Alcologiarassegna stampa vino birra e altri alcolici del 30.9.24

30 Settembre 2024
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RASSEGNA STAMPA QUOTIDIANA SU VINO, BIRRA ED ALTRI ALCOLICI
A cura di Alessandro Sbarbada, Guido Dellagiacoma, Roberto Argenta

VERESENEWS

A Cocquio Trevisago ordinanza “anti degrado“: vietato bere alcolici per
strada

*Troppi capannelli di persone che bevono alcolici per strada, giro di vite
del sindaco Danilo Centrella. I trasgressori saranno soggetti a multe che
variano da 25 a 500 euro*

*Cocquio Trevisago *30 Sep 2024

Capannelli di persone che bevono indisturbate birre, condite con altro, e
che lasciano tutto l’armamentario nei cestini della spazzatura e nelle
immediate vicinanze. Gruppi di ragazzi più o meno giovani che si godono
l’effetto della sbronza seduti di fronte all’asilo dove ci sono panchine e
aree verdi a disposizione dei cittadini. Viavai dai supermercato e bar o
esercizi pubblici per comprare bottiglie.

Per evitare questo quadro poco edificante che purtroppo si registra anche
in un paese relativamente piccolo come Cocquio Trevisago, neppure 5mila
residenti, l’amministrazione comunale ha emesso una nuova ordinanza,
firmata dal sindaco Danilo Centrella, volta a tutelare la sicurezza e
sanità pubblica, la vivibilità urbana e il decoro del centro abitato.
L’obiettivo principale è quello di contrastare l’abuso di alcool nelle aree
pubbliche, un problema che negli ultimi tempi ha visto un incremento
significativo, soprattutto nelle ore serali. (*)

«Negli ultimi mesi, il centro cittadino ha registrato un aumento del flusso
di persone nelle ore serali», confermano dal Comune, «in particolare nelle
zone limitrofe al centro commerciale, alla stazione ferroviaria e alla
scuola dell’infanzia. Numerosi sono i casi in cui gruppi di persone si
riuniscono nei pressi di pubblici esercizi, circoli privati ed esercizi di
vicinato, spesso protratti ben oltre la mezzanotte. Tuttavia, la crescente
presenza ha evidenziato criticità legate al disturbo della quiete pubblica
e al degrado urbano».

PROBLEMI DI SICUREZZA E DECORO

Le autorità locali hanno riscontrato ripetute violazioni di norme di ordine
pubblico, tra cui risse, diverbi, danneggiamenti, ubriachezza molesta e
guida in stato d’ebbrezza. L’abbandono di bottiglie e la loro
frantumazione, l’imbrattamento di edifici e la lordatura del suolo pubblico
sono tra i fenomeni più frequenti segnalati dai residenti delle aree
centrali, come Contrada Tagliabò, via Stazione, via Verdi e Contrada Boné.
La polizia locale ha confermato la validità delle segnalazioni pervenute in
municipio, anche in relazione alla vendita e consumo di bevande alcoliche
in vetro.

LE MISURE PREVISTE DALL’ORDINANZA

Per contrastare queste problematiche, l’ordinanza introduce una serie di
misure restrittive che disciplinano la vendita e il consumo di alcolici
nelle aree pubbliche e in quelle frequentate da famiglie e bambini.

(*) Nota: dopo molti timide ordinanze che limitavano il consumo di alcolici
in tempi e luoghi ristretti, sembra che si stia andando verso il divieto di
bere nelle aree pubbliche. L’efficacia delle ordinanze si misurerà non
tanto dalla possibilità di farle rispettare, ma da quanto il non bere per
strada diventerà una consuetudine condivisa.

RIETILIFE

Giovane trovato a terra senza sensi nella notte: paura in viale Maraini

Un episodio preoccupante ha scosso i reatini. Nella notte tra sabato e
domenica, un giovane, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, è stato
ritrovato privo di coscienza in viale Maraini. Secondo una segnalazione
pervenuta da un lettore, il ragazzo sembrerebbe essere in coma etilico o
aver assunto sostanze stupefacenti. Le circostanze dell’accaduto non sono
ancora chiare, ma l’orario in cui è stato ritrovato, intorno alla
mezzanotte, desta forte preoccupazione.

