Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 17 gennaio 2024

17 Gennaio 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

FONDAZIONE VERONESI

ONCOLOGIA

Donatella Barus

Alcol ridotto o azzerato, e il rischio di tumore scende

Smettendo di bere o riducendo l’alcol ci sono effetti concreti sul rischio
di cancro. Ecco per quali tumori è più evidente

Che l’alcol sia causa di almeno sette diversi tipi di tumori è ormai
acclarato, ma che cosa accade al rischio di cancro se si smette di bere o se
si riducono i consumi? L’aumento di rischio oncologico dovuto agli alcolici
è reversibile? La risposta arriva dall’IARC (l’Agenzia per la ricerca sul
cancro dell’Oms), che ha condotto una revisione delle attuali conoscenze,
giungendo a conclusioni importanti per almeno due dei più pericolosi tumori
alcol-correlati.

VANTAGGI EVIDENTI SUL RISCHIO PER ESOFAGO E BOCCA

Il team internazionale di ricercatori ha raccolto prove sufficienti a
dimostrare che smettendo di bere o bevendo meno si riduce il rischio di
cancro all’esofago e di tumori del cavo orale. Lo studio ha invece portato
prove limitate per quanto riguarda i tumori del seno, del colon-retto e
della laringe; prove al momento inadeguate per quanto riguarda i tumori del
fegato e della faringe. I risultati sono stati anticipati in una sintesi
apparsa sul New England Journal of Medicine e saranno oggetto di un manuale
IARC dedicato in uscita a metà del 2024.

GLI OBIETTIVI DELLO STUDIO

È importante chiarire che i livelli di evidenza riscontrati dallo studio
(sufficiente, limitato, inadeguato) si riferiscono all’effetto dello stop
all’alcol sul rischio di tumore. Non discutono il nesso di causalità né
ridimensionano il ruolo dell’alcol come fattore di rischio, che resta tale
in tutte le forme di cancro considerate (tumori del cavo orale,
dell’esofago, della mammella, del colon-retto, del fegato, della faringe e
della laringe). Questa indagine è un tassello necessario a comprendere
l’impatto dell’alcol sulla nostra salute e soprattutto le possibilità
concrete di limitarlo, modificando i comportamenti.

IL CASO DEI TUMORI DEL FEGATO

In particolare, colpisce che non siano evidenti prove di riduzione del
rischio per i tumori del fegato. Perché nei forti bevitori che smettono non
si rilevano meno casi di epatocarcinoma rispetto a chi continua a bere? Gli
autori della ricerca ipotizzano delle spiegazioni: dati scarsi (un solo
studio considerato) e la presenza di fattori di rischio concorrenti. In
altre parole: i forti bevitori spesso sviluppano cirrosi epatica, che nelle
sue fasi avanzate è un precursore del carcinoma epatico. I malati di cirrosi
in fase avanzata che continuano a bere possono non arrivare a sviluppare un
tumore perché non ne hanno il tempo, cadendo prima vittime della cirrosi
stessa.

IN CHE MODO BERE MENO RIDUCE IL RISCHIO DI CANCRO?

In che modo la vita da astemio o da bevitore moderato aiuta a limitare le
possibilità di ammalarsi di tumore? La riduzione dei consumi di alcolici,
rilevano gli autori, ha effetti rilevabili su almeno tre dei meccanismi noti
con i quali l’alcol promuove la formazione di tumori nell’organismo:

* in primo luogo cessa e cala rapidamente la formazione di
acetaldeide (un sottoprodotto del metabolismo dell’alcol, responsabile di
danni a livello cellulare) nel tratto digerente

* in secondo luogo nello spazio di alcuni mesi fino a qualche anno si
riduce il danno alle cellule del sangue e del cavo orale

* infine nelle persone con problemi di alcolismo la cessazione
inverte la tendenza all’aumento della permeabilità intestinale e
l’alterazione del microbioma.

