Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 20 agosto 2024

20 Agosto 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

DOMANI

Chi scrive di vino deve tutelare la propria salute

Jacopo Cossater

Il più famoso critico gastronomico del mondo, Pete Wells del New York Times,
ha recentemente annunciato di volersi dedicare ad altro: mangiare per
lavoro, per anni, ha avuto un impatto troppo negativo sulla sua salute.
Quella stessa salute che spesso passa in secondo piano per chi lavora nel
vino, assaggiare tutti i giorni è la norma, bere troppo una pericolosa
abitudine con cui fare i conti prima di tutto dal punto di vista culturale

<www.editorialedomani.it/fatti/chi-scrive-di-vino-deve-tutelare-la-p
ropria-salute-dsw5ay51> Chi scrive di vino deve tutelare la propria salute
(editorialedomani.it)

Pete Wells ha annunciato che non scriverà più di ristoranti per il New York
Times. Il più famoso, a tratti temuto critico del mondo si ritira: «I
risultati delle mie analisi del sangue erano pessimi: il colesterolo, la
glicemia e l’ipertensione erano peggiori di quanto mi aspettassi anche nei
momenti più pessimisti. Si parlava di pre-diabete, malattia del fegato
grasso e sindrome metabolica. Ero tecnicamente obeso». Lo ha fatto con un
articolo pubblicato sul sito del quotidiano lo scorso 16 luglio: «Ho deciso
di smettere di fare quello che faccio con tutta la grazia che il mio stato
di obesità tecnica mi consente». L’intenzione è quella di pubblicare qualche
recensione fino alla fine di agosto per poi continuare a collaborare con il
Times, ma non nella stessa veste.

Pete Wells ricopre questo ruolo dal 2011, unico fino a ora ad averlo fatto
per più di un decennio: un periodo di tempo molto considerevole, che
richiede di scrivere recensioni su base settimanale relative a tutte le
nuove e più importanti aperture della città, oltre alle tante ricerche per
stilare classifiche annuali come la famosa The 100 Best Restaurants in New
York City. Era succeduto a Sam Sifton, che aveva iniziato nel 2009. Prima
ancora critico del più diffuso quotidiano della città era Frank Bruni, che
in un post sul suo blog aveva annunciato, ai tempi, di avere la gotta. Una
malattia conosciuta sin dall’antichità, che nel passato era considerata
patologia tipica dei ricchi perché colpiva chi poteva permettersi con
particolare frequenza pasti molto succulenti.

Un ruolo, insomma, che richiede grandi sacrifici dal punto di vista fisico
ancora prima che da quello mentale. Ne sa qualcosa Ruth Reichl, giornalista
che ha occupato la stessa posizione dal 1993 al 1999 e che ha affidato i
suoi ricordi al libro di successo Aglio e zaffiri, vita segreta di una
gastronoma mascherata, pubblicato in Italia nel 2005 da Ponte alle Grazie.

Parlarne

«Una cosa di cui non parliamo quasi mai è la nostra salute», ha scritto Pete
Wells. «Evitiamo di parlare di peso come gli attori evitano di dire Macbeth.
In parte lo facciamo per educazione. Per lo più, però, sappiamo tutti che
siamo in piedi sul bordo di un buco infinitamente profondo e che se
guardiamo giù potremmo caderci dentro». Un approccio simile a quello che
caratterizza il mondo della critica del vino. Un esempio: sappiamo tutti
benissimo quanto anche solo assaggiare in serie, senza deglutire, sia
stressante per il fisico. Vale per pochi giorni, figuriamoci per quelle
persone che lo fanno a tempo pieno o quasi, che quindi degustano in
continuazione per settimane o per mesi.

Ma è discorso che è possibile allargare, e di molto: non solo chi scrive di
vino ma anche chi lo produce, chi lo commercia, chi lo vende, in generale
chi lavora in questo mondo (molte decine di migliaia di persone in Italia) è
sottoposto a una quantità di sollecitazioni alcoliche impossibili da
immaginare per il consumatore occasionale. Assaggiare quotidianamente è lo
standard. Bere più di due bicchieri, quindi superare la soglia del consumo
moderato secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, è comunissimo. Bere
anche (molto) di più tutt’altro che raro. Ma la situazione nel settore non è
rosea. Nel 2023 Assoenologi, la più importante associazione di categoria,
aveva dedicato un simposio a “Vino e salute, tra alimentazione e benessere”.

