Alcologiarassegna stampa su vino, birra e altri alcolici del 24 agosto 2024

24 Agosto 2024
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RASSEGNA STAMPA SU VINO, BIRRA E ALTRI ALCOLICI

A cura di Roberto Argenta, Guido Dellagiacoma, Alessandro Sbarbada

FACEBOOK – Profilo di Alessandro Sbarbada

Alcol, cronaca nera, Feste della Birra

La pagina della Gazzetta di Mantova risale a due anni fa, ma in sostanza non
è cambiato molto.

La cronaca nera nei nostri giornali è in larga parte conseguente a consumi
alcolici, eppure tutte le energie e le risorse economiche sono investite nel
promuovere l’alcol, nel promuovere la cultura che associa il divertimento e
la convivialità (“Festa”) con bevute alcoliche (“della birra”).

Feste della birra magari patrocinate delle pubbliche amministrazioni, che
non si rendono minimamente conto del danno enorme che fanno queste
manifestazioni, sostenendo e rilanciando quella cultura che è la radice
profonda di tutte le sofferenze alcolcorrelate.

GAZZETTA DI MANTOVA

Quattro serate di festa con “Soave Music & Beer”

Porto Mantovano Tanti eventi da oggi a lunedì Al parco Este domani il
tributo ai Linkin Park

Domani sul palco della festa saliranno con inizio alle 21.30 i “Living
Theory” «primo tributo in assoluto dei Linkin Park» come evidenziano i
promotori

Nuova edizione di Soave Music & Beer, manifestazione fra le più attese
nell’hinterland. «Preparatevi per 4 serate indimenticabili, da trascorrere
assieme a noi e agli strepitosi ospiti presenti» fanno sapere gli
organizzatori che hanno ultimato i preparativi per aprire gli stand
gastronomici oggi a partire dalle 19.30. Per quattro sere, poi, da oggi al
26, al parco Este in via Nuvolari a Soave di Porto Mantovano si mangerà e
ballerà con uno dei programmi più interessanti delle manifestazioni che si
svolgono subito dopo Ferragosto. La festa, che si svolgerà anche in caso di
maltempo, si apre con la musica di Radio Studio con il Summer dance tour,
che andrà anche in diretta radiofonica sulle frequenze di una delle radio
più note e conosciute per l’intrattenimento nei territori mantovani e
bresciani. Domani, invece, la proposta musicale è molto interessante perché
prevede un omaggio ai Linkin Park. Sul palco della festa saliranno, sempre
con inizio alle 21.30, i “Living Theory”, «primo tributo in assoluto dei
Linkin Park» fanno sapere gli organizzatori. Domenica 25 agosto, invece,
doppio appuntamento: dalle 19.30 ci sarà un aperitivo accompagnato da Marea
– Dj Set by Margoet Smith; mentre dalle 22 si tornerà a rivivere le
atmosfere della musica italiana anni ’90, con lo spettacolo di Ciao90
band.La festa si conclude, poi, la sera di lunedì 26 agosto, «divertendoci e
scatenandoci con il Live Show & Dj Set di Domus D!» spiegano sempre gli
organizzatori della manifestazione, e cioè l’associazione Nuovo Gruppo
Giovani Soave.

