RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI
A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada
HUFFINGTON POST
“Fate presto, è ubriaco, sta massacrando mamma”. Chiama la polizia e fa
arrestare il padre
L’episodio di violenza è avvenuto a Partinico, in provincia di Palermo.
A chiedere aiuto è stato il figlio. Papà è ubriaco, sta picchiando la
mamma, venite ha detto ai poliziotti. Così per un uomo di 43 anni con
diversi precedenti, sono scattate le manette. Deve rispondere di
maltrattamenti in famiglia e di minacce e resistenza a pubblico ufficiale.
Lennesima storia di violenza tra le mura domestiche si è consumata a
Partinico, in provincia di Palermo, dove gli agenti sono arrivati alcuni
giorni fa dopo la chiamata di un ragazzino in preda al panico: il padre
ubriaco stava massacrando la madre. Quando i poliziotti sono arrivati
nellappartamento, era sul pianerottolo ad aspettarli, spaventato e agitato.
Fate presto, ha detto loro. Nellabitazione gli agenti hanno trovato la
madre sotto choc e il marito ubriaco che, davanti alla richiesta di
spiegazioni, non ha esitato a rivolgere la propria furia anche contro di
loro, insultandoli, minacciandoli di morte e lanciando tutto quello che
trovava a portata di mano. Condotta in commissariato la moglie in un primo
momento ha cercato di scagionare il marito violento. Solo grazie
allintervento dei figli che lavevano accompagnata, ha trovato il coraggio
di denunciare le violenze subite da tempo. Tra le lacrime ha raccontato che
per lennesima volta, quella sera, il marito era rientrato a casa ubriaco e
le aveva chiesto una somma di denaro.
Al suo rifiuto, laveva afferrata per il collo e laveva colpita con
schiaffi e calci, incurante della presenza dei due figli, che
coraggiosamente erano intervenuti a difesa della mamma, cercando di
sottrarla dalla cieca violenza del padre. Ma quelluomo, per tutta risposta,
in preda a una furia cieca, aveva anche colpito il figlio minore con un
pugno alla schiena.
ASKANEWS
Mipaaf: via libera alla distillazione di crisi del vino comune
Bellanova: sosteniamo e rafforziamo il settore vitivinicolo
Milano, 18 giu. (askanews) Con il via libera in Conferenza Stato Regioni
del Decreto sulla distillazione di crisi rafforziamo le risposte al settore
vitivinicolo e quelleccellenza fortemente colpita dalla crisi del blocco
del canale Ho.re.ca.. Così la ministra dellAgricoltura, Teresa Bellanova
dopo lintesa sul decreto Mipaaf che attiva, per la campagna 2019/2020, la
distillazione di crisi del vino comune, a cui viene assegnata una dotazione
di 50 milioni di euro.
La misura, inserita nellOrganizzazione comune di mercato del vino, è
finanziata con fondi comunitari e ha il duplice obiettivo di ridurre le
giacenze di prodotto e contribuire allapprovvigionamento di alcol etilico,
da destinare prevalentemente alla produzione di disinfettanti.
La distillazione di crisi, ha sottolineato la Bellanova, è solo la prima
delle diverse misure che abbiamo programmato in favore del settore
vitivinicolo per fronteggiare la crisi derivante dalla pandemia da Covid 19
e dal conseguente lock down imposto dai Governi di tutto il mondo, che hanno
bloccato le attività commerciali e turistico-ricettive, causando un
incremento delle giacenze di vino e forti preoccupazioni tra gli operatori,
soprattutto in vista della nuova vendemmia. E quindi necessario intervenire
su più fronti per alleggerire il mercato ed evitare una sovraproduzione che
potrebbe ripercuotersi non solo sullandamento dei prezzi ma anche
sullimmagine delle nostre produzioni di qualità. Per questo, in accordo con
la filiera e le Regioni, è stata messa a punto ha sottolineato la
Bellanova una strategia complessiva che, oltre alla distillazione, prevede
ulteriori importanti interventi, primo tra tutti quello riguardante la
riduzione volontaria della produzione di uve destinate a vini di qualità,
alla cui attuazione sono stati assegnati 100 milioni di euro attraverso il
Decreto legge Rilancio. (*)
Mentre la distillazione di crisi interviene a carico dei vini comuni, la
riduzione della produzione è rivolta esclusivamente ai vini di qualità e i
produttori vi potranno aderire volontariamente, con laspettativa di
incidere anche sul miglioramento della qualità delle uve che troveremo in
bottiglia a partire dal prossimo anno. Inoltre, sempre nel Dl Rilancio, è
presente una modifica al cosiddetto testo unico sul vino, che prevede la
riduzione della resa massima per ettaro delle uve destinate a vini comuni a
30 tonnellate, rispetto alle attuali 50 tonnellate.
