo importante nel quale si
gioca la vita dei più giovani. Qui passano tanto tempo e qui possono avere a
disposizione adulti attenti al loro sviluppo, accedere a conoscenze e
abilità che ne fanno, piano piano, persone responsabili.

Ecco allora che il fatto di Lecce può suonare come un campanello di allarme
e di richiamo all’attenzione educativa. Assume un significato simbolico che
va ben oltre l’accaduto (su cui non tocca qui giudicare). Ricorda
preoccupazioni e prospettive, compiti e responsabilità, costringe a ridire e
rinnovare l’impegno di chi si occupa di educazione (anche ben oltre la
scuola, naturalmente).

CORRIERE SALENTINO

“Ubriaco, passò con il rosso” e uccise pedone sulle strisce pedonali:
cameriere condannato a oltre 5 anni

F.Oli.

COPERTINO/LEQUILE (Lecce) – Positivo all’alcol test passò con il rosso prima
di investire e uccidere Osvaldo De Mitri, un 86enne, originario di Lequile,
il pomeriggio del 31 ottobre 2023, all’uscita dalla clinica Città Bianca,
alla porte di Lecce. L.M., cameriere di 46 anni, residente a Copertino, è
stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione con l’accusa di omicidio
stradale aggravato (5 anni e 10 mesi, la richiesta della pm Donatina
Buffelli, invocata in una precedente udienza). La sentenza è stata emessa
dal giudice per l’udienza preliminare Angelo Zizzari, al termine del
processo che si è celebrato con il rito abbreviato (consente uno sconto di
un terzo della pena). A carico dell’imputato, al quale è stata comunque
esclusa la recidiva, è stata anche revocata la patente di guida.

L.M., quel giorno, si trovava alla guida di un Fiat Doblò lungo la
provinciale 7 che da Arnesano conduce verso Lecce. Non rispettò il rosso,
racconta l’inchiesta condotta dagli agenti della polizia locale sotto il
coordinamento del pm Alberto Santacatterina, e sulle strisce pedonali
travolse l’anziano appena uscito dalla clinica insieme ad altre quattro
persone, rimaste illese. L’anziano venne centrato in pieno compiendo un volo
di qualche metro e finendo al centro della carreggiata. I mezzi di soccorso
giunsero dal vicino ospedale Vito Fazzi dopo pochi minuti ma il personale
del 118 non riuscì a far altro che constatarne il decesso: troppo gravi le
ferite riportate.

Il conducente del furgoncino arrestò la sua corsa partecipando, seppur in
disparte, ai rilievi della polizia locale. Gli ulteriori accertamenti
delinearono l’esatta dinamica con altri dettagli: il conducente del
furgoncino, oltre ad aver superato l’impianto semaforico con il rosso e con
un tasso alcolemico di 1,6 g/l, viaggiava a una velocità di 78 km/h su un
tratto di strada in cui il limite è di 50. Le verifiche affidate a un
consulente informatico esclusero che l’uomo fosse al cellulare nel momento
in cui si è verificato l’incidente ma non risparmiarono l’uomo dai
domiciliari.

Il dispositivo prevede anche un maxi risarcimento in favore dei familiari
della vittima, parti civili con gli avvocati Davide Pastore e Giuseppe
Marasco, che si sono avvalsi di una consulenza sulla dinamica dell’incidente
a firma dell’ingegnera Luigina Quarta. Novanta giorni per conoscere il
deposito delle motivazioni. Subito dopo gli Roberto Gubello e Daniele Scala
potranno presentare appello.

POLESINE24

Rovigo

“Guidava ubriaca”. Ma un modulo la salva

La giovane automobilista finisce assolta

Lorenzo Zoli

L’incidente fu impressionante, con l’auto finita ribaltata. Per fortuna,
nessuna conseguenza grave per la giovane al volante, che dovette, comunque,
essere trasportata in ospedale.

Per quanto riguarda la dinamica, i soccorritori ebbero l’impressione che
l’assunzione di alcool potesse avere avuto parte nell’accaduto. O che,
comunque, l’automobilista avesse bevuto. Nella vettura venne trovata anche
una bottiglia di spumante.

Una volta trasportata la conducente in ospedale, la giovane si oppose agli
esami che avrebbero dovuto rilevare la quantità di alcool nel sangue. Un
rifiuto che, come previsto dalla normativa, fa comunque scattare un
procedimento per guida in stato di ebbrezza. Quello a carico
dell’automobilista l’ha portata, in particolare, nella mattinata di oggi, di
fronte al giudice del Tribunale di Rovigo.

Era difesa dall’avvocato del foro di Rovigo Michele Ciolino che ha eccepito
quello che, a suo avviso, era un problema in grado di invalidare l’intero
impianto accusatorio. Vale a dire il fatto che, nei moduli rilasciati alla
giovane dall’ospedale, non fosse prevista la dicitura nella quale si
confermava come le fosse stata effettivamente fatta presente la possibilità,
in quel frangente, di essere assistita da un legale.