Luca Cremonesi

GAZZETTA DI MANTOVA

“Ostiglia Beer Fest” al via con un ricco programma

Questa sera al via la terza edizione della Festa della birra a Ostiglia.
Tutto è pronto, dai birrifici, allo stand della Pro Loco e non mancherà il
motoraduno. L’Ostiglia Beer Fest prenderà vita in piazza Arnoldo Mondadori
dalle 19, per una tre giorni dedicata alla degustazione di birra, al buon
cibo e al divertimento. La scelta dei birrifici e dei locali è stata dettata
dalla territorialità, si è cercato infatti di coinvolgere birrifici delle
zone limitrofe, ma anche dalla particolarità e dalla cura che viene messa
nei prodotti. Saranno presenti, con i loro prodotti peculiari, il birrificio
Atoms di Padova, La Pinta, il pub rivenditore di birre artigianali molto
ricercate, sia da intenditori o da semplici amanti della birra. Ci sarà poi
il Birrificio Del Duca, sempre di Mirandola, alla guida del quale troviamo i
due soci, Enrico e Gabriele, quest’ultimo diplomato presso il Dieffe di
Padova. Il birrificio dispone di una tap room in centro storico, mentre la
produzione si trova a pochi chilometri dal locale. Tra le birre in gamma
troviamo una varietà piuttosto assortita di stili dalla Golden Ale alla
California Common. Anche il pub di Poggio Rusco Carpe Diem avrà un suo
stand. Saranno presenti anche i birrifici Beerbante di Parma, Riot di San
Giovanni Lupatoto, Labeerinto di Modena e Cerbero di Verona. In fine il
Mister B., birrificio artigianale di Viadana. Per l’offerta gastronomica la
Pro Loco di Ostiglia ha deciso di proporre alcuni piatti tipici della
tradizione vicina all’Oktoberfest come lo stinco e i wurstel, ma non
mancherà il risotto all’ostigliese. Per quanto riguarda l’intrattenimento:
stasera si parte con il “No smoking trio”, domani ci sarà il motoraduno e dj
set Mendes e Polet, chiude domenica Dj Enrico Toffa di Radio Pico. Gli stand
della birra saranno operativi dalle 19, mentre quello gastronomico aprirà
alle 20.

Giorgio Pinotti

GAZZETTA DI MANTOVA

Gran festa tra birra e gnocco fritto A Belforte musica e tante specialità

“La Festa del gnocco fritto e della birra” si terrà nei giorni della Fiera
di San Bartolomeo

Belforte si prepara ad accogliere la 21esima edizione della “Festa del
gnocco fritto e della birra” che si terrà nei giorni della Fiera di San
Bartolomeo, da venerdì sino a lunedì 26 agosto in piazza Risorgimento e come
sempre avrà il patrocinio del Comune di Gazzuolo. Quest’anno l’obiettivo
principale del circolo La Torre, organizzatore della festa, sarà quello di
celebrare i sapori autentici e le tradizioni culinarie del territorio, che
con il passare del tempo stanno diventando sempre più rare sulle tavole
mantovane. Come sempre si creerà ancora una volta il giusto connubio fra il
gnocco fritto emiliano, impastato fresco ogni giorno, gli ottimi salumi
nostrani e i formaggi della zona. «Sempre di più – promettono gli
organizzatori – la festa sarà caratterizzata dalla ricerca dei sapori tipici
e tradizionali, che con sempre maggiore difficoltà, incontriamo sulle nostre
tavole “globalizzate”». Elencando velocemente, sulla tavola della festa di
Belforte ci saranno il salame tipico mantovano, la mortadella di Bologna, la
spalla cotta, la coppa piacentina, il prosciutto tipico di Parma. Tra i
formaggi verranno proposti il grana padano stagionato e il gorgonzola,
entrambi da gustare con le mostarde cremonese e mantovana. A consolidare
l’unione fra questi piatti tipici saranno ancora una volta la birra di vari
tipi, rossa e bionda del birrificio Mad One di Casalmaggiore e la musica di
qualità che allieterà, con vari generi, le quattro serate di festa. Fra i
piatti principali che oramai da anni caratterizzano questo appuntamento non
potevano mancare la tradizionale specialità locale, il richiestissimo
risotto alla belfortese, ricetta certificata De.c.o, con salsiccia, pomodori
e piselli e un eccellente fritto misto di mare. Elementi fondamentali per la
buona riuscita della festa sono le instancabili cuoche del paese,
friggitrici provette, e gli oltre 70 volontari che faranno ruotare gli
ingranaggi di quella che si preannuncia come una delle feste più gustose
dell’estate mantovana. Il programma degli spettacoli prevede per venerdì 23
l’intrattenimento di Radio StudioPiù; sabato 24 dj Yano con la musica afro;
domenica 25 la tribute band Spingi Gonzales e lunedì 26 “80 Voglia di 90 &
2000”.

Stefano Rasori

LA VOCE APUANA

Marina di Carrara, la festa della birra fa subito tutto esaurito: «I boccali
in alto» foto

La “Carrara Bier Fest” andrà avanti fino al prossimo 7 settembre

di M.B.