“Non conosciamo la dinamica dei fatti, sappiamo soltanto che questo ragazzo
è stato ritrovato a terra privo di coscienza e pare sia in coma etilico o
che abbia assunto anche sostanze stupefacenti. Dovrebbe avere intorno ai
14/16 anni. Questo solo per dire che a Rieti la droga e l’alcool ormai
hanno raggiunto livelli stratosferici tra i minori”, riporta il lettore
nella sua segnalazione. “Sono un padre di famiglia e zio di adolescenti.
Sono molto preoccupato.”

Questa dichiarazione riflette il timore crescente tra le famiglie reatine
riguardo all’uso di alcool e droga tra i giovanissimi. La segnalazione
getta luce su un problema ormai radicato nel territorio, che necessita di
risposte urgenti da parte delle istituzioni, delle scuole e delle famiglie
stesse.

IL RESTO DEL CARLINO

Ubriaca semina il caos in strada

*Dopo urla e insulti contro i carabinieri, è stato chiamato il 118 ma lei
se ne è andata.*

In preda ai fumi dell’alcol si è diretta in viale Europa, per poi
raggiungere la caserma dei carabinieri, gridando frasi senza senso e
prendendosela con i militari dell’Arma. Sul posto sono stati chiamati gli
operatori sanitari del 118, ma per tutta risposta lei ha iniziato a
buttarsi per strada in segno di protesta. Solo dopo un po’ si è calmata e
se n’è andata, come se non non fosse successo nulla, verso casa.

Questo l’episodio che si è registrato nel tardo pomeriggio di venerdì, a
Porto Recanati. I problemi sono sorti attorno alle 19.40, dopo che una
magrebina sui 40 anni di età aveva passato la giornata a bere decisamente
troppo. Così a un certo punto si è incamminata in direzione sud, giungendo
davanti alla stazione dei carabinieri. Arrivata lì ha cominciato a urlare
all’indirizzo dei militari, inveendo – chissà per quale motivo – contro di
loro. Vedendo che la donna non era del tutto in sé, è stato allertato il
118. Ed è presto intervenuta un’ambulanza della Croce Rossa di Porto
Recanati.

Ma alla loro vista la 40enne è scappata ripetutamente a destra e manca,
buttandosi nel mezzo della carreggiata, perché non voleva farsi toccare
dagli operatori sanitari. La scena è andata avanti per una mezz’ora, finché
la donna ha deciso di smettersela, per fortuna prima di farsi male sul
serio. Perciò si è allontanata e, a piedi, ha raggiunto la sua abitazione.

*Giorgio Giannaccini*

IL TIRRENO

Grosseto, morto dopo il ricovero in ospedale: «Quei farmaci con l’alcol
sono un rischio letale»

*Il consulente tossicologo e le sue conclusioni nel procedimento con
quindici indagati*

*di Pierluigi Sposato*

30 settembre 2024

*GROSSETO*. «Stante la concentrazione a livello terapeutico sia della
ketamina che del midazolam è verosimile che vi sia stato un ruolo
determinante svolto dall’altissima concentrazione di etanolo nel generare
uno stato di intossicazione acuta potenzialmente letale».

Prime conclusioni medico-legali (le parole sono del professor Silvio
Chericoni, tossicologo dell’Università di Pisa) nell’inchiesta che riguarda
Mor Awa Diop, il cittadino senegalese morto a 32 anni cinque mesi fa. Era
stato soccorso dal 118 in stato di agitazione lungo l’Aurelia nord in città
e portato al Misericordia: il decesso era avvenuto in ospedale l’indomani,
il 12 aprile. Quindici gli indagati dalla Procura della repubblica di via
Monterosa tra il personale sanitario – ipotesi di cooperazione colposa in
omicidio colposo in ambito medico – tutti coloro cioè che in quelle ore
avevano avuto in qualche modo un contatto con Diop.