(*) Nota: riassumendo vengono destinati 50 milioni di euro (denaro pubblico)
a distruggere le eccedenze di vino invenduto, per produrre alcol come
disinfettante; altri 100 milioni di euro (denaro pubblico) vengono destinati
a chi volontariamente decide di produrre meno vino.
Ricordatevi di questo quando, tra qualche mese, sui giornali leggeremo
articoli che celebreranno lItalia campione del mondo di produzione
vinicola.
QUOTIDIANOPIEMONTESE
Ubriaco, violenta la compagna dopo i litigi: arrestato grazie alla denuncia
della figlia della coppia
Alcuni giorni fa, gli agenti del Commissariato di Ivrea e Banchette avevano
arrestato per violenza sessuale un uomo residente nel canavese.
Dopo ogni litigio con la compagna, il soggetto pretendeva dalla donna
rapporti sessuali, richieste che la vittima spesso si vedeva costretta a
soddisfare per paura di comportamenti violenti delluomo. Questultimo,
inoltre, non era nuovo a episodi di abuso di alcol ed era solito anche
denigrare verbalmente la compagna.
Nello specifico, i poliziotti intervennero nellabitazione della coppia dopo
la richiesta daiuto della loro figlia alla quale la madre, prima che la
ragazza uscisse di casa, aveva confidato i suoi timori nel restare sola in
casa con il compagno a causa della sua aggressività. Al loro arrivo, gli
agenti trovarono la donna scossa, che a stento tratteneva le lacrime, e
luomo in stato di agitazione e con lalito che sapeva di vino. Questultimo
aveva anche cercato di allontanare dallabitazione gli operatori. La vittima
raccontò poi che, prima dellarrivo dei poliziotti, era stata costretta a un
rapporto sessuale sebbene non ne fosse compiacente, violenza poi
diagnosticata in ospedale.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Ivrea, a seguito dellattività del
Commissariato di Ivrea, ha applicato nei confronti delluomo la misura
cautelare degli arresti domiciliari (presso labitazione di un familiare) in
relazione ai reati di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
UNIONE SARDA
Cagliari
Birra a un euro e alcol tutta la notte: così i market della Marina creano la
“malamovida”
I negozi dovrebbero chiudere alle 21. Ma hanno trovato un escamotage per
continuare a lavorare in barba alle regole
Il sistema funziona così: ci sono alcuni market della Marina, a Cagliari,
che trattano alimentari e alcol e, secondo l’ordinanza del sindaco Truzzu,
hanno l’obbligo di chiudere la serranda ogni giorno alle 21.
L’obiettivo dell’amministrazione è quello di scoraggiare la “malamovida”,
cioè le riunioni di ragazzi, spesso minorenni, che soprattutto il fine
settimana si ritrovano alla Marina per consumare alcol a prezzi bassi, in
alte quantità e fino a tarda notte.
Ebbene, quel divieto alcuni market lo superano così: abbassano le serrande
alle 21, ma attraverso altri ragazzini-fattorini girano per le piazze San
Sepolcro e Sant’Eulalia a vendere illegalmente fino alle 3, alle 4 del
mattino, birre ghiacciate a 1 euro e alcol a prezzi bassissimi. In barba
alle regole comunali oltre che a quelle del rispetto per la civile
convivenza.
“Purtroppo è così”, conferma Fabio Mirigliani, titolare dei locali Vidà e
Violà, in Marina. “Accade soprattutto nel fine settimana. Questo sistema
danneggia sia noi che rispettiamo le regole, sia i residenti che si
lamentano per bivacchi e schiamazzi durante la notte. Ma – continua
Mirigliani – non siamo noi i responsabili della malamovida. Anzi, noi siamo
penalizzati dal momento che rispettiamo le regole e chi punta il dito contro
la movida non dovrebbe mettere tutti sullo stesso piano”.