MARINA DI CARRARA – Tutto esaurito. La Carrara Bier Fest ha fatto subito
boom di presenze la prima sera di apertura dopo ben cinque anni di assenza.
Segno che i carraresi, ma non solo, ancora una volta hanno confermato il
loro attaccamento al tradizionale e principale evento della zona che chiude
l’estate dal lontano 1976 (qui la storia della kermesse). «È stato un
momento di festa e di gioia, ma soprattutto l’occasione per celebrare
assieme il rapporto di fraterna amicizia che lega le nostre due città» ha
detto la sindaca Serena Arrighi dal palco dove, come da tradizione, ha
aperto la prima botte di birra – con non poche difficoltà – e spillato il
primo boccale di bionda arrivata direttamente dal birrificio Nordbräu di
Ingolstadt, la città tedesca della Baviera con cui Carrara è gemellata da
decenni.

Dal palco centrale è poi avvenuto, accompagnato dalla tipica musica
dell’orchestra, il primo brindisi, o meglio, il primo «prosit» degli
organizzatori della festa assieme alle autorità locali e al vasto pubblico
presente: con la sindaca erano presenti anche il questore Santi Allegra, il
viceprefetto e i rappresentanti della città di Ingolstadt e delle forze
dell’ordine locali. Già all’apertura dei cancelli, avvenuta alle 18, il
piazzale di Carrarafiere ha iniziato a riempirsi di persone arrivate per
assicurarsi un tavolo e un posto a sedere per gustare le tipicità bavaresi.

Oltre alla birra, che scorre a fiumi nelle sue versioni bionda, scura,
weizen e analcolica, il menù è composto da stinchi, wurstel, crauti, crema
di formaggi, brezel, patatine, insalata di patate, strudel e frittelle di
mele. Ma è stato intorno alle 20 che c’è stato il vero e proprio boom di
avventori con lunghissime file nei punti di distribuzione delle prelibatezze
della Baviera. Una situazione che ha causato anche qualche malumore per le
lunghe attese. La “Carrara Bier Fest” andrà avanti fino al prossimo 7
settembre e, come sempre, «i boccali in alto!».

LA NAZIONE

Autista dell’ambulanza aggredito mentre soccorre un ubriaco

Soccorritore aggredito da ubriaco a Grosseto: cresce preoccupazione per
violenze al personale della Misericordia. Urgono misure di protezione e
intervento congiunto.

Ancora una volta bersaglio di violenze: un soccorritore aggredito da un uomo
che era ubriaco. E così due operatori della Misericordia di Grosseto hanno
dovuto far fronte a una serata da incubo. Quando i soccorritori sono
arrivati, un uomo di circa 50 anni, grossetano, si è scagliato contro
l’ambulanza, prendendo le chiavi del mezzo. Il fatto è accaduto in piazza
dei Lavatoi, in pieno centro storico. Sull’ambulanza c’erano soltanto
l’autista e una soccorritrice: quando sono arrivati a soccorrere l’uomo, in
evidente stato di ebrezza, lo stesso si è scagliato contro l’equipaggio.
L’autista ha cercato di impedirglielo: per questo è stato colpito con due
pugni dall’uomo, che impugnava la chiave come un pugnale. Entrambi dunque
hanno dovuto ricorrere alle cure mediche al Pronto soccorso dell’ospedale
Misericordia: quando sono arrivati sono stati avvertiti anche i carabinieri
che hanno raccolto la testimonianza dei due soccorritori. “Ormai la
situazione è fuori controllo – dice Edoardo Boggi, governatore della
Misericordia di Grosseto – sono troppe le aggressioni al nostro personale.
Gente che opera spesso in maniera volontaria, (soprattutto donne), che
dedica il proprio tempo al servizio della comunità e non è tutelata nello
svolgimento del proprio servizio. Situazioni come questa, già pericolose e
di difficile gestione per un uomo, diventano ancora più rischiose per una
donna. Urge un incontro congiunto con Croce rossa, Anpas e istituzioni
locali per iniziare a stilare un protocollo di intervento così da stabilire
cosa fare in queste situazioni. Serve dunque una pattuglia che affianchi i
soccorritori nelle situazioni potenzialmente più complicate”.

PICCHIONEWS

“Vi ammazzo tutti”, ubriaca sputa e impreca contro i poliziotti: denunciata

Ubriachi seminano il caos: la polizia è intervenuta poco dopo la mezzanotte
scorsa ad Ancona, davanti a un esercizio commerciale di corso Garibaldi per
la presenza di due soggetti molesti, entrambi italiani di 45 e 50 anni, con
precedenti giudiziari e in stato di alterazione psicofisica dovuta all’abuso
di sostanze alcoliche. Si tratta di un uomo e una donna.