Mentre deve ancora essere depositata la consulenza medico legale del
professor Mario Gabbrielli e dalla dottoressa Maria Serena Verzuri, è
arrivata intanto quella tossicologica del professor Chericoni, incaricato
dal pm Federico Falco di fare chiarezza sulla presenza di sostanze
farmacologicamente attive e di accertare se tali sostanze possano avere
svolto un ruolo nel decesso. Il professor Chericoni ha eseguito gli
accertamenti sui campioni mettendoli a confronto con le cartelle cliniche e
con le testimonianze raccolte in fase di indagine dalla polizia di stato,
così da poter ricostruire un quadro il più possibile attendibile, a partire
dall’intervento della polizia municipale nel pomeriggio dell’11 aprile per
arrivare alle dichiarazioni di chi conosceva Diop e le sue abitudini, anche
in materia di assunzione di bevande alcoliche. In mezzo ci sono tutti gli
interventi effettuati dal personale sanitario, dall’accesso al pronto
soccorso, al ricovero, al decesso.

Secondo quanto ricostruito con gli atti a disposizione, Diop era in stato
di agitazione verosimilmente causato dall’assunzione di bevande alcoliche:
con una bottiglia in mano, si muoveva lungo la strada tra le auto in
transito. Il 118, dopo aver cercato inutilmente di convincerlo a farsi
visitare al pronto soccorso o anche a tornare a casa, lo aveva sedato per
motivi di necessità. Era stato sedato con ketamina (un anestetico) e poi
portato in ospedale: qui, un paio di ore dopo, gli era stato somministrato
del midazolam (una benzodiazepina utilizzata per indurre la sedazione).
Secondo il consulente del pm, le concentrazioni di ketamina e midazolam
rientrano nei dosaggi terapeutici e viene escluso un effetto tossico
potenzialmente letale anche se somministrati contemporaneamente, come anche
per altri due farmaci utilizzati in quelle ore. Ma Chericoni ha puntato
l’attenzione sulle controindicazioni in caso di interazione con l’alcol,
con effetti sul sistema nervoso centrale e sulla respirazione. Anche se
Diop era in qualche modo abituato a tollerare le bevande alcoliche, ciò
potrebbe non averlo reso tollerante all’effetto congiunto di etanolo,
ketamina e midazolam.

Il professore dichiara di non entrare nel merito dell’opportunità di
somministrare i due farmaci e aggiunge di limitarsi a osservare che il loro
impiego «sia ad altissimo rischio di generare un quadro di intossicazione
acuta legato agli effetti sinergici delle tre sostanze, in particolare a
carico del sistema respiratorio, che può risultare letale in casi dove si
hanno valori alcolemici così elevati». I legali degli indagati attendono di
conoscere i risultati dell’autopsia prima di pronunciarsi

LAPIAZZAWEB

Ubriaco e con droga, guida contromano sulla Transpolesana: paura e
intervento dei carabinieri

*Un uomo di 32 anni fermato in stato di ebbrezza e con droga sulla
superstrada 434. Intervento tempestivo dei Carabinieri*

*Aurora Ricci*

30.09.2024

Nel fine settimana appena trascorso, i carabinieri del veronese hanno
intensificato i controlli stradali nelle aree più critiche, con l’obiettivo
di prevenire incidenti causati dall’abuso di sostanze alcoliche e
stupefacenti. Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 settembre ha avuto
luogo un grave caso di guida contromano sulla superstrada 434, che avrebbe
potuto avere conseguenze tragiche senza l’intervento tempestivo delle forze
dell’ordine.

Il fatto più rilevante della notte si è verificato sulla superstrada 434,
nota anche come Transpolesana, dove un veicolo guidato da un uomo di 32
anni, italiano, è stato fermato dai carabinieri della stazione di San
Giovanni Lupatoto mentre procedeva in contromano. Secondo la ricostruzione
fornita dai militari, il veicolo stava seminando il panico tra gli altri
automobilisti, costringendo una donna alla guida di un’altra auto a
sterzare bruscamente per evitare un impatto frontale.

La manovra improvvisa, necessaria per evitare l’incidente, ha però causato
alla donna la perdita di controllo del veicolo, che è andato a impattare
contro il guardrail. La conducente, nonostante alcune lesioni riportate
nell’incidente, è stata prontamente soccorsa dai sanitari del 118
intervenuti sul posto, e per fortuna le sue condizioni non sono gravi.

L’autore del pericoloso comportamento stradale, un trentaduenne trovato in
evidente stato di ebbrezza, è stato immediatamente fermato dai carabinieri.
Alla guida in condizioni alterate dall’alcol, l’uomo è stato sottoposto a
diverse contestazioni relative alla violazione del codice della strada. Tra
le misure adottate, spicca la sospensione della patente.

