Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 26.6.20

26 Giugno 2020
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

TAGMEDICINA.IT

PREVENZIONE CANCRO: MOVIMENTO, NIENTE ALCOL E MENO CARNI ROSSE E LAVORATE.
AGGIORNATE LE LINEE GUIDA

L’AMERICAN CANCER SOCIETY (ACS), NELL’AGGIORNAMENTO DELLE PROPRIE LINEE
GUIDA SULLA PREVENZIONE DEL CANCRO, PUBBLICATE SU CA: A CANCER JOURNAL FOR
CLINICIAN, SPIEGA CHE SAREBBE MEGLIO ELIMINARE DEL TUTTO GLI ALCOLICI.
«NELLE PRECEDENTI INDICAZIONI SI LEGGEVA CHE COLORO CHE CONSUMAVANO BEVANDE
ALCOLICHE NON DOVESSERO ASSUMERE PIÙ DI UNA BEVANDA AL GIORNO PER LE DONNE
O DUE AL GIORNO PER GLI UOMINI. QUESTA INDICAZIONE È ANCORA IN VIGORE, MA
BASANDOCI SULLE PROVE PIÙ RECENTI, ABBIAMO AGGIUNTO QUESTA NOTA IN CUI SI
CHIARISCE CHE SAREBBE MEGLIO EVITARE DI BERLE» SPIEGA CHERYL ROCK, DELLA
UNIVERSITY OF CALIFORNIA SAN DIEGO, AUTRICE PRINCIPALE DEL DOCUMENTO.

LE LINEE GUIDA, RIVISTE PER LA PRIMA VOLTA DAL 2012, PONGONO INOLTRE
L’ACCENTO SULLA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI CARNI ROSSE E LAVORATE E DEGLI
ALIMENTI ALTAMENTE PROCESSATI, NONCHÉ SULL’AUMENTO DELL’ATTIVITÀ FISICA. LE
RACCOMANDAZIONI INCORAGGIANO GLI ADULTI A IMPEGNARSI OGNI SETTIMANA IN
ATTIVITÀ FISICA DI INTENSITÀ MODERATA PER 150-300 MINUTI, O IN ATTIVITÀ
FISICA DI INTENSITÀ VIGOROSA PER 75-150 MINUTI, O IN UNA COMBINAZIONE
EQUIVALENTE. SAREBBE OTTIMALE RAGGIUNGERE O OLTREPASSARE IL LIMITE
SUPERIORE DI 300 MINUTI.

L’ACS HA SOTTOLINEATO L’IMPORTANZA DELLA RIDUZIONE DEL CONSUMO DI CARNI
ROSSE E TRASFORMATE. SECONDO IL DOCUMENTO, UNA DIETA SANA DOVREBBE
INCLUDERE UNA VARIETÀ DI VERDURE VERDE SCURO, ROSSE E ARANCIONI, LEGUMI
RICCHI DI FIBRE, FRUTTI DI VARI COLORI E CEREALI INTEGRALI. SAREBBERO
INVECE DA EVITARE BEVANDE DOLCIFICATE CON ZUCCHERO, ALIMENTI ALTAMENTE
LAVORATI E PRODOTTI A BASE DI CEREALI RAFFINATI. QUESTE RACCOMANDAZIONI
DIETETICHE RIFLETTONO IL PASSAGGIO DA UN APPROCCIO RIDUZIONISTA O
INCENTRATO SUI NUTRIENTI A UNO PIÙ OLISTICO E BASATO SU SCHEMI DIETETICI.
INFATTI, INVECE DI CONCENTRARSI SUI SINGOLI NUTRIENTI E COMPOSTI BIOATTIVI,
LE NUOVE INDICAZIONI SONO PIÙ COERENTI CON LA REALTÀ: SI GUARDA A COME LE
PERSONE REALMENTE MANGIANO.