“Per questo motivo – conclude – distinguiamo bene le responsabilità, si
facciano i controlli e si facciano rispettare le regole a tutti perché solo
in questo modo si potrà risolvere il problema una volta per tutte”.
Mauro Madeddu
VERONASERA
Scomparsa nelle acque del Garda dopo un tuffo: la 20enne è morta in ospedale
S.D., originaria del Bellunese, era sparita alla vista degli amici dopo un
bagno nel lago. Soccorsa da un agente di polizia in vacanza e dai
carabinieri di Peschiera, era stata rianimata dal 118 ed affidata poi alle
cure ospedaliere
Non è bastato il salvataggio e le cure ospedaliere ricevute in seguito.
S.D., la giovane che all’alba di mercoledì si era tuffata nel Garda senza
più riemergere, è morta nel tardo pomeriggio del 17 giugno all’ospedale di
Borgo Trento, dove era stata trasferita dopo un primo ricovero alla Clinica
Pederzoli.
La ragazza, classe 200, era originaria di Pieve di Cadore, nel Bellunese, ma
da qualche tempo si era trasferita a Peschiera del Garda per lavorare come
barista.
L’INCIDENTE – Era l’alba di mercoledì, quando l’ispettore Superiore della
Polizia di Stato Mauro Trinca Rampelin, appartenente allUfficio Polizia di
Frontiera Aerea di Verona/Villafranca, libero dal servizio ed in
villeggiatura in questi giorni in un campeggio in località Pioppi con la
propria famiglia, è stato svegliato dalle grida disperate di un gruppo di
giovani e si è alzato per vedere cosa stesse succedendo. Uscito dal camper
ha appreso che il gruppo di ragazzi non riusciva più a trovare un’amica che
si era tuffata nelle acque del lago senza più riemergere. LIspettore ha
così immediatamente dato lallarme ai soccorsi, chiamando i carabinieri di
Peschiera del Garda e a loro volta il 118.
Le ricerche effettuate nel luogo indicato dai giovani alla fine hanno dato i
loro frutti: il poliziotto è riuscito ad individuare S.D. nel fondale del
Garda e senza alcuna esitazione si è gettato in acqua, insieme ad un amico
della sfortunata 20enne. Immergendosi, è riuscito con difficoltà a portare
in superficie il corpo privo di sensi ragazza e a riportarlo vicino al
pontile, dove è stato preso in consegna dai carabinieri che hanno subito
iniziato a praticare le manovre di primo soccorso per rianimarla. I
tentativi dei militari sono andati avanti per una decina di minuti, fino a
quando non sono arrivati gli uomini del 118 che hanno proseguito per altri
20, fino a quando il cuore della giovane non ha ripreso a battere.
Da lì il trasporto in ospedale a Peschiera e poi il trasferimento a Borgo
Trento, dove purtroppo si è spenta nel pomeriggio.
GLI ACCERTAMENTI DELL’ARMA – Stando a quanto avrebbero appurato i
carabinieri, i ragazzi avrebbero passato una notte spensierata ed esagerato
con l’alcol, decidendo poi di andare a fare un bagno. L’ipotesi è che la
giovane abbia battuto la testa nel fare un tuffo e abbia perso i sensi,
rimanendo sottacqua per diversi minuti prima di essere trovata.
GIORNALE DI RIMINI
Rimini. Ubriaca spacca tutto: servono 4 carabinieri per bloccarla
I Carabinieri di Novafeltria hanno arrestato una 45enne ucraina, senza fissa
dimora in Italia, per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni a pubblico
ufficiale e danneggiamento aggravato.
Ieri sera, in Piazza Vittorio Emanuele, a Novafeltria, la donna,
probabilmente ubriaca, ha minacciato e colpito alcune ragazze, clienti di un
bar.
Giunta la pattuglia in piazza, questi stati avvicinati da alcuni ragazzi che
riferivano di essere stati aggrediti da una donna indicandola seduta
allesterno del locale.
Avvicinatisi, i militari si sono resi conto era in uno stato di ebrezza
alcolica.