Questo perché, per consolidata giurisprudenza, il test alcolimetrico è
equiparato a un accertamento tecnico irripetibile, cioè che si può eseguire
una sola volta. Da qui l’importanza di garantire l’indagato, in quella
singola occasione, prevedendo la possibilità che possa essere assistito da
un avvocato.

La mancanza della “certificazione” che di questa garanzia fosse stata data
piena informazione è stata l’ossatura dell’arringa dell’avvocato Ciolino. Il
giudice, dopo una breve camera di consiglio, ha disposto l’assoluzione.

ANTEPRIMA24

Alcol ai minori, giovane si sente male: sospeso locale alle porte della
città

Nei giorni scorsi il Questore di Benevento ha adottato, ai sensi dell’art.
100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, un provvedimento con
il quale è stata disposta la sospensione per la durata di quindici giorni
dell’attività di un disco – bar del capoluogo.

Il provvedimento trae origine a seguito dell’intervento effettuato da
personale dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico alle ore
01.00 circa dell’11 settembre u.s. dopo che alla Sala Operativa erano
pervenute numerose segnalazioni di musica ad alto volume provenienti da un
pubblico locale.

Sul posto la pattuglia verificava che era in corso una festa con musica ad
alto volume riprodotta da un dj a cui stavano partecipando numerosi ragazzi
quasi tutti minorenni, studenti di istituti scolastici del capoluogo, nonché
veniva riscontrata la presenza di personale medico del 118 intervenuto per
prestare soccorso ad una minore di anni 16 in stato di intossicazione
alcolica.

A seguito di accertamenti si appurava che erano stati somministrati nel
corso della serata bevande alcoliche a minorenni tra cui anche quella che
aveva provocato il malore alla minorenne soccorsa dai sanitari.

Pertanto, per la necessità di prevenire l’illecita somministrazione di
alcolici ai minori, al fine di tutelare la salute degli stessi nonché di
prevenire la situazione di rischio e pericolo che il predetto fenomeno
comporta per la sicurezza e l’incolumità pubblica, è stato adottato il sopra
citato provvedimento.

TORINO TODAY

Vende una bottiglia di vodka a due minorenni e una sviene, locale dei guai a
Nichelino

Disposta una multa che può arrivare fino a 2mila euro e sospesa l’attività

Quella degli alcolici venduti ai minorenni è una piaga che non accenna a
fermarsi. Alla fine di luglio 2024 una 15enne residente a Nichelino era
finita in ospedale. Dopo avere bevuto della vodka acquistata in un locale
del centro cittadino è svenuta ed è stata soccorsa da una sua amica e
coetanea. Una pattuglia della polizia locale era intervenuta a soccorrere le
due vicino al ponte Unità d’Italia e poi fortunatamente tutto si era risolto
per il meglio, col trasporto della ragazzina al Santa Croce di Moncalieri e
l’affidamento delle due ai rispettivi genitori una volta che questa aveva
smaltito la sbornia.

Un mese e mezzo di indagini, poi la chiusura dell’attività

La vicenda non si è chiusa così. Gli agenti hanno effettuato indagini
sull’esercizio che aveva venduto la bottiglia del superalcolico alle due
minorenni. Dopo un mese e mezzo, nella prima metà di settembre 2024 gli
agenti si sono recati nel locale, che si trova in via Torino a due passi dal
municipio e non è nuovo a fatti analoghi (che avevano già comportato la
sospensione dell’attività). In questo caso è scattata una nuova multa, che
verrà decisa dalla prefettura una volta ricevuti gli atti, oltre alla
segnalazione allo sportello unico per le attività produttive. L’attività è
stata temporaneamente chiusa.

Che cosa prevede la normativa

Per quanto riguarda gli alcolici venduti o somministrati ai minorenni, la
normativa in vigore prevede che “salvo che il fatto non costituisca reato,
si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 250 a mille euro a
chiunque vende (o somministra) bevande alcoliche ai minori di anni 18. Se il
fatto è commesso più di una volta si applica la sanzione amministrativa
pecuniaria da 500 a 2mila euro con la sospensione dell’attività (da quindici
giorni a tre mesi)”.

BLUNOTE.IT

A Taranto corso gratuito di sensibilizzazione su alcol, azzardo e benessere
comunitario

Il Dipartimento Dipendenze Patologiche – SerD ASL Taranto, in collaborazione
con l’Acat Taranto (Associazione Provinciale Club Alcolici Territoriali),
organizza un corso gratuito di sensibilizzazione sull’approccio
ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati, azzardo correlati e complessi,
oltre che sulla promozione del benessere nella comunità. Il corso, basato
sul metodo ideato dallo psichiatra croato Prof. Vladimir Hudolin, è aperto a
tutti fino a un massimo di 70 partecipanti. Le iscrizioni sono aperte fino a
venerdì 20 settembre.