TOSCANAOGGI

Giovani e alcol, ci risiamo: a Firenze sono tornati in pronto soccorso i
bevitori del sabato sera

*La situazione del Pronto soccorso di Santa Maria Nuova raccontata dal
direttore Michele La Nigra: gli accessi dell’ultimo mese sono dimezzati
rispetto a un anno fa, ma la percentuale di intossicazioni alcoliche è
cresciuta e si concentra soprattutto nel fine settimana. Molti sono ragazzi
tra 18 e 25 anni, ma non mancano i minorenni. Segno che con la fine del
lockdown sono ripartite le cattive abitudini.*

26/06/2020 di Giovanni Gaeta

L’emergenza Covid avrà influenzato la vita di Firenze in tanti modi, ma
sembra non aver stravolto le usanze alcoliche dei giovani fiorentini, mai
come oggi inclini al classico bicchiere di troppo. A confermare quella che
ormai è più un dato di fatto che una sensazione, sono i dati forniti dal
dottor Michele La Nigra, direttore del Pronto soccorso di Santa Maria
Nuova, ospedale che, tra i mille altri compiti, è incaricato di soccorrere
le vittime alcoliche di un weekend all’insegna dell’eccesso. Santa Maria
Nuova, nel 2019, ha registrato 39400 accessi, e circa 13 mila riguardavano
persone di nazionalità straniera.

Confrontando i dati degli accessi dal 5 maggio al 16 giugno 2020 con quelli
dello scorso anno relativi allo stesso arco di tempo, emergono numeri che
dovrebbero portare a un’attenta riflessione sul consumo di alcol, in
particolare da parte degli under 25. Se nel 2019 tra il 5 maggio e il 16
giugno gli accessi al Pronto soccorso erano stati 4974, di cui 130
intossicazioni alcoliche (2,61%), quest’anno gli accessi sono sì diminuiti,
scendendo a 2424, ma le cause alcoliche risultano in proporzione aumentate
in maniera importante: si parla di 90 ingressi, ossia il 3,71% del totale.

La fascia under 25 rimane quella più consistente: «Circa il 70% degli
“accessi alcolici” riguarda persone sotto i 44 anni – spiega La Nigra – e
più della metà di questi sono, appunto, ragazzi tra i 18 e i 25. In due
casi abbiamo registrato anche l’accesso di minorenni». Oltre a un aumento
percentuale delle intossicazioni alcoliche, le chiusure e la paura derivate
dalla pandemia, che hanno prosciugato Firenze del suo enorme flusso
turistico, hanno inciso anche sul tipo di persone da soccorrere. «Nel 2019
il 66% dei pazienti intossicati erano di nazionalità estera, anche se il
fatto di non essere di nazionalità italiana non implica necessariamente
essere turisti o stranieri: Santa Maria Nuova è un presidio collocato nel
centro storico, e il centro è abitato da molti stranieri. Tuttavia, turisti
e studenti stranieri ubriachi – americani, inglesi, cittadini europei di
paesi nordici – hanno fatto, come sempre, la parte del leone. Nel 2020
privo di turisti, invece, la maggioranza degli accessi sono italiani».
Incrociando l’aumento proporzionale delle intossicazioni alcoliche con la
natura «indigena» dei soggetti, quindi, si potrebbe affermare che ci sia
stato effettivamente un cambio di passo nel tour dei pub fiorentini da
parte degli under 25. Infatti, a rimanere costanti nei due anni sono le
proporzioni tra fascie d’età e il periodo della settimana più movimentato:
il weekend in orario notturno, che sorpresa!

È proprio osservando quest’ultimo dato che La Nigra indicherebbe nella
movida la causa della maggior parte delle intossicazioni alcoliche: «Certo,
gli etilisti oppressi dal disagio sociale, anche italiani, esistono, ma
sono una componente minoritaria. È “la sbronza del sabato sera” – se così
potremmo definire quella legata allo sballo del weekend – a costituire la
quota predominante. D’altronde, i frequent flyer – gli alcolizzati, ndr –
alla fine li riconosciamo, quasi fossero clienti abituali; soprattutto, non
aspettano il venerdì o il sabato per bere, lo fanno costantemente durante
la settimana. Il fenomeno affrontato fino al lockdown vedeva pazienti
sempre diversi, perlopiù giovani e stranieri; non sembravano etilisti
cronici, anche se rimane difficile da definire con certezza. In periodo
post riapertura, invece, lo straniero ha ceduto il passo al giovane
italiano».