Alla richiesta di andare in caserma per lidentificazione (essendo priva di
documenti didentità), si mostrava poco collaborativa e una volta in ufficio
iniziava a spaccare mobili e suppellettili. Nella sua escalation di
violenza, la donna è riuscita a ferire i due militari che laccompagnavano
con pugni al volto, riportando lesioni personali refertate dal locale pronto
soccorso.
Arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e per danneggiamento
aggravato, la donna è stata condannata allobbligo di firma giornaliero
presso la Caserma di Novafeltria, in attesa del processo.
LA NAZIONE (Umbria)
I giovani e le notti in centro trasformate dallabuso di alcol
Parla lesperto: “Troppi ragazzi non si rendono conto dei rischi che
corrono. E lo capiscono solo quando è tardi”
di Michele Nucci
Solo due anni fa 51mila giovani in Umbria dichiaravano di praticare il
cosiddetto binge drinking, unabbuffata di alcolici consistente
nellassunzione di almeno 5 shottini in un intervallo di tempo molto
ristretto, circostanza che provocherebbe unimmediata ubriacatura con
relativa perdita del controllo. Un fenomeno che continua a farla da padrone
nelle serate dei ragazzini anche a Perugia.
Si tratta di minorenni, è opportuno specificarlo, a cui è vietato
somministrare bevande alcoliche. Eppure è evidente che cè chi non chiede la
carta didentità ai giovani che si presentano al bancone nelle notti della
movida in centro storico. “Con quelle quantità di alcol in corpo a volte non
ci si ricorda neanche cosa si è fatto nel tempo trascorso o le persone con
cui abbiamo passato la serata e si possono assumere atteggiamenti molto
pericolosi, come quello di mettersi alla guida: siamo di fronte a un vero e
proprio black out”, spiega Luciano Bondi, responsabile del Servizio di
Alcologia della Asl 1 dellUmbria. Gli ultimi dati dellIstat relativi alla
nostra regione parlano chiaro: i principali consumatori di bevande alcoliche
fuori pasto sono proprio loro, i giovani, in molti casi giovanissimi.
Alletà di 15 anni beve regolarmente il 24% dei ragazzi e il 16% si è già
ubriacato almeno due volte nella vita. In Umbria il 18% dei ragazzi sopra
gli 11 anni dichiara di aver già praticato il binge drinking e il 12% dei
minorenni racconta di ubriacarsi abitualmente.
E il vero nodo della questione, quello che trasforma una simile situazione
in una vera e propria emergenza è che la gran parte di questi ragazzi, come
rileva il servizio di Alcologia dellAzienda sanitaria, non ritiene che bere
sia pericoloso o dannoso per la salute. “Cè dunque un uso non consapevole
delle bevande alcoliche riprende Bondi , i messaggi che arrivano dai
format pubblicitari sono evidentemente fuorvianti: gli aperitivi per stare
insieme in allegria. Eppure nei minorenni lalcol rallenta, se non
addirittura danneggia irreversibilmente, lo sviluppo cerebrale. Le abitudini
e le conseguenze che provoca lalcol nei giovani non vengono assolutamente
valutate aggiunge lesperto . Al nostro Servizio i ragazzi non vengono.
Quelli che prendiamo in cura è perché vengono segnalati magari anche per
altri problemi, ma non certo perché bevono nel fine settimana. E un fatto
di coscienza: i giovani accettano difficilmente la possibilità che ci sia un
rischio, pensano sempre che queste situazioni in realtà riguardino altri”.
(*)
“La consapevolezza del pericolo e dei rischi che effettivamente vengono
corsi conclude Bondi cè soltanto quando si tocca ilfondo, che può
significare aver rischiato davvero troppo o addirittura aver perso
qualcuno”.
(*) Nota: sapete qual è la prima legge dellAlcologia? Il bere sbagliato è
sempre quello altrui (Alessandro Sbarbada).