Come ricorda l’Oms, è l’Europa a detenere il primato dei consumi di alcolici
e di bevitori. Ed è in Europa che 200 milioni di persone sono a rischio di
tumori alcol-correlati. Degli oltre 740.000 casi di tumori legati all’alcol
stimati nel 2020 nel mondo, uno su quattro si è registrato nel Vecchio
Continente.

IL SECOLO XIX 17 gennaio 2024

IL CASO

Alcol, a Genova 1.400 sanzioni in sei mesi.

“Calate le richieste d’intervento”

Gli assessori Gambino e Bordilli: “I divieti funzionano”.

Pochi i verbali per chi vende fuori orario. A Sampierdarena posto fisso di
polizia locale contro risse, spaccio e furti

ALESSANDRO PALMESINO

Genova – L’ultimo giro di vite anti alcol ha compiuto sei mesi e il
bilancio, secondo il Comune, può dirsi positivo: le sanzioni sono state
numerose ma, sottolinea l’assessore comunale alla Sicurezza e alla Polizia
locale, «in calo ed è quello che sottolinea l’avvicinamento all’obiettivo,
che non è sanzionare ma evitare situazioni di degrado».

Le multe sono state in sei mesi 1.417, di cui 850 nei primi tre mesi
“sperimentali” dell’estate scorsa: l’ordinanza è stata prorogata a settembre
per dodici mesi e al momento non ci sono segnali di volerla cambiare. L’85%
delle sanzioni ha colpito chi è stato pizzicato a consumare o detenere
alcolici fuori dagli orari e luoghi consentiti. Solo otto multe (lo 0,6%)
invece hanno interessato gli esercenti che hanno venduto alcolici fuori
orario o “confondendo” vendita con somministrazione. Nel corso dei tre mesi
successivi (ottobre, novembre e dicembre) le multe sono calate di numero, ma
non in modo drastico.

Nel luglio scorso, dopo una prima stesura piuttosto draconiana (che impediva
a chiunque di bere anche solo una birra sulla spiaggia dopo le 16), Tursi ha
poi rapidamente corretto l’ordinanza rimasta in vigore, che tuttora
sostanzialmente vieta il consumo di alcolici fuori da bar e dehors dalle 22
alle 6 in tutta la città, ma che diventano dalle 12 alle 8 del mattino in
Centro storico e Sottoripa, Canevari, Giardini Cavagnaro, Vernazzola,
spiaggia di Voltri e laghetti di San Carlo di Cese, zone di Quinto,
Sampierdarena, Rivarolo, Sestri Ponente. Le sanzioni variano tra i 100 e i
500 euro: in alcune zone è anche vietato lo “stazionamento” (e le multe in
questo caso sono state finora 47).

«Anche se non abbiamo dati di confronto precisi rispetto al passato, perché
l’ordinanza del 2023 è andata a colpire situazioni specifiche che prima non
erano contemplate allo stesso modo, quello che ci conforta è che le
richieste di intervento alla polizia locale per consumo di alcol o
schiamazzi per ubriachezza molesta, la scorsa estate, sono calate di un
20-25%. D’inverno i fenomeni di “movida” tendono a concentrarsi più nel
Centro storico che è una zona che conosciamo bene, specialmente come tipo di
frequentazione: in ogni caso anche qui non abbiamo assistito come reazione
all’ordinanza uno “spostamento” della movida verso zone limitrofe, dove la
norma non è in vigore».

Le “zone rosse” che hanno fatto più lavorare la polizia locale nei mesi
scorsi «sono state, oltre al Centro storico che resta l’area più monitorata,
oltre che più grande, Sampierdarena, Borgo Incrociati e Sestri Ponente –
continua Gambino – In quest’ultimo quartiere, dopo avere già negli anni
scorsi migliorato le condizioni della zona di fronte a Fincantieri, siamo
dovuti intervenire con attenzione, anche su richiesta dei commercianti,
specialmente nelle strade vicine che portano alla stazione ferroviaria, e
fino a piazza Baracca».