Fortunatamente, aggiunge il direttore del Pronto soccorso, le conseguenze
di una nottata alcolica sopra le righe non sono quasi mai troppo gravi: «Il
99% degli intossicati, sia ora che prima, non necessita del ricovero.
Pochissimi sono i codici uno – i vecchi codici rossi, ndr -, e se la cavano
generalmente restando nella struttura a smaltire la sbornia; al massimo
viene somministrata una flebo reidratante». Tuttavia, se questa bravata si
risolve spesso senza conseguenze particolari per il giovane viveur, per chi
opera nella struttura di Santa Maria Nuova, al contrario, potrebbe
risultare difficoltosa da gestire: «Nonostante non abbia nulla di
particolarmente grave, l’ubriaco impegna il personale del dipartimento di
emergenza in maniera massiccia. A volte è poco collaborativo, grida, esce
ed entra dalla sala di attesa. Oppure è accompagnato da amici, pure loro
alticci. Inoltre, tra medici, infermieri, ambulanza, guardia giurata e
membri delle forze dell’ordine, un singolo ubriaco può arrivare a
coinvolgere fino a sei o sette persone. Risorse “esagerate” per la sua
situazione clinica». Non bisogna trascurare, poi, il disturbo che viene
arrecato a chi è giunto al Pronto soccorso per cause serie, e che, quindi,
insieme ai suoi familiari si trova già in uno stato d’animo di forte stress
emotivo.

L’Azienda Usl Toscana centro è da sempre impegnata nella lotta all’abuso di
alcol da parte dei giovani, pratica che spesso si accompagna all’utilizzo
di sostanze stupefacenti. Anche il Pronto soccorso di Santa Maria Nuova è
molto attivo nel combattere questo fenomeno, anche se, precisa il dottor La
Nigra, si tratta di un intervento «a valle», a danno già avvenuto:
«All’interno della struttura agiscono gli operatori di strada, i quali
cercano di “agganciare” i ragazzi che si recano al Pronto soccorso: parlano
con loro, propongono incontri che coinvolgano le famiglie; soprattutto,
cercano di distinguere tra chi è un bevitore occasionale che ha esagerato
“una tantum”, e chi invece corre il rischio di sviluppare una dipendenza,
se non l’ha già sviluppata. Prevenire è sempre meglio che curare.
L’obiettivo è impedire che una brutta abitudine circoscritta al weekend si
trasformi in una dipendenza che avvelenerà tutta la vita». (*)

(*) Nota: per quanto riguarda il consumo di alcolici la quarantena è stata
un’occasione perduta. Si sarebbe potuto limitare molto di più la
disponibilità di alcolici, mantenendo successivamente alcune restrizioni.

OLBIA.IT

Olbia, centro storico e caos notturno: stop a vendita alcolici

Da Angela Deiana Galiberti

*Olbia*, 26 giugno 3030 – Stop alla vendita di alcolici nel centro storico
di Olbia: questa l’ordinanza emessa oggi dal sindaco Settimo Nizzi che ha
lo scopo di far tornare l’ordine e il decoro nel cuore della Città.

Il divieto di vendere alcolici sarà valido dalle 20 alle 7 dal primo al 31
luglio. Il divieto riguarda il consumo, vendita in contenitori di vetro o
lattine (anche per asporto), di alcolici, superalcolici e altre bevande in
queste strade e piazze: Via Regina Elena e traverse, Via Acquedotto, Piazza
Matteotti, Piazza Mercato, Piazza Regina Margherita, Via Porto Romano,
Corso Umberto 1° e traverse, Via Principe Umberto, Via Vittorio Emanuele,
Via Genova sino all’intersezione con Via De Filippi, ed inoltre Via Brigata
Sassari e traverse, Piazza Brigata Sassari, Piazza Nassirya e strade
confinanti, Piazza Sangallo, Piazza Elena di Gallura, Piazza Santa Croce,
Parco Fausto Noce.