LA NAZIONE (Massa Carrara)
Vendita di alcolici Modificata lordinanza
Il sindaco Baracchini ha ritoccato le direttive dopo aver ascoltato i
bisogni dei commercianti
Il sindaco Lucia Baracchini ha revocato lordinanza di venerdì scorso sul
divieto di vendita da asporto di bevande alcoliche dalle 19 alle 6 del
giorno successivo. Nello stesso tempo ne ha emessa unaltra dello stesso
tenore che modifica però gli orari dei precedenti divieti. Si tratta di un
aggiustamento dopo aver accolto parzialmente osservazioni pervenute da
alcuni gestori di esercizi commerciali. Ora il divieto di vendita da asporto
di bevande alcoliche è fissato dalle 20.30 alle 6 del mattino seguente
(linizio è posticipato di unora e mezza rispetto a prima) allinterno del
Comune di Pontremoli. Il periodo delle limitazioni modificate parte dal 17
giugno sino al 30 giugno. Viene allungato lorario di apertura dei locali
fissato alle 0,30 nei giorni feriali (in precedenza lorario era le 23.30) e
posticipato alle 1 del giorno successivo nei festivi e prefestivi. Rimangono
invariate le altre prescrizioni già pubblicate.
LA TRIBUNA DI TREVISO
Stop allalcol, i bar si ribellano «Il sindaco ci deve incontrare»
Chiusura obbligatoria entro l1 di notte, dalle 21 alcolici vietati davanti
ai locali Gli esercenti fuori dal centro si sentono penalizzati dopo il
nuovo giro di vite
Diego Bortolotto
CONEGLIANO
Lordinanza anti movida è servita, ma i locali fuori dal centro storico si
sentono penalizzati. Gli esercizi di somministrazione di bevande e alimenti
a Conegliano dovranno chiudere entro l1, tutta lestate, fino al 31
ottobre. Dalle 21 di ogni sera sarà vietato bere alcolici al di fuori delle
aree pertinenziali di bar, pub e ristoranti. Sarà inoltre vietato sedersi
sulla Scalinata degli alpini e sostare senza motivo nel sagrato del Duomo,
sotto la loggia del municipio, nella galleria Dalla Zentil, al Centraffari,
in Corte delle Rose e al Biscione. Il provvedimento è stato preso per
contrastare le baby gang di via XX Settembre e zone limitrofe. Nel fine
settimana è stato preso di mira anche il passaggio pedonale verso il
castello e calle Scoto de Scoti, con scie di bottiglie vuote lasciate sui
muretti. «I nostri esercenti, bar e ristoranti del centro stanno facendo uno
sforzo immane per ripartire in sicurezza, dobbiamo aiutarli e stare loro
vicino ha spiegato attraversi i social il sindaco Fabio Chies -. La nostra
è una città meravigliosa, ma purtroppo qualche imbecille continua la sera a
comportarsi da incivile, danneggiando se stesso e gli altri con il proprio
comportamento».
Il provvedimento divide gli esercenti, già provati da mesi di lockdown che
hanno azzerato gli incassi e una ripartenza a singhiozzo, perché molti
cittadini hanno ancora paura ad uscire. Lobbligo di chiusura per gli
esercizi pubblici è fissato dall1 alle 5 di notte e dovranno legare sedie e
tavoli quando non vengono utilizzati. «Ho già contattato il comando dei
vigili e protestato, cosa centriamo noi con quello che avviene in centro,
lordinanza credo sia un po sbagliata – afferma il titolare del Morgans
Castle, uno dei pub storici di Conegliano, situato in viale Italia -.
Chiederemo un incontro al sindaco perché ancora non sappiamo nulla». Alcuni
esercenti lamentano che non dipende dagli orari, ma da chi mette in atto
vandalismi.
Cè anche chi lavora durante le ore notturne. «Noi rispettiamo le regole sul
Covid, un numero limitato di persone dentro il locale, distanze, mascherine,
igienizzazione spiega Mattia Cal del circolo privato musicale Oltre club
di piazzale Zoppas – quello che avviene fuori non può essere colpa dei
locali». Lassociazione Contrada Granda del centro storico plaude invece al
provvedimento del sindaco. «Per colpa di qualcuno non si fa credito a
nessuno», è il commento allordinanza antimovida di Contrada Granda. Il
Movimento 5 Stelle al fianco di azioni repressive per stanare i
responsabili, chiede interventi per valorizzare la città e non penalizzare
chi lavora. «Vanno considerate le opportunità del Dpcm per lassunzione di
nuovi vigili afferma il capogruppo Alberto Ferraresi -. Le multe vanno
bene per chi fa bargordi (*), ma se vogliamo rilanciare Conegliano servono
interventi per la Bellezza, devono esserci interventi per il decoro. Manca
anche lordinarietà nella manutenzione di strade, aree verdi, pulizia».