A Borgo Incrociati, la situazione è più complessa: «Lì, davanti alla
metropolitana, da tempo c’è un problema di persone con problemi complessi,
alcolismo unito a situazioni di forte disagio: infatti siamo intervenuti
anche con i servizi sociali e il Serd (Servizio dipendenze dell’Asl, ndr) e
abbiamo avuto dei risultati – spiega l’assessore – Diverso invece il caso di
via Canevari dove c’era un fenomeno di assembramenti sulla strada, che
peraltro è molto stretta, di persone che bevevano in modo incontrollato.
Anche lì la situazione è migliorata».

Tra le “zone rosse”, c’è quella del corso del Varenna, torrente che porta a
San Carlo di Cese e che negli anni scorsi, con la bella stagione, era
diventata spesso teatro di barbecue e festicciole ad alto tasso alcolico.
«In quella zona i risultati sono arrivati soprattutto grazie alla presenza,
durante i fine settimana, di personale della polizia locale sui mezzi
pubblici, e in strada per fare alcoltest ai conducenti – aggiunge Gambino –
Il che ha mitigato la presenza di questi fenomeni».

L’ordinanza di luglio faceva riferimento anche a campagne educative per la
sensibilizzazione sul problema e per la prevenzione di comportamenti
scorretti. «Per tutta l’estate abbiamo fatto incontri con il camper della
polizia locale sulla scorta della campagna nazionale “Pensaci prima” (contro
la guida in stato di ebbrezza, ndr). Anche su questo fronte, almeno per
quello che riguarda i nostri controlli, abbiamo constatato che nonostante i
controlli siano aumentati rispetto al 2022, le sanzioni sono calate».

Che però ci sia da fare ancora molto lavoro lo conferma l’annuncio di ieri
dello stesso Gambino, il quale ha disposto dai primi di gennaio
l’istituzione di un posto fisso di agenti a Sampierdarena.

«Dal dialogo con Municipio e Civ di zona è emersa una criticità relativa a
microcriminalità, spaccio, risse e furti – commenta Gambino – Sono fenomeni
slegati tra loro ma che chiedono la massima attenzione da parte nostra. Si
tratta di 12 agenti al giorno, come già avviene in via Prè e a Sottoripa.
Nel weekend il presidio va dalle 20 alle 2 di notte, nei feriali dalle 13
alle 20, in un giorno che cambiamo ogni settimana. Continueranno poi i
regolari servizi, soprattutto in borghese, che nel corso dell’anno passato
hanno portato ad ottimi risultati, con un incremento di sanzioni per abuso
di alcol, e di arresti per spaccio, in alcune aree critiche, come i giardini
della Fiumara, via Buranello e piazza Vittorio Veneto», quest’ultima
particolarmente colpita dal fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.
Gambino ieri ha anche assicurato che «entro quest’anno la polizia locale
sarà dotata dei taser che il Comune sta acquistando», per quanto abbia
sottolineato come «i tempi per vedere agenti dotati dell’apparecchio non
saranno rapidissimi».

L’ordinanza compie sei mesi e «andrà avanti per altri otto senza che si veda
la necessità di modifiche – assicura l’assessora comunale al Commercio Paola
Bordilli – Ricordo che quest’ultima è figlia dei primi interventi organici
che abbiamo cominciato a mettere in campo già nel 2017-18. Ovviamente c’è
sempre un periodo di rodaggio e poi di assestamento». Le multe per vendita
illecita sono molto poche. «Gli esercenti sono attenti a non fare errori, e
anche se qualche chiusura temporanea l’abbiamo fatta, sono stati episodi
sporadici. Devo dire che la categoria in questi mesi non mi ha sollecitato
nessun tipo di modifica, il che vuol dire che la norma viene apprezzata e
rispettata». (*)

(*) Nota: l’articolo che segue è dello scorso 6 luglio, e descrive le prime
reazioni a un provvedimento che, oggi, è apprezzato e rispettato, e ha
determinato una riduzione tra il 20 e il 25 per cento delle richieste di
intervento alla polizia locale per consumo di alcol o schiamazzi per
ubriachezza molesta.