Un appuntamento non pensato per riflettere, come industria, sui rischi
legati all’abuso di vino ma per difendere il settore dai «folli attacchi
(come quello a loro dire rappresentato dall’Oms, nda) che rischiano di
creare seriamente dei danni inestimabili al vino, patrimonio della nostra
storia e tradizione culturale e gastronomica». Sarebbe auspicabile il
contrario: abituarci come operatori del settore a confrontarci anche con
esponenti del mondo della medicina sui rischi legati a un consumo costante e
prolungato di bevande alcoliche. (*)

(*) Nota: chi da molti anni si occupa in trincea di problemi alcolcorrelati
sa bene quanto sacrosante siano le parole di questo articolo, avendo
toccato, dolorosamente, con mano quanti “operatori del settore” si siano
devastati con il vino.

Smentendo la favoletta – che ci raccontano da anni – secondo la quale la
conoscenza del vino riduce i rischi di sviluppare problemi alcolcorrelati.

RAINEWS

Ubriaco, aggredisce e minaccia con un coltello la moglie davanti ai figli
minori

L’uomo è stato arrestato. L’episodio a Santa Maria a Vico, nel casertano. La
donna è riuscita a chiamare i carabinieri prima che il marito, in stato di
alterazione, le portasse via il telefono

Aveva bevuto, ancora una volta. E ancora una volta ha provato ad aggredirla.
Il terrore, sul volto della donna, si è materializzato dopo che era riuscita
a chiamare i carabinieri per chiedere aiuto, chiudendosi in una delle stanze
del loro appartamento di Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta: a quel
punto il marito ha distrutto la maniglia della porta, le ha portato via il
cellulare rendendolo inservibile e con un coltello tra le mani minacciava di
ucciderla, mentre i tre figli piccoli, rispettivamente di 5, 4 e 1 anno,
urlavano e piangevano.

Questa è la scena davanti alla quale si sono trovati i militari intervenuti
sul posto: alla loro vista l’uomo, in evidente stato di alterazione
psicofisica, è scappato verso la cucina provando a lanciare nel lavello
l’arma lunga 25 centimetri, poi sequestrata. Stando a quanto rivelato dalla
vittima nella denuncia, angherie e violenze psicologiche andavano avanti da
tempo, anche perché lui faceva abuso di alcolici: ora è in carcere a Santa
Maria Capua Vetere e dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia.

LAGUIDA.IT

Cuneo

Divieto di consumo alcolici nelle aree pubbliche anche nella zona di piazza
della Costituzione

La nuova ordinanza in vigore fino al 19 agosto 2025 amplia il divieto anche
all’area Agorà e via Bongioanni, ed è in vigore anche nell’area della
Stazione, piazza Boves e il parco della Resistenza

di Enrico Giaccone

Cuneo – Si amplia il territorio del Comune di Cuneo in cui è vietato il
consumo di alcolici in aree pubbliche. È infatti in vigore da ieri, 19
agosto, una nuova ordinanza contingibile e urgente che pone il divieto di
consumo di bevande alcoliche e superalcoliche in alcune aree pubbliche, o
assoggettate a uso pubblico. La nuova ordinanza, che resterà in vigore fino
al 19 agosto 2025, si pone in continuità con le restrizioni poste in
precedenza (la più recente, la n. 1072/2023), ampliando però il territorio
del divieto: è stata infatti inclusa nel provvedimento l’area del cosiddetto
complesso “Agorà” (compresi i portici aperti al pubblico passaggio
insistenti tra via S. Giovanni Bosco e via L. Einaudi), via San Giovanni
Bosco, piazza Costituzione, Via Giovanni Battista Bongioanni (con
particolare riguardo all’area ove è ubicato il Centro di accoglienza della
C.R.I.).