Diego Bortolotto
(*) Nota: ho lasciato di proposito lerrore di battitura. BARGORDI
potrebbe essere un interessante neologismo, a descrivere chi provoca
disordini in conseguenza al bere.
TVQUI
VENDE ALCOL AI MINORI: CHIUSA PER 15 GIORNI ATTIVITA A CARPI
Chiusura a Carpi di un esercizio commerciale di vicinato nel centro di
Carpi. Il questore ha disposto la sospensione dellattività per 15 giorni a
seguito di unintensa attività di monitoraggio da parte della Polizia di
Stato, nella quale è stato accertato che il commerciante vendeva alcolici ai
minorenni
Luomo era stato già in precedenza denunciato e sanzionato per la stessa
condotta
TPI
India, finisce le sue scorte di alcol: scimmia alcolizzata uccide una donna
e ferisce 250 persone
di Niccolò Di Francesco
1 morto e 250 feriti: è lincredibile bilancio della furia di una scimmia
alcolizzata, totalmente impazzita dopo aver finito lalcol. Secondo quanto
ricostruito da un quotidiano locale, Kalua, questo il nome dellanimale,
apparteneva a un occultista del distretto di Mirzapur, in India, che dava da
bere allanimale soltanto liquore. Quando luomo è morto, la scimmia è
rimasta sola, ma soprattutto ha iniziato ad accusare una crisi dastinenza
da alcol. Lanimale, così, ha iniziato a vagare per le strade della città
attaccando qualsiasi persona e arrivando a provocare ben 250 feriti e la
morte di una donna deceduta in seguito alle ferite riportate.
Lanimale è stato successivamente catturato e trasportato allo zoo di
Kanpur, dove attualmente si trova. Qui, gli zoologi hanno scoperto che oltre
a essere alcolizzata, il primate si rifiuta anche di mangiare le verdure.
Gli scienziati ritengono che loccultista potrebbe aver dato da mangiare
allanimale carne di scimmia, il che spiegherebbe anche laggressività di
Kalua. Gli esperti, infatti, hanno anche notato che lanimale aveva la
propensioni ad attaccare le altre scimmie, motivo per cui è stato isolato in
una gabbia dove ora passerà il resto de suoi giorni.
DISSAPORE.COM
Palermo: stop al divieto di alcolici dai distributori automatici dopo le 20
A Palermo è stato revocato il divieto di vendita di alcolici dai
distributori automatici dopo le 20 grazie a un ricorso al TAR contro
l’ordinanza movida.
Palermo dice basta al divieto di vendita di alcolici dai distributori
automatici dopo le 20. Tutto merito (*) del ricorso al Tar presentato da
Antonio Romano, amministratore della Luxury Life srl e figlio dellex
ministro Saverio.
Luomo gestisce diventi punti vendita e distributori automatici a Palermo:
lordinanza sulla movida elaborata dal sindaco Leoluca Orlando colpiva
pesantemente i distributori automatici, creando un danno non indifferente al
settore.
Per questo motivo Cosimo Di Paola, giudice della seconda sezione del Tar
Sicilia, ha deciso di accogliere la richiesta di bloccare tale ordinanza.
Qualche giorno fa Orlando aveva firmato unordinanza a carattere
sperimentale. Grazie ad essa, per un mese, era fatto divieto per i pub di
vendere bevande alcoliche da asporto dopo le ore 20 e prima delle ore 8.
Tale divieto, però, era stato esteso anche ai distributori automatici.
Esclusi, invece, gli esercenti che avevano attività artigianali di
produzione e vendita di prodotti di gastronomia pronti per il consumo
immediato e autorizzati alla vendita per asporto.
Ad Antonio Romano, però, questa ordinanza sembrava troppo sbilanciata.
Secondo lavvocato Tortora, perché le rosticcerie potevano proseguire nella
vendita di bevande alcoliche e i distributori automatici no? Che differenza
cera? Questa disparità di trattamento avrebbe provocato gravi danni, sia
allazienda responsabile dei distributori che a tutto lindotto.
(*) Nota: non ci vedo un gran merito. A me pare una colpa.