Quando era in discussione una legge, proposta dall’allora ministro Girolamo
Sirchia, per togliere il fumo dai locali pubblici, ci furono analoghe
reazioni di protesta e indignazione. Oggi tutti, fumatori compresi, hanno
compreso perfettamente che si trattava di una legge di civiltà, e nessuno
penserebbe mai di tornare indietro.

GENOVA TODAY 6 luglio 2023

Ordinanza anti-alcol, sale la protesta in città

Domani sit-in in piazza De Ferrari con le borracce. Richieste di
interrogazioni in consiglio comunale: è scontro politico

Protesta a De Ferrari contro l’ordinanza comunale anti-alcol. Domani,
venerdì 7 luglio, a partire dalle 18.30 si terrà un sit-in organizzato da
alcune associazioni cittadine, tra cui Genova che Osa, Supernova, GenP: la
manifestazione si chiamerà “Free luppols” e andrà in scena per “rivendicare
il diritto a vivere lo spazio pubblico”, come spiegano gli organizzatori che
invitano i cittadini a presentarsi in piazza con le borracce.

Lo stop al consumo di alcolici in strada e concesso, invece, soltanto nei
dehors dei locali, è entrato in vigore lunedì e prevede una serie di limiti
su tutto il territorio comunale (dalle 16 alle 8 ovunque), con maggiori
strette in alcune zone della città (dalle 12 alle 8 con multe fino a 500
euro a Rivarolo, Sampierdarena, Giardini Cavagnaro, Sestri Ponente,
Sottoripa e zona Canevari in area pubblica e aperta al pubblico). Poi, la
vendita per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche in qualsiasi
contenitore deve terminare, ogni giorno, dalle 21 fino alle 6. Nessun’altra
amministrazione, ad oggi, aveva pensato a fasce orarie così estese. Per
Tursi si assicura così “una serena e civile convivenza nonché regolare il
comportamento al fine di tutelare la tranquillità sociale, la qualità della
vita e la salute dei cittadini, rimuovendo le cause che impediscono la
fruizione degli spazi pubblici”.

Ma sale l’onda dell’opposizione cavalcata anche dai municipi e dalla
politica. Per il consigliere comunale Mattia Crucioli di Uniti per la
Costituzione, “l’ordinanza limita ingiustificatamente la libertà di tutti i
cittadini: questa ondata di proibizionismo è illegittima, illiberale e per
di più inefficace: chi si sbronza abitualmente non verrà dissuaso da multe
che non pagherà mai”.

Parte l’iniziativa anche dai RossoVerde per voce di Filippo Bruzzone: “Ho
proposto al resto della minoranza un ordine del giorno da portare già nel
prossimo consiglio comunale che chiede di eliminare intere parte
dell’ordinanza anti alcool del sindaco Non è chiaro perché una persona sulla
spiaggia a voltri, in corso Italia o boccadasse che beve una birra (e fosse
analcolica chi controlla?) debba pagare 500 euro”.

“La prima cosa da fare è eliminare il divieto su tutto il territorio
comunale perché è semplicemente folle è punitivo, oltre ad essere un danno
per tantissimi esercizi commerciali. Nell’ordinanza il Sindaco cita la
tutela della salute: e allora perché ai grandi eventi si prevede un ‘liberi
tutti?’ In ultimo, le “aree critiche”. Gestite solo con la forza senza alcun
presidio sociale.

Nell’ordine del giorno che ho proposto quindi chiedo di eliminare il divieto
del consumo di bevande alcoliche indiscriminatamente su tutto il territorio
comunale e di prevedere i presidi sociosanitari per chi è in difficoltà.
Cercheremo in tutti i modi di portarlo al voto già martedì”.