La decisione è nata a seguito al confronto tra le forze dell’ordine in
Prefettura in sede di comitato di Ordine Pubblico e Sicurezza.

Il divieto di consumo di bevande alcoliche, di qualsiasi gradazione e in
qualsiasi contenitore, 24 ore su 24, negli spazi pubblici (esclusi dehors e
spazi rilasciati in concessione agli esercenti l’attività di
somministrazione di alimenti e bevande) situati all’interno dell’area del
“Movicentro”/c.so Giolitti, del cosiddetto “quadrilatero”, nella zona di
piazza Boves, e del Parco della Resistenza. A queste aree si aggiunge l’area
dell’Agorà e di piazza della Costituzione. L’ordinanza pone anche il divieto
a tutti gli esercizi commerciali e di somministrazione di vendere bevande
alcoliche per asporto dalle 21 alle 7 (mentre invece rimane possibile il
consumo nei dehor o all’interno dei locali di somministrazione).

L’obiettivo, spiega il Comune, è quello, insieme a una serie di altre misure
messe in campo sulle aree interessate, di ricostituire l’equilibrio tra le
persone che sono titolari di diritti contrapposti (gli esercenti, i
residenti e gli avventori), privilegiando il diritto alla salute dei
residenti, con l’auspicio che si inverta la dinamica e si possa tornare a
una situazione di decoro urbano e convivenza serena tra i soggetti coinvolti
nell’ordinanza.

Spiegano la Sindaca Patrizia Manassero, il Vicesindaco con delega al
commercio Luca Serale, l’Assessora alla Polizia locale Cristina Clerico:
“Una ordinanza contingibile e urgente di questo tipo è l’esito di un
percorso supportato dalle attività della Polizia Locale sul territorio, in
sinergia con le forze dell’ordine territoriali, e di concerto con gli attori
del Comitato di Ordine Pubblico e Sicurezza che regolarmente sono convocati
dal Prefetto. Il tema della sicurezza e del decoro in città sono una
priorità. Lavoriamo con costanza e su fronti diversi per arginare fenomeni e
manifestazioni che preoccupano e spaventano. La repressione è certo elemento
chiave, ma non è l’unica strada risolutiva. Per questo ringrazio certamente
il Prefetto Mariano Savastano, il Questore Carmine Grasso, il comandante
della Polizia locale Davide Bernardi, le Forze dell’Ordine, ma anche tutti
gli altri attori coloro che quotidianamente lavorano con solerzia per far
fronte a problematiche estremamente complesse di marginalità e di disagio”.

ABRUZZO WEB

PESCARA: UBRIACO E MOLESTO RISCHIA DI AFFOGARE, SOCCORSO DA BAGNINO

PESCARA – Operazione di soccorso in mare nei giorni scorsi a Pescara:
salvato, da un bagnino deli Angeli del Mare Fisa (Federazione Italiana
Salvamento Acquatico), un uomo ubriaco e molesto.

Racconta il bagnino Giulio De Luca: “Nella mattinata di venerdì 16 agosto
ero a prestare servizio allo stabilimento Lido Azzurro. Verso le ore 14,
mentre controllavo il mio specchio d’acqua, ho notato un signore, che
sembrava ubriaco o sotto uso di sostanze, che si allontanava barcollante
oltre le boe dei 300 metri. Mi sono allertato, ho preso prontamente il
pattino e mi sono avvicinato per richiamarlo. Arrivato da lui, in un primo
momento ho cercato di parlargli ma rispondeva in modo sgarbato e molesto. In
seguito sono riuscito a convincerlo della reale difficoltà in cui si
trovava, e così sono riuscito a portarlo in salvo sul pattino di
salvataggio, riportandolo a riva. Giunto sulla battigia ho avvertito subito
la guardia costiera e, grazie al loro intervento, hanno fatto allontanare il
signore che era in evidente stato di ubriachezza”.