Il consumo di alcolici è permesso solo all’interno dei locali o nelle aree
di pubblico esercizio degli stessi.

Perché questa decisione? Perché nel centro storico, a causa del consumo di
alcol sulla pubblica via, la situazione notturna è di fortissimo degrado.
Un degrado che si traduce in rumori molesti, ma anche rifiuti abbandonati
ovunque.

“In particolare risulta problematica la vendita per asporto nelle ore
serali e notturne, delle bevande alcoliche e superalcoliche le quali
vengono poi consumate dagli acquirenti anche in aree e spazi pubblici non
attrezzati (marciapiedi, strade, piazze)”, che contribuisce “ad alimentare
problematiche di ordine e sicurezza pubblica, fenomeni di degrado urbano,
disturbo della quiete pubblica, danneggiamenti ed imbrattamenti al
patrimonio, comportamenti contrari alla pubblica decenza, incidenti con
lesioni alle persone”.

E ancora: “recentemente si sono verificati nel centro cittadino numerosi
episodi quali schiamazzi, danneggiamenti, abbandono di rifiuti che hanno
determinato un notevole degrado dell’ambiente nonché un grave disturbo
della quiete pubblica, pregiudicando il decoro e la vivibilità del contesto
urbano, generando inoltre rilevanti problematiche di sicurezza urbana e
situazioni contrarie alle regole del vivere civile”.

PRIMALAMARTESANA

GIRO DI VITE

A Cassina de’ Pecchi “lockdown alcolico” dalle 17 alle 7 del mattino

*Ordinanza della sindaca Elisa Balconi per contrastare schiamazzi notturni,
degrado e abbandono di rifiuti.*

Martesana, 26 Giugno 2020

Un’ordinanza drastica quella emessa dalla sindaca Elisa Balconi per
contrastare l’abuso di alcol, l’abbandono di rifiuti nelle aree pubbliche e
il bivacco di gruppi di persone. Sarà vietata la consumazione di alcolici
negli spazi pubblici dalle 17 alle 7 del mattino successivo.

*Niente alcol*

Una decisione maturata per contrastare l’abuso di bevande alcoliche e le
sue conseguenze, come l’abbandono di rifiuti di ogni sorta, il
danneggiamento di cartelli e cestini e gli schiamazzi notturni. Quindi
nell’orario indicato sarà vietato consumare bevande alcoliche e
superalcoliche di qualunque genere all’interno dei parchi cittadini o nelle
aree aperte al pubblico.

*Ricadute sugli esercizi pubblici*

Oltre a ciò i titolari delle attività artigianali con vendita di beni
alimentari di produzione propria e

non (come le pizzerie da asporto, i kebab ed attività analoghe) hanno il
divieto di vendere o cedere a terzi, a qualsiasi titolo, bevande alcoliche
e superalcoliche dalle 19.30 fino alla chiusura.

I negozi invece, ad eccezione degli esercizi specializzati per la vendita
esclusiva di tali prodotti (come le enoteche), non possono più vendere
bevande alcoliche e superalcoliche conservate con i sistemi di
refrigerazione (ma è consentita a temperatura ambiente). C’è però una
specifica per chi va ad acquistare pizza e birra da asporto, per esempio:
ai soli titolari delle attività di ristorazione è consentita la vendita
purché avvenga contestualmente alla quella dei beni alimentari di
produzione propria esclusivamente per il consumo immediato all’interno dei
locali o presso le private dimore dei clienti.

Infine, per gli esercizi di vicinato e i titolari di pubblici è vietato
anche vendere qualsiasi tipo di bevanda in contenitori di vetro dalle 20
alle 6.