SALERNO TODAY

Somministravano bevande alcoliche a minori: denunciati 4 locali del centro
storico

I controlli sono stati effettuati dalla Polizia Amministrativa e Sociale
della Questura di Salerno

Roberto Junior Ler

Proseguono i controlli della Polizia di Stato contro il fenomeno sempre più
preoccupante della vendita ed il consumo di alcolici da parte dei minorenni.
La Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Salerno ha proceduto
nella serata del 13 gennaio 2024 al controllo di 4 esercizi pubblici ed
all’identificazione di 38 persone, monitorando diversi gruppi di adolescenti
che sostavano nei pressi dei locali/bar situati nel centro storico, abituale
ritrovo di giovani.

I controlli hanno permesso di accertare che erano state somministrate
bevande alcoliche ai minori. Per questo, i poliziotti hanno proceduto a
denunciare all’Autorità Giudiziaria competente i titolari delle attività
commerciali.

IL FATTO QUOTIDIANO

Flixbus da Venezia ad Amsterdam: entrambi gli autisti positivi all’alcol
test. Allarme partito da una chiamata dei passeggeri al 112

La telefonata alla polizia stradale è arrivata dai passeggeri del Flixbus:
l’autista del mezzo è ubriaco, hanno detto. E così l’intervento delle
pattuglie è stato tempestivo: gli agenti hanno individuato il pullman,
partito da poco da Venezia e diretto ad Amsterdam, sull’autostrada A4 e a
quel punto lo hanno scortato fino al casello di Vicenza Ovest per mettere in
sicurezza sia il mezzo che i passeggeri a bordo (una quindicina).

Gli accertamenti hanno confermato che non solo l’autista al volante, ma
anche il collega con il quale si sarebbe alternato erano positivi
all’alcol-test. Per gli autisti il tasso fissato per legge è zero. L’autista
che stava guidando aveva un tasso alcolemico di 0,52, mentre il collega
nella prima prova era risultato negativo, ma alla seconda verifica anche per
il tasso è risultato in crescita. All’autista alla guida è stata ritirata
la patente, mentre l’altro è stato multato in quanto conducente
professionale. La vicenda si è conclusa quando il tasso alcolemico è sceso e
il secondo autista ha potuto portare a destinazione i passeggeri.

THEDRINKBUSINESS.COM

L’aumento delle imposte su tabacco e alcolici alimenta l’inflazione nel
Regno Unito

Di Arabella Mileham

L’aumento a sorpresa del tasso di inflazione nel Regno Unito il mese scorso
– che ha portato il tasso al 4% dal 3,9% di novembre – è stato attribuito
all’aumento dei prezzi di tabacco e alcolici, a sua volta alimentato
dall’aumento delle imposte.

Secondo i titoli dei giornali di questa mattina, i prezzi del tabacco e
dell’alcol sono stati i principali indiziati di un aumento dei prezzi del
12,9%, secondo l’Office for National Statistics (ONS), che ha spinto
l’inflazione complessiva di questo mese. Compilate utilizzando l’indice dei
prezzi al consumo, le statistiche dell’ONS mostrano che la categoria
combinata del tabacco e dell’alcol ha superato l’inflazione dell’8%
registrata da cibo e bevande o l’8,5% delle comunicazioni, la seconda
categoria più alta.

Tuttavia, come ha sottolineato il capo economista dell’ONS, Grant Fitzner,
questo dato principale è dovuto alla recente introduzione di tasse più
elevate sui prodotti del tabacco, che è stata alla base dell’aumento del
mese scorso – qualcosa che si è visto anche per le bevande alcoliche – che
forse suggerisce che gli alcolici sono ingiustamente messi insieme.