Oltre alla guida pericolosa e in stato di ebbrezza, il 32enne è stato anche
segnalato alla prefettura per possesso di sostanze stupefacenti. Durante la
perquisizione, infatti, i militari hanno rinvenuto una sigaretta contenente
hashish.

VERBANOAMILLEVENTI

UNDICI PATENTI RITIRATE. IN UN INCIDENTE AUTOMOBILISTA CON ALCOL TRE VOLTE
OLTRE IL LIMITE

30 Settembre 2024

Proseguita anche nell’ultimo fine settimana l’attività dei Carabinieri del
Comando Provinciale di Verbania sul fronte della sicurezza stradale, con il
contrasto all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti alla guida. Sono
ancora molti giovani e meno giovani, che si mettono alla guida di veicoli
dopo aver abusato di alcolici o aver fatto uso di stupefacenti. Sono 11 le
patenti ritirate con 5 automobilisti denunciati a piede libero e 6
segnalati alla Prefettura, per guida in stato di ebrezza alcolica. Altre
due persone sono state segnalate all’Autorità amministrativa per uso
personale di sostanze stupefacenti.

Il tasso alcolico più alto è stato fatto registrare da un automobilista
fermato a Verbania che, sottoposto all’accertamento, aveva un livello di
2,41 g/l, quasi cinque volte il massimo consentito. Nel capoluogo, in via
Renco, i militari del NORM della Compagnia di Verbania sono intervenuti a
seguito di un tamponamento che aveva coinvolto quattro autovetture. Uno dei
conducenti coinvolti è apparso subito visibilmente alterato e, sottoposto a
controllo con etilometro, è risultato positivo con un tasso di 1,70 g/l,
oltre il triplo del massimo consentito. Un altro automobilista è stato
fermato e controllato nel corso di un controllo alla circolazione stradale
a Belgirate, ed è risultato avere un tasso alcolico di 1,70 g/l, oltre il
triplo del limite. Altri 2 automobilisti hanno fatto segnare 1,03 e 1,12
g/l e sono stati anch’essi denunciati all’autorità giudiziaria. Un altro
utente, apparso alterato dall’uso di sostanze stupefacentisi è rifiutato di
sottoporsi al test antidroga. Nella sua auto i militari hanno rinvenuto
metadone e hashish. Per lui denuncia all’autorità giudiziaria e ritiro
della patente di guida. Sono 5 gli automobilisti che, pur avendo superato
il limite massimo di alcol nel sangue, sono rimasti entro la soglia della
segnalazione alla Prefettura con livelli che vanno da 0,66 a 0,78 g/l.

ALTALEX

Guida in stato di ebbrezza: quando è possibile rifiutare l’alcoltest in
ambito sanitario?

*L’accertamento del tasso alcolemico in contesto sanitario su richiesta
delle forze dell’ordine è consentito solo su soggetti coinvolti in sinistri
e bisognevoli di cure mediche*

*Di Simone Marani Avvocato*

Pubblicato il 30/09/2024

La possibilità di procedere, su richiesta delle forze dell’ordine operanti,
all’accertamento del tasso alcolemico in ambito sanitario è subordinata
dalla legge all’esistenza di due presupposti ben precisi, essendo
rigorosamente circoscritta al caso di soggetti coinvolti in sinistri
stradali e bisognevoli di cure mediche.

Questo è quanto emerge dalla sentenza 29 luglio 2024, n. 30811 (testo in
calce) della Quarta Sezione Penale della Corte di Cassazione.

Il caso vedeva un conducente essere dichiarato colpevole dei reati di cui
agli artt. 186, comma 7 e 187, comma 8 cod. strad., per essersi rifiutato
di sottoporsi all’accertamento relativo allo stato di ebbrezza alcolica e
all’uso di sostanze stupefacenti. Con ricorso per Cassazione il conducente
lamenta che il rifiuto è penalmente rilevante solo qualora si collochi
nell’ambito di un sinistro stradale e l’imputato sia sottoposto a cure
mediche.

L’art. 186, comma 5, cod. strad., prevede la possibilità di procedere
all’accertamento del tasso alcolemico da parte delle strutture sanitarie
espressamente indicate esclusivamente per i conducenti coinvolti in
incidenti stradali e sottoposti alle cure mediche.