Proprio l’uomo è stato identificato dopo aver cercato di rifugiarsi nel
negozio mentre la donna, durante le operazioni di controllo, ha iniziato a
inveire contro i poliziotti, con frasi denigratorie e minacciose del tipo
“Vi ammazzo tutti, prima o poi vi ritrovo”, davanti a numerosi avventori.

Nonostante l’invito alla calma rivoltole degli agenti, la cinquantenne ha
continuato ad apostrofarli, sputando e tentando di colpirli. L’uomo,
sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, è
stato deferito per la violazione degli obblighi inerenti alla misura. La
donna invece, già gravata da avviso orale emesso dal Questore, è stata
denunciata per minaccia, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire
indicazioni sull’identità personale e manifesta ubriachezza.

IL FATTO ALIMENTARE

L’alcol in piccole quantità fa bene? Dagli studi alla bufala

Agnese Codignola

<ilfattoalimentare.it/alcol-piccole-quantita-fa-bene-bufala.html>
ilfattoalimentare.it/alcol-piccole-quantita-fa-bene-bufala.html

È opinione comune che bere moderate quantità di alcol non solo non sia
dannoso ma anzi, almeno in alcuni casi, abbia effetti positivi sulla salute.
Come mai una sostanza che secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità è
cancerogena in qualunque quantità e che ha conseguenze negative su diversi
organi e sistemi può essere benefica? Quale fondamento ha questa opinione
largamente diffusa, anche tra alcuni addetti ai lavori quali medici,
nutrizionisti e ricercatori di vario tipo?

Nessuno, secondo uno studio appena pubblicato sul Journal of Studies on
Alcohol and Drugs dagli esperti di salute pubblica e statistica del Canadian
Institute for Substance Use Research dell’Università Victoria della Columbia
Britannica, in Canada. O, per meglio dire, queste credenze hanno basi che
non reggono alle verifiche più elementari, e non è dunque possibile
esprimersi in merito.

La metanalisi canadese

Per verificare la solidità delle prove a favore di un teorico effetto
positivo di moderate quantità di alcolici, i ricercatori hanno rivisto 107
studi che proponevano ben 724 stime di associazioni tra alcol e salute, che
avevano coinvolto oltre 3,8 milioni di persone, e tra i quali c’erano stati
oltre 425.000 decessi.

In assenza di ulteriori selezioni, i leggeri bevitori sembrava avessero
avuto un beneficio, sul rischio di morte, del 14%. Tuttavia, eliminando il
cosiddetto bias di selezione (se i campioni sono selezionati in modo non
corretto, l’esito sarà viziato), cioè introducendo una serie di limitazioni
metodologiche relative alla scelta dei partecipanti, per poter considerare
una ricerca valida dal punto di vista statistico, l’esito è stato molto
diverso.

I criteri adottati

L’età. L’età media delle persone che avevano partecipato agli studi ammessi
alla seconda selezione era stata di 55 anni o meno, e tutti erano stati
seguiti anche oltre l’età indicata come iniziale. Questa prima limitazione
in base all’età è stata molto importante, perché tantissimi studi si sono
condotti su anziani che potevano avere altre patologie o comunque aver
accumulato danni da alcol per anni, e che spesso avevano smesso di bere
alcol proprio a causa di problemi di salute associati a esso.

Il goccetto. Per quanto riguarda il consumo di alcol, al termine “quantità
moderata” corrispondeva una quantità di alcolici che andava da uno alla
settimana (cioè 1,3 grammi di etanolo al giorno o più) a due al giorno (al
massimo 25 g/die), una variabilità di parametri che, di per sé, dice molto
sul fatto che non c’è stata, finora, una regola relativamente certa neppure
su che cosa significhi bere moderatamente. In ogni caso, qui è stato fissato
un range.

I non bevitori

Gli “astemi”. Ciò che ha fatto la differenza è stata però la selezione degli
studi in base a ciò che era stato considerato come controllo. Gli autori
hanno infatti valutato solo studi nei quali dai gruppi di controllo,
classificati come “astemi”, erano stati esclusi coloro che avevano bevuto in
precedenza, anche occasionalmente, perché in questi ultimi soggetti, se ci
fosse stato un danno, avrebbe essere provocato anche da bevute occasionali.
Hanno quindi considerato solo gli studi nei quali i controlli erano
autentici astemi.