Secondo il Guardian, sulla base dei prezzi ONS dei singoli beni e servizi,
il prezzo del tabacco è aumentato del 16% negli ultimi 12 mesi, ben prima
del vino (7,8%), degli alcolici (8,9%) e della birra (12,8%). Tuttavia,
diversi beni hanno visto aumentare i prezzi in modo considerevole: l’olio
d’oliva è ora più alto del 45% rispetto a un anno fa, lo zucchero del 21,3%,
insieme al caffè (11,9%) e al tè (11,3%).

In risposta ai dati di questa mattina, Miles Beale, direttore generale della
Wine and Spirit Trade Association (WSTA), ha sottolineato che l’anno scorso
l’inflazione degli alcolici era del 3,5%. “Avevamo detto al governo che i
piani per il sistema di accise avrebbero fatto salire l’inflazione. Ora
l’inflazione degli alcolici è quasi tre volte superiore a quella di un anno
fa, con un’inflazione dell’8,9% per gli alcolici, del 7,8% per il vino e del
18,7% per il vino liquoroso”, ha dichiarato. “Se il Governo è seriamente
intenzionato a prendere misure per ridurre l’inflazione, la risposta più
semplice è tagliare le accise sugli alcolici nel prossimo bilancio”.

In agosto il governo ha introdotto la più grande modifica all’accisa degli
ultimi 50 anni, nonostante l’industria abbia affermato che il nuovo sistema
trattava il vino e gli alcolici in modo iniquo, con un conseguente
“preoccupante calo” delle vendite, ha dichiarato il WSTA.

L’analisi dei dati HMRC di dicembre effettuata dagli specialisti di sconti
fiscali RIFT ha rilevato che nel 2022-23 sono stati pagati 12,4 miliardi di
sterline in tasse sull’alcol all’HMRC, il secondo totale più alto degli
ultimi 20 anni. Tuttavia, ha anche rilevato una riduzione del 5,1% rispetto
alla cifra record del 2021-2022, il più forte calo annuale registrato in un
singolo anno negli ultimi due decenni, a sostegno della tesi che le persone
stanno bevendo meno. (*)

(*) Nota: un calo dei consumi alcolici è una buona notizia da ogni punto di
vista, sociale, sanitario, economico. Ma si può comprendere che ai
produttori di vino, birra e altri alcolici non faccia piacere.

ALIMENTANDO.INFO

Arriva dal Friuli lo ‘Champagne’ alcol-free a base di aceto. Lo distribuirà
Domori

Milano – Sarà Domori, uno dei brand del Polo del Gusto di Riccardo Illy, a
distribuire Mazzalùa, bevanda analcolica realizzata a partire dall’aceto
naturale, che si presenta come alternativa no-alcol allo Champagne. Proprio
come la pregiata bollicina francese, infatti, Mazzalùa vuole guadagnarsi un
posizionamento premium: con un prezzo di vendita tra i 14 e i 20 euro, si
presenta con tappo a fungo, gabbietta e bottiglia bombata champagnotta. Non
a caso, Domori è anche distributore in Italia di Barons de Rothschild, uno
dei brand più prestigiosi dello Champagne.

Come riporta Il Sole 24 ore, Mazzalùa viene prodotto in Friuli da Poska e i
suoi quattro soci: due membri della famiglia Kristancic, proprietari di
un’azienda vinicola del Nordest, un esperto di aceti e la giornalista
enogastronomica Rossana Bettini, moglie di Riccardo Illy. “Abbiamo
cominciato a produrre a dicembre, dopo 12 mesi di studi ed esperimenti”,
racconta Bettini al quotidiano economico. “Per la ricetta ci siamo rifatti
agli antichi romani, che degustavano una bibita a base di acqua e aceto come
digestivo e rinfrescante. Usiamo aceti naturali vecchi di 25 o anche 50
anni. Aceti che nascono per diventare grandi vini e che noi aggiungiamo al
mosto d’uva”.