*Solo in alcune vie*

L’ordinanza non si applica su tutto il territorio comunale, ma solo in
alcune vie dove è maggiore la possibilità di avere gli “effetti della
movida”: si tratta di via Volta, via Papa Giovanni XXIII, via Roma, via XXV
Aprile, via Mazzini, Piazza Decorati al Valor civile, piazza De Gasperi,
via Marconi, via Trieste, piazza Unità D’Italia, via Donatori del Sangue,
via Veneto e via Kennedy, via Venezia, via Trento, via Andromeda, via
Cassiopea, via Matteotti, via I Maggio, via Don Vismara, via Gramsci e via
Grandi.

*Le sanzioni*

Il mancato rispetto delle disposizioni comporterà l’applicazione di
specifiche sanzioni da 25 a 500 euro. In caso di recidiva per gli esercenti
potrebbe essere disposta la chiusura dell’attività. Questi ultimi sono
anche tenuti alla costante pulizia del tratto di marciapiede e alla
rimozione giornaliera dei rifiuti che vi si trovino abbandonati.

“*Un atto di civiltà”*

“E’ un provvedimento che si è reso necessario per ovviare a costanti
problemi di inquinamento acustico, degrado e di sicurezza nonché di decoro
urbano, evidenziati anche da situazioni di intralcio alla pubblica
viabilità – commenta l’assessore alla Sicurezza Gianluigi De Sanctis –
Sappiamo che la cittadinanza ha patito la fase di lockdown e comprendiamo
che ora vi sia il desiderio di lasciarsi questo periodo buio alle spalle.
Partendo dal presupposto che l’emergenza non è ancora finita, la voglia di
scaricare ansie

e nervosismi accumulati durante il periodo di quarantena non può
assolutamente tradursi in comportamenti irrispettosi dei diritti degli
altri cittadini o in azioni di deturpazione di aree pubbliche comunali”.

COSENZA.GAZZETTA

L’INCIDENTE

La strage sulla statale 107, arrestato per omicidio stradale il conducente
superstite

di Arcangelo Badolati — 26 Giugno 2020

È stato arrestato stamane dai carabinieri Caspar Salerno, 33 anni, di Rende.

L’uomo è accusato di omicidio stradale perché mentre era alla guida della
sua auto si scontrò sulla statale 107 con una vettura su cui viaggiavano
quattro ragazzi non ancora ventenni che morirono sul colpo.

Salerno è risultato positivo al test alcolico e degli stupefacenti. Il
provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip di Cosenza su richiesta
del procuratore capo Mario Spagnuolo e del pm Giuseppe Visconti.

L’incidente avvenne la notte del 6 ottobre 2019: Alessandro Algieri, Mario
Chiappetta, Federico Lentini e Paolo Iantorno viaggiavano a bordo di una
Volkswagen Polo mentre il trentatreenne arrestato procedeva in direzione
opposta su una Citroen C3 ad una velocità di 120 chilometri orari mentre
nell’area vi è il limite di 50.

MONEY.IT

Ambulanza per stato d’ebbrezza? Paga chi è ubriaco, ecco dove e quanto

Isabella Policarpio 26 Giugno 2020

Presto gli ubriachi che vengono soccorsi dall’ambulanza potrebbero dover
pagare il servizio: la delibera è in discussione a Milano, e diversi altri
comuni sono d’accordo.

Chiamare l’ambulanza per soccorrere chi è in stato di ebbrezza o in coma
etilico potrebbe non essere più gratuito, in alcune città italiane il
servizio potrebbe diventare in tutto o in parte a pagamento.

Questo perché l’ubriachezza non è un malore improvviso ma una condizione a
cui di solito si arriva volontariamente.

Una simile proposta è al momento al vaglio a Milano: si discute se
stabilire la compartecipazione alle spese dell’ambulanza così da ottenere
un doppio beneficio:

disincentivare l’abuso di alcool e droghe;

liberare le ambulanze per casi di maggiore urgenza e necessità.

Una proposta che potrebbe diventare realtà non solo a Milano ma anche in
altre città come Firenze e Trento in cui più volte si è pensato di
introdurre l’ambulanza a pagamento quando il servizio viene utilizzato da
persone in stato di ebbrezza, il più delle volte da giovani o giovanissimi
dopo le serate in discoteca.