Di conseguenza, la possibilità di procedere, su richiesta degli
appartenenti alle forze dell’ordine, ad accertamento del tasso alcolemico
in contesto sanitario è subordinato alla ricorrenza di due condizioni,
tassative e che debbono ricorrere congiuntamente: che si tratti di soggetti
coinvolti in sinistri stradali e che siano bisognevoli di cure mediche *(Cass.
Pen., Sez. IV, 5 maggio 2017, n. 21885).*

Nella fattispecie il ricorrente, che si trovava alla guida di una
autovettura, in occasione di controllo su strada, veniva sottoposto, a cura
dei militari dell’Arma, ad accertamenti preliminari in quanto presentava
alito vinoso, difficoltà di espressione e di equilibrio. Posto che gli
operanti non disponevano degli appositi strumenti di rilevazione,
invitavano il conducente a farsi scortare presso una struttura sanitaria
per essere sottoposto agli accertamenti. A tale invito l’uomo si opponeva.

La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che non integra il reato di
cui all’art. 186, comma 7, cod. strad., il rifiuto del conducente di un
veicolo di sottoporsi agli accertamenti del tasso alcolemico mediante
prelievo di liquido biologico presso un ospedale, trattandosi di condotta
tipizzata dal combinato disposto dei commi 3, 4, 5 e 7 di detto articolo
che punisce il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti mediante etilometro,
a quelli preliminari tramite screening e a quelli svolti su richiesta della
polizia giudiziaria dalle strutture sanitarie alle cui cure mediche siano
sottoposti i conducenti coinvolti in sinistri stradali (

*Cass. Pen., Sez. IV, 15 ottobre 2021, n. 46148).*

Nel caso di specie, sebbene ricorresse la prima delle condizioni, ovvero la
sussistenza di un sinistro stradale, non ricorreva la seconda, in quanto il
ricorrente non aveva necessità di essere sottoposto a cure mediche, con la
conseguenza che la richiesta effettuata dagli agenti operanti era del tutto
illegittima e il rifiuto penalmente irrilevante.

Secondo gli ermellini, alle medesime conclusioni deve pervenirsi anche con
riferimento al rifiuto di sottoporsi ad accertamenti sanitari finalizzati a
rilevare un eventuale stato di alterazione dovuto alla eventuale assunzione
di sostanze stupefacenti. Infatti, il reato di rifiuto di sottoporsi ad
accertamenti tossicologici previsto dal comma 7 dell’art. 187 cod. strad.,
è configurabile quando venga rifiutato uno degli accertamenti previsti dai
commi 2, 2-bis, 3 o 4 dell’articolo medesimo e che secondo le menzionate
previsioni è possibile procedere ad accertamenti qualitativi non invasivi o
a prove, anche attraverso apparecchi portatili, al fine di legittimare
l’accompagnamento del conducente presso strutture sanitarie fisse o mobili
afferenti ai suddetti organi di polizia stradale ovvero presso le strutture
sanitarie pubbliche, o presso quelle accreditate o, comunque, a tali fini
equiparate, per il prelievo di campioni di liquidi biologici ai fini
dell’effettuazione di esami necessari ad accertare la presenza di sostanze
stupefacenti.

Accompagnamento che è legittimo anche quando, avendo avuto esito positivo
gli accertamenti non invasivi, ovvero avendo altro ragionevole motivo di
ritenere che il conducente del veicolo si trovi sotto l’effetto conseguente
all’uso di sostanze stupefacenti o psicotrope, gli accertamenti
clinico-tossicologici e strumentali ovvero analitici su campioni di mucosa
del cavo orale non possono essere prelevati a cura del personale sanitario
ausiliario delle forze di polizia* (Cass. Pen., Sez. IV, 5 giugno 2019, n.
24914).*

Nella fattispecie, il ricorrente era stato sottoposto a test con precursore
etilometrico perché presentava alito vinoso, difficoltà di espressione e di
equilibrio ma, nel passaggio motivazionale che avrebbe dovuto sorreggere la
sua responsabilità, anche con riferimento al reato di cui all’art. 187 cod.
strad., vennero riportati gli stessi elementi che erano stati ritenuti
sintomatici dello stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol,
senza alcuna indicazione che giustificasse la sospettata assunzione di
droghe.

RETE55

Saronno: Barista aggredita da una cliente ubriaca

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