Il fumo e la povertà: gli studiosi hanno infine escluso diversi studi perché
tra le categorie non si era fatta una valutazione separata tra fumatori e
non, né si era tenuto in considerazione lo stato socioeconomico, anche se
entrambi questi fattori aumentano sensibilmente il rischio di morte.

La revisione dell’alcol

Così facendo, il risultato è stato molto diverso da quelli che, negli anni,
hanno alimentato la leggenda che un po’ di alcol faccia bene. Si pensi, per
esempio, al cosiddetto paradosso francese emerso negli anni novanta, secondo
il quale i francesi, pur avendo una dieta ricca di grassi, avrebbero avuto
buoni tassi di mortalità per l’abitudine a bere vino rosso: una credenza
ampiamente sbugiardata, insieme al ruolo del resveratrolo. Infatti, se i
gruppi di controllo, le età e gli altri fattori di rischio sono valutati
correttamente, si vede che i tassi di mortalità tra bevitori leggeri e
astemi sono sovrapponibili, e che in nessun caso viene fuori un beneficio
associato all’alcol.

La visione dell’alcol come un elisir di lunga vita sembra essere ancora
radicata nell’immaginario pubblico, hanno concluso gli autori. In realtà,
bere moderatamente non allunga la vita delle persone e, di fatto, comporta
alcuni potenziali rischi per la salute, incluso un aumento del rischio di
alcuni tumori. Ecco perché nessuna delle principali organizzazioni sanitarie
ha mai stabilito un livello di consumo di alcol privo di rischi.
Semplicemente – hanno chiosato -non esiste un livello di consumo di alcol
completamente sicuro.

WINENEWS

I giovani inglesi dicono “sì” alla moderazione: il 30% beve meno alcolici
rispetto ad un anno fa

Dati Opus di Cga by Niq: il 13% tra l’età legale per bere (Lda) e la fascia
demografica di 24 anni, si astiene completamente dall’alcol

Un “feeling” che sembra non sbocciare e che conferma come la moderazione sia
il “credo” che va per la maggiore in tanti giovani di tutto il mondo. Così è
anche nel Regno Unito, attualmente il terzo mercato per il vino italiano, e
dove il canale On Premise sta scontando una evidente diminuzione dei consumi
degli alcolici (-23%) che, di riflesso, si traduce in maggiori opportunità
per i drink analcolici.

I principali dati Opus di Cga by Niq, evidenziano, infatti, il potenziale
per i marchi di bevande e gli operatori dei locali, di capitalizzare su
questa tendenza emergente, soprattutto tra i consumatori più giovani. Per
gli alcolici il campanello di allarme è già suonato: tra l’età legale per
bere (Lda) e la fascia demografica di 24 anni, quasi un terzo (30%) dichiara
di bere meno rispetto a un anno fa, con il 13% che si astiene completamente
dall’alcol. Questa fascia demografica è anche più attenta alla salute, il
74% si sforza di condurre uno stile di vita più sano e cerca attivamente di
fare scelte consapevoli per l’ambiente (73%). Ma questo non significa che i
giovani britannici non escono più di casa, anzi, l’86% dei consumatori
Lda-24enni ha visitato l’On Premise negli ultimi 3 mesi, il 60% uscendo
settimanalmente, ben oltre la media del dato generale sui consumatori.

Eppure, nonostante la crescente preferenza per le bevande analcoliche,
l’andamento delle vendite totali di questa tipologia di prodotti non è
decollato anche se, alcuni segmenti, si stanno dimostrando promettenti, con
un aumento del valore del +8% su base annua in bar e bar-ristoranti e una
crescita del valore del +2,7% su base annua negli hotel. Dati che indicano
un potenziale non sfruttato per le bevande analcoliche durante le occasioni
più veloci, soprattutto tra i consumatori più giovani per cui va di moda
l’alternanza di bevande alcoliche e analcoliche nelle loro uscite notturne.
I giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono più propensi a scegliere
bevande analcoliche in un bar o a tarda notte, il 6% in più rispetto al
consumatore medio. Il 43% dei consumatori di bevande analcoliche è
abitudinario, orientandosi sempre sulle stesse categorie e/o marche di
bevande; il 38% sceglie costantemente il proprio marchio preferito, la
stessa percentuale è motivata dal rapporto qualità-prezzo come fedeltà al
marchio, il che non significa necessariamente l’opzione più economica.
Infine, il 23%, dà priorità alla qualità del marchio. Le attività
promozionali sono particolarmente efficaci tra i giovani di età compresa tra
i 18 e i 24 anni, che hanno una forte fedeltà al marchio ma sono anche più
aperti ad essere influenzati (+9% sul consumatore medio).