TUTTOGGI.INFO

Ubriaco devasta la casa e aggredisce i carabinieri: arrestato 31enne

Flavia Pagliochini

Davanti all’ennesimo scatto d’ira del figlio, peraltro ubriaco, una mamma ha
chiamato i carabinieri che però, quando sono arrivati, sono stati aggrediti
verbalmente e poi anche fisicamente. Ad essere arrestato – arresto ora
convalidato con annessa disposizione dell’obbligo di firma – è stato un
trentunenne.

I fatti sono avvenuti a Bastia Umbra, nell’abitazione di un 31enne
convivente con i genitori, che stava dando in escandescenza. Quando i
militari sono arrivati sul posto allertati dalla madre hanno constatato che
l’uomo, palesemente ubriaco, aveva messo a soqquadro tutta la casa.
Nonostante l’arrivo di una seconda pattuglia dell’aliquota radiomobile in
supporto, a nulla sono valsi i tentativi dei militari di riportare il
giovane alla calma il 31enne ha prima schernito i militari e poi si è
scagliato contro di loro “opponendo – si legge nel comunicato stampa – viva
resistenza”. A questo punto il giovane è stato bloccato e ammanettato, per
poi essere portato nella locale caserma, dove i carabinieri lo hanno
arrestato per l’ipotesi di reato di resistenza a pubblico ufficiale. Nella
direttissima è stato convalidato l’arresto e disposto per l’uomo l’obbligo
di firma.

GIORNALE DI BRESCIA

Il 23enne di Erbusco ammette di avere accoltellato il coetaneo: «Ero
ubriaco»

Pierpaolo Prati

Ha ammesso di aver accoltellato Simone C., fuori da una discoteca di
Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. Ma ha anche detto di non
ricordare nulla di quanto accaduto prima e dopo le tre coltellate che hanno
mandato all’ospedale il giovane originario della Bergamasca: «Ero davvero
ubriaco, non so dire cosa sia successo con precisione. E nemmeno se avessi
con me un coltello e come me lo possa essere procurato».

Questo il tenore delle risposte che Daniele Mazzucchelli, il ventitreenne di
Erbusco in carcere dall’alba di sabato, ha dato al giudice delle indagini
preliminari di Bergamo, nel corso dell’interrogatorio di convalida che si è
tenuto nel tribunale del capoluogo orobico.

Il pubblico ministero titolare del fascicolo aperto per tentato omicidio ha
chiesto che Mazzucchelli resti in carcere. Il suo difensore, l’avvocato
Gianbattista Scalvi, si è rimesso al volere del gip. Il 23enne ferito al
collo, all’addome e ad una gamba è in condizioni gravi all’ospedale di
Bergamo. I medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

LA REPUBBLICA

Giappone, un passeggero morde la hostess: l’aereo è costretto a rientrare

a cura della redazione Esteri

Un volo ANA diretto negli Usa ha dovuto fare rientro all’aeroporto di
partenza a causa del comportamento di un viaggiatore ubriaco

Un aereo ANA diretto negli Stati Uniti è dovuto rientrare a Tokyo dopo che
un passeggero ubriaco ha morso un’assistente di volo. Come ha fatto sapere
la compagnia aerea giapponese, un 55enne americano ha affondato i denti nel
braccio di una hostess ferendola leggermente.

L’incidente ha spinto i piloti dell’aereo con 159 passeggeri a bordo a
tornare indietro sul Pacifico verso l’aeroporto di Haneda, dove l’uomo è
stato consegnato alla polizia, ha riferito l’ANA. Il passeggero, secondo
l’emittente giapponese TBS, avrebbe detto agli investigatori di “non
ricordare affatto” il suo comportamento.

Quanto accaduto ha messo i riflettori su tutti i recenti problemi affrontati
dal settore aereo giapponese: dall’inizio del 2024, altri quattro incidenti,
con conseguenze peggiori rispetto a quello di oggi, sono finiti sui
giornali.

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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