BUONASERA24

Ubriaco, picchia la moglie: arrestato

Donna soccorsa dai Carabinieri

I Carabinieri del Comando Stazione di Taranto Nord, nella tarda serata dello
scorso 18 agosto, hanno arrestato, in flagranza di reato, un 43enne del
posto, presunto responsabile di maltrattamenti in famiglia, violenza e
resistenza a pubblico ufficiale.

I militari dell’Arma, intervenuti a seguito di una richiesta della presunta
vittima, pervenuta alla Centrale Operativa della Compagnia di Taranto, che
coordina le pattuglie presenti sul territorio cittadino, hanno constatato
che l’arrestato, presumibilmente ubriaco, avrebbe colpito più volte la
compagna, con calci e pugni, provocandole delle lesioni, all’interno della
loro abitazione del quartiere Palo VI.

I Carabinieri, che cercavano di riportare la situazione alla calma,
procedendo contestualmente all’identificazione dei presenti all’interno
dell’appartamento dove era avvenuta la lite, sarebbero però stati aggrediti
dall’uomo con violenza. Quest’ultimo avrebbe, poi, danneggiato l’ascensore
condominiale, prima di essere bloccato dai Carabinieri e tratto in arresto.

Sulla scorta degli elementi raccolti e ultimate le formalità di rito, su
disposizione dell’Autorità Giudiziaria, il 43enne è stato trasportato presso
la casa circondariale di Taranto, in attesa di giudizio di convalida.

LA PROVINCIA DI CREMONA

Ubriaco al volante, patente ritirata e denuncia per un 72enne

Durante il controllo di un’autovettura con a bordo il solo conducente, i
militari hanno notato un comportamento irregolare alla guida

Cinzia Franciò

CASALMAGGIORE – Nella serata di ieri, una pattuglia del Nucleo Radiomobile
della Compagnia Carabinieri di Casalmaggiore ha effettuato un controllo
lungo via E. Fermi, nell’ambito di un servizio di monitoraggio delle strade
di accesso e uscita dalla città. Durante il controllo di un’autovettura con
a bordo il solo conducente, i militari hanno notato un comportamento
irregolare alla guida.

IL CONTROLLO E L’ESITO DELL’ETILOMETRO

Durante le fasi di identificazione, i Carabinieri hanno percepito un forte
odore di alcool proveniente dall’interno del veicolo. Sottoposto al test
dell’etilometro, il conducente, un 72enne italiano, ha registrato un tasso
alcolico di 1,25 g/l, oltre tre volte il limite consentito dalla legge.
Questo risultato ha confermato lo stato di alterazione psicofisica
dell’uomo, causato dall’eccessiva assunzione di bevande alcoliche.

LE CONSEGUENZE LEGALI E AMMINISTRATIVE

In seguito all’accertamento del suo stato di ebbrezza, i Carabinieri hanno
denunciato il 72enne all’Autorità Giudiziaria per guida in stato di
ebbrezza. La sua patente è stata immediatamente ritirata, e il veicolo è
stato affidato a una persona idonea alla guida, in conformità con le
procedure previste dalla legge.

LA NUOVA SARDEGNA

Ubriaca alla guida si schianta con l’auto sul muro di una casa

di Gian Carlo Bulla

L’incidente a Dolianova: la sessantenne sottoposta all’alcol test è stata
denunciata e le è stata ritirata la patente dai carabinieri

Dolianova

Ha perso il controllo dell’auto, una Peugeot 407 station wagon mentre
percorreva Corso Repubblica e il veicolo si è schiantato contro il muro di
una casa. L’incidente è accaduto a Dolianova nella serata di ieri 19 agosto.
La conducente, una sessantenne di Nurallao, fortunatamente è rimasta illesa:
l’auto e l’abitazione hanno invece riportato danni importanti.

La donna è stata sottoposta all’alcoltest dai carabinieri del nucleo
radiomobile della compagnia di Dolianova intervenuti per rilevare
l’incidente stradale: l’esame ha dato esito positivo e il tasso alcolemico è
risultato di gran lunga superiore al limite massimo consentito.