Venendo alle preferenze, l’attenzione sulle bollicine rimane intatta,
detenendo la metà (49%) della quota di mercato, nonostante le tendenze
salutari abbiano rafforzato il tasso di vendita di bevande sportive, acqua
“plus” e succhi di frutta. Rilevante è stato l’aumento del consumo di
bevande gassate tra i 18 e i 24 anni, con quasi un terzo (30%) che dichiara
di bere più bevande analcoliche gassate rispetto ad un anno fa. Violetta
Njunina, Client Director Cga, ha sottolineato che “poiché la moderazione
diventa una tendenza chiave, in particolare tra le generazioni più giovani,
la capacità di offrire bevande analcoliche accattivanti, di alta qualità e
attente alla salute è fondamentale per il successo” in quella che è stata
definita una “nuova era per il consumo di bevande”.

WINENEWS

La produzione di vino mondiale “vale” il 113% dei consumi, in Italia il 204%

La “sovranità enologica”, nei dati elaborati dall’American Association of
Wine Economists. Il Cile è in testa (produce il 629% di quello che consuma)

Nel nostro pianeta c’è più vino di quanto serva per soddisfare i consumi.
Uno dei temi che stanno più a cuore al mondo del vino riguarda proprio i
consumi, che, di riflesso, hanno delle ripercussioni sulle giacenze in
cantina, e, quindi, sui costi che una cantina deve sostenere. Difficile, se
non impossibile, trovare il “pareggio” tra una produzione sempre più “over”
– e su cui incidono anche fattori come il cambiamento dei consumi e, se
vogliamo, pure il calo demografico – e la richiesta da parte del mercato. Ma
questo vale soprattutto per i Paesi con una solida e importante produzione
mentre, allo stesso tempo, ce ne sono altri con una produzione che non basta
per coprire le esigenze interne. Come riporta una tabella dell’American
Association of Wine Economists (Aawe), che cita come fonte l’“Annual
Database of Global Wine Markets, 1835 to 2022”, la produzione vinicola
mondiale rappresenta il 113% del suo consumo.

Ma, in ogni Paese, la situazione è molto diversa, e se c’è chi è costretto
ad importare per soddisfare i propri consumi, c’è anche chi è più che
indipendente (e, quindi, costretto ad esportare) dal punto di vista della
“sovranità enologica”, per così dire. Ad iniziare dal Cile, uno dei
principali produttori di vino, che guida questa speciale classifica con il
629%, e, quindi, con una forte disparità tra disponibilità di vino e
consumi. Al secondo posto, la Moldavia, lo Stato con più ettari di vigneto
pro-capite, che arriva al 443%, completa il podio la Spagna con il 374%.
L’Italia è al sesto posto (204%), preceduta da Sud Africa (262%) e Nuova
Zelanda (320%), mentre anche la Francia oltrepassa la propria
“autosufficienza” con il 178%. Se, invece, si capovolge il ranking, spicca
il dato del Regno Unito, non a caso uno dei principali importatori di vino
del globo, che può contare su una produzione che copre soltanto l’1% del
consumo interno.

Una “carenza” che abbraccia tanti Paesi importanti per il mercato del vino,
ad iniziare dagli Stati Uniti (72%), il principale partner per l’Italia
enoica, ma anche Cina (52%), Russia (46%), Germania (45%), Svizzera (33%),
Canada (16%), Giappone (8%), Belgio-Lussemburgo (6%). E dove la produzione è
distante dai numeri restituiti dai consumi, c’è, pertanto, margine per le
esportazioni da parte di quei Paesi con un quantitativo rilevante di
prodotto, che possono così alleggerire le proprie scorte in cantina.


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