*Ambulanza a pagamento per soccorre chi è ubriaco: giusto o sbagliato?*

Il servizio di ambulanza è generalmente gratuito, tuttavia negli ultimi
anni, soprattutto nel weekend, il servizio è intasato da molte chiamate per
soccorre ragazzi in stato di ebbrezza o in coma etilico. Basti pensare che
in Lombardia si stimano circa 7.000 interventi l’anno di questo genere.

Il soccorso a chi è in stato di ebbrezza, per abuso di alcool o droghe –
naturalmente – deve sempre essere garantito, tuttavia alcune Giunte
comunali si stanno muovendo per eliminare la gratuità del servizio e
introdurre una sorta di “compartecipazione alle spese” da parte della
persona ubriaca/drogata che usufruisce del servizio.

Caso emblematico a Milano, dove proprio in questi giorni si sta discutendo
sulla possibilità dell’ambulanza a pagamento per gli ubriachi. Ma in
passato interventi di questo genere non sono mancati a Firenze, Trento e in
diversi comuni del Veneto e del Piemonte, dove si registrano gli indici più
alti in Italia per consumo di bevande alcoliche.

Lo scopo è molto semplice: ridurre il consumo di alcool e di droghe
(soprattutto tra i giovani) e investire le somme risparmiate in progetti
socialmente utili e campagne contro la droga.

Oltre a queste considerazioni se ne possono fare altro di tipo “etico”; c’è
da considerare infatti che ogni volta in cui si chiama il servizio di
ambulanza per stato di ebbrezza si mettono in moto medici e infermieri e si
occupano dei posti che potrebbero servire per emergenze più gravi.

È vero che gli effetti di alcool e droga possono essere devastanti, ma è
anche vero che in molti casi sono indotti e chi abusa di queste sostanze è
a conoscenza dei rischi che corre.

Ovviamente l’ambulanza a pagamento verrebbe esclusa nel caso in cui a
trovarsi in stato di ebbrezza fosse un soggetto particolarmente debole,
affetto da altre patologie e con un quadro clinico già compromesso.

ADNKRONOS

Bimba investita da ubriaco nell’anconetano, è grave

Pubblicato il: 26/06/2020 – Un pakistano richiedente asilo, ubriaco al
volante e senza patente, è stato arrestato dalla polizia perché ritenuto
alla guida dell’auto che ieri ha travolto una bimba di soli due anni, in
passeggino, a Passo Ripe, territorio di Trecastelli (Ancona). La piccola è
attualmente in osservazione all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona, con
prognosi che al momento rimane riservata.

Come ricostruito dalla polizia, l’auto, a forte velocità, ha sbandato ed è
finita contro un muro. A bordo extracomunitari del locale punto di
accoglienza, in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato.
Nessuno di loro si dichiarava alla guida del veicolo, una Peugeot 307 con
targa di immatricolazione nazionale, ma in seguito agli accertamenti della
polizia stradale è emerso che era alla guida un pakistano di 44 anni.

L’uomo ha negato di essere l’automobilista ed è apparso “in severo stato di
ebrezza alcoolica e in grande agitazione”, tanto da richiedere
l’accompagnamento al pronto soccorso di Senigallia per l’osservazione delle
condizioni psicofisiche. L’uomo è stato poi arrestato per lesioni personali
stradali gravi, con l’aggravante dello stato di ebrezza alcoolica superiore
al tasso di 1,5 g/l e della mancanza di patente di guida.

ALTRA CRONACA ALCOLICA

IL GIORNALE

Richiedente asilo travolge passeggino: era ubriaco e senza la patente

UNIONE MONREGALESE

Guida in stato di ebbrezza, con passeggeri ubriachi: denunciato 23enne di
Mondovì

YOUTVRS

Si ubriaca a casa, lascia la padella sui fornelli accesi e rischia di
morire intossicato

Associazione Nuovo Paradigma O.d.V. – C.F. 91071720931

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