La sessantenne è stata denunciata in stato di libertà per guida in stato di
ebbrezza alcolica e per aver causato un incidente stradale con danni
materiali. I militari le hanno anche ritirato la patente.

IL RESTO DEL CARLINO

Tasso alcolico cinque volte il limite. Patente ritirata e auto sequestrata

Durante i controlli della Polstrada nella settimana di Ferragosto, cinque
patenti sono state ritirate per guida in stato d’ebbrezza, con un conducente
che superava di cinque volte il limite consentito.

Complessivamente, sono state fermate 145 persone e elevate 69
contravvenzioni, tra cui mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e uso
del cellulare alla guida. Un 33enne egiziano è stato denunciato per guida
con documento falso, mentre una rumena di 21 anni è stata denunciata per
furto di 200 euro.

Cinque patenti ritirate per guida in stato d’ebbrezza, tra cui un conducente
che aveva superato il tasso alcolemico cinque volte il limite consentito.
Per quest’ultimo è stato il sequestro dell’auto ai fini della confisca oltre
alla denuncia all’autorità giudiziaria. È il bilancio dei controlli a
tappeto della Polstrada effettuati durante la settimana di Ferragosto con
ben 31 pattuglie che hanno operato lungo le principali arterie autostradali
e delle aree urbane. Sono stati 123 i veicoli per 145 persone fermate.
Complessivamente sono state elevate 69 contravvenzioni per varie infrazioni
al Codice della Strada. Tra queste, 20 sono state comminate per mancato
utilizzo delle cinture di sicurezza, mentre 10 per l’uso del cellulare alla
guida. Denunciato anche un 33enne egiziano per aver guidato con un documento
di guida falso: per lui anche il sequestro del veicolo. Infine, una rumena
di 21 anni è stata denunciata per aver sottratto 200 euro con un’abile
manovra, documentata dalle telecamere.

FORBES

Vini dealcolati: orrore o opportunità?

Cristina Mercuri DipWSET

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito il consumo di alcol
dannoso per la salute con conseguenti malattie, morte e aumento degli eventi
criminosi. Le linee guida degli stati nazionali prevedono regole di età e
dosi giornaliere di assunzione massima raccomandata, che però variano da
Paese a Paese.

Studi scientifici hanno però dimostrato che l’assunzione moderata di vino
rosso all’interno di una dieta variegata e mediterranea può avere effetti
benefici sulla salute, soprattutto a livello cardiovascolare grazie agli
antiossidanti presenti nel vino, in particolare resveratrolo e antociani.
(*)

Quanto il consumo di vino è sano?

Rispetto all’alcol puro il vino ha diverse sostanze utili come il
resveratrolo e altre sostanze che migliorano la circolazione. Ma è indubbio
che l’alcol, preso come sostanza a sé stante, è sempre dannosa, che sia poca
o molta. Sicuramente l’alcol fa male e per questo, oltre alla moderazione,
la scienza ci viene in aiuto con la proposta di vini a basso contenuto
alcolico o dealcolati (quindi con un contenuto di alcol inferiore a 1% ABV).

Il fenomeno dei vini con basso o zero alcol

I giovani cercano vini meno alcolici perché sono molto attenti alla loro
forma fisica e al benessere del loro corpo, ma la produzione di vini
dealcolati potrebbe anche colmare altre fette di mercato che oggi non
consumano vino per altri motivi: la religione, la salute, una gravidanza
etc. Inoltre, sanzioni stradali sempre più severe e costose impongono una
riflessione più profonda sulla possibilità di diffondere in Italia dei vini
di qualità con basso o zero alcol. Il fenomeno dei vini con basso o zero
alcol (chiamati Nolo wines) sembra interessare anche alcuni governi, primo
fra tutti il Regno Unito dove l’abuso di alcool, le violenze domestiche e
disordini sociali legati a esso sono all’ordine del giorno.