Il corso si svolgerà dal 23 al 28 settembre presso l’Istituto Istruzione
Superiore Statale “Augusto Righi”, situato in Via D’Alò Alfieri 120 a
Taranto. Per informazioni e iscrizioni è possibile contattare Acat Taranto
OdV ai seguenti recapiti: email mariaantonia.papapietro@unifg.it
<mailto:mariaantonia.papapietro@unifg.it> (cell. 346 7431529) o
emmacavalieri@libero.it <mailto:emmacavalieri@libero.it> (cell. 347
3520859).

L’iniziativa ha diversi obiettivi, tra cui sensibilizzare la comunità
sull’importanza di mettere in discussione convinzioni e stili di vita legati
al consumo di alcol e all’azzardo, oltre a comportamenti associati alle
dipendenze. Mira inoltre a promuovere il benessere personale e comunitario,
diffondendo la cultura dell’auto mutuo aiuto, della collaborazione tra
servizi pubblici e privato sociale, e della coesione sociale in un’ottica di
sostenibilità ambientale.

Il corso è rivolto principalmente a operatori e professionisti sociali e
sanitari, amministratori, insegnanti, studenti delle scuole superiori e
universitari, genitori, volontari, membri di club e gruppi di
auto-mutuo-aiuto, e a tutti i cittadini interessati. È stata richiesta
l’attribuzione di crediti formativi ECM per gli operatori sanitari
partecipanti.

La segreteria scientifica del corso è affidata alla Dott.ssa Vincenza Ariano
e alla Dott.ssa Maria Antonia Papapietro. Lo staff è composto da Giovanni
Aquilino, Vito Campanile, Emma Cavalieri, Donatella Consonni, Agostino
Goisis, Nicola Onorati e Olga Tataranni, con Stella Labarilge e Lella
Zambetti nel ruolo di co-conduttori di gruppo.

Il programma prevede attività in plenaria, lavori in piccoli gruppi,
esperienze dirette presso i club attivi sul territorio e laboratori di
sensibilizzazione basati sul metodo del Prof. Hudolin. L’obiettivo è formare
“Promotori di Benessere” in grado di contribuire allo sviluppo di comunità
solidali e coese.

OPEN

Nardò, australiano ubriaco si denuda nel centro per il suo addio al
celibato: picchiato e mandato all’ospedale da 20 ragazzi

Il giro in città dopo un bicchiere di troppo e, forse, una sfida persa. Il
pestaggio è avvenuto a due passi dal Commissariato della città

Un giovane australiano è stato linciato da una folla inferocita nella serata
di venerdì 13 settembre. È accaduto nel Salento, a Nardò, località dove il
turista si era recato con degli amici per festeggiare il suo addio al
celibato. Dopo la bevuta, il gesto goliardico: un giro nudo per il centro
storico. Lì è stato intercettato e picchiato da un nutrito gruppo di
ragazzi. Ora è ricoverato in ospedale.

L’aggressione di gruppo

Una serata paradossale. E non solo perché il 13 settembre in provincia di
Lecce piove a dirotto e il vento svuota le strade. A Nardò sono pieni solo i
locali, come quello in cui una comitiva di australiani sta festeggiando
l’imminente matrimonio di un loro connazionale. A un certo punto, complici i
bicchieri bevuti durante la serata, il gesto goliardico. O forse una sfida
persa. Il futuro sposo si denuda completamente ed esce per strada sotto la
pioggia. La poca gente che è in giro per le strade prende il telefonino in
mano per riprendere la scena. Finché, in piazza della Repubblica a pochi
passi dal commissariato di Polizia, una ventina di ragazzi accerchiano
l’uomo e lo bloccano. Pugni, calci, alcuni lo colpiscono con delle spranghe.
Poi si allontanano.

Opinione pubblica divisa

All’arrivo dei soccorritori, il giovane è trasportato in ospedale. Le ferite
riportate non sono gravi: qualche medicazione e poi viene dimesso. Le forze
dell’ordine stanno ancora lavorando per risalire all’identità degli
aggressori. Intanto però i video che immortalavano la bravata e il pestaggio
sono diventati virali sui social. Molti condannano la violenza del
gruppetto. Non pochi suggeriscono che il turista se la sia cercata,
compiendo un gesto indecoroso. Gli abitanti di Nardò risollevano il perenne
tema sicurezza. «Venti giorni fa in Consiglio comunale ho parlato di una
città totalmente fuori controllo», ha attaccato il consigliere Alberto Gatto
a la Repubblica, «al sindaco evidentemente piacciono di più questi
siparietti, mentre il Commissariato non riesce più a garantire sicurezza e
decoro urbano in questa città».

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