Attualmente vi sono diversi metodi per realizzare vini Nolo. Metodi in vigna
e cantina che portano alla produzione di vini con alcol più bassi, e metodi
di dealcolazione. Alla domanda “ma allora perché non consumare direttamente
il succo d’uva?” rispondiamo subito: evitare il processo di fermentazione
significa inibire la separazione tra zuccheri e precursori aromatici. In
pratica, non si avrebbe la produzione di quei sentori di fiori e frutta che
sono legati a questo processo.

La creazione di un’uva che contenga meno zucchero è un rimedio naturale che
si ottiene attraverso un’accurata gestione della chioma e una vendemmia
studiata in modo da avere una massimizzazione della maturità aromatica e
fenolica, ma non quella tecnologia.

Il metodo di dealcolazione

In Toscana, Colline Albelle produce un Vermentino a 10%ABV, delicato,
lineare, molto gradevole. I lieviti Saccharomyces cerevisiae convertono
circa 18gr di zucchero contenuto nel mosto in 1% alcol. L’uso di lieviti
alternativi come Metschnikowia pulcherrima aiutano la conversione di
zucchero in alcol in maniera diversa, permettendo al vino di acquisire i
sentori e aroma secondari senza raggiungere una quantità di alcol elevata.

Il metodo di dealcolazione, invece, parte dal vino fermentato e applica un
metodo specifico per la separazione tra alcol e le altre sostanze contenute
nel vino. Le componenti alcoliche sono isolate con macchinari tecnologici
quali Osmosi Inversa, la Nanofiltrazione e lo Spinning Cone. Quest’ultimo,
in particolare, usa la pressione per anticipare il processo di distillazione
a una temperatura di soli 30°C permettendo la separazione di composti
volatili e alcol che vengono fisicamente rimossi dal vino ottenendo un
prodotto con bassa o nulla percentuale alcolica ma mantenendo il prodotto
ricco e pieno.

La fase finale prevede l’aggiunta di zucchero per rendere il prodotto
equilibrato (l’alcol tende a dare una tendenza dolce, la maggior parte dei
vini dealcolati ha un livello di zucchero saccarosio intorno ai 20-25gr/l).
In Spagna, Torres produce Natureo, con chiari sentori aromatici e palato
equilibrato, con circa 25gr/l di zucchero. L’evoluzione della tecnica
studiata in California permette un’aggiunta ancora minore di zucchero,
rendendo il vino piacevole e approcciabile anche a chi – per problemi di
salute – deve controllare l’assunzione di zuccheri.

Anche le catene di supermercati abbracciano l’innovazione

Un’innovazione che è stata adottata da tempo da grandi catene di
supermercati internazionali (Aldi, Tesco, Lidl) creando interessanti private
label che hanno registrato un incremento delle vendite di questi prodotti
del 27% in tre anni. In Italia, tuttavia, il limite è più legale che
culturale (visto che il 36% degli italiani sarebbe interessato ai Nolo).
Oggi un produttore italiano che vuole produrre questi vini deve andare
all’estero per la procedura di dealcolazione.

Per il Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida i vini dealcolati non saranno
incentivati, anche se una legge per produrli in Italia è attesa, visto che
esiste un Regolamento Europeo in materia. Peccato, perché promuoverli
potrebbe dare sollievo all’industria del vino, pesantemente provata dalle
contrazioni di consumo e dalle ultime annate non prosperose.

La produzione di vini dealcolati sani e buoni potrebbe aiutare anche ad
avvicinare le nuove generazioni – oggi quasi del tutto lontane dal consumo
di vino – che nel 79% dei casi dichiara “importante” ridurre i problemi
legati all’abuso di alcol con prodotti Nolo. Agganciare nuovi consumatori
con un vino Nolo potrebbe avere la preziosa conseguenza di crescere
consumatori fidelizzati, che col tempo possano iniziare anche a consumare
vini tradizionali, fiore all’occhiello d’Italia. (**)

(*) Nota: pare incredibile che ancora oggi qualcuno dia credito alla
vecchia, smentitissima bufala del vino rosso che fa bene perché contiene
resveratrolo.

(**) Nota: secondo l’articolo è un’opportunità, per chi si preoccupa della
salute dei giovani è un rischio. Che effettivamente esiste.

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